La ricerca presentata in questo volume segnala come le piaghe di Cristo possano aiutare ad esprimere alcuni elementi chiave della visione teologica di San Bonaventura, descrivendo la traiettoria di una rivelazione che dal traboccante cuore divino culmina nell'umiltà sofferente della Croce. Il testo, inoltre, indaga il motivo per cui proprio le stimmate divengano sigillo decisivo dell'esperienza spirituale di Francesco d'Assisi. La prima parte di questa ricerca è riservata all'analisi critica delle fonti bonaventuriane e della Scrittura, la seconda, tesa a individuare il contributo teologico di Bonaventura attorno alle piaghe, è articolata in due sezioni. La prima (descensus) si concentra prevalentemente sulla cristologia di Bonaventura, intendendo così il movimento di rivelazione e redenzione attraverso la kenosi della croce; la seconda (ascensus) si concentra sulle stimmate di Francesco; il titolo, infatti, richiama il percorso di ascesa a Dio che passa attraverso la conformazione a Cristo che Francesco ha compiuto in forma esemplare.
Questo volume continua una ricerca sul pluralismo in bioetica, plasmata inizialmente nella pubblicazione di un’opera con il titolo Modelli di bioetica (Roma 2007). La ricerca ha continuato nel tempo e ha dato origine a diversi articoli che adesso vengono raccolti e ripubblicati. Gli autori studiati in questa nuova pubblicazione sono i seguenti: Aristotele, san Tommaso d’Aquino, Peter Singer, Hans Jonas, Edward Osborne Wilson e Hugo Tristram Engelhardt. Il volume include anche un capitolo che serve come esempio concreto di applicazione dei diversi modelli a un argomento molto concreto, l'aborto. La ricerca sui modelli in bioetica si orienta a uno scopo di grande importanza per il nostro tempo: promuovere un dialogo orientato alla ricerca della verità su tematiche che toccano intimamente la vita degli uomini e dei popoli, e che, studiate in modo adeguato, permettono di promuovere una autentica cultura della vita, nel solco degli insegnamenti e delle proposte di papa Giovanni Paolo II.
Almeno sin dai lavori di Étienne Gilson sulle origini scolastiche della filosofia cartesiana, sappiamo che il Cogito non è apparso per generazione spontanea nella mente di Cartesio, ma che esso passò attraverso una lunga storia che abbraccia tutto il Medioevo. Il presente volume esplora i maggiori momenti di questo itinerario. Presso sant'Agostino e san Bonaventura, il Cogito viene tematizzato in chiave squisitamente teologica, come segno dell'immagine trinitaria nell'uomo.
Con Domenicani del Duecento e del Trecento, sant'Alberto Magno, san Tommaso 'Aquino e pure Meister Eckhart, la riflessione sull'autocoscienza assume un carattere più direttamente filosofico anche se, ben lungi dall'opporsi alla sua integrazione nella sacra doctrina, essa ne elabora i fondamenti gnoseologici e metafisici. Giovanni Duns Scoto si muove ancora in questa prospettiva. Invece, i pensatori francescani successivi, come Guglielmo di Ockham e la sua posterità nominalista, utilizzeranno in maniera crescente il Cogito come uno strumento epistemologico destinato a misurare il campo del possibile.
Nel presente volume vengono pubblicati gli atti del Convegno Internazionale Il Cogito nel Medioevo, organizzato dalla Cattedra Marco Arosio e la Facoltà di Filosofia dell' Ateneo Pontificio Regina Apostolorum a Roma, i giorni 13-14 ottobre 2020, con i contributi dei professori Alain Contat, Christian Ferraro, Juan Antonio Gaytán, Alessandro Ghisalberti, Rupert Mayer, Carmelo Pandolfi, Graziano Perillo, Davide Riserbato.
Il Congresso per il XXV Anniversario dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum è stato impostato sulla base di una specifica metodologia che coniuga riflessione ed esperienza perché l'evangelizzazione della cultura si realizza in contesti concreti e sempre e esperienziale. Da questo punto di vista, gli Atti che proponiamo hanno due parti. La prima parte raccoglie gli studi e le riflessioni generali suddivise in tre temi: identità e missione, fede e ragione, e dialogo con la cultura attuale. La seconda parte raccoglie alcuni degli interventi presentati durante i workshop su temi concreti e la trascrizione di alcune testimonianze presentate in formato TED.
Nella celebrazione della Messa la Parola di Dio dispiega la sua più intensa energia di trasformazione dell'esistenza. Scommettendo su questo, il presente sussidio offre una riflessione sulle letture domenicali e festive di Avvento-Natale, nel contesto unitario e coerente del tempo liturgico e in continuità con le antifone e l'eucologia delle relative domeniche e festività, perché dal contesto ermeneutico della lex orandi emerga la segreta intenzione della Chiesa, nella sua sapienza teologico-spirituale. Preceduto da un'introduzione teologica al tempo di Avvento-Natale, la riflessione sulle letture è avvolta dalla luce delle antifone e delle orazioni, che predispongono all'ascolto e ne raccolgono il frutto nell'invocazione e nella lode, passando attraverso alcune concrete indicazioni di approfondimento infrabiblico. Il Sussidio prende forma dalla convinzione che quanto ripropongono i ritrovati metodi di lettura orante della Scrittura o lectio divina, ha le sue radici e il suo riferimento normativo nell'articolazione della Messa, con la sua irrinunciabile struttura dialogica.
In un serrato confronto tra numerosi brani di opere di san Tommaso, presentato da Tomas Tyn, san Bonaventura e Luisa Piccarreta, il lettore viene guidato in un percorso che mira a penetrare il misterioso rapporto tra la Volontà divina e quella umana, a partire dal loro incontro nella giustificazione. Da qui l'orizzonte si spalanca, nel quadro della Creazione, sul complesso rapporto causale che fa da sfondo alla relazione d'amore tra le due libertà, nel singolo e nella storia.
Come è possibile insegnare religione cattolica nella scuola di oggi, promuovendo la logica di sviluppo delle competenze raccomandata dalle indicazioni ministeriali del 2012, nel rispetto e nello sviluppo della libertà di coscienza degli alunni? E come è possibile farlo nella nostra società multiculturale, in cui gli studenti appartengono a tradizioni culturali e religiose diverse da quella cristiano cattolica? Il testo prova a cimentarsi con questi interrogativi, suggerendo alcune riflessioni di ordine pedagogico-didattico, emergenti dal confronto fra la concreta pratica di insegnamento in aula ed una selezionata letteratura accademica in merito. L'esito complessivo è la proposta di una metodica di insegnamento della religione cattolica (IRC) fondata sul dialogo, inteso come ambiente comunicativo in cui l'apprendimento si costruisce attraverso processi di negoziazione di senso fra gli interlocutori. Si tratta quindi di un testo prevalentemente orientato alla formazione di insegnanti di religione cattolica e degli studenti degli Istituti Superiori di Scienze Religiose (ISSR).
Il servizio dell'autorità e la risposta di obbedienza hanno la loro origine nella struttura stessa della vita consacrata ed ecclesiale che mette le proprie radici nello stile di vita che Gesù ha scelto per sé e per i suoi discepoli. La finalità del rapporto autorità-obbedienza è la "perseveranza nella gioia". Ciò implica che colui che esercita questo servizio ha come compito primario la cura della comunità affinché ciascuno, nessuno escluso, faccia esperienza teologale della comunione con Cristo e con i fratelli e le sorelle. Prima di essere un guardiano zelante della regola, è un promotore della fraternità, un aiuto nella perseveranza. Per approfondire nel rapporto autorità-obbedienza, e soprattutto per offrire dei sussidi ai superiori e alle superiore di comunità, l'Istituto Superiore di Scienze Religiose, Regina Apostolorum, di Roma, organizzò un corso estivo per la vita consacrata, dal 5 al 9 luglio 2021 con il titolo: "L'esercizio dell'autorità per la perseveranza nella gioia". Il presente volume è il risultato dei lavori svolti durante quei giorni.
L'APS "Laboratorio Don Bosco oggi: Educazione-Cultura-Pastorale" presenta le relazioni tenute nell'Istituto Salesiano "Redentore" di Bari durante le Giornate di Studio svoltesi il 28 maggio e 10 dicembre 2022. Il volume si caratterizza come contributo per le scuole di formazione sociale e per le comunità e i gruppi interessati allo studio della Dottrina Sociale della Chiesa. Contributi di Giuseppe Acocella, Angelo Giuseppe Dibisceglia, Guido Formigoni, Michele Illiceto, Rosanna Mastroserio, Maria Agnese Moro, Giuseppe Ruppi, Sergio Tanzarella.
Concentrandosi sulla sua ampia produzione teologica - escludendo, quindi, gli insegnamenti magisteriali impartiti come Sommo Pontefice - questo agile volume delinea il pensiero di Joseph Ratzinger (1927-2022) sulla Rivelazione e la sua interpretazione. Lo studio ne ripercorre in ordine cronologico il pensiero, a partire dalla Tesi per l'abilitazione del 1955, dedicata al concetto di Rivelazione di san Bonaventura, facendo emergere una chiara comprensione della visione ratzingeriana sulla Scrittura e la Tradizione, sul Magistero e la teologia, come pure sulla fede e la sua trasmissione oggi. Le riflessioni del Teologo bavarese risultano particolarmente interessanti sia in se stesse, sia se applicate al tema, oggi attuale, della sinodalità. Esse lasciano il campo aperto a ulteriori sviluppi, approfondimenti e precisazioni. Il saggio si conclude con una riflessione sullo sviluppo dottrinale, operata a partire dalla teologia della Rivelazione ratzingeriana.