La Cappella Sistina è l'attrazione fatale, è l'oggetto del desiderio per l'internazionale popolo dei Musei, per i migranti del cosiddetto turismo culturale. Tuttavia la Cappella Sistina, pur facendo parte di un percorso museale, non è un museo. È uno spazio religioso, è una cappella consacrata. Di più, essa è il vero e proprio luogo indennitario della Chiesa romano-cattolica. Perché qui si celebrano le grandi liturgie, qui i cardinali riuniti in conclave eleggono il pontefice. La Sistina è, allo stesso tempo, la sintesi della teologia cattolica. La storia del mondo (dalla Creazione all'Ultimo Giudizio) vi è qui rappresentata insieme al destino dell'Uomo redento da Cristo. La Sistina è la storia della Salvezza per tutti e per ognuno, è l'affermazione del primato del papa di Roma, è il tempo sub Gratia della Chiesa che assorbe, trasfigura e fa proprio il tempo sub Lege dell'Antico Testamento. È l'arca della nuova e definitiva alleanza che Dio ha stabilito con il popolo cristiano.
Patrimonio inestimabile della nostra cultura e della nostra civiltà, i musei vaticani sono uno scrigno prezioso contenente tesori d'arte e storia di ogni tempo e luogo. All'intento originale dei Musei dello Stato del papa di accrescere lo splendore della città di Roma e di affermare la verità della religione cristiana attraverso la raccolta e la custodia di innumerevoli capolavori, va aggiunto un valore di testimonianza: quello dell'uomo nella sua storia, del suo rapporto terreno con i suoi simili e con il mondo, del confronto con la propria interiorità e con la ricerca di sacralità e bellezza.