
Come si può "parlare" di Padre Pio? Come ci si può accostare a un gigante della santità della sua portata? Egli era in costante comunione con Dio, leggeva la mente, scrutava il cuore, anticipava il futuro, osservava il presente, conosceva il passato, scongiurava i disastri, ammoniva i peccatori, aiutava i malati, incoraggiava gli indecisi, illuminava i confusi, sosteneva i deboli, partecipava ai dolori, era costantemente ripieno di gioia. Anche lui, un altro Cristo in terra, come tutti i santi mistici, per arrivare a Gesù si è servito della "sua Mamma Celeste".
Santa Gemma Galgani e San Pio da Pietrelcina possono essere considerati anime gemelle mistiche. Furono quasi contemporanei: Gemma ha sette anni quando inizia la sua sconvolgente esperienza che culmina con i segni della redenzione nel suo corpo. Francesco Forgione, di nove anni più giovane, a cinque anni inizia a sperimentare i primi fenomeni soprannaturali, fino a vivere pienamente la sua esperienza mistica durante il noviziato (Gemma era appena morta). Entrambi dovettero lottare contro il diavolo, ebbero esperienze celesti simili fatte di rivelazioni, presenze angeliche, di Cristo e della Vergine Maria e vissero la stessa dolorosa esperienza delle stimmate
Se dai tanti studi e biografie di San Pio da Pietrelcina emergono i contorni della dottrina del santo, i tesori più preziosi dei suoi insegnamenti sono sicuramente custoditi nei quattro volumi dell'Epistolario. In questo libro Francesco Guarino e don Marcello Stanzione li presentano in maniera approfondita e completa, suddividendone i contenuti in quindici tematiche di fondo. Padre Pio si rivela così come maestro di vita cristiana e spirituale.
"Nel Settembre del 1967 avvicinai Padre Pio per l'ultima volta prima di trasferirmi dalla Puglia nel Veneto. Mi confessai e venni accolta dal Santo come sua figlia spirituale. Quale grazia! Quanta riconoscenza! In tutti questi anni, forte della sua paterna benedizione ho cercato di esprimere la mia gratitudine per il Santo del Gargano con pubblicazioni, conferenze e testimonianze varie. Non mi restava che trovare una certa dose di coraggio per raccontare fatti personali che mi riguardavano. Il Santo mi ha dato questo coraggio con la sua presenza nel sogno del 16/12/2021 in cui invitava tutti i Cristiani e i suoi Figli Spirituali a meditare i Salmi mentre mi porgeva la sua mano piagata affinché la potessi baciare. Dopo aver fatto questo sogno ho iniziato a scrivere il libro "Padre Pio nei miei sogni" in cui invito il lettore a soffermare la sua attenzione sul dono mistico del Sogno, concesso da Dio al Santo Stigmatizzato e nel contempo a meditare alcuni Salmi correlati ad ogni sogno. Le mie povere parole non vogliono avere pretese di alcun genere ma sono state scritte per un bisogno di comunicare la mia fede a coloro che cercano inutilmente di spiegare ogni cosa, servendosi della loro fredda logica nella ricerca della verità." Prefazione di Gianluigi Pasquale.
La sofferenza accompagna il Cristo in ogni momento del Suo agire terreno, dalla nascita, alla fuga in Egitto per il pericolo di essere ghermiti dalle truppe di Erode, fino alla Passione in cui egli diviene sacrificio vivente per gli uomini. Anche Padre Pio ha dimostrato una santità tale da divenire esso stesso Corpo di Cristo. Le sue numerose doti mistiche lo rendono uno straordinario esempio di sofferenza. Dalle sue memorie: Il 20 Settembre 1918 dopo la celebrazione della messa, tutt'ad un tratto fui preso da un forte tremore, vidi Nostro Signore in atteggiamento di chi sta in croce, lamentandosi della mala corrispondenza degli uomini, specie di coloro consacrati a Lui e più da lui favoriti. Di qui si manifestava che lui soffriva e che desiderava di associare delle anime alla sua Passione. M'invitava a compenetrarmi dei suoi dolori e a meditarli: in seguito a questo mi sentii pieno di compassione e chiedevo a lui che cosa potevo fare. Udii questa voce: "Ti associo alla mia Passione". E in seguito a questo, scomparsa la visione, sono entrato in me, mi son dato ragione e ho visto questi segni qui, dai quali gocciolava il sangue. Prima nulla avevo.
Gli insegnanti e l’esperienza di Padre Pio, riletti da un suo confratello e da un suo biografo, diventano una "lettera ai sacerdoti" per incoraggiarli a vivere con coerenza e con gioia il loro ministero.
Questo libro pone anzitutto in evidenza il fondamentale compito sacerdotale, che emerge nitidamente dalla tormentata vocazione e il contrastato esercizio del servizio pastorale che hanno contraddistinto la storia personale di san Pio da Pietrelcina, di cui successivamente vengono delineate riflessioni ed esperienze che rendono ancora più chiare la sacralità e la funzione salvifica del ministero. Segue una vera e propria "lettera aperta" ai presbiteri, da confratello ai confratelli, firmata da fr. Emiliano. Infine, la riflessione diventa dialogo in un confronto di idee, aperto e costruttivo, tra i due autori della pubblicazione.
Attraverso l’esposizione di vari episodi, il libro racconta la storia di una ragazza che, appena sedicenne, si imbatte nel futuro Santo del Gargano e, dopo un "tirocinio" durato alcuni anni, viene da lui “graziata” con la formula dell’assoluzione sacramentale. Questa ragazza, successivamente, cresce e lavora, diventa sposa, madre, nonna e... continua a parlare della sua storia, in cui tutti gli affetti umani della vita non le impediscono di fissare lo sguardo nella luce sovrumana e accogliere nel suo cuore la potenza dell’Amore divino. Buona parte di questa vita è stata determinata dall’incontro con quell’anziano sacerdote che la entusiasmò e la conquistò ben presto. Una “storia” che forse merita di essere trasmessa a tutti, soprattutto all’animo sensibile dei giovani, sempre aperti ad ogni entusiasmo, e ai miscredenti, duri a comprendere e a credere nella realtà di Dio, augurando anche a loro di poter essere conquistati dalla figura del grande Santo che risponde al nome di San Pio da Pietrelcina, faro di luce per tanti altri Sacerdoti "santi", tra cui emergono il Papa Giovanni Paolo II, don Dolindo Ruotolo e don Giuseppe Tomaselli. Doni immensi, per i quali c’è solo da ringraziare Dio!
Elena Golia nasce ad Aversa (Caserta) nel 1945. Presso la "Casa Sollievo della Sofferenza" nel giugno 1968 consegue il diploma di infermiera professionale, firmato da Padre Pio, e nel 1969 il diploma di abilitazione a funzioni direttive nell’assistenza infermieristica. Terminati gli studi a San Giovanni Rotondo, lavora presso vari presidi ospedalieri e sanitari, svolgendo le funzioni di caposala, infermiera professionale e direttrice di scuola infermieristica. Dal 1981 e fino al pensionamento nel 2007 è stata insegnante di scuola primaria.
Un contributo di carattere teologico, ma al tempo stesso un autentico sussidio pastorale ed ecclesiale rivolto a tutti coloro che intendono approfondire la conoscenza della spiritualità di Padre Pio. Il presente testo fornisce, in maniera molto fruibile, un quadro completo e affidabile della figura del frate sannita, ponendo il lettore in contatto diretto con la sua vita, il suo grande misticismo e la sua complessa personalità. Ad arricchire l'opera vi è anche una nutrita antologia di testimonianze da cui è possibile cogliere la sua esistenza teologale in Cristo e nello Spirito.
Don Marcello Stanzione, massimo esperto italiano di angelologia, esamina in questo nuovo libro tutti gli episodi che documentano il rapporto davvero speciale che San Pio da Pietrelcina aveva con gli angeli.
Fin da bambino il santo vive una grande devozione verso gli angeli, devozione che era comune agli abitanti del paese particolarmente verso san Michele arcangelo, in un borgo di 500 abitanti c’erano due chiese dedicate agli angeli. Quando a 16 anni, nel 1903, entra nel noviziato dei cappuccini con il nome di fra Pio, inizia a vivere fenomeni strani che anche i suoi compagni vedono. Il libro riporta vari episodi e testimonianze di fatti in cui l’angelo custode di padre Pio interviene ad aiutarlo e si reca anche presso altre persone. Per tutta la sua lunga esistenza sacerdotale, Padre Pio ha educato e formato i suoi figli spirituali ad avere grande stima, tenera venerazione e profondo rispetto per la presenza dell’angelo custode: nel libro sono citate molte lettere e testimonianze.
Conosco moltissime persone che ogni giorno si rivolgono a Padre Pio. Per loro e per i milioni di devoti di san Pio ho pensato alla presente raccolta che offre un pensiero al giorno del frate cappuccino. I pensieri di Padre Pio, desunti dalle sue lettere, parlano direttamente al cuore di chi legge. Gesù ha promesso di stare con noi tutti i giorni. Attraverso il pensiero quotidiano di Padre Pio la promessa di Gesù diventa più concreta.
Il volume racconta come la terribile pandemia del 1918 - la cosiddetta “spagnola”, che fece strage di giovani vite nel mondo – abbia coinvolto duramente Padre Pio, toccandolo personalmente e nei familiari più stretti. Anche in questa situazione, come in tutta la sua vita, Padre Pio vive la sofferenza con profonda fede e abbandono alla volontà di Dio, chiedendo nella preghiera un aiuto per gli altri e mai per se stesso. Si coglie in questo atteggiamento l’amore grande che ha per la Madre di Dio, chiamata la «mammina mia», che sente sempre vicino, sia nella Messa che ne confessionale. La Madonna diventa così la colonna fondamentale che regge tutta la “casa spirituale” di ogni persona. Completano il volume una sezione di preghiere di Padre Pio e di grandi personalità religiose – tra le quali Papa Francesco - per l’attuale pandemia di covid.
Stefano Campanella, giornalista e scrittore, è direttore di Tele Radio Padre Pio e di Padre Pio TV.
Il lungo viaggio di un giornalista non credente nel mondo di Padre Pio. Inaspettatamente inviato de Il Mattino a San Giovanni Rotondo per la veglia dei trent'anni dalla morte, racconterà l'ascesa sugli altari del frate di Pietrelcina. Tra 'religionificio' e potenti episodi di fede popolare, articolo dopo articolo, posa il suo sguardo 'laico', rispettoso e non liquidatorio, sui fatti che avvengono su quella arida montagna del Gargano, sui pellegrini che hanno una preghiera da recitare sulla tomba del futuro santo, spesso una richiesta di aiuto per alleviare una preoccupazione o una sofferenza. Incontri, storie di fede, di dolore e di speranza, un'umanità che trova nella fede risposte per la vita e per il dopo al contrario di chi ha più domande che risposte. Per giorni seguirà la marcia a piedi dei pellegrini da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo attraverso gli Appennini Dauni. E nella domenica della beatificazione inizia l'articolo scrivendo di un gruppo, incontrato per caso, di contadini in marcia dall'Abruzzo verso Monte Sant'Angelo per pregare nella grotta di San Michele, ultima tappa dei crociati prima della partenza per la Terra Santa.