
In occasione della beatificazione di Paolo VI, Padre Gianfranco Grieco, fa rivivere in questo volume tutto il pontificato del papa Montini, ripercorrendo questi intensi quindici anni con fedele precisione cronologica e restituendo nel giusto contesto storico gli scritti e i gesti di un Papa che ha aperto una nuova epoca per la Chiesa.
È grande la missione delle vostre famiglie: il futuro dell'uomo sulla terra è legato alla famiglia; il piano divino della Salvezza e la storia della Salvezza passano attraverso la famiglia! Così ogni famiglia cristiana si trova in missione. Questa è la missione della Verità. La famiglia non può vivere senza Verità, anzi essa è il luogo in cui esiste una sensibilità estrema per la Verità. Se manca la Verità nella relazione, nella comunione delle persone: marito, moglie, padri, madri, figli, se manca la Verità si rompe la comunione, si distrugge la missione... La famiglia è in missione, e questa missione è fondamentale per ogni popolo, per l'umanità intera; è la missione dell'Amore e della Vita, è la testimonianza dell'Amore e della Vita. E così, portando la testimonianza che è propria della famiglia in missione, voi portate dovunque la testimonianza della Trinità Santissima in missione. E così fate crescere la Chiesa perché la Chiesa cresce da questi due misteri (san Giovanni Paolo II).
Il tesoro di San Gennaro è senza dubbio una delle meraviglie di Napoli, forse una delle più importanti raccolte di questo genere al mondo sia per la preziosità delle gemme, sia per la raffinatezza delle lavorazioni che per il valore storico dei pezzi. Una esposizione di oggetti preziosi, così ricca e completa come in questa mostra, mette a disposizione del visitatore un panorama ricchissimo di opere che non sempre sono normalmente visibili. Lo scopo di questa esposizione è di mostrare assieme alle meraviglie del Tesoro le meraviglie dei monumenti del centro di Napoli ed in questa ottica la mostra si snoda in varie sedi: il Museo del Tesoro (cuore della mostra che espone le opere più preziose e delicate), la Real Cappella del Tesoro, il Museo Diocesano, il Complesso Monumentale dei Gerolamini, l'Archivio Storico del Banco di Napoli, in un percorso che permette al visitatore di percorrere strade ricche di storia e di conoscere un nucleo fondamentale dei monumenti del centro storico di Napoli. Questa mostra è un'occasione per una riscoperta che comprende non solo i monumenti ma anche le strade e la vita della città che, unica al mondo, conserva un centro storico ricco di vita popolare.
Atti della Settimana di studi francescani organizzata dallo Studio Teologico Interprovinciale S. Bernardino di Verona. Nel 2013 la Settimana si è occupata delle Ammonizioni di frate Francesco, un testo non troppo conosciuto e studiato, che sotto un'apparenza semplice e immediata nasconde una ricchezza di untuizioni e di riflessioni veramente sorprendente. Il contributo di P. Maranesi si concentra principalmente su questioni di carattere storico-critico e testuale, presentando le Ammonizioni di Francesco nel loro contesto originario. L'intervento di Reschiglian, invece, tenta una lettura esistenziale e attuale della ricchezza di questi testi, definiti a ragione le beatitudini francescane. L'insieme delle due prospettive permette di offrire una riflessione seria e storicamente fondata su questo testo, e di toccare con mano quanto l'intuizione evangelica originaria di Francesco d'Assisi continui a costituire una provocazione e un incoraggiamento anche per l'uomo e la donna del nostro tempo.
Le storie del libro raccontano i diversi modi in cui la lebbra, forma estrema della malattia e dunque paradigma esemplare della fragilità umana, è stata messa in rapporto con la santità, offrendo uno spaccato di oltre mille anni di spiritualità cristiana. Tutti conoscono l'episodio dell'incontro di Francesco con il lebbroso; ma non tutti sanno che sullo sfondo di quella scena ce ne sono molte altre simili, ben presenti all'uomo del Duecento, tutte originate dal testo evangelico. I protagonisti sono personaggi diversissimi: dall'imperatore Costantino al monaco Iosafat, figura occidentale del Buddha; dall'ex soldato Martino, vescovo di Tours, alla principessa d'Ungheria Elisabetta, fondatrice di un ospedale; e ancora il leggendario saint Ladre" (ovvero "San Lebbroso") e Aleydis di Schaerbeek, monaca lebbrosa dalle folgoranti esperienze mistiche."
Si tratta di una raccolta di commenti ad alcuni testi significativi che Giovanni Battista Montini, divenuto il 21 giugno 1963 papa Paolo VI, ha indirizzato ai componenti della FUCI. Il progetto di questo libro intende pervenire ad una nuova progettazione della missione intellettuale del laureato adatta ai tempi in cui viviamo; e lo sforzo avviene attraverso il confronto tra il pensiero di Montini e i commenti degli autori. Attraverso di essi il lettore sarà condotto a riscoprire le radici delle fondamenta che hanno originato la FUCI scoprendo in esse il potenziale di novità in grado di mantenere perenne lo slancio apostolico della vita intellettuale cristiana.
"Ho vissuto accanto a un santo. O almeno, per quasi quarant'anni, ogni giorno, ho visto da vicino la santità come ho sempre pensato che dovesse essere." A otto anni dalla morte di Giovanni Paolo II, Stanislao Dziwisz ripercorre la vita straordinaria di un gigante del nostro tempo alla ricerca dei tratti distintivi di quella santità che sta per essere solennemente proclamata. E proprio adesso, dopo che il tempo ha fatto decantare passioni, giudizi e pregiudizi, si potrà comprendere meglio sia il papa che ha cambiato la storia della Chiesa e del mondo, sia il Karol Wojtyla in una dimensione più umana, più privata, più personale. E ad accompagnarci in questo viaggio è l'uomo che gli è stato così a lungo intimamente vicino, con gli occhi e con il cuore.
Restituire alla storia di Francesco d'Assisi la sua assoluta attualità, liberarla dalle preoccupazioni dell'apologetica e dalle letture troppo accomodanti, tornare alla viva voce del Santo e di coloro che ne condivisero e ne raccontarono gli atti. Questo libro si offre come guida alla conoscenza di san Francesco, con un'attenzione particolare verso i lettori giovani e tutti coloro che intendono accostarsi alla sua figura andando oltre gli stereotipi che ne hanno stravolto o addomesticato il pensiero. I curatori propongono una selezione ragionata dei testi indicati tradizionalmente col nome di Fonti, che costituiscono la storiografia francescana delle origini. Nella prima parte del volume, accanto agli scritti di Francesco e alle testimonianze di Giacomo da Vitry, viene presentata integralmente la "Leggenda dei Tre Compagni", considerata la più importante delle biografie "non ufficiali". Nella seconda parte, le parole di Francesco, dei suoi confratelli e dei primi testimoni della sua vita sono invece organizzate per temi: fraternità, libertà, corpo, amicizia, pace, povertà. Così articolate, la vita e l'opera di questo "pellegrino e forestiero" del suo tempo giungono a noi intatte, rivelandocelo come il più sorprendente dei nostri contemporanei.
"La beatificazione di Montini-Paolo VI mi vede interpellato in modo privilegiato. A pressarmi in questo stanno due fatti concreti: il primo è l'ordinazione presbiterale che ho ricevuto dalla preghiera e dalle mani dell'arcivescovo Montini; il secondo è il ministero episcopale da me svolto sulla medesima Cattedra dei Santi Ambrogio e Carlo dal 2002 al 2011. [...] A mescolarsi con i dati di Montini sono alcune riflessioni personali che si sviluppano spontanee assumendo il tono di una specie di 'dialogo' o di 'colloquio'. In questo modo si può cogliere e apprezzare maggiormente l'attualità - e insieme la profezia - del dono che Montini con la sua 'vita secondo lo Spirito' ha offerto e continua a offrire alla comunità cristiana e alla stessa società civile." (Dionigi Tettamanzi)
Con l'Esortazione apostolica Redemptoris Custos, san Giovanni Paolo II mette in evidenza il ruolo di san Giuseppe nel piano dell'incarnazione in ordine alla redenzione che gli è congiunta: custode del Redentore, appunto. Unito a Maria con il vincolo coniugale, Giuseppe è "insieme con lei" il primo depositario del mistero divino, che egli serve con il dono totale di sé, della sua vita e del suo lavoro. Scelto da Dio per essere l'"ordinatore della nascita del Signore", Giuseppe ha l'incarico di provvedere all'inserimento "ordinato" del Figlio di Dio nel mondo, nel rispetto delle disposizioni divine e delle leggi umane. Insomma, Giuseppe ha servito fedelmente tutti i misteri della vita nascosta di Gesù, meritando il titolo di "ministro della salvezza". Egli è veramente "l'uomo giusto, di cui il Vangelo tesse l'elogio", come afferma san Bernardo. L'esortazione apostolica Redemptoris Custos del Santo Padre Giovanni Paolo II, sulla figura e la missione di san Giuseppe nella vita di Cristo e della Chiesa, è sicuramente una valida guida per la tua vita. Cogli questa occasione propizia... confrontati con le parole del Papa santo! Egli ha voluto proporci lo Sposo della Vergine Maria, modello di amore, fedeltà e dedizione.
Maria Goretti è conosciuta in modo particolare per la sua fine tragica e gloriosa ' fu uccisa, a poco meno di 12 anni, dal giovane Alessandro Serenelli, nel corso di un tentativo di stupro ' ma diede prova di qualità eccezionali durante tutta la sua brevissima esistenza. La sua fu una vita di duro lavoro, di serena obbedienza filiale e di costante preghiera ' in un contesto sociale non diverso da quello di quasi tutte le ragazze nell'Italia povera e rurale della fine del XIX secolo ', che culminò nel 1902 con il drammatico martirio che l'avrebbe portata, nel 1950, alla santificazione ad opera di papa Pio XII. Proprio gli ultimi giorni della sua vita sono rievocati in questo sorprendente volume, fondato sugli atti ufficiali del processo penale e delle cause di beatificazione e canonizzazione, ma privo di alcun intento agiografico e anzi avvincente nella sua ricostruzione storica e d'ambiente e nella chiave di lettura proposta. Scrive Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, già responsabile nazionale della Pastorale Giovanile e assistente generale dell'Azione Cattolica Italiana, nella prefazione: «Un'appassionata lettura del martirio di santa Maria Goretti, continuamente collocato in parallelo rispettoso con lo stesso sacrificio di Cristo, con la sua stessa risonanza umana nei pensieri, nei sentimenti, nelle angosce di Gesù. Un'interpretazione profonda dei sentimenti di questa giovane ragazza, non stimati, non capiti, resi incomprensibili da certa stampa laicista, superficiale e ideologica».
Il ministro di Gran Bretagna presso la Santa Sede nel 1939 scrive che il Sostituto della Segreteria di Stato Montini "non mostra inclinazione a subire gli entusiasmi fascisti". Su cosa si basa questo giudizio? Si tratta di un disimpegno spirituale "a-fascista" o Montini può definirsi veramente antifascista? Questo libro dimostra con i documenti che si può parlare di un antifascismo "montiniano". Una modalità che unisce la forza della fede al senso dei valori civili e umani, e si traduce nell'impegno perché gli universitari cattolici, dei quali Montini è assistente ecclesiastico, non si rassegnino a questa stagione del loro "infelice paese". Montini non è un politico, resta sempre e fermamente un sacerdote che si vuole occupare delle anime (anche di quelle dei fascisti). È motivato da una tenace speranza cristiana e convinto, sia pure di fronte alle "ingiurie, gli urti e quindi le percosse" delle squadracce contro i suoi giovani, che l'aiuto di Dio "si gioca degli uomini e degli avvenimenti per insegnare agli uomini cose migliori". E, alla fine, per quanto "attraverso ceppi e ostacoli, dietro timidezze e incertezze, rinunce e divieti, perdite e abbandoni", questi giovani montiniani crescono, le loro idee e i loro ideali si rafforzano e infine vincono. Il fascismo esibisce la volontà di "creare lo spavento", rivelando in realtà solo "il coraggio di mostrarsi pauroso": e Montini, quasi vent'anni prima che avvenga, ne prevede la disfatta.