
Il panorama mediatico è estremamente articolato e, grazie alla tecnologia digitale, in continua espansione. La fabbrica mediatica produce incessantemente messaggi di ogni genere, spesso positivi, spesso negativi, più raramente occulti. L'inarrestabile produzione di contenuti è indirizzata in ogni direzione e quasi sempre senza filtri o censure. Questo studio vuole presentare dei criteri per un discernimento utile e non fantasioso. Troppo spesso accade infatti che l'atteggiamento verso i media sia aprioristicamente apocalittico, cosa che rischia di non centrare il cuore della questione. Al contrario, un atteggiamento troppo superficiale non aiuta a riconoscere quelli che sono, invece, contenuti pericolosi, rischiando di deturpare la fede dei semplici.
L'opera, in italiano e in inglese, mira ad illustrare la tesi dell'autore secondo cui c'è una corrispondenza concettuale e grafica fra due celebri opere di Michelangelo. Il titolo dell'opera per un verso allude a ciò che Michelangelo stesso ha inteso fare nella Madonna di Manchester e nella Pietà Rondanini, mostrare l'invisibile, dall'altro invece allude all'esame digitale delle strutture nascoste di queste due opere qui condotto con l'utilizzo di diffusi strumenti di manipolazione digitale delle immagini. File dopo file, il lettore è accompagnato all'interno del laboratorio mentale del più grande artista di tutti i tempi e a condividere scoperte rivoluzionarie su due sue opere ben note. "Ciò che è noto, però, non è conosciuto" affermava Hegel e questo libro gli dà ragione.
Il libro si presenta come una lettura da compiere all'interno di un ciclo di meditazioni. Ricco di profondi spunti di riflessione, è da leggersi a ritmi lenti e non d'un fiato, con frasi ora brevi, ora incalzanti. Il testo affronta le problematiche dell'uomo che, alla ricerca di Dio, si interroga sulla fede, sulla sua esperienza umana e cristiana, sulla sofferenza, il dolore. La constatazione del male presente nell'uomo alimenta i dubbi, la scienza sembra poter spiegare tutto. Ma la realtà umana, così come appare all'uomo moderno, può trovare l'unica risposta convincente nel valore dell'amore di Dio come fonte indispensabile della vita e della felicità dell'uomo. Il libro è rivolto soprattutto a coloro che, pur avendo fede, sono toccati dal dubbio per la loro esperienza personale di confronto con la cultura moderna laica e disincantata.
Papa Francesco ci fa profeticamente capire che Gesù è Figlio del Dio che compartecipa alle sofferenze dei sui figli, in modo speciale per quelli impoveriti, torturati, scartati, vittime di sistemi di peccato che lacerano la dignità umana e distruggono l'ambiente in cui viviamo. Egli dunque ci invita a seguire le orme di Gesù, proclamandolo nella fede, ma lottando con lui per liberare l'umanità dall'ingiustizia e follia delle armi, ad annunciare la paternità di Dio accanto alle vittime che egli ama di amore di predilezione.
I discorsi raccolti in questo volume mirano a lasciare una porta aperta sul dialogo, così che l'incontro con l'altro non diventi motivo di scontro, ma al contrario occasione di confronto. Infatti, chi si pone dalla parte della fede può incorrere nel rischio di ritenersi depositario di una verità che non può mai essere messa in discussione. Ma in tal caso che senso avrebbe il dialogo? Risulterebbe superfluo ed inefficace. Certamente per un cristiano la verità è Gesù Cristo, ma il cammino per giungervi non è dato una volta per tutte. L'approccio alla verità non può che essere graduale: «Veritas indaganda est».
Pronti, partenza, via! È appena iniziato il viaggio più incredibile che ci sia, l'attesa di nostro figlio. Era un'idea ed ora è realtà, il miracolo della vita è esploso nel grembo. E poi l'attesa è tra le braccia, ogni nascita equivale a tre nascite, quella del bambino e di due genitori. La bellezza di questo viaggio è unica e ricca della grazia di Dio.
Una raccolta di lettere indirizzate a Papa Francesco. Una concreta proposta per la Chiesa, sempre chiamata al rinnovamento. Una proposta pastorale incentrata sulla carità. Una riflessione forte e provocatoria sulla chiamata di ogni cristiano ad accogliere il migrante, a vestire il nudo, e a sfamare il povero, a farsi carico della miseria, anziché giudicarla. Una serie di lettere indirizzate a Papa Francesco, sgorgate dall'esperienza di chi per anni ha lavorato alle missioni del Mato Grosso in Brasile e in Etiopia, e dagli occhi ci chi ha visto concretamente la povertà della condizione umana, la disparità. Una missiva inviata con la certezza che il Santo Padre, meglio di chiunque altro, può capire, confortare ed incoraggiare.
Queste pagine sono frutto della preghiera, personale e condivisa, durante alcune veglie del Giovedì Santo ai piedi dell'Altare della Reposizione. Vogliono essere un piccolo strumento per la riflessione, la meditazione, la preghiera. La notte è un'esperienza che tutti viviamo. In realtà sono tante le notti che attraversiamo lungo i nostri giorni. Più o meno lunghe, più o meno buie, più o meno intense, ma di fronte alla notte tutti ci sentiamo un po' impauriti, confusi, persi. Ma la notte è solo un'esperienza negativa? Quanto resta della notte? Viene il mattino!
Un libro double face: illustrato nel lato "bambini" e ricco di utili indicazione nel lato "mamme e papà". Un libro sull'adozione e sulle parole giuste da usare per raccontarla. Un libro double face: un lato - colorato e illustrato - è per i bambini; un un lato - pieno di parole edificanti - è per le mamme e i papà. L'opera è ideata per spiegare ai bambini (non solo a quelli adottivi) e agli adulti (non solo ai genitori, ma anche agli educatori) cos'è l'adozione e come va raccontata. Quali sono le parole giuste da usare e quelle da scartare. Qual è l'atteggiamento migliore da avere, e quale l'approccio che fa male quando si parla di adozione, in particolare quando si tratta di parlare con i bambini adottivi della loro storia. Una questione di franchezza e tenerezza, onestà e delicatezza.
È l'opera postuma di Mons. Santantoni, sacerdote e teologo emblematico per le sue posizioni pioneristiche quanto a pastorale e dottrina. L'opera è un validissimo contributo al dibattito attorno al sacramento dell'ordine. Sostiene che i problemi che oggi la Chiesa è chiamata a fronteggiare e a risolvere non sono più i grandi problemi teologici, quali la sacramentalità e la collegialità dell'episcopato, ma assai di più quelli della vita di ogni giorno della Chiesa: l'autore si interroga sul ruolo dei diaconi permanenti, sul celibato dei preti e, soprattutto, più dirompente degli altri, sull'opportunità di estendere i ministeri ordinati alle donne...

