Introduzione, tra duzione, note e indici di L. Carrozzi.
Introduzione generale di M. Naldini, A. Quacquarelli, P. Grech e L. Alici; traduzione di V. Tarulli; indici di F. Monteverde
Introduzione, traduzione e note di D. Gentili; indici di F. Monteverde.
Traduzione di M. Recchia, indici di F. Monteverde.
Agostino tornò in Africa dall'Italia sul finire del 388. Ne era partito con la speranza di successi mondani, vi rientrava cristiano dopo eventi drammatici. Nove anni più tardi pensò di redigere il racconto di quei primi tempi della sua esistenza, descrivendo il processo attraverso cui Dio conduce un'anima alla Verità. Quel testo, rievocazione pungente del proprio passato e meditazione profonda sul mistero della vita e dell'uomo, è noto come le Confessioni: un capolavoro assoluto nella storia del pensiero, non solo religioso, in cui si riflettono tutti i grandi temi della filosofia agostiniana, dalla natura di Dio all'esistenza del male, dal libero arbitrio al ruolo della Grazia, al concetto del tempo.
Volume di San Agostino d'Ippona che riflette non solo lo stato di pace e serenità raggiunto al termine del suo lungo e faticoso cammino verso al fede, ma anche la chiara consapevolezza che la certezza della verità esige comprensione prima di tradursi in un impegno di testimonianza. Pertanto, la fede e la ragione si implicano a vicenda e stanno in un rapporto di radicale interdipendenza. In quest'ottica vanno interpretati i tre aspetti, pedagogico, linguistico e teologico, che fanno del dialogo un'opera unica e irripetibile per l'epoca storica in cui è stato scritto.
Traduzione di M. Recchia, indici di F. Monteverde.
Volume curato da L. Alici, per un testo considerato come l'opera della maturità filosofica, biblica e pastorale di Agostino. In esso si esprime l'incontro fra l'esigenza personale di pensare la fede e quella pastorale di ricavarne un cammino formativo per al comunità cristiana. Agostino propone come affrontare i testi più difficili della Scrittura, affermando il primato del senso spirituale su quello allegorico e chiarendo come il fine principale del lavoro di interpretazione sia costruire la carità.