
Le guerre, la tregua e il papa della pace. È stato l’anno delle due guerre, in cui in Ucraina, cioè al centro dell’Europa, e in Medio Oriente, con particolare accanimento nella Striscia di Gaza ormai devastata, i combattimenti sono andati avanti giorno dopo giorno. Ma se nel primo caso sono continuati malgrado l’attivismo del presidente ucraino Zelensky e il tentativo - fallito - di Trump di convincere Putin ad accettare almeno un cessate il fuoco, in un vertice a due in Alaska pieno di riconoscimenti per l’autocrate russo, nel secondo, il presidente USA, dopo aver tessuto sapientemente una tela di accordi nel mondo arabo, è riuscito a ottenere la tregua di ottobre. È stato anche l’anno della scomparsa, dopo lunga malattia, di Francesco, papa per certi versi rivoluzionario, e dell’arrivo di Leone XIV, il primo pontefice statunitense, uscito a sorpresa da un conclave inaspettatamente breve.
"Il 2025 segna una cesura silenziosa ma profonda: il mondo ha smesso di cercare un ordine e non sa ancora convivere con il disordine. Le potenze si urtano, le regole si moltiplicano, l’equilibrio si ritrae. Viviamo in un territorio intermedio, instabile e mutevole, dove potenza e fragilità coesistono. Non è la fine dell’ordine: è l’inizio di un ‘nuovo disordine mondiale’. La globalizzazione integra e divide, la tecnologia emancipa e domina, l’interdipendenza unisce e imprigiona. Nessuna potenza governa da sola; il mondo è una mappa in movimento, un sistema senza architetti, la forza non garantisce più sicurezza. Il passaggio da un mondo unipolare a uno oligopolare è in corso, ma non è ancora compiuto e questo genera disordine. […] Che cosa resta da fare, allora, in un Atlante geopolitico che ambisce a guidare i lettori in questa geografia mobile? Innanzitutto, recuperare la capacità di guardare al mondo con occhio freddo e visione lunga. […] Questo Atlante non promette mappe stabili. Intende offrire bussole affidabili. Non pretende di addomesticare il disordine, ma di aiutare a navigarlo. Ogni epoca, scriveva Carl von Clausewitz, elabora la propria teoria della guerra. La nostra deve elaborare la propria teoria dell’interdipendenza. Essere forti significa saper dipendere in modo intelligente; l’efficienza va tarata sulla sicurezza; la cooperazione vive se la deterrenza è credibile. Le istituzioni valgono se riflettono forze reali. Nel 21° secolo il potere è governo del tempo e delle risorse. La conoscenza è il primo bene strategico: comprendere è già agire."
La scomparsa di una commessa durante i saldi di gennaio in un labirintico grande magazzino è il nuovo caso di cui devono occuparsi Berta e Marta Miralles, sorelle e ispettrici della Omicidi di Valencia. Così come in questo racconto di Alicia Giménez-Bartlett, nelle dodici storie di questa antologia, una per ogni mese dell’anno, la trama gialla si intreccia con la quotidianità. Le giornate sono quelle dei detective creati dagli autori nelle loro serie di romanzi, persone che rappresentano spesso per molti lettori quasi figure classiche della realtà giallistica contemporanea. Domenico Cigno (febbraio), il voracissimo cronista, magro di successi professionali ma enorme di stazza, dello scrittore Luca Mercadante, che trascina la sua malinconia in situazioni di degrado; Carlo Monterossi (marzo), l’autore televisivo pentito venuto dalla penna di Alessandro Robecchi, con i suoi amici investigatori veri, a cui presta il proprio intuito basato sull’empatia sociale e nutrito dai gusti raffinati; Viola (aprile), l’allegra e sfortunata giornalista televisiva creatura dell’autrice Simona Tanzini, che scherza con la sua vita segnata dalla malattia e capisce il delitto e i delinquenti aiutata dalla propria «particolarità»; Mirna Pagani (maggio), ispettrice della Laguna veneta, con la madre piena di vita e di voglie, di Serena Cappellozza, le cui inchieste procedono tra mille problemi personali; il flâneur Lorenzo La Marca (giugno), di Santo Piazzese, che risolve misteri da centro storico palermitano preferibilmente godendosi bianchi freddi e rossi avvolgenti; la coppia Saverio Lamanna-Peppe Piccionello (luglio), messa insieme da Gaetano Savatteri, che ha a che fare con vecchi scheletri del passato; Antonio Acanfora (agosto), l’«ingenuo» e molto napoletano poliziotto raccontato da Andrej Longo, che per disposizione naturale scopre il nocciolo umano dentro il caso che a malincuore gli piomba addosso; Serena Martini (settembre), l’oberata madre di famiglia, eroina della coppia letteraria Malvaldi-Bruzzone, che per sfortuna dei criminali è soprattutto una raffinata chimica e non c’è delitto che non lasci un aroma; Ryan e Ray (ottobre), i detective dell’inglese Simon Mason, che peggio assortiti non si potrebbero immaginare, questa volta alle prese con le vicende della vicecapo della polizia della Thames Valley; il barrista Massimo con i vecchietti del BarLume (novembre), scolpiti nella pietra toscana da Marco Malvaldi, che incarnano la commedia italiana del giallo; e, infine, il vicequestore Rocco Schiavone (dicembre), che l’autore Antonio Manzini è riuscito a dotare del peggior carattere della crime story. Ne risulta una parata di detective per professione o per passione al tempo stesso eccentrici e familiari.
Formato cm. 24x33,5 con fogli staccabili settimanali.
Formato cm. 8x14, rilegata a filo refe, copertina plastificata, stampa a due colori. 128 pagine con tutte le caratteristiche del calendario liturgico riprodotto sulla facciata di sinistra mentre la destra è riservata alle annotazioni giornaliere. Contiene anche rubrica telefonica e calendario.
Formato cm. 28x20 con 56 fogli settimanali (dalla 1° settimana d’Avvento).
Stampata in due colori, aperta espone la settimana completa. Sono indicati i colori liturgici giornalieri. E'dotata di ampia rubrica telefonica. Utile per catechisti e coadiutori pastorali.
In un'epoca senza maestri ricordiamo Joseph Ratzinger-Benedetto XVI con gli scritti dei cardinali Angelo Bagnasco, Willem Eijk, Gerhard L. Müller, Mauro Piacenza, Pierbattista Pizzaballa, Camillo Ruini, Robert Sarah, George Pell e Matteo Zuppi. Completano il libro le riflessioni di monsignor Giampaolo Crepaldi e di padre Santiago Cantera Montenegro, priore dell'Abbazia benedettina di Santa Cruz del Valle de los Caídos in Spagna. Introduzione di Peter Seewald.

