
Le Memorie dell’Oratorio sono, tra le opere di san Giovanni Bosco (1815-1888), una delle più personali, forse il libro più ricco di contenuti e di orientamenti preventivi che egli abbia scritto. Composte tra 1873 e 1875, in un momento di grande fervore operativo, riflettono sul cammino percorso per definirne il senso e focalizzare l’attenzione dei discepoli sull’identità di un’istituzione orientata alla salvezza dei giovani, pronta ad aprirsi in prospettiva mondiale. Risultano «una storia dell’oratorio più teologica e pedagogica che cronachistica, il documento più lungamente meditato e voluto da Don Bosco». Sono «un manuale di pedagogia e di spiritualità raccontata, in chiara prospettiva oratoriana» (P. Braido).
Questa nuova edizione utilizza il testo nell’edizione critica dell’Istituto Storico Salesiano, ulteriormente confrontata con i manoscritti originali. Un saggio introduttivo illustra l’importanza del documento per la conoscenza del mondo interiore, delle sensibilità e delle visioni del Santo, presenta i processi mentali messi in atto nella ricostruzione autobiografica e le intenzioni che hanno orientato la scrittura. Sono offerte anche chiavi interpretative e piste di lettura per valorizzare le potenzialità di questo eccezionale documento. Il testo è corredato da note storiche, da un’appendice documentaria e una tavola cronologica.
L'opera disegna i tratti principali dell'ambiente sociale, politico, culturale e religioso in cui è maturato il progetto della principale iniziativa di divulgazione francescana nel corso dell'età contemporanea.
Carlo Borromeo (1538-1584) è stato uno dei grandi maestri che hanno plasmato il volto del cristianesimo dei tempi moderni: insieme ad altri pionieri di un nuovo modo di mettere in rapporto l'intelligenza della fede e le sfide della realtà, sta all'inizio di una storia che ancora ci riguarda da vicino. I suoi contemporanei hanno subito riconosciuto in lui un modello autorevole, che indicava a tutti una strada da percorrere. Si sono appoggiati alla memoria della sua intensa esperienza di vita e già a breve distanza dalla morte la Chiesa lo ha riconosciuto santo, proponendolo alla riconoscente ammirazione del mondo intero. Dall'amore senza condizioni per Cristo è scaturito il fiume di una carità umile e appassionata, che lo ha trascinato fino al dono totale di sé per la "vera e perfetta riforma del mondo a vera vita cristiana". A quattro secoli dalla solenne canonizzazione romana (1610), la mostra - di cui questo catalogo ripropone il percorso - vuole rimetterci sulle tracce del cammino che lo portò a dare una forma inconfondibile alla sua identità di uomo immerso nell'arena di una società attraversata, come lo è di nuovo oggi, dal bisogno di ritrovare le sue certezze e il suo destino autentico.
Cosa è passato dell'insegnamento del Beato Giovanni Paolo II alla Chiesa? Sono tanti i documenti e gli interventi del Papa Polacco durante i suoi ventisei lunghi anni di pontificato. Ma, cosa rimane delle sue intuizioni? Anzi, da dove prendevano avvio le sue parole? Lo slancio verso Cristo, lo ha portato verso l'uomo.
La "buonanotte" è una tradizione propriamente salesiana. Recentemente il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Pascual Chavez, ha detto: "La buonanotte non è solo dire alla sera una buona parola, dare un'informazione o un buon messaggio. La buonanotte aiuta a fare sintesi evitando la dispersione e la frammentazione, aiuta a fare una lettura credente della vita, della storia". Se non c'è qualcuno che ci dà la buonanotte, questo libro può venirci incontro. È la raccolta di 100 testimonianze inedite rilasciate sotto giuramento al Processo di Beatificazione e Canonizzazione di Don Bosco. 100 episodi, fatti o discorsi (ordinati per tema), con una riflessione conclusiva.
Nel maggio 1884 Don Bosco spedisce da Roma una lettera all'Oratorio di Torino Valdocco, che si trova in un momento di crisi, per rammentare a educatori e giovani che li vivono i principi basilari degli inizi dell'opera salesiana. Ma quel testo, quella Lettera da Roma può ancora dare delle "dritte" per la pedagogia e la pastorale giovanile. Dopo il testo della Lettera, il volume contiene alcuni saggi di noti e valenti esperti di Don Bosco, educatori e teologi, che dimostrano come l'appello del fondatore dell'Ordine per una pedagogia dell'attiva presenza e dell'amore sia del tutto attuale ancora oggi.
Da quattro anni, ogni mattina alle 5.30, al termine del primo giornale radio RAI, l'autore presenta il santo del giorno. Il libro raccoglie questo materiale con l'intento di far conoscere al grande pubblico un tesoro di santità per ispirare la vita di ogni giorno.
Con questo libro si offrono spunti per la riflessione individuale per ogni giorno dell'anno e per la conoscenza del Santo di Pietrelcina. La vita e il pensiero di Padre Pio rivivono in un volume, analogo a quello su Giovanni Paolo II, che accanto alle immagini ispirate ai suoi insegnamenti presenta anche fotografie della sua vita, della devozione popolare e dei suoi luoghi.
I buoni libri sono un'arma con cui spuntare le armi dei nemici. Con i libri si possono salvare molte anime. Questa la loro finalità:"I libri buoni diffusi nel popolo sono uno dei mezzi atti a mantenere il regno del Salvatore in tante anime. Io intendo caldamente raccomandarvi per la gloria di Dio e la salute delle anime, la diffusione dei buoni libri..."
Un libro dei Frati del Santuario Santa Maria delle Grazie e San Giacomo della Marca Famoso per la predicazione, per i miracoli e le guarigioni che compiva in vita invocando il Nome di Gesù e che continua a compiere oggi a tante persone che si rivolgono a Dio tramite la sua intercessione, san Giacomo resta, oggi, l’uomo dell’azione e della contemplazione. La sua interessantissima vita e le preghiere per chiedere la sua intercessione rendono questo libro utile ai tanti cuori assetati che da anni attendevano quest’opera.
Il libretto illustrato racconta la vita del biografo di San Francesco d'Assisi: frate Bonaventura da Bagnoregio (1217-1274). E proprio al Poverello d'Assisi si lega la sua vicenda terrena sin dall'infanzia, quando, avendo appena dieci anni, viene da lui guarito da una malattia mortale. Studia a Parigi e, diventato Maestro, entra nell'Ordine Francescano che si sta notevolmente espandendo, prendendo piede anche nell'ambiente colto universitario. In un momento difficile per i Francescani, per contrasti interni ed esterni, Bonaventura viene eletto Generale alla guida dell'Ordine e immediatamente, con fermezza, saggezza e umiltà, da una parte si impegna per difenderlo dalle insidie, lui finissimo teologo, e dall'altra vi opera un profondo rinnovamento, nello spirito più genuino del Fondatore.