Una sintesi aggiornata della ricerca e del trattamento dell'ansia a firma di un'autorità indiscussa in questo ambito di studi. Stanley Rachman è professore emerito presso l'University of British Columbia a Vancouver, Canada. I suoi studi hanno fornito valide basi empiriche agli interventi di terapia del comportamento. Tra i suoi principali interessi rientrano i disturbi d'ansia e, in particolare, il disturbo post-traumatico da stress e i comportamenti ossessivo-compulsivi.
Il Novecento ha permesso di superare una visione rigida e ristretta dei rapporti fra teatro e letteratura, riassumibile in buona sostanza nella formula: il teatro consiste (esclusivamente) nella rappresentazione di testi drammatici. La vera e propria "esplosione" a cui la contemporaneità ha sottoposto questi rapporti ha permesso di svelare la ricchezza delle relazioni esistenti fra questi due campi dell'arte e dell'immaginario, agendo retroattivamente anche sulla loro comprensione storica. Il presente volume si situa nello spazio letterario del teatro, o meglio, è dentro quello spazio che abitano gli "oggetti" di cui parla: testi drammatici ma anche, e soprattutto, trattati, saggi critici, teorie, racconti e romanzi, memorie e autobiografie.
Parlare di "democrazia ecologica" significa discutere dell'esigenza di ricondurre all'ambito politico scelte e decisioni di natura tecnica che comportano rischi concreti per l'ambiente. Il volume analizza i presupposti teorici del liberalismo attuale e le difficoltà delle sue istituzioni ad affrontare le conseguenze del progresso tecnologico. Daniele Ungaro è professore associato di Sociologia politica all'Università di Teramo e professore incaricato all'Università di Trieste. Tra le sue pubblicazioni principali: "La transizione italiana. Analisi e interpretazioni sociologiche", "Localismo come cultura politica", "Capire la società contemporanea", "Il rischio ambientale", "Le nuove frontiere della sociologia politica".
Un saggio che definisce il concetto di "comunità", ne ricostruisce la storia e ne valuta l'incidenza nella discussione filosofica e politica dell'ultimo decennio. Le grandi correnti ideologiche a partire dalla Rivoluzione francese, comunismo e conservatorismo, cattolicesimo e socialismo, sono tutte multiformi manifestazioni di una concezione "comunitarista" del mondo. L'aspirazione a conservare o a creare strutture comunitarie attraversa la storia del pensiero politico e sociologico, accomunando in epoche diverse rivoluzionari e conservatori, nazionalisti e anarchici, marxisti e cattolici. Spaziando dai romantici tedeschi agli slavofili, da Proudhon a Marx al nazismo, questo testo espone le molteplici e contradditorie radici teoriche del comunitarismo.
Sentito da molti come un dovere morale, vissuto talvolta come una fede religiosa, diffuso in dosi massicce da mezzi d'informazione e intellettuali che "fanno opinione", a sinistra come a destra, il culto acritico di tutto ciò che è legato agli Stati Uniti d'America sta invadendo il mondo e imponendo un nuovo tabù. L'accusa di antiamericanismo si è trasformata nell'espediente più efficace per liquidare le obiezioni di un interlocutore ed escluderlo dai circuiti comunicativi pubblici. Questo libro individua e passa al vaglio della riflessione critica le forme di questa nuova ideologia.
Le vicende secolari della penisola sotto il dominio romano impongono l'immagine dell'identità incompiuta: il processo di unificazione politica, il senso di appartenenza a una patria comune, la distinzione rispetto alle province furono tutti fenomeni presenti e attivi nella storia italica, ma sempre contrastati da tendenze opposte, spesso più forti e vivaci. L'autonomia dell'oggetto storiografico 'Italia romana' e insieme la sua drammaticità consistono proprio in questa sua cronica incompiutezza.
Giovanni Sartori è uno dei massimi studiosi della politica del nostro tempo. È Albert Schweitzer Professor in the Humanities alla Columbia University di New York e professore emerito di Scienza politica all'Università di Firenze. È membro della American Academy of Arts and Sciences e della Accademia dei Lincei. Editorialista del "Corriere della Sera", è tra i più autorevoli e seguiti commentatori dell'attualità politica italiana e internazionale. I suoi libri sono tradotti in più di trenta lingue. Il volume raccoglie gli articoli scritti da Giovanni Sartori nell'arco di una decina di anni.
Antonio Pinelli insegna Storia dell'arte moderna all'Università di Pisa. Ha pubblicato, fra l'altro, "La Bella maniera. Artisti del Cinquecento tra regola e licenza", "Nel segno di Giano. Passato e presente nell'arte europea tra Sette e Ottocento", "Roma instaurata. Arte del Quattrocento alla corte di papi e cardinali". In questo volume analizza il difficile rapporto tra arte e potere, sempre in bilico tra mecenatismo e asservimento, committenza e manipolazione.
"In verità non so mai cosa rispondere perché non so chi è che stai interrogando; voglio dire che l'aspetto più imbarazzante e schizofrenico dell'intervista è che chi la subisce deve accettare di essere un altro, uno cioè che sa, che ha idee generali, una visione del mondo e dice la sua sull'esistenza, la religione, la politica, l'amore, le bretelle. A molte domande non risponderò, ad altre mi sottrarrò con racconti più o meno inventati". Un ritratto a tutto tondo del regista, che parla di sé senza ambiguità. Racconta della sua vita e dei suoi film, ma anche di politica, di terrorismo, di musica e letteratura. E del suo modo di fare cinema, "un modo divino di raccontare la vita, un modo di fare concorrenza al padreterno".
Un'introduzione generale alla discussione sulla libertà di scelta e di azione. L'accento è posto sul dibattito contemporaneo, senza tralasciare la tradizione classica. Vengono analizzate questioni come la possibilità e la natura della libertà, il nesso tra libero arbitrio e responsabilità, il rapporto tra determinismo e libertà. Dalla definizione dei termini della discussione, l'autore passa all'enunciazione delle principali concezioni della libertà, mostrandone pregi e limiti, e all'analisi di alcune importanti posizioni scettiche.