Le pagine di questo studio ci aiutano a conoscere meglio la storia del rito della professione religiosa con le sue diverse forme elaborate nel tempo, fino alla pubblicazione dell’edizione tipica dell’Ordo professionis religiosae nel 1970. Di questo si analizzano la struttura generale, con speciale attenzione alle preghiere di benedizione dei neoprofessi, e le linee teologiche portanti. Particolare spazio è offerto all’analisi di alcune rielaborazioni del rituale tipico realizzate da tre diversi istituti, uno monastico, l’altro appartenente agli ordini mendicanti e l’ultimo facente parte degli istituti di vita apostolica.
Matias Augé (Perafort 1936), clarettiano, è preside emerito dell’Istituto di teologia della vita consacrata “Claretianum” e professore onorario al Pontificio istituto liturgico Sant’Anselmo di Roma. Dal 1994 è consultore della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Ha scritto numerosi articoli e collaborato a diversi volumi e dizionari teologici.
Uno sguardo penetrante
sulla teologia ortodossa del xx secolo
e sull'azione dello Spirito
nella vita della chiesa e del credente.
In questo saggio sullo Spirito santo l’autore, attraverso tre teologi ortodossi del xx secolo – Florenskij, Bulgakov e Lossky –, ci offre una chiave di lettura fondamentale per riflettere su molte realtà della vita spirituale cristiana. Queste pagine ci conducono, infatti, a considerare temi quali il Regno, la profezia, la Trinità, la chiesa, l’umanità, la creazione, la libertà... a partire dall’adagio della tradizione orientale: “Scopo della vita cristiana è l’acquisizione dello Spirito santo”. Il cristiano, impegnato nella chiesa e nel mondo, è così guidato anzitutto a discernere in ogni situazione che vive, personale o comunitaria, la testimonianza silenziosa dello Spirito per radicare in essa la propria presenza e azione.
Rowan Williams (Swansea 1950), esperto di patristica e del pensiero russo contemporaneo, uomo da sempre attivamente impegnato per la pace del mondo e la difesa degli ultimi, dal 2002 è il 104º arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Il giudizio di Cristo (2003), Resurrezione (2004) e Ragioni per credere (2009).
Il silenzio ci è molto più connaturale e necessario di quello che si potrebbe immaginare, ma il silenzio lo si deve imparare e ci sono silenzi che si devono combattere, quando sono negazione di comunicazione. Il prodigio del silenzio è giungere a parlare tacendo, a essere espressivi senza usare le parole, ad avere una vita silenziosamente eloquente. Il silenzio è un modo diverso di comunicare e, più in profondità, un modo diverso di essere... e di vivere.
Sabino Chialà, monaco di Bose e studioso di ebraico e siriaco, ha recentemente curato I Detti islamici di Gesù (Fondazione Lorenzo Valla-Mondadori 2009). Per le nostre edizioni ha pubblicato tra l’altro Un’umile speranza, antologia di testi di Isacco di Ninive, e i Discorsi ascetici, nuova collezione di scritti dello stesso autore.
Nelle conferenze qui raccolte, tenute alle piccole sorelle di Gesù negli ultimi anni della sua vita, “padre Barthélemy – scrive nella “Prefazione” il cardinale Martini – mostra come la povertà, intesa nel senso più ampio da lui spiegato, sia essenziale per comprendere il movimento della redenzione e possa essere assunta come cifra simbolica dell’azione di Gesù e della chiesa. Anzi essa introduce alla conoscenza del vero Dio, liberando il suo volto da quelle immagini errate che spesso noi ci facciamo di lui”.
Dominique Barthélemy (1921-2002), domenicano, esegeta di fama internazionale, membro della Pontificia commissione biblica, ha insegnato Antico Testamento alla facoltà di teologia dell’Università di Friburgo, in Svizzera, dove è stato per molti anni vicerettore.
Il gesto ha una dimensione sociale, è una modalità di comunicazione, esprime l’appartenenza alla medesima comunità, manifesta l'unità dei cristiani. Il gesto è una testimonianza di fede, in se stesso esprime un credo, lo proclama dinanzi a tutti. Il gesto sostiene la preghiera, aiuta il credente a mettersi in uno stato d’animo a essa propizio, viene in aiuto all’orante. Quando corpo e spirito concorrono alla preghiera, questa riveste un carattere autenticamente umano e autenticamente cristiano.
Paul Christophe (1932), presbitero, professore emerito alla Facoltà di teologia dell’Université catholique di Lille, è specialista di storia religiosa. È autore di numerose opere sia di ricerca che di divulgazione.
Tra raffinata ricerca teologica
e grande passione pastorale,
la sintesi del pensiero
di uno dei maggiori liturgisti contemporanei
“Una delle acquisizioni più importanti della teologia sacramentaria, a partire da alcuni decenni, consiste nel rilievo che essa conferisce ormai alle metafore, ai simboli, al gioco, al corpo... La riflessione non può quindi prescindere dal modo in cui sono concretamente realizzati i sacramenti: testi, azioni, posture, oggetti, luoghi ... Si sarebbero evitate tante controversie inutili o derive incresciose se, per esempio, si fosse sempre pensato il mistero di Cristo nell’eucaristia a partire dall’azione liturgica e se ci si fosse lasciati istruire dalla tradizionale diversità delle famiglie liturgiche” (Louis-Marie Chauvet).
Louis-Marie Chauvet (Chavagnes-en-Paillers 1942), presbitero, è professore emerito di liturgia e teologia sacramentaria all’Institut catholique di Parigi, presso il quale ha insegnato fino al 2008. Alla ricerca teologica ha sempre unito un’intensa attività pastorale. Presso le nostre edizioni ha già pubblicato L’arte del presiedere la liturgia.
Una lettura del Vangelo
fatta con semplicità e sottovoce
ma capace di indicare Gesù
che passa per le nostre strade
Gesù passa per le strade nel quotidiano più quotidiano della vita di donne e uomini, sfiora i loro sguardi, parla al cuore, suscita interrogativi e desideri profondi, spinge a fare della vita una ricerca insonne, mai conclusa. Gesù ha occhi capaci di stupore, ama la freschezza di ogni incontro e sogna davanti all’altro: egli così ci insegna a vivere. L’itinerario tracciato da queste pagine, scritte in uno stile semplice e poetico al tempo stesso, è un invito a farsi nomadi e pellegrini, “quelli della via”, alla ricerca dell’acqua viva, nella bellezza di una vita che abbia in sé il sapore e il profumo del regno di Dio.
Angelo Casati (Milano 1931), presbitero della diocesi di Milano dal 1954. Dopo aver insegnato al seminario diocesano e aver esercitato il ministero a Busto Arsizio e a Lecco, è stato per oltre vent’anni parroco a San Giovanni in Laterano a Milano. Presso le nostre edizioni ha pubblicato la raccolta di poesie Nel silenzio delle cose.
Le più belle preghiere
dalle varie tradizioni cristiane
“Signore Gesù, guardaci!
Vedi, siamo tutti pellegrini di Emmaus,
siamo tutti uomini che faticano
nell'oscurità della sera.
E anche i nostri cuori sono vigliacchi.
Vieni sulla nostra strada,
brucia il cuore anche a noi.
Entra con noi a sederti al nostro fuoco,
affinché, esultanti di una gioia trionfale,
ci rialziamo a nostra volta
per correre a rivelare la gioia
a ogni uomo nel mondo,
nell’amore, per sempre,
fino al nostro ultimo respiro”.
(abbé Pierre)
Un’inedita raccolta di preghiere rivolte a Gesù Cristo, provenienti da tutte le tradizioni ecclesiali e da ogni epoca, per alimentare la nostra vita spirituale. La scelta comprende sia preghiere liturgiche sia invocazioni libere, che ricoprono i principali movimenti della preghiera, dalla lode alla supplica. I testi qui presentati sono innanzitutto preghiere, parole rivolte a Cristo e alcune poesie su di lui, raccolte nell’ultimo capitolo.