
I Padri della Chiesa e san Francesco, nel corso della loro esperienza di vita, hanno provato in prima persona, come chiunque, le passioni più profonde e voraci dell'essere. L'autrice invita a seguire il cammino da loro tracciato, una via per osare la libertà dell'anima, un percorso a portata di tutti, a patto di essere onesti con se stessi. Solo allora le passioni non appaiono barriere insormontabili, bensì semplici "malattie spirituali" dalle quali è possibile guarire. Nel corso del suo faticoso cammino di santità, Francesco d'Assisi ha riconosciuto nella semplicità del vivere quotidiano la sua fragilità e quella altrui come via verso Dio. Un libro che ci guida nel profondo, ove giace il desiderio più intimo e recondito di pace.
Pietro il pescatore, la roccia, il discepolo di Gesù e primo vescovo di Roma. Chi era veramente? Un personaggio esitante e pieno di dubbi, oppure un pioniere della fede, uno stratega o il primo diplomatico nella storia della chiesa? Carsten Peter Thiede, storico ed esperto papirologo, formato alla scuola scientifica tedesca e inglese, in quest'opera espone il frutto delle sue lunghe ricerche, attingendo alle fonti bibliche e ai reperti storico-archeologici attorno alla figura di Pietro. L'analisi dettagliata dei passi biblici e le acute deduzioni dell'autore, compongono un avvincente mosaico capace di presentare sotto una nuova luce la singolare personalità del Pietro "storico" sul quale si fonda il Pietro della fede.
Chiara d'Assisi è una delle figure più luminose della nostra storia cristiana, colei che ha saputo accogliere e fare proprio l'esempio di Francesco. Scegliendo la periferia di San Damiano, la vita di Chiara diventa cuore e custodia dell'intuizione francescana, nuovo modello di vita religiosa all'interno della Chiesa, proposta concreta per tante donne che desiderano seguire Cristo. Un carisma che è rimasto vivo lungo i secoli e che anche oggi, all'inizio del terzo millennio, risponde alla provocazione d'incarnarsi dentro la cultura contemporanea, rimanendo aperto al dialogo con essa.
Se dico 'Francesco d'Assisi' cosa ti viene in mente? Un frate. Un monaco? Un cavaliere. Un mistico? Un santo. Da quando Francesco ha vestito il saio, sembra abbia indossato una coperta ambita, è corta, e tutti lo strattonano, chi da una parte e chi dall'altra, ciascuno verso di sé. Ne hanno fatto ciò che hanno voluto. C'è chi ha fatto diventare pacifista il cavaliere, chi altruista e filantropo il santo, chi eretico il cattolico. Chi è veramente Francesco? Non ti piacerebbe seguire il frate come una storia? Vedrai l'iniziale indifferenza alla preghiera, il gesto spavaldo e arrogante davanti al padre, la paura e la fuga nel piviale del vescovo, l'incertezza della vita spogliata, i tentativi di rimediare ad una scelta avventata; sentirai lo schifo che lo ritrae e la voce interiore che lo vince davanti alle mani lebbrose, il ribrezzo quando tocca la povertà, il pensiero di ritornare tra le stoffe e il desiderio di sceglierla comunque; vedrai la superbia di umiliare e subito dopo il pentimento, le scuse, il cambio d'idea; vedrai la rabbia in pubblico e l'ansia in privato, il desiderio di stare solo con Cristo, di ascoltare la messa, di confessarsi spesso. Cristo: gli viene voglia di farsi vedere da Lui, di incontrarlo, di voler sapere cosa pensa di sé, cosa vuole che faccia. Un uomo che fa fatica immane a lasciarsi condurre dallo Spirito Santo, eppure d'accordo con Lui. Come è diventato santo? Come Cristo è riuscito a renderlo santo? Una vita diventata diversa.
"Cristo è veramente presente in anima, corpo e divinità nel mistero eucaristico che Paolo vi intende sottolineare quale Mistero della fede della Chiesa. Questa enciclica presenta l'Eucaristia quale tesoro prezioso da conoscere, custodire e annunciare". (dall'introduzione di Ettore Malnati)
Questa guida è nata dall’esperienza di circa trent’anni di visite sui luoghi di san Francesco di Sales, che si fanno nella maggior parte dei casi nell’ambito di esercizi spirituali. Per questo l’interesse principale è di ordine spirituale, in quanto si cerca di cogliere, nei luoghi dove il santo è vissuto, il messaggio di cui sono portatori. I dati geografici, storici, culturali e artistici aiutano a comprendere i contenuti spirituali.
Le visite si fanno normalmente partendo da Annecy e seguono, per quanto possibile, l’ordine cronologico della vita del santo. La prima visita però è dedicata alla basilica della Visitazione, dove si venerano i resti mortali di san Francesco di Sales e di santa Giovanna de Chantal (cap. I).
La seconda visita ci conduce a Sales, luogo dove è nato il 21 agosto 1567, poi nella chiesa parrocchiale di Thorens, dove è stato battezzato (e ordinato vescovo), e infine a La Roche, dove frequentò la prima scuola da sei a otto anni (cap. II).
Poi nella terza visita si propone di andare a Chambéry, la capitale storica della Savoia, dove Francesco fu iscritto come avvocato al Senato e poi nominato senatore (cap. III).
Il quarto viaggio ci fa percorrere il Chiablese, luogo della missione tra i protestanti dal 1594 al 1598; iniziando con la visita del castello di Allinges, si scende verso Thonon, senza dimenticare una breve fermata al bosco di castagni di La Chavanne, dove la tradizione colloca l’episodio dei lupi (cap. IV).
Il quinto viaggio ci conduce a Ginevra, la città di Calvino, che Francesco di Sales visitò parecchie volte quando predicava nel Chiablese, e di cui diventò ufficialmente il vescovo nel 1602, senza poter però esercitare il suo ministero dentro le sue mura a causa della Riforma protestante (cap. V).
La visita in Savoia si conclude ad Annecy, dove esercitò il suo ministero episcopale per ben vent’anni (cap. VI).
Fuori della Savoia ci sarebbero molti luoghi salesiani da visitare, in particolare Parigi, dove fu allievo dei gesuiti per dieci anni (1578-1588); Padova, dove studiò diritto all’università (1588-1592), e la città di Torino, dove s’incontrò a più riprese con il duca di Savoia, e dove madre de Chantal fonderà nel 1638 il primo monastero della Visitazione in Italia.
Partendo da Annecy proponiamo intanto una tournée salesiana ed ecumenica che comprende: Paray-le-Monial, città del Sacro Cuore; Taizé, luogo di riconciliazione tra i cristiani e tra i popoli; Cluny, centro storico di vita monastica e di cultura; Ars, piccolo paese illustrato da un santo parroco; e Lione, grande città del centro della Francia, dove morì san Francesco di Sales il 28 dicembre 1622 (cap. VII).
L’educazione è un compito complesso; un compito vitale e sociale da svolgere nella consapevolezza delle situazioni e dei problemi, con la formazione e maturazione di competenze per operare secondo le nuove esigenze delle età della vita.
Chi fa dell’educazione una scelta di vita ha bisogno di essere sostenuto, di non sentirsi solo, di essere aiutato anche con una adeguata preparazione per sperimentare e rinnovare con creatività e senso di responsabilità nuovi processi educativi.
Don Bosco, nel suo tempo, per rispondere ai bisogni della formazione pedagogica dei giovani che si avviavano alla vita salesiana, nel 1874 ha incaricato don Barberis di curare sistematicamente la formazione pedagogica dei giovani salesiani.
Anche noi, oggi, dobbiamo curare la formazione della competenza pedagogica dell’educatore secondo lo spirito di don Bosco. Una formazione e una competenza rispondenti alle esigenze attuali del nostro ministero educativo di collaborazione con Dio per la salvezza dei giovani.
Sembra incredibile, ma anche alla base di alcuni "modelli" di santità ci sono dei combattimenti spirituali che si sviluppano più duramente di una battaglia. Antonio M. Sicari mette qui a fuoco i poli del conflitto che travaglia la vita interiore di Teresa di Gesù, seguendolo dall'inizio alla fine. Le immagini a corredo del testo obbediscono al tracciato dei momenti biografici presi in esame.
Il volume presentato è un fedele resoconto delle fasi di restauro, ad opera dei monaci di Praglia, di tredici codici della tradizione francescana, custoditi nel Sacro Convento di Assisi. La notizia potrebbe passare inosservata se non si trattasse di un restauro di codici di importanza eccezionale per la conservazione di testi che si collegano, nel tempo, ai primi discepoli di s. Francesco. Basti pensare alla versione più antica del Cantico delle Creature, prima testimonianza scritta in volgare; i fondamenti più antichi e veri del francescanesimo come la Legenda maior e la minor di Bonaventura di Bagnoregio; il frammento della Vita prima di Tommaso da Celano, per citarne alcuni. Il volume ne dà puntuale cronaca illustrando le varie fasi di restauro. Si è venuto così realizzando un testo che ci fa conoscere l'attraente mondo dei restauratori di libri antichi, che riportano a vita nuova, per le generazioni future, valori che sono vivi e perenni.
Ogni Natale, dal 1983 al 1994, padre Lanfranco Serrini, in qualità di Ministro generale dei Frati Minori Conventuali, ha scritto una lunga lettera ai suoi fratelli. Dalle pagine emerge tutta la profonda umiltà e l'intensa spiritualità di questo grande uomo, che ha saputo fare del proprio ministero un dono perfetto per Dio e per i fratelli. Le lettere sono indirizzate ai frati, ma il loro messaggio è così attuale e universale che chiunque potrà leggerle, meditarle nel proprio cuore e metterle in pratica nella propria vita. Il ministero di padre Lanfranco aveva queste caratteristiche: insegnava a tutta la fraternità, guardava al cammino salvifico e missionario di tutto l'Ordine, in comunione e in ascolto filiale della Chiesa, ma questa visione globale non distraeva il suo cuore e il suo sguardo dal fratello, dal singolo fratello; padre Lanfranco era attento alla fatica quotidiana di tutti, di fronte alla quale sapeva dire a ciascuno, con la forza dello Spirito: "Coraggio!". E con questo invito donava carità fraterna, comprensione, accoglienza, insegnamento, sostegno, luce e vita. Comunione, fraternità, accoglienza e spirito di servizio sono solo alcuni dei temi su cui padre Lanfranco riflette e porta a riflettere in queste lettere. Facciamo tesoro delle sue parole.
Se pensi di sapere tutto, ma proprio tutto, sulla vita di don Bosco, mettiti alla prova con i giochi e gli esercizi di enigmistica contenuti in queste pagine. Dopo un breve ripasso degli episodi più importanti della sua incredibile storia, leggendo le filastrocche in compagnia di Fido, prendi penna e matite colorate e... buon divertimento! Età di lettura: da 6 anni.
Spesso la scuola, secondo don Bosco, è parte delle cause di patologia del comportamento giovanile, quando essa non aiuta a vivere, ma esclude e complica la vita di un adolescente. Il modello scolastico dell'ultimo secolo ha risentito molto degli studi di don Bosco. Privilegiando un sistema educativo fortemente basato sulla ragione il grande pedagogista del XIX secolo ha dato un grande peso ai valori umani e cristiani.