
Un cuore di pastore preoccupato della salvezza delle anime a lui confidate, un vero "curato", anzi "curatore di anime", questi è il Santo Curato d'Ars.
San Giorgio è in assoluto uno dei santi più venerati e popolari della Cristianità. Il suo culto e la sua immagine sono presenti con particolare frequenza e intensità in tutto il mondo cattolico, in quello ortodosso, ma anche in ampie frange della cultura protestante.
Noto in tutto il mondo come “uccisore di Draghi”, questa figura unisce al proprio interno tradizioni spirituali precristiane e cristiane, dando vita ad una sintesi che spiega l’amplissimo numero di chiese, città e monasteri ad esso dedicati dal Portogallo alla Russia.
In questo saggio, accanto alle antiche leggende, vengono semplicemente spiegati al lettore le simbologie, i significati e i percorsi della devozione popolare nel confronti di San Giorgio, con particolare riguardo all’Italia centro-settentrionale.
Un modo eccellente per unire storia, religione e memoria cittadina di decine di paesi e città italiane.
La biografia storica di Ildegarda di Bingen (1098-1179) donna e santa, modello di una femminilità forte e moderna.
Il volume è una bellissima biografia che dipinge i tratti essenziali della vita spirituale, della storia umana, del pensiero del Beato Rafael Arnàiz Baròn, che verrà canonizzato l'11 ottobre 2009.
Non si tratta di un'opera storiografica in senso stretto. E neppure di un libriccino devozionale, incapace di leggere la vita dei Santi quale "esistenza teologica".
L'Autore si è impegnato in una serie di riletture che conservano il marchio dell'originalità e della profondità, con l'obiettivo di scavare nella personalità e nell'esperienza spirituale dei principali Santi e Sante del Carmelo.
Gesù ha veramente pensato che dal suo annuncio dovesse nascere una comunità? Che fosse necessaria la presenza di una chiesa? Queste pagine, attraverso un linguaggio vivo, si propongono di dare risposte concrete alle domande più provocatorie, e invitano a riscoprire un cristianesimo positivo e contagioso.
Quello che Francesco di Assisi - da otto secoli - continua a testimoniare con forza in tutto il mondo.
Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842) spese la sua intera esistenza al servizio dei più bisognosi. Fondatore di varie famiglie religiose di suore e sacerdoti, aprì a Torino le Piccole Case della Divina Provvidenza, al servizio dei malati rifiutati da tutti, degli handicappati, degli orfani... Ancora oggi il nome Cottolengo evoca il principio stesso di "carità" vista come dedizione totale ai più deboli. Questo libretto illustrato racconta con stile brillante la storia di un uomo straordinario.
Contenuto
L’esperienza umana e religiosa di Francesco di Assisi è molto più complessa di quanto sembri, carica com’è di stereotipi ed equivoci accumulatisi nel corso dei secoli. La sua identificazione con i giullari, per esempio, sovente ricondotta alla sua inclinazione per la musica, è invece carica di ben altri significati: diversamente dai trovatori, espressione di una cultura aristocratica, i giullari sono un rifiuto della società medievale. Quello che si è soliti chiamare «Poverello» è in realtà un uomo che sceglie coscientemente di porsi al di fuori degli schemi culturali e istituzionali del suo tempo, dando vita a un modello di aggregazione religiosa assolutamente inedito nel panorama dell’Italia del Duecento. Per i francescani secolari di oggi è essenziale recuperare quell’alterità che rappresenta il carattere dominante e qualificante della primitiva esperienza del frate di Assisi, per offrire alla Chiesa, alla società e al mondo il vero volto di Francesco.
Destinatari
Studiosi e appassionati di francescanesimo; studenti e formatori.
Autore
Pietro Urciuoli è nato ad Avellino nel 1964; componente della locale fraternità dell’Ordine francescano secolare, collabora con periodici di cultura cattolica ed è laureando in filosofia presso l’università degli studi di Salerno. Esercita la professione di ingegnere presso un’amministrazione centrale dello stato.
Contenuto
Il presente volume propone gli articoli più significativi legati agli 800 anni della fondazione dell’ordine francescano. Essi sono tentativi che rappresentano l’attualizzazione più moderna e seria del messaggio francescano e possono fornire spunti e appunti di riflessione per i tanti giovani in formazione e per gli uomini che desiderano anelare a una delle più genuine fonti del cristianesimo, per confrontarsi con l’uomo che più di tutti ha espresso, con atteggiamenti e stili di vita, la persona di Gesù. I contributi presenti partono da una consapevolezza importante: si può incontrare Francesco là dove è testimoniato, delineando così un simbolico percorso che, prendendo spunto dagli aspetti storici, mostra un cammino che mette in luce l’attualità, i rischi, il racconto, le sfide e i santi generati dal carisma, per poi tracciare quattro riflessioni su come vivere il carisma oggi. Se quest’ultime sono state affidate ai ministri generali delle famiglie francescane, gli altri aspetti sono stati affidati alle penne più belle del panorama italiano e internazionale.
Destinatari
Per formatori, educatori, famiglia francescana.
Autore
Enzo Fortunato, minore conventuale, dottore in teologia e licenziato in psicologia, dirige la rivista «San Francesco»; è responsabile della sala stampa della Basilica di Assisi e docente presso la Pontificia facoltà Seraphicum. Autore di numerosi libri, con le Edizioni Messaggero Padova ha pubblicato: Discernere con Francesco d’Assisi. Le scelte spirituali e vocazionali (19972), Il pensare formativo francescano (2000²), Cercatori di verità. I dinamismi del processo formativo (2001). Chi me lo fa fare? La lotta nello sviluppo umano e spirituale di Francesco d'Assisi (2008).
San Giovanni Maria Vianney (1786-1859), conosciuto come il Santo Curato d’Ars, è stato canonizzato nel 1925 e dichiarato patrono dei parroci nel 1929.
Benedetto XVI concede l’Indulgenza plenaria o parziale in occasione dell’Anno Sacerdotale da lui indetto per il 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, “luminoso modello di Pastore, pienamente dedito al servizio del popolo di Dio”.
UN PAPA CHE NON MUORE. L’eredità di Giovanni Paolo II di Gian Franco Svidercoschi.
Dopo la morte di Giovanni Paolo II, avvenuta il 2 aprile 2005, la memoria del Papa che maggiormente ha segnato il XX secolo è stata tenuta viva dalla fede di quanti,ogni giorno,fanno riferimento alla sua testimonianza e al suo insegnamento. Una vera e propria “eredità” di cui solo ora si cominciano a cogliere compiutamente i tratti. In un testo ricco di fatti inediti e privati della vita del papa, eppure capace di sondare in profondità le intuizioni e le scelte profetiche del grande Pastore della Chiesa, Gian Franco Svidercoschi presenta un’analisi lucida e appassionante dell’eredità lasciata da Giovanni Paolo II.
Il testo è racchiuso tra due istantanee della morte di Karol Wojtyla e ricostruisce le origini polacche del pontefice, la sua storia personale, i cambiamenti mondiali ai quali ha partecipato e dei quali è stato spesso ispiratore, le sfide del dialogo interreligioso,della pace,della santità.
DESTINATARI
L’ampio pubblico di quanti hanno amato Giovanni Paolo II e ne conservano la memoria.
AUTORE
Gian Franco Svidercoschi,italiano di origini polacche, inizia la carriera giornalistica giovanissimo nel 1959.
Fu inviato dell’Ansa al Concilio Vaticano II e successivamente ricoprì l’incarico di vicedirettore de L’OsservatoreRomano. Degna di nota la collaborazione con Papa Giovanni Paolo II alla stesura di Dono e Mistero nel 1996 e la pubblicazione con Stanislao Dziwisz di Una vita con Karol nel 2007. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: Ho conosciuto nazismo e comunismo. Karol Wojtyla, un papa tra due totalitarismi, 1998; Un Concilio che continua. Cronaca, bilancio, prospettive del
Vaticano II,2002; L’esercito del papa(2003).
È il 1219. Al seguito dei crociati viaggiano Francesco d'Assisi e Illuminato, due poveri frati armati di Vangelo e del desiderio di avvicinare i temuti Saraceni. Sfruttando una breve tregua, riusciranno a incontrare il sultano Malek el-Kamel a Damietta, sul delta del Nilo. Un incontro pacifico. Vengono qui ripercorsi i tratti salienti di quell'episodio che segnò profondamente lo stile missionario dell'Ordine dei Frati Minori e che ancora molto può dire per l'oggi.