
Uomo giusto tra gli studiosi è ancora aperta la questione Giacomo "il fratello del Signore"; papa Benedetto in sua sua catechesi ci ricorda che l'apostolo "ci insegna a non presumere di pianificare la nostra vita in maniera autonoma e interessata, ma a fare spazio all'imperscrutabile volontà di Dio, che conosce il vero bene per noi". Secondo la tradizione è stato lapidato nel 62 d.C. In questo ottavo volume della collana «I Dodici», edito dalla Tau, il discepolo è presentato secondo un percorso storico, esegetico e artistico; nella seconda parte l'autore offre una lettura spirituale e romanzata della vita che fondata sul dato biblico e le rilevanze della tradizione.
Il Rapporto Italiani nel Mondo giunge nel 2018 alla tredicesima edizione. Vi hanno partecipato 64 autori che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a 50 saggi articolati in cinque sezioni: Flussi e presenze; La prospettiva storica; Indagini, riflessioni ed esperienze contemporanee; Speciale Neo-mobilità giovanile italiana e paesi del mondo; Allegati socio-statistici e bibliografici.
«Mobilità – si legge nella Introduzione – come complesso intreccio di percorsi e motivazioni che spingono oggi a muoversi nel mondo convinti che, comunque, la partenza porterà ad incontrare e, mai come nel caso del migrare, il coinvolgimento è di persone. Dalle persone si parte e alle persone si arriva quando si riflette sulla mobilità. Mobilità e migrare sono, quindi, parole che “vanno abitate” e dalle quali “bisogna farsi abitare” perché parlare o scrivere di migrazioni non significa solo comunicare concetti, ma trasmettere gioie e dolori, certezze e paure, guardare l’altro negli occhi e allo specchio se stessi, condividere e dialogare».
È la pubblicazione degli Atti del Convegno annuale dell'Ass. Professori di Storia della Chiesa. In questo nuovo numero di "Chiesa e Storia" vengono pubblicati gli Atti del XVII suo Convegno di Studio (Roma, 2015) dal titolo: "Vita regularis sine regula in Italia tra istituzioni ecclesiastiche e società civile. Verso un primo censimento". Dall'approfondimento critico delle conoscenze oggi a disposizione sulla Vita regularis sine regula in Italia dal Tardo Antico alle soglie del Novecento, nei suoi molteplici aspetti socio-politici, se ha preso forza l'ormai evidente inderogabilità di censire il fenomeno dei semireligiosi e delle semireligiose - le cui istituzioni italiane ammontano a diverse centinaia - non si può che essere soddisfatti dei contributi qui di seguito pubblicati, benché necessariamente ancora a "macchia di leopardo" circa la Penisola italiana; sulla scia di vecchie e sempre nuove quaestiones, questi ultimi avranno poi certamente bisogno di ulteriori approfondimenti e riscontri visto che, soprattutto nei manuali di Storia della Chiesa, la presenza dei "semireligiosi" negli ultimi due secoli appare totalmente ignorata.
In ogni pagina di questo testo vi è una scommessa: la sofferenza umana non è mai inutile. Il patire di una bambina nata senza encefalo può essere considerato potenza? Una persona immobile in un letto d'ospedale può essere attivamente a servizio di altri uomini? Che rapporto c'è tra Gesù in croce e una piccola malata di tumore? Questa è una proposta sul senso cristiano della sofferenza, strappata dalla sua presunta inutilità.
Nate da alcuni incontri con giovani e comunità, queste due meditazioni offrono un doppio itinerario che cerca di spiegare il senso vero di ogni vocazione che è sempre "vocazione all'amore", e la sua declinazione pratica. Centro di ogni vera maturazione è la capacità di discernimento, che non consiste semplicemente nel "sentire" un'emozione, ma nel "decidere" per qualcosa o per qualcuno. L'Amore vero, infatti, è tale solo quando mette in gioco la nostra libertà e non solo i nostri sentimenti. Questo breve quanto intenso insegnamento firmato da don Epicoco, è rivolto ai giovani e dedicato al discernimento delle scelte e delle emozioni.
L'autrice - cofondatrice assieme a Mons. Giulio Ricci, del "Centro Romano di Sindonologia" nel 1976 - ha voluto riprendere in mano gli studi sulla Sindone poiché, avendo notato una certa confusione e talvolta anche superficialità in alcuni di essi, ha deciso di offrire ai lettori un compendio storico e scientifico, nonché una raccolta di contenuti inediti sull'argomento.
"Semplicemente straordinari" raccoglie le biografie di 45 tra Santi e Beati che hanno attraversato il corso dei secoli. Pubblicati su www.acistampa.com sono raccolti in questo volume per offrire al lettore una panoramica quanto mai ampia e variegata delle diverse forme di santità a cui l'uomo viene chiamato. Non si tratta di semplici agiografie, ma di modelli concreti di vita cristiana che possano - in qualche modo - aiutarci a capire quanto la santità sia allo stesso tempo semplice e straordinaria.
La sua fu l'unica grande risurrezione. #Risorse ma non da solo e il Suo fu un vero e proprio #Reality in cui ognuno potesse entrare, una #Rete che mettesse in rete gli esseri umani, che creasse legami che andassero al di là delle loro possibilità. Il primo #Internet fatto di persone in carne ed ossa, la Chiesa, in cui rinascere, crescere, maturare.
È interessante scoprire come molte delle nostre abitudini alimentari si ispirino al modello di vita comunitaria proposto dalla Regola di San Benedetto...
La Regola di san Benedetto fornisce indicazioni dettagliate sull’alimentazione e sul modo di comportarsi in refettorio, sulla disposizione dei monaci a tavola, sul loro servizio reciproco, sulla lettura e il silenzio, sui tempi dei pasti in comunità e sulle norme salutistiche. Questi precetti prendono il nome di galateo monastico e trovano la loro espressione artistica nella costruzione dei refettori monumentali e delle grandi cucine monastiche. Molte delle nostre abitudini alimentari si ispirano al modello di vita comunitaria proposto dalla Regola, che è ancora di grande attualità.
Il primo degli Apostoli che Gesù ha voluto associare alla sua missione è Andrea, fratello di Simone. La tradizione lo indica così come il Protòklitos o il Primo chiamato perché fu il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato dal Signore Gesù. Lo seguì con immediatezza e l'evangelista Giovanni annota finanche l'orario di quell'incontro che è rimasto, come ricordo indelebile, nella memoria e nella vita dei discepoli.