Queste pagine sono pensate per persone che desiderano imparare a pregare ma che un libro sulla preghiera non lo leggerebbero mai. Il testo si struttura in due parti. La "pretesa" della prima parte è una guida all'incontro con Cristo: in cinque brevi capitoli si dipana dal punto di vista della fede una luminosa riflessione sull'efficacia della preghiera, in grado di offrire al lettore che vi si lasci coinvolgere un autentico itinerario interiore e gli strumenti concreti necessari per un fecondo dialogo con Dio. Il fulcro della seconda parte sta, invece, nel dimostrare che il cuore di ogni uomo aspira a tale incontro con Cristo. L'autore sviluppa questa tesi addentrandosi nella contemplazione di alcuni snodi fondamentali, benché quotidiani, dell'esistenza (quali paternità, maternità e filiazione, femminilità, tentazioni nella vita di coppia, rapporto con il tempo, lavoro, potere), che racconta con un tocco di poesia, ottenendo sulla carta lo stesso effetto emblematico dei grandi affreschi d'arte nelle navate delle chiese; è capace, cioè, di isolare alcuni fatti e situazioni particolari, magari al primo sguardo apparentemente insignificanti, lasciando emergere il valore inestimabile, unico e universale che li caratterizza.
"Nel deserto incontrai la Verità. Essa parlò al mio cuore. Va' Salva Converti. Un cuore che batte pieno d'amore per Gesù. Comprendendo, mi invase la gioia. Il 3 novembre del 1979, per mio tramite, nacque il Movimento Apostolico". Con queste parole la signora Maria Marino racconta in queste pagine l'ispirazione divina che da allora ha coinciso con la sua missione terrena. In tutti questi anni il Movimento Apostolico si è affermato come una realtà ufficialmente riconosciuta della Chiesa cattolica, di ampio respiro internazionale. Presente in tutti i continenti, formato da sacerdoti e laici, con una grande forza attrattiva su famiglie e giovani, il Movimento ha il carisma dell'annuncio della Parola biblica, che trae forza dalla vita sacramentale, dall'adorazione eucaristica e dalla preghiera comunitaria.
"La via verso il futuro non è la secolarizzazione della Chiesa, ma la cristianizzazione del mondo! Questo è il nucleo del messaggio della passione, della morte e della risurrezione di Gesù Cristo, l'essenza della Buona Novella e la via della Chiesa: sulle tracce di Gesù percorriamo la via della sequela, che ci porta dalla passione, attraverso la Croce, alla risurrezione e alla vita eterna". Una via da percorrere con la gioia della fede, nella certezza che "il Venerdì Santo è temporaneo - la Pasqua invece è eterna". Per questo "la Chiesa seguirà sempre la via della sequela di Cristo, suo umile e umiliato Signore. Non si lascia indurre a prendere la strada larga che porta verso l'abisso. Lì, a che cosa servirebbe l'applauso delle folle e dei leader d'opinione onnipotenti?". Perché "soltanto nella Croce c'è Salvezza, nella Croce c'è Vita, nella Croce c'è Speranza".
Paola Versari, psicologa e psicoterapeuta, sviluppa in queste pagine un'analisi dei falsi miti del nostro tempo, che fluttua tra esaltazioni dell'individualismo e derive nel relativismo. Si addentra così nella realtà, ora nel mondo luccicante dello spettacolo, della tv e della moda, avvicinandone i protagonisti, ora nelle strade e nella vita della sua città, Roma. Nell'incontro diretto anche con la gente più comune, l'autrice svela amorevolmente di ciascuno il vuoto interiore, che si cela sotto le maschere beffardamente sorridenti che la moderna società del l'apparire e del progresso si sforza ancora di imporre. Ma una volta scoperchiate le desolanti profondità dell'io, l'autrice si dà cura di offrire una risposta alla crisi contemporanea, che prima di essere economica, politica, sociale... è in radice crisi spirituale, umana, antropologica. Lo fa riproponendo il metodo della Logoterapia e mostrando la vita stessa del suo inventore, lo psicologo austriaco Viktor E. Frankl, noto in tutto il mondo per essere riuscito a superare positivamente la tragedia del campo di concentramento nazista, da cui scampò trovandosi solo, avendo perso tutti i famigliari a lui più cari.
Come i dieci precedenti volumi (2004-2013), "Scegliere un film 2014" è uno strumento sia per genitori che vogliono scegliere un film da godere in famiglia, sia per chi organizza cineforum, soprattutto in contesti educativi (scuole, gruppi giovanili, associazioni...). Ma anche gli studiosi, i professionisti dell'audiovisivo e i semplici appassionati potranno trovare uno sguardo acuto, intelligente e originale per comprendere a fondo i film analizzati. Il volume raccoglie infatti i circa 190 titoli considerati più significativi fra quelli usciti da giugno 2011 a maggio 2012. Le recensioni, firmate da giovani e brillanti professionisti dei media (sceneggiatori, story editors, studiosi), privilegiano la componente narrativa: il tipo di storia raccontata, i personaggi e i valori di cui si fa portatrice, con una valutazione che tiene in primo piano le componenti etico-antropologiche del film. Per rendere la consultazione più rapida e immediata, a ogni film è stato attribuito un voto in stelline, da una a cinque. Il voto non è per cinefili, ma per un pubblico di persone "normali", ed è il frutto di un giudizio complessivo che tiene conto dei pregi estetici, ma soprattutto contenutistici.
"Abbiamo bisogno di contemplare Gesù sacramentato, di fargli compagnia, di 'mangiarlo', per imparare docilmente a essere figli, e anche a crescere come figli e a comportarci come figli fedeli". In questo nuovo libro il prelato dell'Opus Dei aiuta a riscoprire l'Eucaristia come centro e radice della vita interiore di ogni cristiano, il "luogo" privilegiato per incontrare l'unico vero Maestro che sempre viene incontro, che comprende e che consola.
«Dovete comprendere che Dio vi chiama per servirlo nei compiti e attraverso i compiti civili, materiali, temporali della vita umana: in un laboratorio, nella sala operatoria di un ospedale, in caserma, dalla cattedra di un’università, in fabbrica, in officina, sui campi, nel focolare domestico e in tutto lo sconfinato panorama del lavoro, Dio ci aspetta ogni giorno. Sappiatelo bene: c’è un qualcosa di santo, di divino, nascosto nelle situazioni più comuni, qualcosa che tocca a ognuno di voi scoprire». Parole che risuonano con intramontabile attualità in quest’omelia pronunciata da san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, l’8 ottobre 1967 nel campus dell’Università di Navarra (Spagna) davanti a più di quarantamila persone provenienti da molti Paesi europei; quasi una «summa» del suo insegnamento sulla santificazione della vita ordinaria, vero luogo dell’incontro quotidiano con Cristo.
Questa nuova edizione di Amare il mondo appassionatamente, presentata da mons. Javier Echevarría, prelato dell’Opus Dei, è arricchita da un commento di Pedro Rodríguez, il teologo spagnolo che ha curato l’edizione critica del Catechismo romano e di Cammino.
"Come ci si prepara a morire?". La domanda frontale che ha segnato ogni poeta, dalle inquietudini di Gilgamesh alle folgorazioni di Ungaretti, stigmatizza anche questo poema di Roberto Gabellini, dedicato all'"ultima marcia" del tenente Charles Péguy, fulminato alla testa dei suoi soldati il 5 settembre 1914. Il ritmo incalzante, la felicità delle immagini, la nitidezza della scrittura, fanno rivivere gli snodi esistenziali e artistici dell'autore del Mistero della carità di Giovanna d'Arco, nonché la sua vocazione da "irregolare" e la sua fede "ritrovata". Ma dalle arcate dei versi di Gabellini riemerge anche "il mondo di ieri": l'invasione della Francia, le tradotte dei soldati, quei sogni di gloria presto affondati nei fanghi delle trincee e della "terra di nessuno". "L'ultima marcia del tenente Péguy" è senz'altro un'opera coraggiosa, uno scavo sul senso della vita e sul mistero del dolore, che può essere capovolto d'improvviso dalla forza spiazzante della Grazia. Il testo, frutto anche di un lavoro di ricerca su fonti francesi mai tradotte in italiano, viene a colmare la lacuna, nella bibliografia italiana, sulla partecipazione di Charles Péguy alla prima guerra mondiale e sulla sua morte.
Come è possibile coinvolgere come autori, in un unico libro, il calciatore di A Luca Rossettini, il campione di rugby Marco Platania e il nazionale di pallanuoto Alex Giorgetti, con Papa Francesco (sua l'espressione "cameratismo") e il suo predecessore Benedetto XVI? Basta chieder loro di parlare di Sport: di quella molteplice attività umana che più di ogni altra appassiona e unisce gente di ogni età e che più di ogni altra si offre come occasione importante nella formazione di ogni persona nel delicato passaggio da bambino ad adolescente fino all'età adulta. Due allenatori amici, Nicola Lovecchio e Gianfranco Ronchi, entrambi anche genitori, dopo "Bellezza, ascesi utilità, la sfida educativa nello sport", rilanciano con questo secondo volume una ulteriore occasione di incontro con diverse figure di educatori per mettere a fuoco da più angolature possibili le sorprendenti potenzialità valoriali insite in ogni forma di attività sportiva. In queste pagine emerge come lo sport porti chi lo vive da protagonista, vuoi insegnandolo agli altri vuoi praticandolo direttamente, a un confronto serrato con la verità di sé stesso.
La conoscenza è forse la più straordinaria avventura dell'uomo. Per questo "Sui banchi di scuola" è un libro controcorrente, certamente lontano dal disfattismo a cui siamo abituati. L'autore, un giovane insegnante ricco di entusiasmo (ma anche di esperienza), si lascia attraversare dalle "urgenze" dei giovani cercando per loro risposte profonde, non dettate dal "pensiero unico". Per Giovanni Fighera, la scuola non è solo un luogo di trasmissione di informazioni, ma una realtà in cui il ragazzo può scoprire i propri talenti per metterli al servizio di tutti. Perché ciò avvenga, però, è indispensabile che si rimetta al centro la persona e che si riscopra "come" e "che cosa" studiare.