
La comunione dei santi è, in un certo senso, il possesso diretto che noi cristiani abbiamo di tutti i santi di tutti i secoli. Questo passo di Péguy, ricordato dall’autore nella prefazione al suo volume, è la migliore presentazione del tentativo perseguito di fare teologia raccontando ed esponendo le vite dei santi. Apparentemente non vi è ordine nella sua scelta. Accanto al grande Agostino viene presentata l’umile figura di Vittoria Rasoamanarivo che svolse un ruolo significativo nell’evangelizzazione del Madagascar; il peso di una altro grande vescovo riformatore come san Franceso di Sales è bilanciato dalle figure semplici di Teresa Margherita Redi, un’umile suora che si distinse per la sua generosità nell’assistenza alle consorelle nel carmelo, e di Zelia e Luigi Martin, la mamma e il papà di santa Teresina, che sembrano tirati sugli altari dalla gloria della figlia. Il quadro è poi completato dal ritratto di tre sacerdoti moderni quali Daniele Comboni, Luigi Orione e Tito Brandsma.
Il denominatore comune è allora la comunione dei santi, lo sguardo portato nella bellezza e ricchezza della Gerusalemme celeste, dove i santi sono alla presenza di Dio e seguono l’Agnello dovunque egli vada. Ai nostri tempi, lamentano tanti, è venuta meno la considerazione dei Novissimi. Attraverso la contemplazione delle vicende di questi santi, Antonio Sicari offre l’immagine di una Chiesa più grande, di una comunione dei fedeli già raccolta nell’adorazione del Signore.
Il volume presenta un insieme di 53 tavole che illustrano le "gesta mirabili" di san Carlo Borromeo ideate da un religioso di Milano, Cesare Bonino, in segno di omaggio alla città che aveva visto dispiegarsi l'avventura della riforma della vita cristiana proposta dal grande cardinale lombardo. Oggi, a distanza di quattro secoli, in occasione dell'Anno Carlino, che ne ricorda il 400° anniversario, queste tavole vengono riproposte dalla presente edizione al lettore moderno. Accompagnate dalla trascrizione dei testi, esse sono introdotte da due brevi testi che ne danno una chiave di lettura storico-artistica di Danilo Zardin e di Simonetta Coppa.
Il libro illustra il ciclo dedicato a san Francesco, spiegandone il significato ed i particolari scena per scena, come se accanto al visitatore ci fosse una guida che parla e chiarisce. Il linguaggio è semplice e piano, ma il racconto è anche aggiornato alle tante novità emerse negli studi più recenti. Il ciclo, dipinto sotto il pontificato di Nicola IV (1288-1292), il primo papa francescano, esalta San Francesco ma anche le virtù dei compagni nel seguire le orme di Cristo. Infatti l’Ordine, quando decise di fare dipingere le storie con la vita e i miracoli di san Francesco, poteva già contare nelle proprie file un altro grande santo: Antonio da Padova. A lui è affidato il compito di trasmettere il messaggio di san Francesco, adeguato ai mutamenti storici avvenuti nel frattempo.
Laico, pellegrino sulle orme di Cristo in Terra Santa, Ranieri compie un vero e proprio percorso di identificazione con il Signore Gesù attraverso la spogliazione di sé nella rinuncia a tutto per possedere il Tutto, accogliendo la Parola di Dio come legge della propria vita in una sempre più piena risposta d’amore all’Amore crocifisso, morto e risorto per l’umanità. In un tempo in cui Gerusalemme era meta ideale per sogni di conquista cavalleresca, per Ranieri Gerusalemme era prima di tutto la città dell’anima; il luogo spirituale dell’incontro con Gesù e il suo Vangelo; la casa familiare del discepolo total- mente dedito al Maestro, che già anticipava la familiarità dell’incontro con il Signore nella patria celeste.
«Padre Pio, il giallo delle stigmate» e «Padre Pio, un immenso inganno». Due titoli a tutta pagina – comparsi nell’arco di due giorni sul «Corriere della Sera» – hanno creato sconcerto e dibattito. All’origine di tutto ciò l’uscita di un libro dello storico Sergio Luzzatto che, sulla base di documenti del Sant’Uffizio, tanto vecchi quanto già scandagliati dal Vaticano, ha rilanciato antichi sospetti.
Padre Pio da Pietrelcina, definito “piccolo chimico”, messo ancora una volta in cattiva luce da un fascio di accuse che ha lasciato amarezza in chi, conoscendo con quanta cura sia stato svolto il processo di beatificazione, sa bene come ogni obiezione, anche la più piccola, sia stata a fondo analizzata e adeguatamente risolta.
Che origine avevano, dunque, le stimmate di Padre Pio? Quali prove ed evidenze scientifiche abbiamo sulla natura di quelle ferite? Perché scomparvero prima della morte del futuro santo?
Senza alcun intento agiografico, ma sulla base di documenti storici e testimonianze di prima mano, questa inchiesta vuole rispondere una volta per tutte a quel terribile ultimo sospetto.
L’elezione al Soglio Pontificio di Giovanni Paolo II fu un momento epocale nella storia della Chiesa, ma non solo. Gli interventi raccolti in questo volume approfondiscono la figura di papa Wojtyla e in particolare i suoi primi anni di pontificato.
Contiene gli interventi di:Andrea Riccardi, Marco Impagliazzo,Tito Forcel- lese, Antonio Scornajenghi, Evelina Martelli, Adriano Roccucci, Lucio Valent, Alfredo Canavero, Massimiliano Signifredi, Luigi Guarnieri Calò Carducci, Paolo Pizzo,Agostino Giovagnoli,Valdo Ferretti,Arrigo Levi e Camillo Ruini.
Punti forti
La prima biografia scientifica su Giovanni Paolo II. Un volume dall’alto valore culturale.
Destinatari
Un pubblico di religiosi, studiosi e laici credenti e non.
L’autore
Marco Impagliazzo, professore di Storia all’Università per Stranieri di Perugia, è Presidente della Comunità di Sant’Egidio. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Poveri e preghiera. La Congregazione delle Piccole Suore della Divina Provvidenza (2005).
Dalla nascita di Gesù fino al Calvario e alla risurrezione, i più bei commenti di Giovanni paolo ii alle pagine del vangelo.
di Giovanni Paolo II
Un percorso per comprendere al meglio la Parola di Dio attraverso la voce del grande Papa polacco.
«...dobbiamo compiere ogni sforzo per approfondire e consolidare la nostra fede ascoltando, accogliendo, proclamando, venerando la Parola di Dio, scrutando alla sua luce i segni dei tempi e interpretando e vivendo gli eventi della storia».
Destinatari
Un ampio pubblico.
Autore Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyla, 1920-2005), eletto papa il 16 ottobre 1978, è stato uno dei personaggi più significativi nella storia della Chiesa e del Novecento. Primo pontefice straniero dal 1522, compì più di cento viaggi in tutto il mondo allo scopo di costruire un ponte di relazioni tra paesi e religioni diversi, in uno sforzo ecumenico che fu uno dei punti fermi del suo pontificato. Basti ricordare gli incontri interreligiosi di Assisi e le Giornate mondiali della gioventù. Il 13 maggio 1981 subì un attentato da parte del killer turco Mehmet Ali Agca. Sottoposto a un lungo intervento, il pontefice sopravvisse e due anni dopo fece visita in carcere all’attentatore per concedergli il suo perdono. I postumi dell’intervento iniziarono a minare la sua robusta salute, che attraversò fasi alterne fino ad aggravarsi notevolmente nel 2005. Si spense il 2 aprile dello stesso anno. Dopo la sua morte i fedeli che accorrono incessanti alla sua tomba ne chiedono la beatificazione e la canonizzazione.
Giovanni Tolomei (che in seguito cambierà il suo nome in Bernardo) nacque a Siena nel 1272. Quando aveva già 40 anni, si ritirò con alcuni amici per vivere da eremita, fondando una comunità sull'altura di Monte Oliveto. Qui nacque il monastero di Santa Maria, e il nuovo Ordine religioso detto degli "Olivetani", fedele alla Regola benedettina del pregare e lavorare. Bernardo morì nel 1348, vittima della peste nera. Il libretto illustrato ne narra la vita e l'opera.
Quando padre Pio celebrava la Messa, il tempo si fermava per cedere il passo al Mistero. Il frate delle stigmate stava ore all’altare, dove riviveva misticamente la passione e la crocifissione di Gesù. Che cosa accadeva veramente durante quelle estasi interminabili? Che frutti portava nel mondo quella straordinaria celebrazione del Sacrificio divino?
Ma non sono solo questi gli interrogativi posti dalla sconvolgente vita terrena di padre Pio. Che cosa voleva dire quando confidò a un figlio spirituale: «La mia missione finirà quando sulla terra non si celebrerà più la Messa»? Quale era questa misteriosa missione affidatagli dal Cielo? È vero che la risposta si troverebbe in un dipinto quasi sconosciuto custodito in una chiesa di Campobasso?
Partendo da queste domande, Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro hanno condotto un paziente lavoro di indagine che li ha portati in luoghi inattesi, fino all’archivio inesplorato di un figlio spirituale del santo. Hanno potuto così ricostruire uno degli aspetti meno conosciuti della vita di padre Pio: quello in cui il frate di Pietrelcina si è offerto come vittima sacrificale in opposizione all’inquietante disegno anticristico di distruggere la Messa.
Obiettivo di questa ricerca è quello di verificare la presenza del riferimento biblico negli scritti di Don Bosco e disegnare una mappa, il più possibile completa e ordinata, delle citazioni reperibili nei suoi scritti. È un lavoro di analisi, che ha il carattere di censimento, di raccolta dati. Globalmente gli scritti di Don Bosco presi in esame sono 240. Il numero di citazioni bibliche risultato da questa analisi ammonta a 6.929: 4.662 citazioni del Nuovo Testamento e 2.267 dell’Antico Testamento.
L’impianto della ricerca comprende tre parti. La prima presenta in forma sintetica la mappa delle citazioni bibliche negli scritti di Don Bosco: computo generale delle citazioni; loro distribuzione libro per libro; annotazioni critiche sul modo di citare di Don Bosco. La seconda parte presenta in forma analitica la mappa delle citazioni rilevate, testo per testo. La terza parte, intitolata: Don Bosco e la Bibbia, mira a mettere in rilievo l’importanza che la Bibbia ha avuto, innanzitutto nella formazione di Don Bosco; in secondo luogo nella sua azione pedagogica ed infine in alcuni suoi scritti di carattere educativo: le Vite di Luigi Comollo, di Domenico Savio, di Michele Magone e di Francesco Besucco; il Giovane provveduto; la lettera da Roma alla comunità di Valdocco; il Sistema preventivo nella educazione della gioventù; la circolare sui castighi da infliggere nelle case salesiane.
Nell’opuscolo Il cristiano guidato alla virtù e alla civiltà secondo lo spirito di San Vincenzo de’ Paoli Don Bosco, parlando di San Vincenzo, rivela uno dei segreti della propria esistenza e di tutta la sua azione educativa: «La dottrina del Vangelo era l’unica regola della sua vita» (OE XXVIII, 113); «Un disegno autorizzato da ragioni di una saggia politica non era di suo gradimento se non autorizzato dalla massime del Vangelo» (OE XXVIII, 109); «egli si era proposto Gesù Cristo a modello; attingeva nel Vangelo tutta la sua morale, tutta la sua civiltà, tutta la sua politica» (OE III, 235-236).
Nato e morto in Francia, nei pressi di Grenoble (1811-1868), Pier Giuliano Eymard dopo l'ordinazione sacerdotale entrò a far parte della Congregazione dei Padri Maristi di Lione. Trasferitosi a Parigi, fondò la Congregazione del Ss. Sacramento (padri Sacramentini). Attento ai più poveri e ai più deboli, diede vita all'Opera della Prima Comunione degli Adulti, e successivamente alla Congregazione delle Ancelle del Ss. Sacramento. Questo libretto illustrato permette un primo contatto con questo santo, per mettersi alla sua scuola, per imparare da lui a vivere un'esistenza pienamente eucaristica.
L'autore, dopo aver analizzato la personalità e lo spirito francescano di santa Veronica Giuliani, analizza la spiritualità e il pensiero della santa per ciò che concerne il tema della dottrina Mariana e del rapporto tra Maria e i Sacramenti, con particolare attenzione ai Sacramenti della Confessione e dell'Eucaristia.

