“Nella mia Resurrezione veniva costituito il diritto di risorgere in Me a novella vita [per] tutte le creature; era la conferma, il suggello di tutta la mia vita, delle mie opere, delle mie parole, e che se venni in terra fu per darmi a tutti ed a ciascuno come vita che a loro apparteneva. La mia Resurrezione era il trionfo di tutti e la nuova conquista che tutti facevano di Colui ch’era morto per tutti per dar loro vita e farli risorgere nella mia stessa Resurrezione”.
Come l’anima entra nel mio Volere, il suo volere resta legato col mio Voler eterno, ed ancorché lei non ci pensi, essendo restato legato il suo volere al mio, ciò che fa il mio Volere fa il suo, ed insieme con me corre a bene di tutti”.
Selezione di brani tratti dagli scritti di Luisa Piccarreta. “In me, quale ostia vivente, Tu continuerai la tua Vita”.
Selezione di brani tratti dagli scritti di Luisa Piccarreta. “Vedi questi sette soli che mi escono da dentro il Cuore? Sono i sette miei dolori che mi fruttarono tanta gloria e splendore! ... Io li dispongo a gloria di tutto il Cielo, a sollievo delle anime purganti ed a benefizio di tutti i viatori”.
Il Signore insegna alla serva di Dio Luisa Piccarreta come stare con Lui dopo aver ricevuto l’ Eucaristia.
Per essere veri cristiani, è necessario crescere nella conoscenza di Dio, dei misteri della fede e della pratica della vita morale, attraverso l’insegnamento di Cristo, a mano a mano che si cresce di età e di grado di cultura.
Il libro contiene alcuni estratti dagli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta, apostola della Divina Volontà.
“Grazie, o Gesù, per avermi chiamato a seguirti nella tua via dolorosa. Sì, o Gesù, grazie, mille e mille volte, grazie e Ti benedico per tutto ciò che hai fatto e patito per me e per tutti”.<br/
“Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo” (Mt 2, 1-2).
Tratto dal diario di Luisa Piccarreta, il volume raccoglie le memorie dell’infanzia e della giovinezza e vuole essere un “richiamo della creatura nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”. “… il mio dolce Gesù andava prendendo tutti i libri scritti sul suo Divin Volere, li univa insieme, poi se li stringeva al Cuore, e con una tenerezza indicibile ha soggiunto: Li benedico di cuore questi Scritti; benedico ogni parola, benedico gli effetti ed il valore che essi contengono; questi Scritti sono una parte di Me stesso”.
“Guarda questo mio Cuore: quante ferite, quanti dolori, quante pene nasconde! Esso è il rifugio di tutte le pene; non vi è dolore, né spasimo, né offesa che non si riversi in questo mio Cuore. Son tante le mie pene che, non potendo[ne] sostenere l’acerbità, vado trovando chi vuole accettare qualche piccola particella di queste pene per avere un respiro di sollievo e, quando la trovo, me la tengo tanto cara che non so lasciarla mai più; né mi sento più solo, [perché] ho a chi far comprendere le mie pene, a chi confidare i miei segreti, ed a chi versare le mie fiamme d’amore che mi consumano. Perciò spesso ti chiedo che accetti parte delle mie pene, perché sono assai; e se non vado ai figli miei a chiedere sollievo, a chi devo andare? Resterei come un padre senza figli che, o non ha prole, oppure i figli ingrati lo hanno abbandonato”.