Con una coerenza e metodicità di dimostrazione che non si smentiscono mai, e insieme con una strumentazione esegetica tanto ricca quanto scaltrita, Pelagio sostiene l'incompatibilità ultima tra condizione di ricchezza e testimonianza cristiana. La penetrazione e il rigore logico del testo si prestano singolarmente anche oggi come un'interessante esercizio per la coscienza che voglia improntarsi alla sincerità e autenticità più limpide rispetto al tema e alla pratica della ricerca e del possesso dei beni.
Il "distacco dal mondo" è espressione della tradizione spirituale, ascetica, cui spesso è stata data una connotazione negativa. Bobin ne recupera in questo libretto tutta l'essenzialità vitale, liberatoria e costruttiva per l'uomo. Il distacco infatti è vera azione amorosa. "L'amore è distacco, oblio di sé. Non possiamo arrivarci con le nostre forze, perché tutte le nostre forze sono costantemente impiegate nell'ammassare il mondo alla superficie del nostro "io"."
Anni addietro mons. Crispino Valenziano ebbe l'intuizione del "museo diffuso" come tipologia museale che rispondesse alle specifiche esigenze di valorizzazione e di godimento dei beni culturali ecclesiali. Il "museo diffuso" consente, appunto, che le comunità locali non siano depauperate del loro patrimonio culturale ecclesiale, con il rischio di perdere le proprie radici storiche e l'identità culturale e religiosa.
"Ha fatto un lungo viaggio Maria da quella casa di Nazaret alla casa di Gerusalemme. Anche lei, come tutti noi, al momento non capiva, anche lei ci ha messo tempo per capire". Poche righe per dire il fascino di una scrittura limpida, intrecciata a poesia, con cui la penna di don Angelo Casati percorre "il viaggio di Maria" dentro l'avventura del Figlio di Dio sulla terra, evidenziandone stupore, fatiche e presenze, rappresentandone, quasi iconograficamente, quei significati che confortano la fede e aprono gli occhi alla rivelazione.
Mentre si va instaurando un efficace dialogo tra ebrei e cristiani, come può essere inteso il legame che unisce il "Nuovo" all'"Antico" testamento? Per la de Souzenelle il mistero di questa relazione si deve intendere come quello dell'unica parola di Dio, nella quale la "buona novella" risuona in piena armonia con la prima alleanza: ne compie le promesse e ne svela il segreto; il suo messaggio, di rimando, si illumina delle mille correlazioni che la legano alla Torah.
È noto il "debito" che David M. Turoldo sentiva per le radici culturali e spirituali che gli provenivano dalla tradizione dell'Ordine cui apparteneva: i frati Servi di santa Maria. Radici che si sposavano con la sua natura, ma che hanno alimentato la sua genialità, la sua poesia e la sua avventura umana.
Traduzione del piccolo e mirabile trattato "Sull'amicizia spirituale", che l'abate Aelredo scrisse tra il 1158 e il 1163. In uno stile dialogico elegante, vivace e con fine introspezione psicologica, descrive la rara esperienza dell'amicizia, la sua origine, i suoi tratti qualificanti.
«La risurrezione è una forza, una dynamis che tutto trascina, irresistibilmente, pur tra immense fatiche. Il corpo umano ha dunque un valore eterno? Risorgerà come è risorto il corpo di Cristo e come è stato assunto in cielo quello di Maria? Ma allora le costruzioni politiche e le costruzioni economiche devono lasciarsi misurare da questo metro così visibile, così determinato, costituito dall'uomo.» Le parole di La Pira esprimono la forza spirituale che percorre queste piccole pagine che, raccogliendo frammenti di scritti di La Pira, Dossetti e Quinzio, ci rendono con efficacia quanto il mistero della risurrezione ha dato forma al pensiero e all'azione di tre grandi figure del nostro Novecento.