La Sagrada Famìlia è per il mondo un capolavoro di architettura in corso d'opera, ma poco si conosce del suo messaggio teologico e del patrimonio di fede che l'architetto Gaudì ha potuto rappresentare nella pietra scolpita. Eccone uno studio approfondito.
Questo volume, "L'Ordine Sacro oltre", è il primo di una breve serie dedicata ai sette sacramenti. Ne è autore Antonio Santantoni, per molti anni docente di liturgia ad Assisi e in diverse università e facoltà teologiche romane. La serie ha un titolo che è già una dichiarazione d'intenti: Sacramenti oltre: oltre la crisi, oltre la storia, oltre gli abusi e gli errori. Oltre la stessa tradizione del secondo Millennio. Per ritornare alle sorgenti. L'autore è un nome noto ai cultori di liturgia. La sua tesi di laurea, nata nell'aula conciliare dove, giovanissimo, aveva quotidianamente accesso, ha suscitato l'interesse di autori di fama internazionale ed è ancora oggi un testo di riferimento per molti che vogliano avvicinarsi al rito e ai testi dell'ordinazione episcopale ("L'Ordinazione Episcopale. Storia e teologia dei riti dell'ordinazione nelle antiche Liturgie dell'Occidente", Roma, Editrice Anselmiana, Analecta liturgica 2; 1976). I contenuti e lo spirito di quell'opera prima sono riproposti in questo volume che però si differenzia molto da quello: altri sono i problemi che oggi la Chiesa è chiamata a fronteggiare e a risolvere. Non più i grandi problemi teologici, quali la sacramentalità e la collegialità dell'episcopato, ma assai più quelli della vita di ogni giorno della Chiesa: ruolo dei diaconi permanenti, celibato dei preti e, soprattutto, più dirompente degli altri, se i ministeri ordinati convengano pure alle donne.
Il volume presenta uno dei più grandi drammi sociali del nostro tempo: il distacco dei figli dai genitori partiti in emigrazione. In queste pagine viene descritto lo specifico caso dell'Ucraina, una terra in cui centinaia di migliaia sono i genitori, padri e soprattutto madri che hanno lasciato i loro figli nella speranza di guadagnare, fuori dei confini nazionali, ciò che permetterà di vivere un futuro migliore a tutta la famiglia. "Non si può essere indifferenti - si legge nella Prefazione - a quanto raccontato in questo volume, ma anzi la sua lettura interroga nel profondo, chiama a nuove responsabilità ciascuno di noi nel momento in cui occorre ringraziare per ciò che si ha e che altri non possono avere, ma soprattutto a nuove sensibilità nel momento in cui nelle proprie famiglie o in famiglie a noi vicine si incontra la presenza di una collaboratrice che vive l'esperienza di tante donne ucraine o di altri paesi che, per bisogno, vivono lontane dai figli. Un libro che aiuta anche a pensare a come la famiglia migrante sia un soggetto necessariamente da tutelare e accompagnare nel suo cammino". La comunità ucraina in Italia - con 225.000 persone all'inizio del 2013 - costituisce la quinta comunità in Italia per numero di immigrati. L'80% delle presenze ucraine è costituita da donne e madri, che spesso sono emigrate dall'Ucraina in Italia da sole, lasciando nel paese d'origine una famiglia e figli, i genitori anziani. Sono donne che nelle nostre famiglie curano anziani...
Lettera pastorale ai fedeli dell'Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve alla luce della Evangelii gaudium per l'avvio del processo di discernimento, purificazione e riforma". "
Il volume si distingue dagli altri apparsi nella stessa Collana in quanto è una raccolta di poesie e racconti attraverso i quali ci si accosta a uno dei mondi della mobilità attualmente più discriminato: quello dei Rom. "Dalla lettura dei versi e dei racconti di Agim Saiti, - si legge nella Prefazione emerge la storia di una comunità etnica viva, ricca e complessa, che ha vissuto, nella sua storia anche recente, momenti difficili di ghettizzazione ed estraneazione. Come cartoline, le immagini descritte dal poeta - rom kosovaro - si susseguono davanti agli occhi del lettore che tocca con mano il profondo senso religioso, la fede, ma anche le tante istantanee sul cammino: il partire, il viaggiare per terre sconosciute, la Provvidenza che tutto può, il senso di smarrimento. E ancora: l'amore per la propria lingua, da ascoltare alla radio, da scrivere in versi o per mezzo di racconti e da insegnare ai bambini, numerosi nelle famiglie rom, e alle nuove generazioni".
Papa Francesco ha scelto Lampedusa come meta del suo primo viaggio apostolico. In questo estremo lembo d'Italia e d'Europa, ha voluto manifestare il suo dolore per i migranti morti in mare; chiedere perdono per le tante colpevoli omissioni di soccorso; pregare con i superstiti di questo "esodo" africano; ringraziare le comunità "samaritane" di Lampedusa e Linosa. Anche se breve, la permanenza di Papa Francesco sull'isola segna una tappa significativa del suo pontificato: la decisa perorazione della causa dei migranti e il monito al ricco occidente contro quella che il Vescovo di Roma ha definito "globalizzazione dell'indifferenza". Il libro propone uno spaccato della visita pontificia. Fondamentali le parole che Papa Francesco ha pronunciato a Lampedusa... Con le immagini dell'evento catturate negli scatti inediti di Antonio e Davide Gioia; Francesco Solina; Andrea Daidone; Elio Desiderio e Marilisa Della Monica. Fotografi capaci di sincronizzare lo "zoom" del cuore con il supporto digitale.
La beatificazione di Paolo VI viene in qualche modo ad assumere il valore di un "risarcimento" storico nei confronti di un Papa spesso incompreso, perfino sconosciuto, ma che invece ha aperto un po' tutti i cammini che la Chiesa cattolica ha seguito e, ora con Francesco, sta seguendo per un profondo rinnovamento pastorale e missionario.
L'uomo vale in quanto persona, per tale motivo deve essere salvaguardato e difeso, a qualunque costo, in qualunque circostanza, quale che sia la sua efficienza fisica o il livello di sviluppo che ha raggiunto...
Ci sono domande che ti fanno compagnia per tutta la vita. Forse perché vivere è, in ultima analisi, nutrirsi delle relative risposte, che vanno a costituire l'orizzonte di senso nel quale si alimentano e si esprimono emozioni, idee, scelte. Sono gli interrogativi sul mistero della vita. Il libro presenta un viaggio immaginario che - attraverso i sentieri dell'utile, del bello e dell'amore - conduce alla scoperta delle soluzioni più significative, qui immaginate come "terre" o "dimore" dove, di volta in volta, è stato collocato il senso del vivere. L'intento è di conoscerle, ma anche di verificarne la corrispondenza ai desideri più profondi dell'animo umano; valutare cioè se sono conformi e proporzionate alle esigenze dell'"uomo nascosto in fondo al cuore" (1Pt 3,4), ovvero dell'uomo contemplato nella sua verità costitutiva. La narrazione viene affidata a varie forme espressive (racconti, soprattutto dialoghi, citazioni, simbologie...) al fine di rendere vivace e godibile l'esposizione dei temi via via trattati.
Il testo è una sorta di diario in cui sono raccolte le principali vicende della vita politica e sociale del nostro Paese commentate "in presa diretta" alla luce dei principi della Dottrina sociale della Chiesa. Le vicende descritte sono soltanto l'occasione per un ragionamento ad ampio spettro sui mali della società italiana e sui rimedi possibili per uscire dalla crisi di identità e valori nella quale siamo, purtroppo, finiti. L'equilibrio tra governabilità e rappresentanza, i costi della politica, la corruzione, la riforma della giustizia, la tutela della vita dal momento del concepimento fino al suo termine naturale, la valorizzazione della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, i diritti delle coppie omosessuali, l'economia sociale di mercato, la salvaguardia delle risorse naturali sono tutte questioni all'ordine del giorno che meritano un approfondimento. Gli articoli scelti sono stati pubblicati dal quotidiano online di ispirazione cattolica "La Voce sociale" che, in appena nove mesi, ha saputo conquistarsi un'ampia fetta di lettori desiderosi di un effettivo rinnovamento della classe dirigente. Il testo è impreziosito dalla postfazione di monsignor Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, sull'Utopia democratica di Papa Francesco.