
"In due opere semplici e acute, sant'Alfonso tratta argomenti delicatissimi, che la vita frenetica di ogni giorno tenta di soffocare. Il Santo si rivela teologo profondo, direttore spirituale affabile, simpatico, prudente e rispettoso. Coglie, con garbo e delicatezza, la profondità dei turbamenti del cuore, e quando tutto sembra oscurità, riaccende la luce della fede, della speranza, dell'ottimismo. Attualissime queste opere perché capaci di portare sollievo e di frantumare le barriere della solitudine e dell'aridità. Come soddisfare la fame di spiritualità dell'uomo."
Questa rilettura della mistica di Francesco ha la finalità pratica di rilanciare a tutti ifedeli l'itinerario mistico da lui proposto a tutti i credenti del suo tempo. L'esperienza mistica è percepire la presenza di Dio in noi. La vita mistica è sentire che Dio, costantemente, dimora in noi. Tutto questo fu esperienza anche di Francesco d'Assisi. Basti pensare alle sue parole: e sempre costruiamo in noi una dimora permanente a Lui, che è Signore Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo" (Rnb XXII FF.61). Conoscendo l'itinerario mistico del Santo di Assisi, siamo invitati a prendere sempre maggiore consapevolezza di questa presenza di Dio nell'intimo del cuore. "
San Leonardo, dapprima monaco, poi eremita, è un santo particolare a motivo della testimonianza eroica della carità e per questo molto venerato. Visse tra la fine del V secolo e la metà del VI, ma è sempre vivo nella memoria e nella devozione dei fedeli, poiché le sue virtù risplendono ancora oggi e la sua intercessione presso Dio continua ad essere efficace.
"La chiave ermeneutica per comprendere appieno la figura di Angelo Giuseppe Roncalli è quella della spiritualità da lui assorbita durante l'adolescenza e poi rigenerata nella quotidianità di ogni esperienza, primariamente come fiducia in Dio e nell'uomo sua immagine. È un elemento che abbiamo tenuto ben presente nella nostra biografia, quasi un filo che lega decisioni e scritti, anche negli esercizi più alti del governo della Chiesa, quando il potere spirituale può essere scalfito da preoccupazioni di ruolo o d'immagine, stretto da steccati di ordine politico o di opportunità. E chi insegue questo filo scopre via via quanto tale spiritualità sia stata vissuta nel tenersi "sempre con Dio e con le cose di Dio", e nella consapevolezza di una fraternità universale che preferisce innalzare ponti piuttosto che barriere. Vi è dunque anche l'adesione completa alla Parola, sorgente di pensiero e di azione, tra le cifre che segnano questa vita. Ma l'adesione a questo nucleo si carica pure di valenze creative perché sostenuta dalla continua attenzione alla Storia dove il Vangelo deve essere calato. Per questo, quasi a sigillo del suo percorso esistenziale, resta l'attualità del messaggio lasciatoci dal pontefice sul letto di morte: 'Ora più che mai, certo più che nei secoli passati, siamo intesi a servire l'uomo in quanto tale e non solo i cattolici; a difendere anzitutto e dovunque i diritti della persona umana e non solamente quelli della Chiesa cattolica.'" (Dall'introduzione)
La fede non può mai essere data per scontata. In ogni tempo occorre dunque riprenderla e “verificarla”, affinché, possa rendere autentica la nostra esistenza. Solo attraverso di essa, infatti, abbiamo accesso a Cristo, che ci chiama a seguirlo con tutta la nostra vita. Da tutto questo si capisce l’attualità dell’esperienza di san Francesco d’Assisi, che nella propria avventura cristiana ha scoperto la fede come dono prezioso da far crescere ogni giorno.
Certamente i nostri tempi, per molti aspetti, sono assai diversi da quelli del Poverello, anche se non mancano analogie tra la sua epoca e la nostra. Per questo è necessario rendersi conto delle riduzioni nelle quali la vita della fede è stata posta e sottoposta negli ultimi secoli e pertanto capire quale sia l’attuale contesto del nostro credere.
Francesco ci propone un itinerario concreto verso la verità amorevole di Dio, che non smette di offrirsi all’uomo bisognoso di senso e di amore autentico. Che cosa è infatti il desiderio ultimo di ognuno se non quello di essere amato per sempre, in modo incondizionato, e così a propria volta poter amare davvero?
Paolo Martinelli, Frate cappuccino, è docente di teologia degli stati di vita all’Istituto francescano di spiritualità – di cui è preside – presso la Pontificia Università Antonianum di Roma. È anche professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana.
Autore di vari studi nel’ambito della Teologia fondamentale e della teologia della vocazione. Dal 2006 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Con le Edizioni Porziuncola ha pubblicato: Riconoscere l’amore. San Francesco e la fede (2006); L’umiltà di Dio. Eucaristia: mistero di una presenza (2011).
La storia di un uomo che desiderava conoscere la Verità e si mise alla ricerca di Dio. Dopo un cammino fatto di dubbi, domande, slanci e incertezze trovò Dio in un posto molto speciale: il suo cuore. Età di lettura: da 5 anni.
San Giuda Taddeo, della stirpe regale di Davide e dunque consanguineo di Gesù, fu uno dei primi a ricevere la chiamata ad essere Apostolo. Dio gli ha concesso poteri straordinari ed è specialmente in casi impossibili che viene sperimentato il suo mirabile aiuto. Migliaia di persone invocano il suo intervento e molte loro preghiere sono state esaudite in modo miracoloso.
Marcello Stanzione, sacerdote e autore di numerosi libri, ritrae in queste pagine la sua figura e riporta inoltre una ricca Appendice con le preghiere di invocazione a san Giuda Taddeo.
Descrizione dell'opera
Nei rapporti con le persone che si rivolgevano a lui e con i suoi confratelli all'interno dell'Ordine, padre Pio ha fatto spesso riferimento a san Francesco d'Assisi, come fondatore e modello di vita. Vicende personali dei suoi interlocutori, avvenimenti all'interno dell'Ordine, anniversari di fondazione, itinerari formativi dei giovani religiosi, inducono spontaneamente in padre Pio il richiamo a Francesco come luce agli orientamenti e modello di vita.
Il volume indaga l'immagine di san Francesco che emerge dagli scritti del santo di Pietrelcina, dai primi anni di convento all'età matura. L'immagine che egli consegna è in un certo senso «classica», molto somigliante a quella trasmessa sin dalle origini dell'Ordine francescano. Tuttavia nei suoi testi essa è «impregnata» di insegnamenti ascetici esemplari.
Imitare il Fondatore e vivere la sua Regola consiste per padre Pio nell'abbracciare una via di santificazione, che ha in san Francesco stimmatizzato sulla Verna il rimando più eloquente a Gesù. La piena configurazione al Crocifisso per padre Pio non è solo un'esperienza personale che egli vive nella sua carne, ma è stretta vicinanza di ogni discepolo e di ogni devoto al Serafico fondatore.
Sommario
Premessa storica. I. «Il monaco con la barba». II. Il «vero» spirito di san Francesco. III. Il padre e i figli: l'intercessore provvido. IV. Modello e maestro. V. Maestro di preghiera: il san Francesco della Verna. VI. La «serafica povertà». VII. Modello di umiltà. Sintesi. L'immagine di san Francesco secondo padre Pio. Conclusione.
Note sull'autore
GIUSEPPE ANTONINO, nato a Grumo Appula (BA) nel 1972, è entrato tra i cappuccini di Puglia nel 1993. Dopo gli studi di teologia presso lo Studio Interreligioso Pugliese di Bari, viene ordinato sacerdote nel 2001 e dedica i primi anni al ministero parrocchiale. Riprende la specializzazione all'Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum di Roma, ove consegue il dottorato. Attualmente svolge il ministero di cappellano ospedaliero presso il policlinico di Bari ed è vicemaestro dello studentato teologico cappuccino dell'Italia sud-peninsulare. Presso le EDB ha pubblicato San Francesco negli scritti di Padre Pio (2011).
Questo libro, curato da don Santino Sparta, raccoglie tutte le poesie di Karol Wojtyla, e le accompagna con una diligente semplificazione e con note critiche.
Giovanni Paolo II si fece un’idea precisa della società italiana di fine Novecento e concepì un progetto per il rilancio della Chiesa che doveva favorire una ripresa di vigore per l’intero paese. Due le proposte che dovevano agevolare una forte ripresa interna e un’irradiazione sull’intero continente europeo: da una parte la riscoperta di una fede più autentica come salda radice capace di generare un nuovo umanesimo; dall’altra, la partecipazione attiva dei cattolici alla ricostruzione civile della nazione.
Ancora oggi la visione di papa Wojtyla può offrire un contributo significativo per superare la crisi e rilanciare il ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo.
L?Autore
Antonio Scornajenghi è ricercatore di storia contemporanea all’Università di Roma III. È autore di articoli e saggi sui partiti e i movimenti politici italiani in età liberale, sul rapporto tra mondo cattolico e istituzioni liberali e sul pontificato di Giovanni Paolo II. Tra le sue pubblicazioni: La Sinistra mancata. Dal gruppo zanardelliano al Partito Democratico Costituzionale Italiano (1904-1913), Roma 2004; L’alleanza difficile. Liberali e popolari tra massimalismo socialista e reazione fascista (1919- 1921), Roma 2006. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato «Stampa laica e mondo politico in Italia di fronte a Giovanni Paolo II», in Shock Wojtyla, (2010).