
ll sommario del numero 1/25 di Limes dedicato alla fine del "mondo basato sulle regole" e alle crisi in corso correlate alla Guerra Grande.
Noi condividiamo molto con gli animali. Darwin l'ha dimostrato: non siamo speciali e tutti gli esseri viventi discendono da un antenato comune. Eppure non si direbbe, a giudicare dal trattamento che riserviamo a moltissimi di loro. Negli allevamenti intensivi miliardi di animali vivono in condizioni di costante malessere o vera e propria sofferenza, prima di finire sulle nostre tavole. L'industria dell'allevamento è cresciuta a dismisura divorando il pianeta e oggi è tra le principali cause della crisi climatica. Come si giustifica una situazione del genere? Nuovi cibi e stili alimentari sono segnali che qualcosa sta cambiando. Non si tratta però solo di cosa mangiamo: dall'abbigliamento alla sperimentazione, non c'è quasi settore che non faccia uso di animali. Simone Pollo ci aiuta a far luce sul rapporto complesso e ambivalente che ci lega a loro, partendo dalle domande che si sono posti filosofi, scienziati e attivisti: che cosa sentono gli animali? È giusto usarli a nostro piacimento o hanno dei diritti come noi? E per quanto ancora continuare a sostenere la filiera dell'allevamento sarà sostenibile dal punto di vista ambientale?
Un libro per fare il punto su cosa significhi insegnare oggi, fotografando le paure, le ansie, i desideri e le attese delle ragazze e dei ragazzi che frequentano gli istituti d'istruzione secondaria superiore, in particolare tecnici e professionali. Un libro per dare voce ai dubbi dei docenti, spesso confusi davanti alle sfide di una professione sempre più complicata e socialmente meno stimata. Un libro che parte dal basso, dal grigiore delle aule, dagli sbadigli gratuiti, dall'antipatia verso lo studio, per descrivere una scuola che, negli ultimi vent'anni, da un lato è cambiata tantissimo e da un altro rimane sempre uguale a se stessa. Un libro che non rinuncia a credere nei miracoli formativi, quelli che sembrano accadere all'improvviso, quando una scintilla fa detonare l'interesse. Un libro allergico al facile catastrofismo con cui in genere si parla dell'stituzione scolastica. Un libro, insomma, che, confrontandosi con le sfide radicali lanciate dalle studentesse e dagli studenti contemporanei, vuole essere serio, ma non può fare a meno di strappare qualche sorriso.
«Un contributo al dibattito sul tema dell'IA, una guida etica e spunti di riflessione...», così Paul Tighe, segretario del Dicastero per la Cultura e l'Educazione, sintetizza la Nota sul rapporto tra l'intelligenza artificiale e l'intelligenza umana. Antica e nuova è la sapienza con cui ogni persona è invitata a guardare e comprendere le attuali sfide e opportunità poste dal sapere scientifico e tecnologico, in particolare dal recente sviluppo dell'intelligenza artificiale (IA), che indubbiamente più di ogni altra creazione dell'ingegno umano pone importanti questioni. La Chiesa incoraggia i progressi nella scienza, nella tecnologia, nelle arti e in ogni altra impresa umana, tuttavia - pur in questa prospettiva - non può non affrontare le questioni antropologiche ed etiche sollevate in merito all'IA. Alcune questioni affrontate nel Documento: un aiuto alla libertà umana e alle decisioni, IA e la società, IA e le relazioni umane, IA, economia e lavoro, IA e sanità, IA ed educazione, disinformazione, deepfake e abusi, guerra, Dio.
Nota sull'ultimo rapporto del Dicastero per la Dottrina della Fede e il Dicastero per la Cultura e L'Educazione
La dignità intrinseca di ogni persona e la fraternità che ci lega come membri dell'unica famiglia umana devono stare alla base dello sviluppo di nuove tecnologie e servire come criteri indiscutibili per valutarle prima del loro impiego. Papa Francesco
È giunto il momento di porsi domande molto più profonde su cos'è l'Unione e su ciò che dovrebbe diventare I leader europei hanno deciso: l'Ucraina, la Moldavia, la Georgia e tutti i paesi dei Balcani occidentali entreranno nell'Unione europea. Le buone argomentazioni non mancano ma, di fronte a Putin determinato a distruggere tutto ciò che rappresenta, l'UE non ha margine di errore, soprattutto dopo l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Tuttavia il processo è stato avviato senza un piano preciso né un accordo sugli elementi essenziali. Lungi dal rafforzare l'UE, questa decisione potrebbe ostacolarne l'azione, privandola al tempo stesso della sua efficacia. È una corsa a capofitto mentre l'Europa non ha ancora una politica estera, una difesa unificata, un bilancio degno di questo nome. Inoltre, questi leader non hanno imparato nulla dall'illusione turca vent'anni fa o dalla Brexit? In Europa nulla è mai scontato, soprattutto quando il nazionalismo ritorna prepotente. Non è più il momento di fingere che l'unione fa la forza senza prima occuparsi di creare unità.
Cosa significa vivere in una società iperconnessa? Quali gli aspetti positivi, i vantaggi e le problematiche? La presenza pervasiva della tecnologia e dei social media ha rivoluzionato i modi di comunicare e interagire. I giovani si trovano immersi in un ambiente digitale dove la connessione è immediata e a prova di un semplice clic; tale semplicità però porta spesso a un uso compulsivo che genera dipendenza e porta i ragazzi a rifugiarsi in questa realtà immaginaria caratterizzata da solitudine e isolamento emotivo. Il libro propone una riflessione e un pensiero critico in relazione alle problematiche giovanili in questo tempo complesso e all'importanza di educare le nuove generazioni verso una crescita, che permetta loro di imparare a trarre beneficio dal corretto uso delle nuove tecnologie.
Le basi della terapia cognitiva - primo volume di una serie di manuali operativi dedicati alle terapie cognitivo-comportamentali di seconda e terza generazione - descrive i principi e le tecniche della Terapia razionale emotiva comportamentale (REBT), la prima forma di terapia cognitiva che ha definito la struttura del colloquio cognitivo introducendo il celebre modello ABC. Dopo una chiara illustrazione delle basi filosofiche e teoriche di questo approccio, il volume approfondisce i dieci passi della procedura REBT, suddivisi in una fase di accertamento e una di intervento. Ogni capitolo è organizzato in tre sezioni: principi di base, linee guida e problemi e soluzioni. Il testo è arricchito da esempi di domande e vignette cliniche, che lo rendono un riferimento prezioso sia per i terapeuti in formazione sia per i professionisti e i clinici più esperti che desiderano approfondire le loro conoscenze e competenze nelle tecniche cognitivo-comportamentali.
Il "Kit per la pratica sensomotoria" costituisce uno strumento concreto che permette di accedere alla conoscenza innata che risiede nel corpo di ciascuno di noi, troppo spesso condizionata da storie personali e contesti socioculturali di cui non abbiamo piena consapevolezza. Le carte, suddivise in 15 temi, propongono un approccio diretto al metodo della psicoterapia sensomotoria di Pat Ogden, senza però voler in alcun modo sostituire un percorso clinico. Vi si può fare ricorso tra una seduta e l'altra, all'interno del setting terapeutico o anche in autonomia, dopo aver acquisito dimestichezza con le modalità proposte. Poiché il corpo ci insegna sempre qualcosa di diverso lungo tutto l'arco della nostra vita, questi esercizi possono essere svolti in qualsiasi momento, anche a distanza di anni, per trarre nuove conoscenze e sviluppare una connessione profonda con noi stessi, gli altri e il mondo.
Spesso quando sentiamo la parola "vulnerabilità" pensiamo a debolezza o fragilità, a qualcosa che vogliamo evitare o nascondere agli altri, e magari anche a noi stessi. Molti cercano di non rivelare le loro emozioni o la loro ipersensibilità, magari attraverso l'arroganza e l'aggressività. "Pugni stretti e testa alta. Non piangere. Non esporti; ti attaccheranno ancora di più. Forte, devi essere forte e coraggioso". Già. Ma se si sapesse che la capacità di riconoscersi vulnerabili è in realtà una forma di coraggio e se si ascoltasse la propria vulnerabilità ci si renderebbe conto di come essa vada di pari passo con audacia, coraggio, autostima, amore, successo. È vero che essere vulnerabili significa essere maggiormente feribili e ogni volta che ci mettiamo in gioco o ci esponiamo per chi siamo davvero diveniamo più attaccabili. Ma vivere ammettendo la propria vulnerabilità è vivere in maniera autentica, senza finzioni, in linea con il nostro sé. In questa maniera realizziamo noi stessi in modo pieno. L'obiettivo di questo testo è quello di avviarci a conoscere il potere della vulnerabilità per imparare a riconoscerla, accettarla e gestirla al fine di trasformarla in un nostro punto di forza.

