
XX SETTIMANA NAZIONALE DI STUDI SULLA SPIRITUALITA’ CONIUGALE E FAMILIARE (Assisi 28 aprile – 1° maggio 2018).
In queste pagine troviamo i primi germogli nati dal percorso biennale della Settimana di Studi e messi a disposizione di chi opera a fianco dei coniugi. Si chiede una nuova impostazione della pastorale familiare, meno di nicchia e più capace di integrarsi con gli altri ambiti pastorali, riconoscendo la famiglia come luogo unificante dell’azione pastorale della Chiesa.
L’Amoris laetitia per essere attuata necessita che la Chiesa assuma le vesti nuziali delineate da Evangelii gaudium: una Chiesa che sa più di Vangelo e quindi sa più di famiglia.
In questo testo della Conferenza Episcopale Italiana viene trattato il tema dell’amore fra uomo e donna nella concretezza del Vangelo.
L’amore fra uomo e donna è evidentemente tra le esperienze umane più generative, è fermento della cultura dell’incontro e porta al mondo attuale un’iniezione di socialità: davvero “il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa”(cfr. AL 31)»1.
Con queste parole, inviate attraverso un video-messaggio, Papa Francesco l’11 novembre 2017 si rivolgeva ai partecipanti al III Simposio Internazionale sull’Amoris laetitia, organizzato dall’Ufficio Famiglia della CEI.
Mentre ci abituiamo a convivere con la pandemia che ha imposto un modo distante di relazionarsi, vogliamo riconsegnare ai ragazzi alcune pagine della sacra scrittura, perché solo lo sguardo autentico dell'incontro con dio può risanare la distanza e spronarli alla bellezza. Il titolo storie no filter, riprendendo l'hashtag che indica le foto non ritoccate, vuole indicare l'autenticità della vita alla luce del Vangelo. Sette incontri di Gesù presentati secondo il metodo della lectio esperienziale, una lettura impastata con la vita dei ragazzi, i loro sogni e necessità. L'ultimo tratto del percorso sarà dedicato a un ottavo incontro, non ancora avvenuto: quello del signore con ciascuno di loro. Un libro aperto, dunque, con un ultimo capitolo tutto da scrivere! Prefazione a cura di Lorenzo Pellegrino e Ludovica Mangiapanelli.
Se due persone, in una stanza, si ignorano, allora non comunicano. E se non comunicano finiranno per smarrirsi in malintesi. Dai malintesi si sfocerà, forse, in un contrasto e quest'ultimo sarà pretesto di ulteriore isolamento. Si provi a ribaltare tale prospettiva. Si immagini che quelle due persone abbiano voglia di comunicare nonostante il background socio-culturale differente. Allora ne scaturirà un arcobaleno relazionale ed esperienziale. Ed esperire significa toccare con mano, arricchendo il proprio bagaglio umano, cognitivo ed interpretativo. Così questo breve testo, pensato per tutta la famiglia, testimonia interconnessioni quotidiane tra persone di lingue, usi e costumi diversi, tentando di dare un contributo alla cultura del dialogo che profuma di scoperta. Il confronto interculturale è una prospettiva possibile e praticabile.
"Il libro presenta 15 storie di famiglie raccolte e raccontate a TV2000, tra ottobre 2017 e giugno 2018, nell’ambito del programma pomeridiano Siamo noi. La struttura e originale e si articola in: - una testimonianza che racconta in prima persona una situazione di criticità; - un breve commento degli autori, in cui si focalizza il nucleo della criticità; - la narrazione di una storia familiare analoga che indica piste costruttive riguardo la situazione presentata; - un commento più ampio che evidenzia i passi da fare per affrontare positivamente la situazione. Alcuni temi trattati sono: la sindrome del nido vuoto; quando l’altro diventa un estraneo; l’uomo casalingo; l’adozione; il figlio dell’altro; la violenza in famiglia; la perdita del figlio; il figlio disabile; l’amore in tarda età. La Prefazione è di Gabriella Facondo, conduttrice di TV2000."
Come fecero due ragazzini a salvare il Natale dall'avidità dei pubblicitari? Sapevate che i Re Magi erano sette ma arrivarono solo in tre? E dove finirono l'oro, l'incenso e la mirra che portarono in dono? Perché a Natale si fa l'albero e si appendono un po' dappertutto fili scintillanti?... Le storie di questo volume svelano i "retroscena" del primo Natale e raccontano favole tenere ed edificanti. Un libro per "farsi compagnia" nel tempo più dolce e familiare dell'anno.
Stranieri problematici, con multiformi disagi e laceranti sofferenze psicologiche e sociali, raccontati da specialisti di varie discipline, psichiatri, neuropsichiatri infantili, pediatri, psicologi, antropologi, filosofi, criminologi, giornalisti.
L’autore immagina che l’evangelista Marco racconti in prima persona come è avvenuta la sua iniziazione cristiana. Ricorda alcuni episodi importanti, le sue avventure e quelle dei primi amici di Gesù impauriti e ignari di cosa stesse loro accadendo. Ci rende partecipi di come è arrivato pian piano a capire e a scegliere di essere cristiano. Una bella scrittura unita alla capacità di rendere semplice anche il messaggio più complesso.
Destinatari
* Fanciulli e ragazzi che si preparano a ricevere la cresima e la prima comunione * Età 10-12 anni
Autore
Giorgio RONZONI è presbitero e parroco di Santa Sofia in Padova. Insegna catechetica e teologia pastorale presso la Facoltà Teologica del Triveneto. Per le Edizioni Messaggero Padova ha scritto: Il dono perfetto (2017), Le sètte sorelle (2015), Via crucis secondo Marco (2015), Una pietra scartata (2014); e per EMP/Facoltà teologica del Triveneto ha pubblicato e curato una ricerca sul burnout tra i presbiteri: Ardere, non bruciarsi (2011).
Il 1622 è l'anno di fondazione della congregazione De Propaganda Fide, incaricata dal papa di dirigere le iniziative che miravano a diffondere le idee e la dottrina dei cattolici tra chi professava fedi differenti, dentro e fuori d'Europa. La storia dell'idea e della prassi di missione precede però quella data e si sviluppa in seguito grazie anche al contributo di tutte le confessioni cristiane. Claudio Ferlan dispiega davanti agli occhi di chi legge una storia globale della diffusione della cristianità che, complici le scoperte geografiche e il conseguente allargamento dei confini del possibile, attraversa le Americhe, l'Asia, l'Oceania, l'Africa. La decolonizzazione decretò la fine della missione? Non lo fece, ma stabilì un cambio di paradigma, il cui termine di compimento possiamo verosimilmente fissare negli anni del Concilio Vaticano II (1962-1965) e dell'emergere di un più diffuso sentimento ecumenico.
Ponendosi in continuità con il testo di R. Murawski, Storia della catechesi, vol. 1: Età antica, Roma, LAS 2021, il volume intende offrire un quadro complessivo della variegata proposta catechistica elaborata dalla Chiesa nell'arco del lungo periodo medioevale.
La collana “Catechetica, educazione e religione” presenta il primo di una serie di volumi che vorrebbero offrire una presentazione sistematica di tutta la storia della catechesi.
Su un terreno di studio decisamente esteso, Roman Murawski, autore del presente contributo, si ritaglia un’area di lavoro ben precisa, occupandosi della catechesi antica, cioè quella che è venuta sviluppandosi lentamente a partire dagli inizi della predicazione apostolica sino al VI secolo.
Questi limiti cronologici ci dicono subito che lo studioso collega strettamente la storia della catechesi antica a quella del catecumenato delle origini della Chiesa. Si tratta di un collegamento più che corretto, in quanto – come afferma autorevolmente il noto patrologo A. Trapè – il percorso catecumenale nasce di fatto come frutto dello zelo catechistico espresso da tutti i Padri della Chiesa, al punto che la storia della catechesi patristica si identifica in larga parte con quella del catecumenato.
Ovviamente, però, il Murawski non ignora l’epoca neotestamentaria, cui è dedicato il primo capitolo. L’analisi mostra chiaramente che in età apostolica la proposta cristiana assume svariate forme, coinvolgendo una vasta gamma di figure impegnate nell’annuncio. Una tale ricchezza si riverbera sullo stesso lessico, ove peraltro manca proprio il lemma “catechesi”. Se è assente il vocabolo è però già presente, fin dal I secolo, almeno un abbozzo di quella che per noi è “catechesi”: una presentazione tendenzialmente sistematica di tutto il messaggio cristiano e dei suoi contenuti fondamentali attinenti al credo, ai sacramenti e alla morale.
Con il secondo capitolo si passa al II secolo, quando incominciano ad abbozzarsi sia il catecumenato, sia la catechesi come noi la intendiamo. L’abbozzo è colto grazie ad alcuni dei documenti più noti dell’epoca: la Didachè, il Pastore di Erma, gli scritti di Giustino e di Ireneo.
Giungendo al III secolo, illustrato nel terzo capitolo, si incontra un catecumenato che ha ormai raggiunto la sua massima fioritura, presentandosi come un itinerario distribuito in più anni, esigente, impegnativo a livello “personale”, preoccupato di introdurre a tutte le componenti della vita cristiana. Lo attestano, tra gli altri, Tertulliano, Cipriano, Ippolito, Clemente Alessandrino e Origene, le Pseudo-Clementine e le “Scuole” catechistiche dell’epoca.
L’autore conclude il suo studio con un quarto capitolo dedicato all’epoca post-costantiniana. È la parte più sviluppata del lavoro che gli permette di documentare ampiamente come il IV secolo sia, da una parte l’“epoca d’oro della catechesi patristica” (con Padri quali Cirillo di Gerusalemme, Crisostomo, Teodoro di Mopsuestia, Ambrogio, Agostino, Gregorio di Nissa), ma dall’altra segni l’inizio di un lento dissolvimento dell’istituto catecumenale “personale”, che si concluderà nel VI secolo per lasciar spazio al catecumenato “sociale” della societas christiana.
Il volume si pone in continuità con il testo di P. Braido, Storia della catechesi, vol. 3: Dal «tempo delle riforme» all’età degli imperialismi, Roma, LAS 2015, pubblicato in questa stessa collana, venendo a costituire il quarto contributo ad una storia che intende presentare i principali momenti della catechesi e dei catechismi dalle origini fino al Concilio Vaticano II. In effetti, le pagine del presente testo prendono le mosse là dove si è fermato lo studio del Braido, e cioè agli anni del Vaticano I, per proseguire l’analisi della vicenda catechistica fino al Vaticano II.
Più specificamente e più modestamente, però, il volume non affronta tutta la storia della catechesi tra i due Concili: si limita a trattare del movimento catechistico che, analogamente a quanto si registra nella Chiesa per altri moti di rinnovamento coevi, prende a svilupparsi lentamente nelle ultime decadi dell’Ottocento per diffondersi sempre di più, fino a trovare la sua approvazione e il suo rilancio “ufficiale” con il Vaticano II.
Tale movimento si impegna a migliorare una plurisecolare proposta catechistica che in genere ruota intorno al catechismo, inteso come cura dell’apprendimento mnemonico di verità espresse teologicamente sotto forma di domande e risposte in un libretto che è di “dottrina”. Il primo passo del rinnovamento conduce, nel rispetto delle leggi della psico-pedagogia, ad un miglioramento del metodo dell’insegnamento catechistico; il che permette di passare dalla semplice conoscenza della dottrina alla sua comprensione e valorizzazione in funzione dell’educazione cristiana. Sopitasi con gli anni Trenta del Novecento la preoccupazione metodologica, il movimento in esame compie un secondo e decisivo passo, rinnovando in chiave biblica e liturgica il contenuto del catechismo. Questa scelta troverà la sua massima condivisione proprio alla vigilia del Vaticano II quando, però, già si manifesteranno i primi segni anticipatori di quell’ulteriore passo che segnerà in termini nettissimi la catechesi postconciliare: la spiccata attenzione all’uomo e alla sua esperienza, origine della ben nota catechesi “esperienziale”.
Il testo tenta una ricostruzione di questa vicenda avendo cura di tratteggiarne le cause e i diversi contesti e condizionamenti, intra ed extra-ecclesiali, la cui conoscenza è indispensabile per una migliore comprensione degli eventi.
Il principale criterio seguito, tra i tanti possibili, è quello geografico, a partire necessariamente dall’Europa e da quelle Chiese che, quivi, hanno svolto un ruolo pionieristico e maggiormente influente a livello ecclesiale. Lo studio, però, osa spingersi anche fuori Europa e ricercare tracce del movimento esaminato anche nel resto della Chiesa: ovviamente, è fin troppo evidente che a questo punto l’indagine si esaurisce in un semplicissimo sondaggio, ugualmente tentato ad incoraggiamento di quanti intendessero approfondire la ricerca a livello delle diverse Chiese locali.