Chi percorre la storia della liturgia, in più occasioni si è trovato di fronte a documenti che testimoniano la vitalità dell'antica Chiesa di Aquileia, il cui più noto esponente è senza dubbio il vescovo Cromazio, vissuto tra il IV a il V secolo. Aquileia è stata una di quelle Chiese locali che ha saputo esprimere la fede anche attraverso un proprio linguaggio liturgico. Il rito aquileiese, con la testimonianza di forme liturgiche peculiari, costituisce un segno eloquente di una vitalità che ad un certo punto ha cessato di esistere, confluendo nel rito romano. Il grande patriarcato aquileiese, che si estendeva fino in Baviera, in Austria, nella Slovenia e in Croazia, già nel sec. XV era stato smembrato, e progressivamente aveva perduto quella vivacità a vantaggio di un nuovo ordinamento territoriale delle Chiese, in particolare del ruolo di Venezia. Presentazione di Manlio Sodi e postfazione di Giuseppe Cuscito.
El libro ofrece un estudio histórico-canónico de las fuentes e iter redaccional de los cánones 1065 y 1066 del Código de 1917, que tratan del llamado matrimonio cum indignis (los que notoriamente abandonaron la fe, miembros de asociaciones condenadas, censurados y pecadores públicos). El estudio se completa con el análisis de tres pronunciamientos de la Santa Sede sobre la admisión al matrimonio de los que ignoran la doctrina cristiana (1918), de los miembros de sectas ateístas (1934) y de los comunistas (1949), llegando así hasta los umbrales del Concilio Vaticano II. Ante la situación pastoral de los que se acercan a las bodas con escasa fe personal, se busca una especie de verificación, a la luz de las fuentes, de la afirmación de la Exhortación apostólica Familiaris consortio de que establecer criterios de admisión al matrimonio que tengan en cuenta el grado de fe de los futuros contrayentes está en contradicción con la tradición eclesial. Se aporta la documentación inédita sobre la Codificación de 1917 y dos interpretaciones auténticas (de 1918 y 1934) encontrada en el Archivo Secreto Vaticano, el Archivo del Pontificio Consejo para los Textos Legislativos y el Archivo Histórico de la Pontificia Universidad Gregoriana. Al final se realiza una síntesis conclusiva con algunas propuestas. El libro proporciona a la luz de las fuentes una contribución a la reflexión sobre la relación entre la fe y el matrimonio, pues los cánones correspondientes del vigente Código de 1983 reproducen sustancialmente los estudiados del Código de 1917.
Edizione critica di Bruno Bordignon Le Maraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di Maria Ausiliatrice (1868) è l’opuscolo di don Bosco scritto per la consacrazione della chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino Valdocco (9 giugno 1868). Nel testo emerge l’esperienza religiosa del Santo verso Maria SS. e dell’intercessione di Lei nella costruzione di quella chiesa. Attraverso le offerte per le grazie ricevute don Bosco non solamente è riuscito nel progetto, ma è pervenuto ad essere conosciuto in tutta Italia e pure in Europa. Nella redazione del testo egli ha voluto insegnare ad alcuni giovani salesiani come scrivere un libro e li ha introdotti nella presentazione del significato del titolo Auxilium Christianorum. La seconda parte, che descrive la costruzione della chiesa, è di mano di don Bosco. L’edizione critica ricostruisce la prei-storia del testo. La ricerca delle fonti ha portato a scoprire come don Bosco possedesse una conoscenza approfondita dei libri e degli opuscoli allora pubblicati sull’argomento con il fine di redigere scritti per la formazione dei giovani e del popolo. Egli non ha inteso compiere ricerche storiche, ma presentarne ai lettori i risultati in forma semplice e comprensibile. Il testo costituisce una presentazione chiara, sintetica e approfondita del ti-tolo Auxilium Christianorum, e una descrizione documentata della costruzio-ne della chiesa di Valdocco; interessante constatare che la persona di don Bosco non emerge mai, pur descrivendo avvenimenti di cui egli è stato pro-tagonista.
Bruno Bordignon dal 1987 si è occupato delle Scuole Salesiane d’Italia. Dal 2005 al 2012 è stato Visi-ting Professor presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Salesiana. Dal 2012 al 2016 è stato membro dell’Istituto Storico Salesiano. Ha curato Idealtipo di Manuale di Qualità delle Scuole Salesiane d’Italia in 3 volumi (2002-2004) e ha pubblicato, con Rosetta Caputi, Certificazione delle competenze. Una sperimentazione delle Scuole Salesiane (Armando, Roma 2009). Nelle edizioni Rub-bettino ha pubblicato Certificazione delle competenze (2006), Epistemologia della valutazione univer-sitaria. La valutazione professionale del docente (2010), Dialogo tra fede e cultura nell’insegnamento (2011), Il progetto personale di apprendimento (2012) e Persona è relazione (2013). Nel 2018 ha pub-blicato in questa collana l’edizione critica del primo regolamento scritto da don Bosco: Educazione in atto. Piano di Regolamento per l’Oratorio maschile di S. Francesco di Sales di Torino nella
Il presente volume muove da un interrogativo di fondo: può la scienza bioetica – ed in particolare l’ecologia nella sua dimensione non solo ambientale ma umana – essere il punto di incontro che annulla il rischio della contrapposizione tra essere ed avere? Secondo l’autore, la logica del dono può essere espressa realmente e a pieno titolo in una concezione onesta dell’economia perché permetta alla persona stessa non solo di vivere bene grazie all’essere ma anche, grazie all’avere, di compiere il bene. Il denaro, infatti, se rimane dentro il suo spazio e non cattura il cuore e la mente dell’uomo, può essere un valido strumento di aiuto e di solidarietà perché il mondo sia per ogni essere umano una casa abitabile. L’economia e l’ecologia in tal modo si accordano abbattendo ogni barriera o muro che li possa porre uno contro l’altro costruendo realmente quella casa comune in cui è possibile convivere in uno stile di comunione, condivisione e gratuità.
Don Andrea Mariani è attualmente docente presso l’Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio” in Tirana (Albania) nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, di Farmacia ed Odontoiatria. È docente di Etica nella stessa Università di Tirana nel Corso di Laurea di Infermieristica. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo le recenti: La morale è molto bella, ma… in pratica si fa come si può! (2015); Papa Francesco canta il creato. Dalla lettera Enciclica “Laudato si’” (2015); Anno della Misericordia e… poi? Il volto misericordioso dell’esperienza morale (2016); Vivere per amare. La bioetica in dialogo con la famiglia (2016); Mente Cuore Mani. Il rapporto medico paziente: l’arte di una presenza (2017); “Ti amo da morire”! Nell’amore il “perché” del “finire” (2018); “Magnifico prestito!”. Il figlio a chi appartiene? (2018); “Non ho tempo!”. Prova a non guardare l’orologio (2018).
Presentazione di S. Em. il Card. Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga
“Il mistero dell’Universo”! Un titolo affascinante che sollecita lo sguardo ad essere aperto su un orizzonte senza confine. Un titolo che cerca di rispondere ai tanti perché che la vita e il desiderio di conoscere presentano all’intelligenza umana. L’opera si presenta come una lunga “lettera” scritta da un Autore appassionato nella ricerca; un Autore che guarda al mistero della creazione nei suoi molteplici aspetti, per decifrarne qualche elemento con l’aiuto di risultati che provengono da numerosi ambiti della scienza. In questa linea si tratta di accostare l’opera non per cercarvi formule o soluzioni definitive, ma con l’intento sapienziale di leggere le principali lettere di quell’alfabeto del macro e del micro cosmo che parla di una mente suprema che ha pensato tutto e che continua a “scrivere” nel mistero della vita di ogni uomo con i segni del creato. I sei capitoli entro cui si muove il pensiero dell’Autore offrono al lettore la possibilità di confrontarsi con numerosi aspetti del mistero della creazione. Sono “percorsi” senza dubbio illuminati da una prospettiva di fede in Dio Creatore. È in questa ottica che si riesce a trovare la risposta ad un’infinità di interrogativi di vario genere che il lettore incontrerà disseminati in queste pagine.
Timur Timerbulatov - Imprenditore russo, presidente del gruppo di imprese Konti, ricercatore scientifico, accademico dell’Accademia russa di scienze naturali, scrittore (pseudonimo letterario “Mon Tirei”). È autore di decine di pubblicazioni su argomenti scientifici, tra cui cinque libri (“Destinazione. Scopo del significato di essere”, “Respiro dell’universo”, “Profondità dell’universo”, “Forze dell’universo”, “La creazione del mondo”) .
Come è possibile insegnare Religione Cattolica nella scuola di oggi, promuovendo la logica di sviluppo delle competenze raccomandata dalle indicazioni ministeriali del 2012? E come è possibile farlo nella nostra società multi-culturale, in cui gli studenti appartengono a tradizioni culturali e religiose diverse da quella cristiano cattolica? Il testo prova a cimentarsi con questi interrogativi, suggerendo alcune riflessioni di ordine pedagogico-didattico, emergenti dal confronto fra la concreta pratica di insegnamento in aula e una selezionata letteratura accademica in merito. L’esito complessivo è la proposta di una metodica di insegnamento della Religione Cattolica (IRC) fondata sul dialogo, inteso come ambiente comunicativo in cui l’apprendimento si costruisce attraverso processi di negoziazione di senso fra gli interlocutori. Si tratta quindi di un testo prevalentemente orientato alla formazione di insegnanti di Religione Cattolica. Tuttavia, dato lo stile e il contenuto, potrà essere gradita lettura anche da parte di chi, pur non insegnando questa disciplina, si interroga su come sia possibile continuare a garantire nella scuola odierna un insegnamento confessionale del cattolicesimo rispettoso della laicità della Repubblica Italiana.
Marito e padre, vive a Bione (Bs) ed insegna Religione Cattolica nelle scuole secondarie di II grado. Docente incaricato di Pedagogia e Didattica della Religione Cattolica e di Progettazione Didattica presso l’ISSR “Italo Mancini” dell’Università “Carlo Bò” di Urbino e di Didattica generale e della religione e Didattica dell’IRC presso lo Studio Teologico “Paolo VI” del Seminario Vescovile Diocesano di Brescia. Fra le sue precedenti pubblicazioni in curatela con altri autori: L’imprescindibile esigenza di educare, Las, Roma, 2011; Pensare filosoficamente, Las, Roma, 2012; Religione in Aula. Spazi per l’IRC, La Scuola, Brescia, 2014; Relazioni in-finite. La fatica di pensare la fine dell’amore, La Scuola, Brescia, 2017.
Presentazione di Adrián Canal Vallejo, LC
Il 28 febbraio 1899, 120 anni fa, Luisa Piccarreta diede inizio alla redazione del suo Diario. La Serva di Dio, Terziaria domenicana, scrisse i suoi 36 volumi durante lunghi anni di profonda contemplazione, trascorsi a letto in totale donazione alla Volontà di Dio. Abbiamo voluto cogliere quest’occasione per mostrare quanto stretto sia il legame, in questi testi, tra il tema della creazione e quello della vita vissuta nella Volontà divina, vera e propria vocazione universale alla santità. Le splendide immagini che illustrano l’amore sovrabbondante di Dio, che si riversa sulle Sue creature, sono l’espressione di un messaggio teologicamente molto pregnante e preciso. Esso ci ha condotto verso un itinerario di approfondimento spirituale e filosofico, orientato ad aiutare l’uomo di oggi a ricuperare l’integrità e la felicità in cui è stato creato, a rispondere alle domande della sua ragione e ai desideri più profondi della sua volontà.
Francesca Pannuti, laureata in Filosofia, ha pubblicato, oltre a saggi ed articoli di filosofia e di spiritualità, i seguenti volumi: Socrate, la morte di un laico e altri saggi, Aracne, Roma 2009; Intervista a mio padre. Franco Pannuti, una vita spesa per i morenti, EDB, Bologna 2010; Panteismo: minaccia o prospettiva?, IF Press, Roma 2010; La difesa delle immagini. Tra ragione e fede, Fede & Cultura, Verona 2010; Un teologo domenicano oggi. Dialogo fra Padre Giovanni Cavalcoli e Francesca Pannuti, IF Press, Roma 2012; Il pensiero amante, con prefazione di S. E., Mons. Luigi Negri, IF Press, Roma 2012; Il cammino spirituale di Luisa Piccarreta nelle profondità del divino Volere. Una risposta alle domande di oggi, IF Press, Roma 2018.
Pochi anni separano Edith Stein, allieva e poi “collega” di Edmund Husserl, da Suor Teresa Benedetta della Croce. In apparenza un salto da un estremo all’altro. Da una parte la filosofa atea legata alla Fenomenologia, dall’altra la religiosa che Giovanni Paolo II volle rendere santa e “copatrona” d’Europa. Ma nell’evoluzione di Edith Stein i cambi di casacca, dalla grisaglia universitaria nella Gottinga dei primi del Novecento alla tonaca del convento delle Carmelitane, non sono simboli di tradimento intellettuale. La sua vita è invece un affascinante viaggio in una delle menti più brillanti della storia della filosofia, la cui esistenza fu interrotta tragicamente quando – per le origini ebraiche mai abbracciate dal punto di vista di fede ma mai neanche rinnegate – fu arrestata dai nazisti, che lei avversava. Per Edith si spalancarono i cancelli di Auschwitz. In questa opera si cammina lungo il vero filo rosso che ha unito tutti i momenti salienti della vita di Edith Stein: l’empatia, che per lei è stata all’inizio un moto spontaneo di pietas umana nei confronti del prossimo – ha servito anche da infermiera volontaria – e poi uno strumento di indagine sulla realtà. Del concetto stesso di empatia è stata la prima e più importante teorizzatrice. Cos’è la conoscenza per Edith, e cosa l’educazione? Attraverso i suoi occhi – al contempo fervidamente compassionevoli e freddamente razionali – conosceremo la risposta. Per accorgersi che, da filosofa a suora, da atea a santa, Edith ha voluto percorrere sempre e solo un sentiero: quello della Verità.
Antonio Quaglietta è un counselor, coach e formatore italiano. È nato a Potenza il 27 gennaio del 1973, dove tuttora vive con la moglie Francesca e i due figli Martina e Stefano. Laureato in Scienze politiche indirizzo sociologico, Scienze e tecniche psicologiche e Psicologia. Dal 2000 si occupa di Formazione nell’ambito dell’evoluzione personale e dell’empowerment con taglio umanistico esperienziale. Ha lavorato con singoli, gruppi, organizzazioni, aziende e istituzioni, sintetizzando una propria metodologia, il Counseling Strategico Relazionale, nata dalla proficua ibridazione dei diversi modelli da lui applicati e insegnati negli anni. Nel 2013 ha fondato l’Accademia Italiana di Counseling Strategico Relazionale di cui tuttora è il direttore.
Questo libro ha l’origine in una conferenza tenuta dall’autore presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, il 9-10 aprile del 2014, dal titolo Tre modi di conoscere le cose con le idee secondo San Tommaso, come contributo al Convegno su Le Idee Divine nel Medioevo, organizzato dalla Facoltà di Filosofia e dalla Cattedra Marco Arosio. Esso compara in una serie di “trittici tomistici” il vario modo di conoscere mediante idee nell’uomo, nelle intelligenze e in Dio; approfondisce la dottrina di San Tommaso sul ruolo della idea-specie come mezzo astratto immanente, immateriale e intenzionale tipico della conoscenza umana, e rileva il realismo critico di Tommaso nel rendere il supposito il luogo delle idee. Il libro adotta anche il metodo di un tomismo “testuale”, intercalando alcuni scritti di Tommaso.
José Antonio Izquierdo Labeaga, nato a Viana (Spagna) il 17 marzo di 1948, è sacerdote Legionario di Cristo. Membro della Pontificia Accademia di San Tomaso D’Aquino e della SITA, è uno studioso di Filosofia Tomista nell’ambito epistemologico e antropologico. Professore Emerito dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (Roma), è stato anche Docente di filosofia tomista nella Pontificia Università Gregoriana (Roma). Ha partecipato come conferenziere in diversi Congressi Internazionali di Filosofia. Ha pubblicato e collaborato in vari libri, tra cui La vita intellettiva. Lectio Sancti Thomae Aquinatis (1994); L’organicità della vita umana nella visione di Tommaso d’Aquino (2006); Exitus, reditus, ascensus. Il triplice moto della mente umana secondo San Tommaso (2007); San Tommaso, filosofo del corpo umano, in «La teologia del corpo di Giovanni Paolo II» (2012). Ha pubblicato articoli in diverse riviste di filosofia, come Gregorianum, Angelicum, Alpha Omega, Ecclesia, Il Cannocchiale, Studia Bioethica.
Scientismo, interdisciplinarietà, umanizzazione della salute, denaro, antropologia, deontologia
“Chi sa solo la medicina, non conosce la medicina” “Il bravo medico filosofa e rende medico il suo paziente” “I medici sono oggi una minaccia per la salute” Una riflessione sui fondamenti metodologici della medicina e della psicologia, sui limiti della scienza e sulle trappole delle industrie farmaceutiche. Una critica a ogni terapia poco umana, a ogni relazione di cura preoccupata più di affari che di salute e diritti del paziente (senso dell’esistenza compreso). Una lettura interdisciplinare basata sulla concezione dell’uomo nella sua unità psicosomatica e integralità ambientale e spirituale, senza di cui ogni caregiver fallisce il suo compito (medicina olistica). Rivolto a studenti e operatori delle relazioni di aiuto/assistenza, il volume insegna a vedere in chi ha bisogno un nostro prossimo, anche perché siamo tutti un po’ malati e abbiamo bisogno tutti di comprensione e carità.
Giovanni Chimirri (1959), ha studiato filosofia della scienza, etica teologica e psicologia in varie università italiane e straniere conseguendo cinque lauree. Membro di società scientifiche, direttore di collane, redattore di riviste, coautore di miscellanee ed enciclopedie. Fra i suoi libri: Ragione e azione morale (1997), Psicologia del corpo (2004), Trattato filosofico sulla libertà (2007), Psicologia della nudità (2010), Siamo tutti filosofi (2011), Teologia del nichilismo (2012), Psicologia del piacere e mistica dell’eros (2015), Persona al centro (2016), Psicopatologia della personalità (2019), Filosofia del corpo e psicologia del benessere (2019).