Il grande sviluppo tecnologico e scientifico raggiunto dall'antica Roma, che si descrive in questo libro, ebbe importanti applicazioni anche nel mondo della navigazione dove, grazie al lavoro degli archeologi, stanno riaffiorando tecnologie che mai avremmo immaginato poter essere in possesso dei Romani e che permise loro di dominare i mari e gli oceani. Questo lavoro riporta alla luce parte delle antiche conoscenze scientifiche grazie alle quali Roma poté dominare il mondo grazie anche ad una portentosa scienza della navigazione che solo negli ultimi anni si sta riesaminando con la dovuta attenzione. Plinio, Tolomeo, Erodoto, Seneca, Diodoro Siculo, Plutarco, Tacito, Virgilio e molti altri autori latini e greci hanno lasciato indizi inequivocabili di viaggi transoceanici confermati oggi da evidenze archeologiche. L'autore ricostruisce la storia delle conoscenze scientifiche che permisero ai Romani, ma non solo a loro, di raggiungere ogni parte del mondo. In particolare essi raggiunsero l'Estremo Oriente e il Nuovo Mondo e le testimonianze di questi viaggi sono oggi esposte nei musei di tutta Europa.
In questo libro gli autori documentano che la società italiana, pur essendo entrata nella famiglia delle società industriali avanzate, continua ad essere caratterizzata da un diffuso e radicato analfabetismo scientifico quotidianamente alimentato dalla esiziale presenza attiva di ideologie radicalmente ostili alla scienza, alla tecnica e al mercato. Il che costituisce uno sconcertante paradosso storico, dal momento che sono proprio la scienza, la tecnica e il mercato i potenti motori di quella epocale rivoluzione in permanenza che siamo soliti chiamare modernizzazione. Il risultato è un libro indispensabile per prendere coscienza di ciò che il nostro Paese ha bisogno per evitare la deriva della regressione storica e per garantire un futuro alle nuove generazioni.
Scoperte archeologiche e letterarie di età classica provano che i Romani visitarono l'America prima di Colombo: nei testi si parla di nuove terre ad Ovest e numerosi manufatti ritrovati dimostrano che tra le due sponde dell'oceano Atlantico ci furono scambi. I Romani furono anche grandi navigatori: ad Est commerciavano con l'India, la Cina e l'Indonesia, e le loro esplorazioni andarono ben oltre la Nuova Zelanda; navigarono lungo le coste atlantiche dell'Europa raggiungendo le Orcadi, l'Islanda e forse oltre. In Africa sono state trovate tracce della presenza romana lungo le coste occidentali e orientali. Le testimonianze storiche prese in considerazione non lasciano alcun dubbio: in età imperiale i navigatori al servizio di Roma avevano acquisito le conoscenze nautiche e geografiche necessarie per giungere in America. Il volume espone in maniera chiara ed accessibile il livello raggiunto dalla cultura scientifica nel mondo antico, in particolare per quanto riguarda l'astronomia, la matematica e la geografìa. L'autore esamina anche diverse culture che con il mare ebbero un rapporto importante come quella babilonese, quella indiana e quella polinesiana e dimostra che la civiltà si diffuse in tutto il mondo grazie ai commerci marittimi. (Prefazione di Giovanni F. Bignami)