¿Por qué permite Dios el mal y el sufrimiento? ¿Qué nos espera tras la muerte? ¿Está vacío el infierno? ¿Cómo conciliar la fe cristiana con la teoría de la evolución? ¿Se consumará verdaderamente el fin del mundo en una especie de catástrofe? ¿Rio Jesús alguna vez? ¿Sabía leer y escribir? ¿Qué lenguas hablaba?
Monseñor Gianfranco Ravasi, biblista de fama internacional, responde a preguntas de muy diversa índole en este libro que orienta en el camino de la vida y de la fe, porque cada respuesta es un valioso estímulo para proseguir la propia búsqueda espiritual.
Ricordi dell'ostensione della Sindone 10 aprile - 23 maggio 2010
Questo libro è una celebrazione della memoria nel senso più bello: fra i contributi più significativi sul piano spirituale e culturale conserviamo gli interventi del Papa, soprattutto quello, memorabile, davanti alla Sindone; quelli del Cardinale Arcivescovo di Torino, Severino Poletto.; quelli delle tre conferenze serali del Cardinale Christoph Schonborn, di Monsignor Timothy Verdon e del cardinale Gianfranco Ravasi.
Le illustrazioni ci rimandano a un evento collaterale, strettamente collegato all'ostensione: la mostra della reggia di Venaria Reale Gesù. Il corpo, il volto nell'arte.
Il sacerdote non è semplicemente un “separato” ma quella soglia attraverso cui il sacro esce fuori dal perimetro del tempio e trasfigura il mondo.
Descrizione dell'opera
Il cofanetto propone in un unico CD formato MP3 le sei conferenze di mons. Ravasi, già disponibili in audiocassette, che commentano i libri Esodo e Giobbe:
1. L'epopea della liberazione;
2. Il Sinai: crisi e fascino del deserto;
3. Mosè e il "filo rosso" dell'esodo;
4. Il libro: il dramma e i suoi attori;
5. Giobbe e lo scandalo di Dio;
6. Giobbe nostro contemporaneo.
Note sull'autore
GIANFRANCO RAVASI, del clero ambrosiano, biblista di fama internazionale, autore di opere scientifiche e grande divulgatore, dal 2007 è presidente del Pontificio consiglio della cultura e delle Pontificie commissioni per i beni culturali della Chiesa e di archeologia sacra. È stato creato cardinale da Benedetto XVI nel concistoro del 20.11.2010. Noto esegeta, già prefetto della Biblioteca Ambrosiana, è autore tra gli altri di due grandi commenti biblici più volte ristampati (Il libro dei Salmi, 3 voll., EDB, Bologna 1983; Il Cantico dei cantici, EDB, Bologna 1992). Le EDB pubblicano inoltre sia le registrazioni sia le rielaborazioni in volume delle Conversazioni bibliche da lui tenute al Centro culturale S. Fedele di Milano (circa 50 titoli, sull'Antico e il Nuovo Testamento).
Una profonda e suggestiva riflessione del card. Ravasi sulla Parola di Dio.
Una riflessione sul Dio della Bibbia è particolarmente ardua perché egli è presentato in moltissimi modi, nessuno in grado di esaurire la sua infinita ricchezza. Ancor più difficile è analizzare il mistero della Trinità nella Scrittura, soprattutto nell'Antico Testamento, in cui, esplicitamente, la Trinità non compare.
«L'unicità di Dio rimane, per l'Antico Testamento, la professione di fede più importante eppure, mediante la luce emanata dalla rivelazione neotestamentaria, possiamo intravedere, già nell'Antico Testamento, come la Parola, la Sapienza, lo Spirito di Dio, sono quasi delle realtà, delle figure in sé considerate, che ci permettono di vedere profilarsi, sia pure ancora in maniera abbozzata e soltanto ammiccante, la figura del Padre, del Figlio e dello Spirito. Il Nuovo Testamento, illuminandole, ce ne fa cogliere la portata, perché è proprio grazie a queste sfumature presenti nell'Antico Testamento che gli apostoli e i discepoli di Gesù hanno potuto comprendere e raccontare il mistero trinitario».
In forma rivista dall'autore si presentano le conferenze da lui tenute presso il Centro culturale San Fedele di Milano nella Quaresima 2000.
Sommario
1. Il mistero di Dio nell'Antico Testamento: la Parola. 2. Il mistero di Dio nell'Antico Testamento: la Sapienza e lo Spirito. 3. La Trinità nella teologia dei Vangeli. 4. La Trinità nella teologia paolina. Conclusione. Piste di approfondimento. Bibliografia.
Note sull'autore
GIANFRANCO RAVASI, del clero ambrosiano, biblista di fama internazionale, autore di opere scientifiche e grande divulgatore, dal 2007 è presidente del Pontificio consiglio della cultura e delle Pontificie commissioni per i beni culturali della Chiesa e di archeologia sacra. È stato creato cardinale da Benedetto XVI nel concistoro del 20.11.2010. Noto esegeta, già prefetto della Biblioteca Ambrosiana, è autore tra gli altri di due grandi commenti biblici più volte ristampati (Il libro dei Salmi, 3 voll., EDB, Bologna 1983; Il Cantico dei cantici, EDB, Bologna 1992). Le EDB pubblicano inoltre sia le registrazioni sia le rielaborazioni in volume delle Conversazioni bibliche da lui tenute al Centro culturale S. Fedele di Milano (circa 50 titoli, sull'Antico e il Nuovo Testamento).
Ci sono parole nelle Sacre Scritture delle quali, per la loro importanza e ricorrenza, vorremmo conoscere il significato storico, simbolico, etimologico. Acqua, Angeli, Adulterio, Giustizia, Morte, Satana, Verginità, Vita, e così per molte altre, Ravasi offre una scheda completa. A queste voci fondamentali se ne aggiungono numerose altre che costituiscono vere curiosità per una più approfondita conoscenza del vocabolario della fede. Che vuoi dire Abbadon, Ziqqurrat, Idolotiti, Litostrato? Ma ci sono anche termini in apparenza più comuni come Zizzania, Vento, Impudicizia di cui Ravasi definisce il senso e l'uso.
Una riflessione, illuminata dalla Bibbia, sul «microcosmo del sentire», sul cuore dell’uomo e sulle sue movenze più intime e profonde; una panoramica allargata su quell’«universo dei legami» che costituisce il mondo culturale e sociale di ogni persona, con le sue esperienze contrastanti – la mitezza, la paura, la gioia e la sofferenza.
Nella seconda parte vengono approfonditi alcuni dei volti dell’amore “pubblico”, che trabocca dal privato e dal personale, e si traduce in atteggiamenti di consegna verso l’altro – amicizia, vita di coppia – fino a produrre frutti che permangono e alimentano relazioni, legami, strutture affettive e spazi di socialità. Un’attenzione privilegiata è riservata alla famiglia e, in seno a essa, alla figura dell’anziano, tanto spesso dimenticata.
Destinatari
Un volume destinato a un ampio pubblico.
L’autore
Gianfranco Ravasi, nato nel 1942 a Merate (Lecco) e ordinato sacerdote nel 1966, è stato per molti anni Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Nel settembre 2007, dopo essere stato nominato da Benedetto XVI Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra, è stato ordinato Arcivescovo Titolare di Villamagna di Proconsolare. A lungo docente di esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale e di ebraico nel Seminario arcivescovile milanese, è membro di numerose accademie e istituzioni culturali italiane e straniere, oltre che autore di diversi volumi.
***************LA NOSTRA RECENSIONE*************** (DI FRANCESCO BONOMO)
Nella riflessione sull'uomo, sulla sua natura e sulle dinamiche che lo portano ad interagire spicca il sentimento dello stupore: la meraviglia coglie chi si ferma a riflettere su questo grande universo dell'uomo, intelligente, passionale, crudele e forte ma allo stesso tempo fragile, mutevole e legato al tempo di una vita breve. Meraviglia che si coglie dalle parole di Platone che nel suo Teeteto ci tramanda un'espressione derivata dal filosofo Protagora capace di illustrare la mente e le potenzialità umane: “L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono” (152a; vd. anche I presocratici, vol. II, Protagora). Anche Sofocle nell'Antigone ricorda che “Molte sono le cose mirabili ma nessuna è più mirabile dell'uomo” (332-333). In una visione di questo tipo, al di là delle varie interpretazioni che di volta in volta ne hanno arricchito o diminuito l'intensità, viene a perdersi l'origine fontale di una tale grandezza nell'uomo. La sacra Scrittura, a partire dal racconto della Genesi consegna al credente un preciso statuto ontologico di uomo, in quanto creatura.
Creatura di fronte al Creatore, tra il mondo e le realtà che lo superano, mediatore tra la fisicità della materia e la suprema eccellenza di Dio, uomo dotato di ragione e di sentimenti che lo mettono in relazione con il Dio dell'Alleanza, Signore fedele legato all'uomo fragile e peccatore. Tra le facoltà dell'uomo creato come imago Dei spicca la dimensione razionale dell'individuo, della persona capace di intelligere, razionalità che si declina nella sua socialità, nella capacità di creare relazioni tra gli uomini, affinità che possono essere edificanti o degradanti a seconda della meta e del fine che le animano. Da sempre l'uomo suscita un desiderio di ricerca, intensa ed interiore, che spinge a adempiere l'oracolo di Delfi del nosce te ipsum come paradigma della domanda di senso su che cosa sia l'uomo.
Tra tutti coloro che hanno compiuto questa avventura di scoperta ricordiamo l'itinerario spirituale di Agostino che nelle sue Confessioni afferma: “Le mie domande erano la mia contemplazione; le loro risposte, la loro bellezza. Allora mi rivolsi a me stesso. Mi chiesi. "Tu, chi sei?"; e risposi: "Un uomo". Dunque, eccomi fornito di un corpo e di un'anima, l'uno esteriore, l'altra interiore (Interrogatio mea, intentio mea; et responsio eorum, species eorum. Et direxi me ad me et dixi mihi: "Tu quis es?". Et respondi: "Homo". Et ecce corpus et anima in me mihi praesto sunt, unum exterius et alterum interius)”. L'uomo continua con lo stesso ardore ad interrogarsi su se stesso e la recente pubblicazione del cardinale Ravasi diviene un balsamo per chi si è arenato nella questione sull'homo interior.
Il razionalismo e lo scientismo moderni hanno creato sottolineature esclusive sull'intelletto umano o sulle dimensioni biologiche della vita umana; in controtendenza, Ravasi cerca di rispondere alla questione sull'uomo osservandone l'universo degli affetti che ci sono tramandati nella Bibbia; il libro, scorrevole e lineare, è quasi una rivincita sulla svalutazione del sentire umano. Il testo è un percorso che si declina su due punti da scoprire: il cuore, sviscerato nell'esposizione dei sentimenti della mitezza, della paura, della gioia e della sofferenza ed il tema che rispecchia la naturale socialità dell'uomo soffermandosi sulla comprensione delle relazioni bibliche circa l'amore, l'amicizia, l'amore esclusivo tra uomo e donna e la sua naturale manifestazione nel realizzazione della famiglia, con un accento al particolare argomento della vecchiaia. Il volume, scandito dalle illustrazioni di Alessandro Nastasio, offre al lettore cristiano e laico un atlante che possa guidare nel mondo degli affetti biblici, paradigma di una storia della salvezza che non si applica a puri spiriti ma a uomini concreti, con tutti i limiti e le grandiosità che la natura creata porta con sé. Che cos'è l'uomo, titolo mutuato dal salmo 8, inno cosmico alla grandezza, all'onore ed alla dignità dell'Ish, è una galleria in cui sono idealmente esposte tutte le pennellate che determinano le sfumature della raffinata ed artistica mano creativa di Dio, un volume in cui si ritrova l'uomo della fede ma che condivide e trasmette un'antropologia universale.
Il cardinale Ravasi porge ai suoi lettori una riflessione sull'uomo e sui suoi sentimenti che potremmo inquadrare in una frase di Pascal “Che cos'è l'uomo nella natura? Un nulla rispetto all'infinito ma tutto rispetto al nulla, qualcosa di mezzo tra il tutto e il nulla” (Pensée, 72). L'uomo che percepiamo dall'approfondimento di questo nuovo libro è una creatura incredibile ed al tempo stesso segnata dalla caducità, che offre un culto al suo Creatore, celebrazione di Dio che avviene con tutte le facoltà del corpo, dell'anima, del cuore, della carne e dell'anima e dello spirito capace di tradursi in un razionale affetto per tutti gli uomini: Concede nobis, Dómine Deus noster, ut te tota mente veneremur, et omnes homines rationabili diligamus afféctu. (Missale Romanum 2008, IV dom. per annum, collecta)
La vita scorre sul filo teso del desiderio che condiziona l'agire dell'uomo facendogli compiere grandi voli o trascinandolo in vertiginose cadute. Dalla legge mosaica al messaggio cristiano, dalla classicità al pensiero moderno, la cultura occidentale ha sperimentato questa duplice natura del desiderio: impetuoso vortice di energia vitale e abisso insaziabile che risucchia ogni cosa. Il comandamento biblico impone ordine e misura a questa naturale tendenza dell'uomo. Cosa può significare non desiderare nell'era della fantasmagoria delle merci e della società dei consumi? Il comandamento più inattuale che costituisce l'ultima e la più inascoltata Parola.
Gianfranco Ravasi, arcivescovo, è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra. Tra le sue pubblicazioni: "Breviario laico" (20072), "Le porte del peccato" (2007), "Le parole e i giorni" (2008) e "500 curiosità della fede" (2009), tutte edite da Mondadori. Andrea Tagliapietra insegna Storia della filosofia e Storia delle idee ed ermeneutica filosofica nell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Tra le sue pubblicazioni: "La forza del pudore" (Rizzoli, 2006), "Filosofia della bugia" (Bruno Mondadori, 20082), "La metafora dello specchio" (Bollati Boringhieri, 2008) e "Il dono del filosofo" (Einaudi, 2009).