
Attraverso notizie più o meno clamorose e meditazioni (da leggere e praticare) il libro illustra il mosaico che si è composto nel tempo intorno alla figura di Maria di Magdala. Tanti sono i documenti perduti o falsati e il cammino è ancora irto, intriso di miti e leggende. Percorrendo le 19 meditazioni, emergono i diversi volti di Maria di Magdala, primo tra tutti quello di una femminilità che diventa soggetto spirituale, teologico, ed anche sociale. Numerosi i segnali della Sua presenza, scoperte di innumerevoli giacimenti (canti, preghiere, opere d'arte) e tracce disseminate da Oriente a Occidente (chiese, luoghi santi, santuari) che attestano tradizioni e devozione antiche. Un patrimonio, finora tenuto nascosto e sconosciuto ai più, che oggi diventa memoria viva, sulla scorta della rinnovata dignità che papa Francesco ha riconosciuto alla Santa (con la Festa a lei dedicata del 22 luglio).
Elisabetta della Trinità delinea la breve ma decisa traiettoria spirituale di Elisabetta Catez (1880-1906) dalla Prima Comunione alla consapevolezza più matura di essere inabitata dal Dio Trinità fino allo stato di santità. Antonio M. Sicari ci mostra qui come diventa una creatura quando vede Dio attraverso gli avvenimenti, le persone, le cose e quando è certa di custodire Dio in sé, di essere nutrita da Lui e di muoversi in Lui.
Giovanni della Croce non ha altra pretesa che quella di raccontare la storia di un uomo (1542-1591), castigliano di umili natali, carmelitano scalzo, mistico e Dottore della Chiesa, all'interno della storia della salvezza. L'Autore individua nel Cantico dei Cantici il libro biblico più consono per rileggere questa personalità e la sua opera. Ci illustra in che modo, in un momento davvero unico della storia della Chiesa, egli abbia composto un rifacimento e prolungamento del libro biblico rivivendo quel poema nella sua vicenda umana, simile per imitazione e partecipazione a quella del Dio fatto uomo.
«Per me raccontare la storia di Francesco significa metterla in relazione con la mia vita e, in questo processo, sperare che entri in relazione anche con la vita di altre persone. Dallo studio continuo delle Fonti Francescane, delle infinite biografie, ai frequenti incontri con persone che cercano di vivere Francesco nella propria esistenza, sono arrivato al rituale del teatro. Sicché posso dire che lo spettacolo è in continua costruzione all'interno di questi due poli: il ritiro e la missione. Entrambi sono fondamentali e imprescindibili per raccontare questa storia».
L'attore e drammaturgo Riccardo Tordoni «entra» nel santo di Assisi e ce lo restituisce nuovo e spiazzante. «E vende Francesco. Vende. Ha ventidue anni, è iniziato il periodo della conversione. Ma la vita va avanti come sempre e quindi vende. È in negozio, e vende stoffe, e vende, vende, vende, vende, vende. Vende. Perché è bravissimo. Vende, vende, vende. Arriva un mendicante, che chiede i soldi. "Vattene!! Non vedi che sto lavorando?!". E vende, vende, vende, vende. "Dammi quella sacca. Metti le monete. Tutte ho detto. Mettile tutte. Tutte. Dammi qua. Dov'è andato? Dov'è finito?". Lo rincorre e gli dà questa sacca di monete, piena di monete. Che cosa gli è successo in quel momento? A Francesco in quel nanosecondo, dacché ha trattato male un mendicante a che ha deciso di rincorrerlo per dargli una sacca piena di monete. Che cosa gli è successo?».
Composto per promuovere ed esaltare il nuovo ordine militare-religioso, il De Laude novae militiate mette in luce tratti dell’etica e della spiritualità dei Templari, cioè conversione, rifiuto delle mondanità, spirito di sacrificio nei confronti della causa dei Luoghi Santi, contrapponendo gli usi della cavalleria laica alla purezza della vita e della fede dei nuovi monaci-soldati.
Il breve trattato, riproposto in nuova traduzione con testo latino a fronte, è introdotto da un saggio di Franco Cardini che permette di ricostruire la storia della cavalleria in Europa dalla origini sino all’avvento dei Templari ed oltre.
La figura di santa Tecla, straordinariamente rilevante nei primi secoli, viene qui presentata attraverso l’analisi e la descrizione del più antico testo che ne presenta i lineamenti: gli Atti di Paolo e Tecla.
Ne emergono un modello di santità e la figura di una cristiana non convenzionali sia per la loro incredibile densità agiografica – Tecla riassume la figura del martire, dell’apostolo, del sacerdote e del discepolo – sia per l’autonomia nell’agire e nel pensare. Si tratta di un paradigma di “donna cristiana”, del tutto esente dall’idea della subalternità al maschile, che offre un esempio interessante, soprattutto per riconsiderare il ruolo delle donne nella Chiesa non a partire dalla loro “virilizzazione” (una donna può valere solo se le si consente di fare ciò che fanno gli uomini) ma dalla loro libertà (una donna può valere se le si restituisce il diritto a un’opinione autonoma e alla libertà di coscienza e di azione).
GABRIELE PELIZZARI, docente di Storia delle origini cristiane e di Letteratura cristiana antica presso la Facoltà Teologica di Lugano e presso l’Università degli Studi di Milano – dove insegna anche Nuovo Testamento e Iconografia cristiana –, da anni collabora con Paoline Editoriale Libri dirigendo la collana “Letture cristiane del primo millennio”.
«Non credo vi sia dubbio che Francesco e lo spiritualismo francescano rappresentino un punto di "crisi", cioè di passaggio, nella vita della cattolicità». Così Enrico Berlinguer, nel 1983, esprime il suo pensiero su san Francesco, in un'epoca di grande preoccupazione per i rischi di guerra nucleare. «Il secolo scorso è stato devastato da due guerre mondiali micidiali, ha conosciuto la minaccia della guerra nucleare e un gran numero di altri conflitti, mentre oggi purtroppo siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi». Così il papa che ha preso il nome del santo di Assisi vede il mondo globalizzato di oggi. Questa sorta di trilogia si apre con un dialogo impossibile tra due grandi leader di epoche diverse, basato rigorosamente sui testi: "Pensieri lunghi". Ne viene fuori l'assoluta contemporaneità di molti aspetti del pensiero di Berlinguer e la grandezza rivoluzionaria delle parole e delle opere di papa Francesco. La trilogia si sviluppa con una versione rivista e aggiornata de "I ragazzi di Berlinguer. Viaggio nella cultura politica di una generazione", e poi con "L'evaporazione", prosecuzione della seconda parte, dedicata agli anni in cui Berlinguer non c'era più, che si interroga su come e perché è stato disperso il patrimonio della sinistra italiana.
Una biografia essenziale del ":Papa Buono":, un invito a proseguire e ad approfondire la conoscenza di una figura fondamentale del Ventesimo secolo. Abbondante l'apparato fotografico.
Il Cardinal Martini si accosta alla figura di Stefano, primo martire, a partire da quanto descritto nei capitoli 6-8 degli Atti degli Apostoli, «impressionante documento dello sguardo retrospettivo di un uomo, ormai di fronte alla morte, su se stesso, sulla storia di salvezza, su ciò che Cristo ha significato per lui e sul futuro a cui egli è chiamato». Riflettere sulla figura di Stefano è importante per tutta la comunità dei credenti: con Stefano, infatti, «la Chiesa avverte la serietà dell'essere testimone e servitore: capisce che l'abbandonarsi a Dio non salva dalla morte, bensì permette di passare attraverso la morte contemplando la gloria di Dio; riconosce da che cosa Dio ci salva e ci libera, da che cosa non ci libera, a che cosa ci prepara». La ricchezza di queste meditazioni sta tutta qui: nell'esperienza di un uomo che, accostandosi alla rivelazione della prossimità di un Dio trascendente e immanente al tempo stesso, giunge «al culmine della sua missione di testimone servitore», vivendo nel suo stesso corpo il mistero che annuncia, contempla, adora.
Esce questo nuovo volumetto della fortunata e prolifica collana I Santi oggi. Qui viene presentata, dal notissimo autore il Padre benedettino Giuseppe Febbo, l’attualità del messaggio del Patrono d’Europa: Ora et Labora, prega ed opera. È dalla contemplazione, da un forte rapporto di amicizia con il Signore che nasce in noi la capacità di vivere e di portare l’amore di Dio, soprattutto nelle periferie esistenziali.
Si tratta di un libro che propone un pensiero di san Filippo Neri per ogni giorno dell’anno.

