
Questo libro di Maria Sticco è entrato di diritto tra i classici della letteratura francescana. Un testo che riesce a cogliere, attraverso una scrittura semplice e coinvolgente, l'attualità del Santo di Assisi, così da presentarlo vivo anche al lettore di oggi.
Questo testo può essere considerato il primo approccio serio, la prima accurata analisi di tipo sociologico di quel variegato e affascinante mondo che è il francescanesimo laicale. L'autore espone con competenza i pregi e i limiti che il Terz'Ordine francescano ha manifestato nei decenni centrali del Novecento, rileggendo questo tema con la rinnovata sensibilità tipica del postconcilio. Vengono così evidenziate in modo puntuale le lacune maggiori, con l'indicazione discreta delle piste percorribili in vista di un loro possibile superamento. Una lettura stimolante, capace di offrire preziosi spunti di riflessione per i tanti laici che hanno percepito il fascino del "modo francescano" di essere cristiani e lo hanno accolto come progetto di vita.
Nelle pagine dei "fioretti" incontriamo episodi che appartengono alla memoria di tutti: il lupo di Gubbio, la perfetta letizia, la predica agli uccelli... Un testo, tra i più noti e diffusi al mondo, che ancora oggi sa trasmettere la freschezza e la novità del messaggio francescano.
San Francesco, ormai vicino alla morte, ricorda nel Testamento il momento centrale della sua avventura di fede: l'incontro con i lebbrosi. Si trattò di un fatto decisivo per la sua conversione: il naturale ribrezzo che egli provava nei confronti di quei malati, fu vinto da un abbraccio di pace. E subito il Poverello sperimentò una gioia profonda mai conosciuta prima; comprese che quel volto sfigurato era lo stesso di Cristo che gli chiedeva di essere accolto e amato. ?Qual è il significato profondo di questo episodio? L'autore, attraverso l'analisi delle fonti storiche, ci introduce nel mistero d'amore di Francesco e traccia un percorso di fede anche per l'uomo di oggi. Capita a tutti di incrociare un lebbroso, che ci si para davanti sotto i segni del dolore e della sofferenza...
Questo volumetto ospita gli interventi di studiosi e artisti di san Giuseppe che attestano l'attualità del Santo per diversi aspetti, con l'aiuto di pagine evangeliche, delle arti figurative e di tradizioni devozionali o folcloriche tuttora vive. Sono lavori che evidenziano nelle opere letterarie e artistiche prese in esame la non marginalità della figura di san Giuseppe all'interno della Sacra Famiglia e nella Chiesa, bensì il suo ruolo primario di padre e custode.
Bresciana (1813-1855), svolse un fecondo apostolato con le giovani e le fanciulle, e si dedicò con generosità all'assistenza dei malati.
Un autentico discepolo-missionario del Sacro Cuore di Gesù, una vita spesa alla ricerca permanente della volontà di Dio messa in pratica nella vita di ogni giorno (1797-1863).
La teologia dell'Aquinate, "maestro di pensiero e modello del retto modo di fare teologia". La teo-logia di san Tommaso d'Aquino - riconosciuto dalla Chiesa cattolica come il Doctor communis e riproposto nel Concilio Vaticano II e nella Fides et ratio di Giovanni Paolo II come "maestro di pensiero e modello del retto modo di fare teologia", ha ancor oggi qualcosa d'importante da insegnarci? È l'interrogativo da cui prende le mosse il presente studio come punto di partenza per un rilancio del dibattito teologico sulla Trinità. La Teologia di Tommaso, infatti, insieme a quella del De Trinitate di Agostino, è senza dubbio uno snodo decisivo nella storia della riflessione su Dio che è Trinità d'amore, a livello di metodo e a livello di contenuto. A tal fine nel volume Coda contestualizza storicamente e culturalmente l'impresa teologica dell'Aquinate, cercando di discernere, in prima battuta, la spinta e l'illuminazione carismatica che interiormente la anima e la orienta.
Benedetto nacque a Norcia intorno al 480. Dopo un periodo trascorso a Roma, si ritirò in una grotta nei pressi di Subiaco. Non rimase però a lungo nascosto. Fu richiesto come abate da una comunità di monaci a Vicovaro. Ma fu un'esperienza negativa ed egli fu costretto a tornare nella sua grotta di Subiaco, attorno alla quale organizzò una colonia monastica. L'invidia di un prete del luogo lo indusse ad abbandonare anche Subiaco, e insieme ai discepoli più fedeli si recò a Cassino, sul cui monte fondò, intorno al 529, l'abbazia di Montecassino. Qui donò ai suoi monaci la Regola, e vi morì, secondo la tradizione, il 21 Marzo dell'anno 547, quaranta giorni dopo la scomparsa di sua sorella Scolastica con la quale ebbe comune sepoltura. I Dialoghi riferiscono che spirò in piedi, con le braccia sollevate in preghiera verso il cielo.
L'affascinante figura di Santa Gemma Galgani, morta in estasi d'amore a soli 25 anni di età, conquista da sempre chi viene a conoscenza della sua straordinaria vita tutta trascorsa nel soprannaturale fin dall'infanzia e intessuta di fenomeni mistici, tra i quali spiccano le stimmate. Ebbe da Dio la missione espiante e riparatrice dei peccati degli uomini.
ai fine di allontanare i tremendi castighi che incombevano sul mondo.
Fiore della Passione, è l'espressione più illustre della spirimalità passionista. Attinse a piene mani, tramite l'insegnamento e la direzione di Padre Germano Ruoppol. ora Servo di Dio.
Alla dottrina mistica di san Paolo della Croce, che divenne suo maestro e guida, come è stato dichiarato esplicitamente nel decreto pontificio sulla eroicità delle sue virtù.
quindi un luminoso modello di santità, che l'autore intende riproporre alle nuove generazioni, presso le quali è poco conosciuta.
Padre Antonio Calabrese, passionista, avvocato rotaie, ha pubblicato La Via Mistica di San Paolo della Croce, e alcuni testi di diritto canonico per la Libreria Editrice Vaticana, Diritto Penale Canonico e istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica.
L'opera riunisce i sette interventi che Paolo VI ha rivolto ai membri dell'Associazione Biblica Italiana tra il 1964 e il 1976, incontrandoli in occasione delle Settimane bibliche nazionali, che si svolgono ogni due anni a Roma. Dai discorsi affiora la preoccupazione del Pontefice di preservare la verità e la novità del dettato conciliare e il suo ripetuto richiamo alla fedeltà al Concilio. "L'affetto che Paolo VI manifesta agli studiosi della Scrittura è così un riflesso del suo amore per la Parola e della centralità che egli attribuiva al movimento biblico, da lui considerato in pima linea per il rinnovamento della Chiesa", nota il curatore Mazzinghi nella prefazione. Corredano il volume un inserto fotografico, una testimonianza di padre Giuseppe Danieli, già presidente dell'ABI, circa gli incontri di Paolo VI con l'Associazione, nata nel 1948, e un articolo di padre Maurice Gilbert, già rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma, scritto poco dopo la morte del Pontefice, nel quale sono ricordati alcuni suoi discorsi all'ABI.
"Questo libro permetterà di comprendere più a fondo il disegno globale della vita e dell'opera di Paolo vi come arcivescovo e come pontefice. Una persona profondamente credente, umile, disponibile e attenta al dialogo, sempre desiderosa di aiutare e timorosa di disturbare altri, una persona che ebbe il dono di una grande perseveranza nelle prove. Sono certo che l'esempio della sua vita, descritto in questo volume, aiuterà molti a mettere in luce nella propria esistenza quel primato della santità di cui ci ha parlato così efficacemente Giovanni Paolo II nella sua ultima Lettera Novo Millennio Ineunte. Così la testimonianza cristiana passa da una generazione all'altra portando frutti di vangelo vissuto." (dalla Presentazione del Card. Carlo Maria Martini)