
Questo libro di naturopatia semplice e divulgativo, ispirato in gran parte alla medicina naturale ildegardiana, nasce dall'incontro tra Marcello Stanzione e Patrizia Cavallo. Don Stanzione è un sacerdote cattolico che da anni divulga la conoscenza della spiritualità e della terapeutica di Ildegarda di Bingen; Patrizia Cavallo, ammiratrice di santa Ildegarda, è una naturopata con il desiderio profondo di divulgare il più possibile ciò che in tanti anni di studio e sperimentazione ha messo in atto per riconquistare la salute e il benessere - fisico, mentale, emotivo e spirituale - per se stessa e per gli altri. In questo testo si coniugano gli antichi rimedi della terapeutica ildegardiana con i nuovi semplici rimedi della naturopatia attuale. L'alimentazione naturale, la prevenzione, l'igiene personale, il ritmo sonno e veglia, il digiuno, la disintossicazione dei ritmi stagionali sono alcuni dei tanti argomenti trattati nel libro. La medicina di Ildegarda utilizzata dai moderni naturopati è un nuovo metodo di guarire con la natura.
Questa raccolta propone pagine scelte di testi, quasi tutti inediti in Italia e alcuni persino in Polonia, di Karol Wojtyla. Si tratta di frasi tratte da omelie, incontri, frammenti di opere teatrali, lezioni, che ci permettono di intravvedere il suo spessore umano e spirituale prima che diventasse Papa col nome di Giovanni Paolo II, quando i riflettori non erano ancora puntati su di lui. In forma di aforismi, il lettore potrà gustare e meditare, ogni giorno una diversa, pillole di pensiero, sapientemente organizzate per tematiche e parole chiave, spaziando dalla mistica alla poetica, dalla catechesi alla riflessione puntuale sull'attualità. Prefazione di papa Francesco.
Migliaia di persone, ogni giorno, varcano la soglia della Basilica di San Francesco ad Assisi, il tempio che custodisce il corpo del Santo. In questo luogo unico al mondo, l'intensa spiritualità e le meraviglie dell'arte permeano il cammino del visitatore, suscitando emozioni profonde. La Basilica e l'annesso Sacro Convento hanno ospitato visite ufficiali e incontri riservati, messaggi pubblici e testimonianze private. In questo libro sono raccolti e raccontati alcuni di tali momenti, vissuti da personaggi famosi o da semplici donne, uomini e ragazzi arrivati fin qui per placare la loro ansia e cercare risposte non effimere ai loro interrogativi sul vivere. In un arco di tempo che copre cinquantuno anni (dal viaggio ad Assisi di papa Giovanni XXIII, il 4 ottobre 1962, a quello di papa Francesco, il 4 ottobre 2013), il lettore entra così nel cuore del francescanesimo attraverso gli occhi e le parole di persone - credenti o non credenti, ricche o povere, giovani o anziane - che sono state sempre accolte dalla comunità dei frati con il motto di Francesco d'Assisi "Il Signore ti dia pace": da Madre Teresa di Calcutta a Bruce Springsteen, da Michail Gorbaciov a Franco Zeffirelli, da Roberto Benigni a Renato Zero, da Andrea Bocelli a Shimon Peres, solo per citare alcuni dei protagonisti di queste pagine.
La figura di san Francesco continua a interrogare l'uomo contemporaneo così come scandalizzò quello medievale. La grazia, la misericordia e la santità della sua figura parlano al cattolico, interessano il laico e sono una sfida per l'ateo. La sua rinuncia al mondo fu così radicale da rappresentare un modello per ogni futura rinuncia. Le sue scelte di essere povero tra i poveri, ultimo tra gli ultimi, in comunione intima con la natura indussero sospetti nelle gerarchie ecclesiastiche e mostrarono il volto evangelico di una Chiesa spesso severa e troppo incline al mondo. A lui si richiama continuamente papa Francesco, che ha scelto di chiamarsi così proprio in suo onore, volendo continuare l'opera del poverello di Assisi. Raccontare Francesco vuol dire sognare oggi una società migliore, solidale e aperta ai più deboli. E soprattutto sognarla nel segno della pace.
La demonologia presente negli scritti di suor Faustina Kowalska è intessuta di esperienza e di conoscenza. Il diavolo teme che l'uomo, per amore verso Dio, si ponga in lotta contro il peccato attraverso una vita mistica ricca di amore e di misericordia verso tutti. Comprendere che Satana non si combatte con preghiere sterili e vissuti religiosi formali, ma con l'amore e con il sacrificio della volontà, consente di comprendere e valorizzare il contributo specifico di suor Faustina in questo campo: rendere l'uomo esorcista di se stesso.
Cofanetto con 2 volumi indivisibili sulla vita, leggende, iconografia, feste, patronati, culto, dei Santi d'Italia.
«Un uomo con un piede nel sogno e uno nella realtà.» È il don Giovanni Bosco da cui prende le mosse la storia raccontata in questo libro: al tempo stesso visionario e pragmatico, convinto che anche un religioso abbia il dovere di dare risposte concrete ai problemi sociali. Il suo messaggio semplice quanto rivoluzionario - allegria, studio e pietà: non serve altro - oggi risuona più forte che mai e dalla Torino dell'Ottocento arriva fino alle strade delle nostre città e ai fronti su cui si gioca il diritto al futuro, dalle periferie ai centri di accoglienza delle nuove migrazioni. Per questo Fabio Geda sceglie di raccontarlo intrecciando per la prima volta la vicenda umana di don Bosco alla propria di allievo e educatore, e a un viaggio di testimonianza sui luoghi dei nuovi esperimenti di convivenza in Italia. Ricostruzione storica, narrazione, reportage: un unico filo luminoso lega le battaglie di don Bosco deciso a conquistare un futuro per i suoi ragazzi, le disavventure di Fabio alle prese con gli adolescenti difficili delle periferie e la sfida di chi a Valdocco come a Catania sperimenta forme più efficaci di integrazione e di educazione. È lo stesso filo che lega la spiritualità e il gioco, la capacità di trovare il centro di noi stessi e quella di prenderci cura del prossimo. Giovanni Bosco, il santo che credeva nell'umanità, parla ancora a una società che ha bisogno di tornare a crederci.
La figura di San Giuseppe, esempio di uomo giusto, lavoratore, sposo, padre ed educatore, come appare in alcuni passi del secondo Testamento. Il terzo pilastro della famiglia di Nazaret, l'operaio, e a malapena ricordato nei presepi di fine anno, o da coloro che hanno per lui una particolare devozione. Un libro questo che ci fa vedere l'operaio, il padre, l'uomo che va dietro ai sogni, la persona che procura il pane affinche suo figlio lo possa consacrare. Il rivoluzionario che accetta di essere guidato nel mondo dell'invisibile. Il protettore e il maestro: perche, senza i valori familiari da lui inculcati, tutta la storia avrebbe potuto prendere un'altra piega.
La fede in Dio Padre, in Gesù Cristo e nella Chiesa. Un percorso di riflessione per i singoli e le comunità.
Attraverso una pluralità di temi e percorsi, da questi "Appunti" di un testimone della cultura cristiana emerge un ritratto vivo di Paolo VI: le scelte pastorali, l'insegnamento magisteriale, l'orientamento politico del suo pontificato e, soprattutto, la profonda, intrinseca, ispirazione religiosa. «Il magistero montiniano documenta, nelle diverse fasi della sua vita - dalle prime esperienze come educatore dei giovani studenti, attraverso il ministero episcopale a Milano e fino al pontificato - lo sforzo instancabile di additare la verità su Dio e sull'uomo resa accessibile dalla rivelazione cristiana e, al tempo stesso, l'impegno per la formazione di una coscienza critica e responsabile, libera e all'altezza della sua vocazione».
Il 4 dicembre del 1968 usciva nelle edicole italiane il primo nume- ro del nuovo quotidiano cattolico nazionale "Avvenire", nato dalla fusione tra due importanti testate preesistenti, "L'Italia", edito a Milano, e "L'Avvenire d'Italia", pubblicato a Bologna. La fondazione del quotidiano dei cattolici italiani non fu solo un evento di rilievo nel panorama della stampa nazionale, ma rappresentò una pagina, ancora quasi sconosciuta, nella storia della Chiesa italiana. La ferma volontà di Paolo VI, autentico fondatore del giornale, si scontrò in quella circostanza con le reazioni perplesse e diffidenti di quasi tutto l'episcopato nazionale. Contrarietà ed ostacoli giunsero soprattutto dalle principali diocesi interessate dalla fusione dei due quotidiani che diedero vita ad "Avvenire": Milano, che editava "L'Italia", e Bologna, ove aveva sede "L'Avvenire d'Italia". Alla luce della documentazione esaminata, in maggior parte inedita, è ora possibile ricostruire la complessa e per molti versi sorprendente vicenda che ha condotto alla nascita di "Avvenire" e all'affermazione del giornale cattolico durante gli anni del pontificato di Paolo VI, il quale non fece mai mancare la sua fiducia e il suo sostegno al quotidiano, ritenendolo un indispensabile strumento di evangelizzazione.