"Un bambino è la forma più perfetta di essere umano," scrive in un racconto Vladimir Nabokov, cristallizzando in una frase l'eterna magia della riproduzione. Questo film di Thomas Balmès è un viaggio silenzioso attorno al mondo dei bambini, il montaggio per immagini e colori del turbine di sensazioni che li plasmano nel primo anno di vita, un miracolo d'apprendimento che non conosce latitudine. Hattie e Ponijao, Mari e Bayargal, da San Francisco alla Mongolia passando per Tokyo e la Namibia, imparano a camminare nel mondo con la stessa sfrontata leggerezza, frantumando con la forza inesorabile della natura le differenze tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud. Perché basta guardare un bambino per ritrovare la fiducia nel genere umano.