Raccontando vicende insieme affascinanti e familiari, romazesche e quotidiane, Maria Rita Parsi, psicoterapeuta, saggista e scrittrice, conduce il lettore in un percorso profondo e appassionato nelle strade tortuose e improbabili che spesso prende l'amore. Capita allora di riconoscersi nella vicenda di Patty, che si costruisce un amore immaginario tanto perfetto da senbrare vero, o in quella di Fabio, diviso fra un amore virtuale nato su Internet e quello "reale" e immutato per la moglie, o di Giuliana, innamorata di un uomo sposato che la illude, o in quella di Ernesto, traditore incredulo e disperato per essere stato tradito. Storie di cenerentole e belle addormentate, di pinocchi e cappuccetti rossi con l'immancabile lupo cattivo. Per conoscere e imparare l'amore nell'unico modo possibile: storia dopo storia.
Perché si legge e come si impara a farlo? Quali meccanismi emotivi si attivano? Come nasce la passione per la lettura? Perché leggere fa bene, ma può talvolta anche far male? In queste dense pagine, Corrado Augias si interroga sul significato dell'"attività del leggere", e lo fa attraverso una sorta di racconto autobiografico: dalle prime emozioni che, giovane studente liceale, suscitarono in lui i grandi classici ma anche alcuni libri "proibiti" come "L'amante di Lady Chatterley", alla scoperta di Edgar Wallace, Conan Doyle e Raymond Chandler e della narrativa poliziesca, all'amore più maturo per i romanzi di Joseph Roth e Robert Musil. E poi, ancora, la letteratura francese, quella erotica, Dante, Petrarca, George Orwell, Philip Roth.
Seicento voci per conoscere a fondo la gastronomia italiana e non solo, aggiornate e ampliate con grande rigore scientifico da un'equipe di esperti dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Dai prodotti e dai piatti delle tradizioni regionali italiane a quelli stranieri recentemente accolti nel nostro paese, dalle tecniche ai personaggi: una grande opera non solo di cucina, ma sulla cucina e sulla cultura materiale. Normative e leggi che difendono le tipicità di uno dei maggiori patrimoni italiani.
Un'opera illustrata da più di 16.000 segni, tavole e documenti: un'enciclopedia dei numeri che racconta in termini accessibili a tutti la storia delle cifre: dall'epoca dei sassolini ai nostri computer, indagando le diverse albe dei numeri in civiltà lontane (gli egiziani, gli ebrei, i maya, gli arabi). Il testo è preceduto da una introduzione di Piergiorgio Odifreddi, che sottolinea come "le storie del numero e dell'uomo siano in realtà intrecciate in maniera inestricabile, e come i progressi e regressi dell'uno siano andati di pari passo coi progressi e regressi dell'altro".
In ordine cronologico, le principali raccolte di Hughes, quasi tutte tradotte per la prima volta in italiano. Le traduzioni si devono ad Anna Ravano e a Nicola Gardini: l'una traduttrice di fama, curatrice del Meridiano di Sylvia Plath e autrice anche dell'appassionante Cronologia, l'altro condirettore di "Poesia", saggista, poeta egli stesso e pioneristico interprete di Hughes. Gardini firma anche l'ampio commento e il saggio introduttivo, che offre un'efficace "idea del poeta" : della lingua di Hughes - variegata e mobilissima, che passa dalla ritmicità spumeggiante delle prime raccolte alla secchezza formulare di "Crow" alla narratività scabra dei versi lunghi delle "Lettere di compleanno"; dei suoi temi privilegiati - il recupero di un rapporto vitale con la natura, gli animali (anzitutto pesci, e poi uccelli d'ogni sorta, belve feroci ma anche mucche, capre, agnelli, animali domestici), gli elementi e le loro forze primordiali (l'acqua celebrata in tutte le sue declinazioni, dai fiumi ai ghiacciai), le sole capaci di portare una rigenerazione delle forze psichiche dell'uomo -; della tradizione in cui affonda la sua ispirazione, il cui termine di riferimento essenziale è rappresentato da Shakespeare, oggetto di un continuo dialogo sotto forma di riprese, allusioni e riformulazioni dei suoi miti; del suo rapporto con la scrittura e la poesia, veicolo privilegiato per attingere al proprio sé più profondo.
New York! New York! Al riparo dal traffico e dal trambusto cittadino dell'Upper West Side c'è un piccolo quartiere tranquillo vicino a Central Park dove, tra gli altri, abitano alcuni proprietari di cani. Vivere in un posto come questo, con un cane al guinzaglio, è come vivere in un piccolo villaggio. Persone spesso sole, riservate, talvolta un po' eccentriche, persone che mai si sarebbero incontrate altrimenti, si conoscono, stringono amicizia o si innamorano, a volte si lasciano. Succede anche a Jody, signora quasi quarantenne, di conoscere l'amore grazie al suo cane, un grosso pit bull femmina di nome Beatrice che lei adora. Perché i cani fungono da veri e propri cupidi, obbligando i loro padroni a legare con altri esseri umani, a superare timidezze e inibizioni in un lieve e romantico minuetto.
La maggior parte delle persone crede che la piena accettazione della vita significhi chiudere i cuori e le menti, non interessarsi più delle ingiustizie e delle difficoltà che vediamo nel mondo. Al contrario niente potrebbe essere più lontano dalia verità: non bisogna infatti confondere i'accettazione con la rassegnazione. La rassegnazione non porta ad alcuna attività, l'accettazione invece ci fa rimboccare le maniche per provare ad aggiustare le cose. In queste pagine, Cheri Huber spiega cosa sia davvero l'accettazione, cuore del suo insegnamento e del messaggio buddhista, spronando il lettore ad aprirsi a una comprensione nuova, più profonda e compassionevole, lontana dai pregiudizi. E ci indica la via per iniziare a liberarci dal dolore poiché, come dice lei stessa, "senza accettazione ogni sforzo di risvegliarsi e di mettere fine alla sofferenza poggia su un terreno vacillante".
"Rabbia" prende la forma di una storia (romanzesca) orale di Blister "Rant" Casey, nella quale un assortimento di amici, nemici, ammiratori, detrattori e familiari dice la sua su questo personaggio malvagio (o forse no), morto in circostanze tanto misteriose quanto leggendarie, che forse è stato (ma forse non è stato) il più efficiente serial killer della nostra epoca. Buster è cresciuto in una cittadina nel mezzo del nulla, assetato di sensazioni forti in un mondo di videogame e di soffocante conformismo. Dopo le prime ribellioni al liceo scappa dal suo villaggio natale alla volta della grande città e ben presto diventa il leader di un gruppo di giovani dediti a una sorta di rito-gioco di demolizione urbana chiamato party crashing: una specie di autoscontro all'ultimo sangue. Ed è proprio in occasione di una di queste violente cacce notturne che Casey incontra la più spettacolare e tragica delle morti al volante.
Grasso e goffo, debole e apatico, tirannico e incapace. Queste sono alcune delle caratteristiche che gli storici attribuiscono a Luigi XVI, ma era davvero così? Antonio Spinosa propone una interpretazione del tutto diversa del re detronizzato dalla Rivoluzione del 1789: Luigi XVI non era uno sciocco né un pupazzo nelle mani della consorte Maria Antonietta d'Austria. A dispetto dell'antiquata educazione ricevuta si era rivelato un abile uomo politico, un ottimo stratega navale, un gran conoscitore di geografia, studioso di matematica e di fisica, mecenate di ingegni come Lavoisier e i fratelli Montgolfier. Un ritratto inedito e controcorrente dell'ultimo re di Francia per diritto divino.
Seconda parte del grande romanzo "I fantasmi di Mosca" scritto da Bettiza sulla base della propria esperienza personale in Urss durante la Guerra Fredda, "La confessione di Sveto" è ambientata a Mosca negli anni del terrore staliniano. Questa sezione del romanzo riporta la lunga confessione rilasciata dall'intellettuale ungarocroato Sveto Karaman, già membro del Komintern caduto in disgrazia, al "grande inquisitore" Angaretis: la relazione con Radica, i gravi decadimenti politici nei quali la sua amante è rimasta coinvolta, le vicende amorose della madre di lei. Muovendosi con maestria tra gli abissi della storia e la riflessione sull'arte del narrare, la penna di Bettiza descrive nei dettagli la psicologia dei personaggi reali e di fantasia, fino a tratteggiare un grandioso, appassionante affresco dell'illusione comunista colta nel suo momento più drammatico e autodistruttivo.