
"Se l'inizio della fede è opera del Signore, sant'Agostino descrive anche come si rimane in questo inizio. Qui le parole chiave sono quelle contenute nel sottotitolo: seguire e rimanere in attesa. E la figura che le rappresenta è Giovanni, il discepolo più amato. Giovanni rappresenta chi attende di essere amato, e rimane per grazia e non per sforzo in questa attesa. In lui appare evidente che "se non si è prima amati (cf. 1 Gv 4, 19) non si può né amare né seguire" (p. 171). In lui si rinnova in ogni istante l'attesa dei gesti del Signore, l'attesa di quei nuovi inizi nei quali la libertà aderisce alla grazia "per il piacere da cui è attratta" (p. 372)".
Nel suo appassionato studio l'autore sviluppa la dottrina dell'esortazione apostolica "redemptoris custos" illustrando con particolare attenzione la cooperazione di San Giuseppe al piano della salvezza. I Vangeli qualificano infatti San Giuseppe come Figlio di Davide sposo di Maria padre di Gesù giusto e lavoratore. L'incarnazione del Figlio di Dio è avvenuta nell'ambito di questa presenza umana divinamente "preordinata" nella quale la Chiesa ha sempre riconosciuto una "figura insigne" un maestro per tutti di vita interiore, un modello di virtù e il suo potente protettore. DALLA PRESENTAZIONE DI TARCISIO STRAMARE, O.S.J.
Un noto scrittore polacco, attingendo a fonti vicine a Karol Woytila, dimostra come il segreto della personalità di Giovanni Paolo II, al di là delle sue straordinarie capacità umane e culturali, sia stato il legame davvero speciale con Maria
Leonardo Murialdo (1828-1900), sacerdote ed educatore, fondatore della Congregazione di San Giuseppe, fu un protagonista indiscusso della cristianità dell'Ottocento, testimone luminoso del movimento cattolico, anticipatore e innovatore in campo sociale, pedagogico, pastorale e culturale. Condivise con altre tre grandi figure di sacerdoti (Giuseppe Cafasso, Giuseppe Benedetto Cottolengo e Giovanni Bosco) quel "quadrilatero della carità" che nell'Ottocento rianimò e rivoluzionò il territorio della prima capitale d'Italia, Torino. Questo libro illustrato ne racconta vita e opere.
L'Autore compie una riflessione sul crocifisso di San Damiano, a partire dalle Fonti, per recuperare i frammenti di un passato che spesso ci sfugge.
Raccolta di meditazioni che ci aiutano a penetrare in modo originale e profondo il mistero della Passione di Cristo, aprendo il cuore alla speranza della Pasqua.
Un testo in preparazione del pellegrinaggio a Lourdes.
Questo volume raccoglie in sei saggi alcune testimonianze storiche e artistiche sulle attività di San Giacinto Odrowaz nei principali luoghi della sua missione.
Introdotti da uno scritto di padre Juan Esquerda Bifet sulla figura e l’opera del santo, il libro presenta una raccolta di testi, tra i più significativi, tratti da il Trattato dell’amore di Dio, l’Audi, filia, i Memoriali per il Concilio di Trento, i Sermoni, le Conferenze e l’Epistolario.A ogni sezione è premessa una breve introduzione per illustrare e contestualizzare l’opera.
Destinatari
Religiosi, ma anche laici chiamati a svolgere un ruolo di guida in gruppi o comunità.
L’autore san Giovanni d’Ávila nato ad Almodóvar del Campo il 6 gennaio 1499 (o 1500), morto a Montilla 1569 è una delle grandi figure del cosiddetto «Secolo d’Oro» della Spagna. Ordinato sacerdote nel 1526, distribuì i suoi beni ai poveri e dedicò tutta la sua vita al ministero della predicazione e della carità. La radicalità della sua vita e del suo insegnamento gli procurò un processo da parte dell’Inquisizione, da cui uscì assolto, dopo un anno di prigione. Compose diverse opere: l’Audi, Filia, i Sermoni, i Trattati, i Memoriali per il Concilio di Trento, le Advertencias para el Concilio de Toledo. Fu canonizzato da Paolo VI il 31 maggio 1970. Attualmente a Roma, presso la Santa Sede, è in corso il processo per conferirgli il titolo di «dottore» della Chiesa universale.
Una meditazione sul rapporto tra il giovane Francesco ed il vescovo di allora ad Assisi, Guido. Durante il suo pubblico processo ad Assisi nel 1206, il giovane Francesco rinunciò pubblicamente a tutti i suoi averi e si denudò di fronte al Vescovo di Assisi, Guido. L'abbraccio del Vescovo a coprire il giovane divenne simbolo doppio di protezione" e di "accoglimento" da parte della Chiesa della scelta francescana. L'attuale Vescovo di Assisi si confronta con quell'evento dirompente, imprevedibile e sconcertante e sul ruolo della Chiesa e di Francesco oggi. "