
Un volume per vivere ogni giorno dell’anno in compagnia di santi e beati attraverso un breve profilo di un testimone delle tante modalità con cui la fantasia dello Spirito Santo ha suggerito a uomini e donne di buona volontà di seguire il Signore Gesù, di testimoniare il suo amore per l’umanità. Ogni pagina, oltre alle note biografiche del personaggio preso in considerazione, propone un pensiero guida che caratterizza per lo più lo stile di vita del santo stesso, le sue scelte in obbedienza al progetto di Dio; segue un breve testo che suggerisce al lettore un aspetto particolare da vivere nel proprio cammino spirituale.
Santi e beati ci consentono di memorizzare il processo di grazia che attraversa la vita di tutti in ogni epoca; anche oggi, infatti, è tempo di santità.
BEATRICE IMMEDIATA è religiosa nella Congregazione delle Figlie di San Paolo. Laureata in Pedagogia, ha fatto studi sulla comunicazione di massa. È redattrice nel Centro Paoline Editoriale Libri di Milano. Ha pubblicato diversi libri a carattere storico biografico. Premio F.I.D.A.P.A «DONNA 2015» / BPW ITALY / Sez. di Milano «Per la divulgazione dei valori umani e sociali attraverso i suoi libri con particolare attenzione al femminile».
Un volume che raccoglie tutte le preghiere e le devozioni agli Angeli e ai santi, profondamente radicate nella pietà del popolo cristiano e confortate dall’esempio dei Papi. Dalla semplice e diffusissima preghiera all’Angelo custode alle Tredicine e Novene ai santi più venerati dalla pietà popolare, come sant’Antonio di Padova, san Francesco d’Assisi, santa Rita da Cascia...
Per ognuna delle preghiere e delle devozioni il libro presenta l’origine, la storia e la diffusione; quando e come recitare queste preghiere o compiere queste devozioni. Particolarmente importante è poi l’indicazione delle indulgenze legate alle varie preghiere e devozioni, così come le orazioni per le anime del purgatorio.
A partire dal racconto della vita di Ildegarda di Bingen, Francesca Serra racconta la nuova identità del femminile contemporaneo nato dalla ceneri del femminismo. La grande monaca medievale fu mistica, filosofa, pittrice ed erborista e proprio sul suo approccio olistico all’esistenza si è sviluppata negli ultimi anni una grande attenzione da parte di un sempre crescente numero di persone, in maggior parte donne. In questo libro i temi dell’olistico e del cristianesimo tornano a convergere e la voce di Ildegarda si intreccia con quella dell’autrice e delle centinaia di donne incontrate
sulla sua strada: insegnanti, avvocati, giornaliste, medici, e soprattutto naturopate ed erboriste. Le donne aprono il cielo è un’opera piena di spunti e di aperture verso nuovi mondi, nuove immagini per il femminile di oggi e di domani; un testo che si confronta con i mistici e con la tradizione della scuola jungiana; con la Bibbia e con le culture occidentali che l’hanno trasmessa. Un’opera “piena” di cose, di immagini, di pensieri che, come dice il titolo, propone il mondo femminile come una possibilità di “aprire il cielo”.
FRANCESCA SERRA, regista RAI, è antropologa e naturopata. Collabora con le attività pastorali di Casa Santa Francesca Romana a Ponte Rotto a Roma dove ha creato la scuola di Medicina Naturale Ildegardiana.
La figura di santa Francesca Saverio Cabrini è una di quelle che oggi devono essere celebrate per due motivi: la memoria dei nostri migranti all’estero e l’evangelizzazione di coloro che vivono lontano dalla patria per ragioni di povertà e
di lavoro. Oggi le situazioni si sono invertite: per decenni non siamo più andati a cercare fortuna all’estero, ma ci siamo trovati ad accogliere i disperati. Francesca Cabrini va ricordata anche per questo, perché la nostra memoria sia viva e il nostro impegno per gli ultimi non venga meno. Questo testo offre sette spunti biografici per conoscerla e sette piccoli momenti di meditazione, devozione e preghiera.
LUCA CRIPPA, nato nel 1964, risiede a Saronno. È consulente editoriale, saggista e scrittore di fiction e docu-fiction. Collabora con tutte le principali Case Editrici scolastiche italiane nell’area umanistica per le scuole Superiori e progetta e realizza testi per l’insegnamento di storia, geografia, storia dell’arte, filosofia, letteratura italiana e religione cattolica.
In un giorno imprecisato del 1522 un certo Garetto Scopacasa, con la moglie Isabella, conduce la sua unica figlia alla porta della Certosa di S. Stefano del Bosco per farla liberare, a contatto con le reliquie dei santi conservate nel monastero, dalla presenza di uno "spirito immondo" che l'aveva invasa. Il prodigio, tuttavia, non si verifica e il vicario certosino dell'epoca suggerisce di accompagnare la ragazza alla grotta di San Bruno, lontana un miglio dalla Certosa. Qui, mirable dictu, il miracolo avviene: il piccolo gruppo, pregando, compie tre giri intorno alla cappella, l'indemoniata inghiotte un po' di polvere della grotta e lo spirito immondo, dopo aver attraversato il suo corpo e provocato una piaga sanguinante a un dito, viene espulso. Cominciava, in questo modo, una vicenda plurisecolare che avrebbe condotto al riconoscimento di San Bruno come taumaturgo della possessione diabolica, facendo accorrere, sulla scena del rito, agiografi, folkloristi ed etnologi. In un dialogo costante tra antropologia e storia, utilizzando una vasta documentazione e facendo anche apparire una remota costellazione di "figure inquiete", il libro ricostruisce una pagina poco nota e perturbante dell'Europa moderna e contemporanea.
Tonino Ceravolo presenta "Gli spirdati". In un giorno imprecisato del 1522 un certo Garetto Scopacasa, con la moglie Isabella, conduce la sua unica figlia alla porta della Certosa di S. Stefano del Bosco per farla liberare, a contatto con le reliquie dei santi conservate nel monastero, dalla presenza di uno "spirito immondo" che l'aveva invasa. Il prodigio, tuttavia, non si verifica e il vicario certosino dell'epoca suggerisce di accompagnare la ragazza alla grotta di San Bruno, lontana un miglio dalla Certosa. Qui, mirable dictu, il miracolo avviene: il piccolo gruppo, pregando, compie tre giri intorno alla cappella, l'indemoniata inghiotte un po' di polvere della grotta e lo spirito immondo, dopo aver attraversato il suo corpo e provocato una piaga sanguinante a un dito, viene espulso. Cominciava, in questo modo, una vicenda plurisecolare che avrebbe condotto al riconoscimento di San Bruno come taumaturgo della possessione diabolica, facendo accorrere, sulla scena del rito, agiografi, folkloristi ed etnologi. In un dialogo costante tra antropologia e storia, utilizzando una vasta documentazione e facendo anche apparire una remota costellazione di "figure inquiete", Tonino Ceravolo ricostruisce una pagina poco nota e perturbante dell'Europa moderna e contemporanea.
La Chiesa cattolica celebra Francesca Cabrini come santa patrona dei migranti. La sua avventurosa vicenda, che questo libro ripercorre a un secolo dalla morte, resta fonte di ispirazione e di ammirato stupore. Maestra lombarda, alla fine dell'Ottocento Francesca scelse per sé il destino della missionaria, dedicandosi all'assistenza degli emigranti italiani negli Stati Uniti e raggiungendo risultati sorprendenti. Affrontando saldamente le difficoltà di chi attraversava l'oceano, seppe unire - scrive Papa Francesco nella prefazione a questo volume - «una grande carità con uno spirito profetico che le ha fatto comprendere la modernità nei suoi aspetti meno positivi, quelli che coinvolgevano i miserabili della terra e che intellettuali e politici non volevano vedere». Dolcissima e animata da un inesauribile amore per il prossimo, Francesca, obbediente alla Chiesa e ai suoi superiori, fu al tempo stesso donna creativa e indipendente. Non parlò di emancipazione, ma lanciò uno dei programmi più rivoluzionari in questo senso, creando un modello di vita religiosa femminile nuovo e autonomo. Postfazione di Liliana Cavani.
In questo libro tredici studiose e studiosi di varia estrazione ripercorrono la storia di una donna, Maria di Magdala. Discepola di Cristo, forse ricca, forse indemoniata poi guarita, forse bella, forse amata, forse amante. Colei che, al termine di quella notte di angoscia e dolore, quand’era ancora buio o già sorgeva il sole di un giorno che sarebbe poi diventato festivo, da sola o con altre avrebbe scoperto la tomba vuota di lui crocifisso.
La personalità poliedrica di Luigi ix di Francia – re e poi santo nel 1297, poco dopo la morte – viene indagata nei dieci saggi che compongono il volume. Dalla sua partecipazione alle crociate all'atteggiamento verso gli ebrei, dai rapporti con i francescani al destino delle sue spoglie contese emerge il ruolo assunto nella storia di Francia e dell’Europa. Dell’apporto dato alla vita temporale e spirituale del suo tempo sono testimonianza l’iconografia nell'arte italiana dal Medioevo all'Ottocento e la diffusione del suo culto in Sicilia tra il xvi e il xix secolo così come, nella letteratura francese, la cronaca a carattere biografico del contemporaneo Joinville e i componimenti dedicatigli da Claudel.
Don Bosco è uno dei santi più celebri e più fraintesi della storia della Chiesa. Anche se di certo non mancano i libri che parlano di lui, raramente la sua figura e, soprattutto, la sua spiritualità sono presentate in modo corretto e completo. Come Cristina Siccardi dimostra attingendo alle ricchissime fonti primigenie - le più attendibili in assoluto -, egli visse sempre di "sogni", cioè fu continuamente visitato dal Divino, perché chiamato a realizzare un grande progetto nel quale la dimensione soprannaturale e quella naturale dovevano toccarsi e che avrebbe condotto i ragazzi "peggiori" a divenire degli "onesti cittadini e dei buoni cristiani" (nel senso in cui il Santo intendeva tali qualità e che il libro svela fino in fondo). Quello che emerge da queste pagine non è dunque il "santo sociale" ideologicamente impostato, non è il "manager" così in voga negli anni '70 e '80, non è il precursore della moderna psicologia, né tanto meno del Concilio Vaticano II, ma un uomo fatto di cielo e di carità, che si adopera per instaurare il Regno di Dio sulla terra. Uno straordinario sacerdote che lottò indefessamente, seguendo gli indirizzi della Tradizione e usando gli strumenti della dialettica e della carta stampata, contro errori ed eresie, contro il liberalismo e la Massoneria, difendendo con coraggio, passione e determinazione la fede cattolica e la sua Chiesa.
Il 16 aprile 1879 moriva Bernadette Soubirous. Chi era? La figlia di un mugnaio sfrattato, una pastorella, una testimone di un fatto sconvolgente che la superò da ogni lato; una ragazza che decise di scomparire dopo i giorni delle apparizioni, facendosi suora e infermiera; una ragazza che, ancora giovanissima, si ammalò gravemente di un male che la portò alla morte. Molto è stato detto di lei, ma la verità si cela in queste pagine, scritte ormai da quasi cinquant’anni, ma che restano le più decisive sul senso e il destino della piccola veggente di Lourdes e sulla profezia della Vergine della Grotta di Massabielle. Dopo una lunghissima indagine sulle pagine lasciate da Bernadette e dai testimoni, René Laurentin – il maggiore studioso della storia delle visioni mariane – ci ripresenta tutte le parole di Bernadette, trasparenti e semplici come lei stessa, dal suo letto di morte, volle che fossero tramandate, quando disse: «Quanto più semplice si scrive, tanto meglio; infiorare le cose vuol dire snaturarle».
RENÉ LAURENTIN (19-10-1917) è uno degli specialisti più noti di mariologia; consultore delle commissioni preparatorie e poi esperto durante lo svolgimento del Concilio Vaticano Il, è stato l’interprete, il mediatore, l’arbitro di tutti i dibattiti e delle conseguenti decisioni che sono state prese in merito allo sviluppo della dottrina e della pietà su Maria negli ultimi 70 anni.
Sesto volume del progetto-laboratorio pastorale sulle figure degli Apostoli, che ha già interessato opere dedicate alle figure di Giuda, Pietro, Tommaso, Bartolomeo e Giacomo. Nella figura di questo Apostolo, così come in tutto il Vangelo, ci è proposto il grande paradosso: "chi è apparentemente più lontano dalla santità può diventare persino un modello di accoglienza della misericordia di Dio e lasciarne intravedere i meravigliosi effetti nella propria esistenza" (Papa Benedetto XVI - 30 agosto 2006). "Quando alloggiavo in via della Scrofa, mi piaceva andare a San Luigi dei Francesi per guardare il Caravaggio, La conversione di Matteo: lui aggrappato ai soldi e Gesù che con il dito lo indica. Lui attaccato ai soldi. E Gesù sceglie lui. Invita a pranzo tutta la 'cricca', traditori della patria, i pubblicani. Vedendo ciò, i farisei, che si credevano giusti, giudicavano tutti e dicevano: 'Ma come mai il vostro maestro ha questa compagnia?'. Gesù dice: 'Io sono venuto a chiamare non i giusti, ma i peccatori'. Questo mi consola tanto, perché penso che Gesù è venuto per me. Perché tutti siamo peccatori. Tutti. Tutti abbiamo questa 'laurea'." (Papa Francesco - 7 luglio 2017)
La corrispondenza tra Giorgio La Pira e Paolo VI mostra il quadro di un intenso rapporto di amicizia, iniziato negli anni Trenta del Novecento quando monsignor Giovanni Battista Montini è assistente ecclesiastico della Federazione degli Universitari Cattolici Italiani. L’intero carteggio – quasi un migliaio di lettere – è riportato nel CD, accompagnato da due importanti contributi proposti nel volume a stampa: nel primo Augusto D’Angelo fa una presentazione complessiva dell’epistolario, mentre il secondo è il testo della conferenza che Giorgio La Pira tenne a Brescia nel 1970 concludendo le manifestazioni per il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Montini.

