
Quest'opera non vuole avere la pretesa di essere un nuovo commento al libro di Qohèlet, ma un tentativo di lasciarsi provocare da una voce critica in un tempo di crisi, una sua attualizzazione in un tempo di scetticismo, di incertezza non dissimile dalla nostra postmodernità... In questa stanca stagione postmoderna la situazione di precarietà nella quale è venuta a trovarsi l'esistenza umana interpella e inquieta la coscienza credente. Per la fede cristiana solo in Gesù di Nazareth si può trovare la luce necessaria per illuminare la condizione dell'uomo... Il dialogo con Qohèlet, letto con occhio femminile consente di esplorare le possibilità di dare senso alla realtà attraverso la dimensione del dia-logos e, conseguentemente, dell'apertura all'altro, della gratuità del dono.
Il presente volume raccoglie la maggior parte degli interventi fatti al Convegno di studi nel 750° anniversario della morte di san Tommaso d'Aquino, tenutosi presso il Santuario di Madonna dell'Arco - Sant'Anastasia (NA), dal 25 al 27 aprile 2024. Gli argomenti delle relazioni, qui riportate, spaziano tra storia, filosofia, teologia, etica. Alcuni fanno il punto sulla persona di Tommaso d'Aquino, sul suo insegnamento, sulla tradizione tomista e il Neotomismo; sulla predicazione dell'Aquinate quale emerge dall'inchiesta condotta in vista della canonizzazione di Tommaso d'Aquino e sulla predicazione circa san Tommaso di personaggi della corte Angioina, in particolare di quella del sovrano Roberto d'Angiò; sul culto delle reliquie di san Tommaso; sul pensiero di Tommaso in generale sul dialogo, in relazione ai Greci, al pensiero islamico, agli Ebrei e al dialogo interreligioso. Altri interventi mettono in relazione l'Angelico e il suo pensiero con la contemporaneità.
Quest'opera offre riflessioni sulla speranza cristiana, il tema dell'Anno Santo 2025. Essa non solo non è aliena dalla realtà storica, ma la integra nella tensione escatologica verso «i cieli nuovi e la terra nuova» (2Pt 3,13). Il cristiano si fa interprete di speranza per il mondo: la sua speranza si dilata fino ad abbracciare il gemito della creazione. Queste riflessioni aiutano a rendere il Giubileo un Anno Santo caratterizzato dalla speranza che non tramonta e a rendere la testimonianza credente lievito di genuina speranza, annuncio di «cieli nuovi e terra nuova».
La ricerca di Dio ha appassionato persone d'ogni tempo e cultura. Le loro indagini filosofico-teologiche hanno appassionato e appassionano ancora e sempre altre persone che pure sono alla ricerca di Dio. Questo libro fa il punto su tale ricerca, snodando il suo percorso tra ragione e fede, con lo sguardo rivolto a grandi pensatori del passato che hanno segnato le loro epoche Agostino d'Ippona, Anselmo d'Aosta, Tommaso d'Aquino, per giungere all'epoca moderna fino ai nostri giorni, tempi in cui sono nate e tutt'ora indagano nuove correnti filosofiche, che coniugano il passato nel presente. In questo percorso appassionante sono chiamate in causa anche altre scienze e a nuove teorie, sempre con l'intento di giungere ad una conoscenza più elevata di Dio, anche mediante la ricerca delle scienze della natura.
Questo volume costituisce un bel testo sulla preghiera cristiana, letta e vissuta basandosi sul fondamento sicuro della Parola. Punto di partenza del libro è l'analisi della preghiera di Gesù, fatta alla luce in particolare dei testi del Vangelo di Luca. Ciò che mi sembra particolarmente interessante è la proposta di una lettura cristiana dell'Antico Testamento che arriva ai Salmi partendo sempre dalla figura di Gesù e da una forte riflessione sulla sua preghiera, letta con attenzione a partire dai testi evangelici. La frase di Gesù che dà il titolo al libro, Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23,46), è una chiara eco del testo del Sal 31,6.
Chi scrive ha parole piene di saggezza nel suo libro perché la vera sapienza non accoglie ogni cosa ma è selettiva, sa centrare il nocciolo delle questioni senza perdersi in disquisizioni o componenti secondarie. E l'essenziale è l'esperienza della vita umana come storia, che ha delle positività da saper cogliere e comprendere in pienezza. Essa è segnata storicamente dal rapporto con gli altri: l'abbiamo ricevuta da altri e si rapporta con gli altri, per cui l'identità di ogni persona è costitutivamente relazionale e responsabilmente libera di fronte agli altri, con i quali si è chiamati a vivere un rapporto fraterno e di reciproco amore, che per il cristiano è segnato dalla gioia della presenza del Signore.
La costituzione conciliare sulla liturgia predispone nell'art. 53 un ripristino dell'«orazione comune». Da quando la preghiera dei fedeli è stata inserita nell'Ordo missae del 1969, essa suscita domande e perplessità mettendo le nostre assemblee davanti a problemi che, 60 anni dopo la proclamazione della costituzione liturgica, ancora non sono stati totalmente risolti. I contributi raccolti in questo volume vogliono mantenere viva la discussione a livello sia accademico sia pratico-pastorale, al fine di mettere in luce il significato della preghiera dei fedeli e dare indicazioni per la prassi liturgica.
Uno dei tanti libri di spiritualità biblica. Teoria? No. È la vita di ogni giorno guardata attraverso la Parola, vissuta nel quotidiano. Per chi lo ha scritto e per chi ha letto le bozze, si tratta di un lavoro molto interessante. Un testo da "sorseggiare" con calma e disposizione interiore a "gustare" la parola del Signore.
Tutto il contenuto tende a suscitare la "gioia del Vangelo" e per farla gustare nella sua essenziale e semplificata proposta. L'autore tiene fede alle parole di Papa Francesco il quale dice che la pastorale biblica deve concentrarsi «sull'essenziale, su ciò che è più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo più necessario. La proposta si semplifica, senza perdere per questo profondità e verità, e così diventa più convincente e radiosa» (Evangelii gaudium, n. 35).
Viene qui considerato il monachesimo nel suo aspetto storico, nelle sue motivazioni spirituali, nella sua ispirazione più profonda per comprenderne il senso e il valore... Il contemptus mundi di cui danno prova i martiri nella loro rinuncia ai beni terreni e nella loro testimonianza di fede fino all'eroica oblazione di sé, diventa per i monaci l'esempio vivo che ispira la loro esistenza. L'insieme di tutte queste componenti ha permesso la creazione di uno stile di vita, che è riuscito a sfidare i secoli e ancora oggi attrae uomini e donne di tutto il mondo e costituisce il richiamo sempre più pressante e urgente a lasciare le pastoie della vita materiale...