
Siamo a Vienna negli anni Trenta. Hitler e Stalin si stanno dividendo l'Europa. Gli ebrei, come giocattoli nella bufera, vedono scompigliarsi le loro vite. Questa è la storia di quattro amici viennesi che dopo l'invasione nazista dell'Austria devono decidere della propria esistenza. Un racconto dal vero, dove i fatti e i nomi sono rigorosamenti reali e ogni riferimento è necessariamente voluto (pp. 112).
Daniele Hoenigsberg è nato a New York nel 1970 e ha studiato a Londra, dove si è laureato in Filosofia e Scienze della comunicazione con specializzazione in musica alla Middlesex University e alla City University. Vive e lavora a Roma.
Il 19 agosto 1954, a Sella di Val Sugana, moriva Alcide De Gasperi, l'uomo che diede il proprio nome a un'epoca drammatica della storia italiana del Novecento, quella della ricostruzione materiale e morale del Paese all'indomani del secondo conflitto mondiale. Gli scritti che compongono que-sto volume ne rievocano la figura e l'opera. Esso si suddivide in tre parti: la prima accoglie i contri-buti della figlia Maria Romana e dei collaboratori dello statista trentino (G. Andreotti, L. Gui, L. Radi, O. L. Scalfaro, G. Tupini); la seconda presenta la riflessione critica di storici e politici appartenenti alle militanze ideologiche più diverse (G. Baget Bozzo, M. Caprara, G. De Rosa, S. Fontana, M. Pera, G. Rumi, G. Tamburrano, V. Zanone); la terza, infine, consegna numerose testimonianze di prestigiosi rappresentanti della vita politico-religiosa italiana ed europea nell'età degasperiana (K. Adenauer, V. Bachelet, N. Carandini, A. Costa, F. Costa, G. Del Bono, C. De Mita, A. Fanfani, A. Forlani, G. Gronchi, K. G. Kiesinger, J. Klaus, U. La Malfa, D. Menichella, C. Merzagora, I. Montanelli, P. Nenni, A. Piccioni, F. Piccoli, G. Saragat, R. Schuman, G. Spadolini, L. Valiani, V. Veronese, B. Zaccagnini). La meditazione della Parola divina, l'unità di vita nella sfera privata e in quella pubblica, l'abban-dono alla Provvidenza, la pratica delle virtù umane e cristiane verso tutte le persone con cui entrava in rapporto sono note peculiari del protagonista di queste pagine, molte delle quali narrano momenti ed episodi di una stagione politica aspra fino allo scontro sulle piazze, e tuttavia feconda per le irre-vocabili scelte di civiltà operate dai governi presieduti da De Gasperi (pp. 360).
«Forgia è un libro di fuoco, la cui lettura e meditazione può mettere molte anime nella fucina dell'Amore divino, e infiammarle in slanci di santità e apostolato, perché questo era il desiderio di san Josemaría, chiaramente espresso nel prologo: "Come non prendere la tua anima – oro puro – per metterla nella forgia, e lavorarla col fuoco e col martello, fino a fare di quest'oro nativo uno splendido gioiello da offrire al mio Dio, al tuo Dio?"».
Dalla Presentazione di mons. Alvaro del Portillo
In qual modo rendere pratica e concreta la Business Ethics? Come può essere «etica» un'organizzazione? A queste e altre domande che ciascuno di noi si pone, davanti alla china che sembra aver imboccato il mondo economico e della finanza, queste pagine rispondono riportando la questione al suo vero centro: la persona. L'autore, che ha maturato una vasta esperienza come consulente direzionale ed esperto di formazione, guida il lettore alla riscoperta dell'umanesimo in azienda partendo proprio da questo stesso mondo e dalle aspettative che si accumulano sopra la figura della persona che lavora. L'azienda infatti aumenta le richieste verso il proprio dipendente chie-dendogli non solo di lavorare in team sinergici, ma di incarnare quei valori che troneggiano tanto nel sito internet aziendale quanto sulle pareti degli uffici. Quali sono dunque le qualità che deve possedere il collaboratore? E quali il suo capo, cui spetta di guidarlo verso obiettivi ambiziosi? Come è possibile far crescere le proprie risorse umane per riuscire a soddisfare tutte queste attese? Attraversati i territori della filosofia, dell'antropologia, della sociologia e anche della teologia, da cui trae un preciso ritratto della persona umana, delle sue ricchezze e dei suoi limiti, l'autore proporre metodi e approcci concreti per far crescere le risorse umane e strutturare l'organizzazione se-condo ciò che il mercato stesso richiede (pp. 320).
Se il pluralismo rappresenta un vero e proprio valore della nostra civiltà , del relativismo va invece detto che è radicalmente contraddittorio e logicamente insostenibile. Questo libro approfondisce appunto la natura dei due termini, affrontandone sia la dimensione di fondo, nella prospettiva della logica e della metafisica, sia il piano della discussione etica e politica. Sarebbe relativistico esaltare la diversità senza considerare l'identità, la soggettività senza l'oggettività, la molteplicità senza l'unità , la libertà senza la verità , il bene comune senza la persona. E' invece pluralistico valorizzare e tenere dialetticamente insieme entrambi i termini, esprimendo così a pieno una dimensione di cooperazione e di equilibrio. In questo senso non è possibile neppure tralasciare il riferimento alle radici cristiane della nostra cultura. Dove, se non nella Buona Notizia del Cristo, si esprime più e meglio la difficile, eppure irrinunciabile, coesistenza di unità e pluralità , di identità e differenza, di verità e libertà ? Gli interventi di questo libro sono firmati da: G Cottier; F. Di Blasi; R. Di Ceglie; R. Gallinaro; P. Giustiniani; A. Livi; M. Marsonet; P. P. Ottonello; D. Sacchi; H. Seidl; C. Vigna; P. Viotto (pp. 296).
Papa Pio IX è stato proclamato beato il 3 settembre 2000. In quell'occasione Giovanni Paolo II lo ha definito «esempio di incondizionata adesione al deposito immutabile delle verità rivelate». Nel solco di questo pronunciamento Luigi Negri (sacerdote, docente di Filosofia e Teologia nell'Università Cattolica di Milano) ripercorrere la vita e il lascito pastorale di papa Mastai Ferretti (1792-1878). La conclusione è che l'intero Magistero di questo Pontefice, spesso frainteso e denigrato, contiene una lettura della modernità fondamentale per comprendere l'origine e la deriva tuttora in atto del pensiero. Si può parlare di attualità e profezia perché Pio IX ha saputo cogliere con tempestiva lucidità quegli aspetti problematici che, pienamente sviluppatisi nei successivi 150 anni, si sono rivelati disastrosi per l'uomo: le concezioni totalitarie del potere; la visione laicista, quindi antireligiosa, dell'uomo e della società ; una falsa idea di libertà e di tolleranza svincolata dal problema della verità . Aspetti problematici che trovano un'esaustiva enumerazione nel Sillabo: il catalogo di dottrine, idee, interpretazioni condannate perché contrarie al contenuto della Rivelazione, che il Papa volle annettere all'enciclica Quanta Cura, promulgata l'8 dicembre 1864. Problematiche affrontate nel Magistero successivo, che può essere letto in continuità e approfondimento di quello di Pio IX. L'autore si sofferma in particolare a sottolineare la sintonia con il Magistero di papa Wojtyla, il quale a sua volta riafferma la libertas Ecclesiae nell'adempimento della sua missione, fondandola nell'origine soprannaturale che la contraddistingue e nella Presenza viva di Cristo nella Storia. Prefazione di mons. Mario Oliveri, vescovo di Albenga.
Questo volume è uno strumento ideale sia per genitori che vogliono scegliere un film da godere in famiglia sia per chi organizza cineforum, soprattutto in contesti educativi (scuole, gruppi giovanili, associazioni...). Ma anche studiosi e professionisti dell'audiovisivo troveranno qui argomenti per comprendere più a fondo i film analizzati. Il volume raccoglie i 120 titoli considerati più significativi tra settembre 2003 e metà maggio 2004. Le recensioni, firmate da giovani professionisti che lavorano nel campo dei media (sceneggiatori, story editors, studiosi), privilegiano la componente narrativa: il tipo di storia raccontata, i personaggi e i valori di cui si fa portatrice. Ogni film viene giudicato da un punto di vista etico, spiegando i motivi per cui alcune storie non funzionano e/o dicono cose radicalmente false sulla persona e/o propongono esiti illusori o devianti alla domanda di compimento dell'umano. Per rendere la consultazione più rapida e immediata, a ogni film è stato attribuito un voto in stelline, da una a cinque. I nomi dei giovani recensori che si accompagnano ai curatori sono: Francesco Arlanch, Paolo Braga, Laura Cotta Ramosino, Giulia Gibertoni e Claudia Orlandi (pp. 352).
Inchiostro Rosso sfata tanti luoghi comuni che soffocano da un decennio l'informazione italiana. Quello, soprattutto, che l'attuale Presidente del Consiglio, sarebbe il grande «burattinaio» di tutto ciò che vediamo in Tv o che leggiamo sui giornali. Succede l'esatto contrario. L'informazione italiana - per una serie di motivi di cui il volume dà documentata spiegazione, anche con grafici e tabelle - ha costituito una lobby che in realtà cerca di contrastare in ogni modo l'atipicità del «Cavaliere». Quasi la metà degli italiani vota il Centrodestra; eppure, dopo aver letto questo libro, si è pronti a scommettere che la netta maggioranza dei giornalisti stia contro il Premier. Che abbia ragione lui, nel sostenere che «l'80% dei giornalisti è di sinistra»? Tuttavia il fine di questa ricerca rigorosa e brillante (corredata anche da battute divertenti e da vignette), che attinge dai giornali, dai lanci di agenzia, dai programmi radiotelevisivi e dal dibattito parlamentare, non sta nel porgere uno scudo a difesa di Silvio Berlusconi, ma nel provocare una riflessione più ampia sui tempi, i luoghi e le modalità dell'informazione politica nel nostro Paese. In appendice gli interventi dei direttori M. Belpietro, D. Boffo, F. Colombo, P. Ermini, V. Feltri, P. Gambescia, E. Mauro, G. Mazzuca, G. Moncalvo. Prefazione di Angelo Crespi (pp. 416).
Massimo Camisasca, sacerdote, docente di Filosofia e teologo, è uno dei responsabili del Movimento di Comunione e Liberazione. Nel 1985 ha fondato la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, oggi presente in 16 Paesi del mondo, di cui è superiore generale. In questo volume, che ha significativamente per sottotitolo «L'avventura della conoscenza di Cristo», raccoglie alcune delle conversazioni che mons. Massimo Camisasca ha rivolto ai giovani della sua Fraternità. Pagine che riprendono i temi fondamentali della vita del cristiano: il suo itinerario verso Cristo, la sua missione verso gli uomini, la sua presenza nella società. Parole originariamente pensate per giovani che diventeranno sacerdoti, ma che valgono per ogni cristiano che desideri entrare in rapporto con la persona di Gesù: tutti i battezzati sono chiamati - come scrive mons. Luigi Giussani all'Autore nella sua prestigiosa Prefazione - ad «andare ai confini della terra per comunicare la grande notizia; paterni, cioè teneri e fermi, con chiunque incontreranno facendo la Chiesa» (pp. 112).