
Chi sono la chiesa? Di chi si parla quando si fa riferimento alla chiesa? La chiesa si può sperimentare solo nella concretezza delle comunità dei credenti viventi nel mondo. Affinché il vangelo di Cristo possa continuare a risuonare per i nostri contemporanei, è oggi necessario indicare concrete comunità di uomini per cui questo stesso vangelo rappresenta il tesoro più prezioso e vitale: una chiamata rivolta a tutti e a ciascuno a essere chiesa oggi
Come accogliere la vita e accettare i propri limiti?
Vedere il cielo azzurro dietro l’orda di uccelli... Non mi focalizzo più sugli uccelli perché non restano: passano con un battito di ali. Mi concentro invece sugli angolini di cielo azzurro. Sono molto stupito di scorgere così tanto cielo azzurro nella mia vita. Cominciare una vita semplice significa domandarsi che cos’è centrale nella propria vita: i problemi, le irritazioni, le tensioni? E poi vivere, semplicemente. La semplicità è molto di più dell’accettazione di sé. Significa essere con se stessi, con infinita benevolenza.
Alexandre Jollien (1975), cerebroleso dalla nascita, dopo diciassette anni di permanenza in un centro specializzato per handicappati, è riuscito a frequentare un istituto commerciale e, successivamente, a intraprendere lo studio della filosofia all’Università di Friburgo. Presso le nostre edizioni ha pubblicato anche Elogio della debolezza (2001) e Il mestiere di uomo (2003).
L’eucaristia è allo stesso tempo un mistero e un’esperienza. Complessi, sia l’uno che l’altra. Accostabili solo a partire dalla celebrazione stessa, enumerandone e articolandone, se possibile, le varie componenti per coglierne l'unità profonda. Occorre partire da ciò che si celebra: la partecipazione all’eucaristia ci fa prendere coscienza della nostra identità cristiana, ci ricorda la misura della nostra fede, ci assicura un’esperienza della preghiera e della comunità, ci porta ad accettare di vivere l’unità nella diversità.
Jean-Pierre Jossua (1930), teologo domenicano formatosi alla scuola di Yves Congar, ha insegnato presso il centro di studi Le Saulchoir e ha diretto la rivista Concilium. Grande conoscitore dei padri della chiesa e della cultura contemporanea, ha sviluppato un originale e acuto modello di riflessione in cui si intrecciano il sapere teologico e quello letterario.
"Lo sguardo della contemplazione si fa azione antimondana, diviene sfida a ogni istituzione 'ansiosa, indaffarata, competitiva e dominante'. Il cristiano è chiamato a mostrare che il Vangelo rimane attraente: da qui nasce la gioia, gioia per la visione del volto di Cristo, gioia per la comunione reciproca, da qui nasce l'annuncio credibile." (dall'Introduzione di Enzo Bianchi)
"L'autore coglie nel Padre nostro una luce per l'umano in quanto tale, una traccia per il cammino dell'uomo in quanto uomo, ancor prima delle sue credenze e delle sue appartenenze confessionali. L'idea che rende possibile una simile impresa è che questa preghiera esprima l'umanità dell'uomo, sicché ogni essere umano può trovarsi rappresentato nel Padre nostro. La parola poetica, quella parola che sola riesce a sostenere il peso dell'essere, è ciò che meglio può fare eco alle parole semplici e inesauribili del Padre nostro." (dalla Prefazione di Enzo Bianchi)
Simbolo dei cristiani tedeschi resistenti al nazismo, uomo giusto e fedele al proprio ideale fino alla fine, Dietrich Bonhoeffer non si è fermato a un orizzonte ristretto, nella convinzione che nella nostra esistenza c'è uno scopo e un compimento più alto capace di dare un senso a tutti gli eventi, anche ai più tragici e negativi. Eppure gli sviluppi più profondi del suo travagliato itinerario interiore rimangono in gran parte ignorati dal grande pubblico. Queste pagine, ripercorrendo le linee fondamentali del suo pensiero etico e teologico e della sua vicenda umana, ci permettono di accostare l'uomo Bonhoeffer, la cui vita non cessa di interpellarci e alimentare la nostra personale ricerca di una vita cristiana autentica.
È sempre importante arrivare a un’interpretazione contestualizzata e unitaria dei libri biblici, ma questo è ancor più vero nel caso della Lettera ai Romani. Utilizzata nel corso dei secoli per alimentare lo scontro tra i figli della chiesa di Roma e quelli della riforma, è qui oggetto di una lettura d’insieme di sicura attualità: nascendo a Gerusalemme ad opera di un monaco riformato che appartiene a una comunità ecumenica, essa coglie in profondità la riflessione di Paolo culminante nell’invito ad accogliersi gli uni gli altri.
Daniel Attinger (Neuchâtel 1943), monaco di Bose e pastore riformato, vive da oltre trent’anni nella Fraternità di Bose a Gerusalemme, dove esercita anche un ministero di predicazione biblica. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Parlare di Dio o parlare con lui? (2004), lettura esegetico-spirituale del libro di Giobbe, e Atti degli apostoli: la Parola cresceva... (2010).
“In questo insieme di saggi si può cogliere come Rowan Williams, tanto quanto Thomas Merton, ritenga incompleta la vita cristiana sprovvista di una dimensione contemplativa e riconosca altresì che la vita contemplativa è accessibile non solo a chi vive in monastero ma a chiunque si metta alla ricerca di un monachesimo interiorizzato, poiché la preghiera contemplativa è vocazione di ogni credente. Merton si sarebbe fortemente rallegrato di essere letto in maniera così attenta e perspicace” (dalla “Prefazione” di Jim Forest).
Rowan Williams (Swansea 1950), arcivescovo emerito di Canterbury (2002-„2012), è uno dei più noti e acuti teologi della comunione anglicana, la cui ricerca è particolarmente rivolta allo studio dei padri e della spiritualità cristiana. Attualmente è preside al Magdalene College di Cambridge. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Il giudizio di Cristo (2003), Resurrezione (2004), Ragioni per credere (2009) e Lo Spirito, testimone silenzioso (2011).
Sperare la salvezza di Dio, sperare nell’uomo,
non è forse questa la testimonianza
che i cristiani sono chiamati a dare?
È qui proposto un itinerario che vorrebbe condurre il lettore a una piena consapevolezza della responsabilità cristiana verso la creazione; e al tempo stesso introdurlo, nel solco della spiritualità dell’oriente cristiano, a ritrovare la profondità e la bellezza del rapporto con le cose e gli esseri viventi, contemplati nella loro destinazione alla salvezza, che è connessa a quella dell’uomo.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XX Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa, che ha approfondito il tema della salvaguardia della creazione nei suoi fondamenti biblici e teologici, e nei suoi risvolti etici e sociali nel contesto dell’attuale crisi ecologica.
Agenda ecumenica di Bose 2014
Da settembre 2013 a dicembre 2014
L’Agenda contiene l’esclusivo calendario ecumenico da settembre 2013 a dicembre 2014, con le memorie celebrate da cattolici, ortodossi, copti, anglicani, quelle del nostro monastero, e le festività ebraiche. Completano l’Agenda il piano mensile per i mesi da settembre 2013 a dicembre 2014, i calendari civili per il 2013, 2014 e 2015 e la rubrica indirizzi.
Le pagine del diario mensile dell’Agenda coprono i mesi da settembre 2013 a dicembre 2014, per venire incontro alle esigenze di quanti cominciano le loro attività annuali con la fine dell’estate.