
Quest’opera di M. Henry, dedicata a Karl Marx, offre un’interpretazione originale della filosofia del pensatore tedesco al di fuori della tradizione marxista e in aperta polemica e contrapposizione alle varie dottrine marxiste che si sono sviluppate già mentre Marx era ancora in vita. A partire dagli scritti giovanili in particolare da L’ideologia tedesca, pubblicata nel 1932, Henry compie una lettura articolata del pensiero filosofico restituendolo alla propria radice generativa individuata nella prassi della soggettività corporale dell’individuo vivente, la quale ne definisce nello stesso tempo la sua esistenza e la sua condizione di lavoratore. Andare alla radice vuol dire andare al fondamento dell’uomo, ossia alla vita, all’essere vivente di cui parla Marx. All’interno di questo campo, la prassi dell’essere vivente prova se stessa come potenza originaria che nel manifestarsi si coglie come espressione della vita, dell’affettività, da cui è generata e su cui si fonda l’autentica genealogia di ogni ideologia. È, in ultima analisi, la sua condizione di essere vivente che spiega la sua condizione storica e sociale, ad esempio di operaio che vende il suo lavoro, e ciò proprio mentre il suo lavoro attiene alla sua stessa natura di essere vivente. Il senso della prassi si svela così nell’esperienza che ne ha l’individuo nel lavoro inteso quale modalità della auto-donazione patetica della vita.
In questo volume l'autore presenta la dottrina sociale della Chiesa all'uomo del nuovo millennio in modo originale, mostrando, mediante numerosi riferimenti ai documenti del magistero, come le definizioni dottrinali siano il frutto di un secolo di storia e puntualizzando ogni problematica attraverso le encicliche sociali.
Vengono così affrontate le questioni più importanti che hanno rappresentato e rappresentano il contesto di giudizio e di azione dei cristiani: l'identificazione della dignità dell'essere umano e il suo inviolabile diritto alla vita, la condizione della famiglia e l'impegno educativo, il rapporto tra società e stato e i temi del lavoro, dell'economia e della globalizzazione, per una reale promozione dell'essere umano.
IL LIBRO
Agli sguardi incrociati nella notte del 6 aprile 2009 che dicevano silenti "ci siamo ancora. A quelli incrociati nei giorni e nelle notti successive che sussurrano timidi "ci siamo anche noi". A quelli che non incrocerò più, sicuro che, in un giorno luminosissimo, urleranno "ci saremo sempre". Bruno Tarantino
"La tragedia dello scorso aprile è diventata, ormai, carne della nostra carne ed ha impregnato tutta la nostra anima. Non possiamo più separarcene. E' una tragedia che ci interpella ogni momento, sia quando ripensiamo al passato sia quando cerchiamo di guardare al futuro. Le riflessioni originali, semplici ma profonde, di don Bruno sono, in fondo, un continuo, struggente, dialogo con questa tragedia"
Dalla prefazione di monsignor Giuseppe Molinari
GLI AUTORI
BRUNO TARANTINO (Tuglie - Lecce, 1967) ha conseguito il baccellierato in Sacra Teologia presso la Pontificia Università Lateranense; attuamente studia Sacra Scrittura. Ordinato presbitero nel 2001, svolge il suo ministero pastorale nella arcidiocesi de L'Aquila. Parroco, già insegnante di religione presso un liceo della città, incaricato, in qualità di segretario, della Cattedra Biblica Aquilana. Dal 2004 è l'assistente diocesano degli universitari e della fraternità di Comunione e Liberazione.
Omar Carena ha insegnato ebraico presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma ed è autore di uno studio su La comunicazione non verbale nella Bibbia, pubblicato presso la nostra editrice.
La poesia di Federico Italiano tenta le vie di una possibile epica per il nuovo millennio. Senza ridursi alle scarne e spesso vanitose registrazioni dell'esistente, e senza restare arrampicata ai modelli poetici centrali del Novecento anche italiano, la voce di questo poeta alterna, con misteriosa grazia e libertà, fraseggi narrativi a fendenti lirici. Il che costruisce, in virtù di un buonissimo orecchio interiore e mosaico, allenato sul battere di lingue diversissime e pur a molti livelli intrecciate, come la nostra e la tedesca, un corpo di poesia capace di sostenere racconti dal respiro minimo o di ere. Reagiscono, dunque, e fan scintille (dolorose scintille, a volte) il tempo grande e il tempo spicciolo. Ci viene incontro il racconto di qualcosa, dell'evento segreto o manifesto che riguarda tutti e che il poeta per tutti prova a fissare; o che riguarda solo lui, e però nello sguardo del poeta, nel suo fissarlo, si manifesta "per tutti". Nessuna divisione possibile, nessuna cucitura entro schemi tranquilli. La poesia di Italiano si muove seguendo un richiamo, incomprensibile a orecchi che non siano come i suoi allenati all'ultrasuono, è la fuga dalla rovina, la possibile letizia. (Davide Rondoni)
"Della mia supponenza, senz’altro criticabilissima,chiedo scusa a chi di dovere, ma, nello scrivere questo libro, mi si è rivelato più congeniale tornare a confondere, in una comune identità, la Maddalena, protagonista della scena che andavo contemplando, e la peccatrice di cui racconta Luca.
Questo, per la ragione, anche piuttosto banale, che una prostituta – donna spudorata e infame quasi per statuto - mi è parsa tanto più capace di parlare d'amore quanto meno lo possiede. E di amare in profondità molto più di quanto non le sia dato di esprimere gratuitamente in superficie. Una prostituta, per farla breve, mi è parso che potesse evangelizzare l’amore quando e quanto più esso è lontano e non è trovato. Lei è la donna aperta a tutte le relazioni che mette a guadagno patrimoni di malessere, ingiustizie, violenza, ma anche compassione. È la donna che si presta a tutti gli incontri e si gioca in tutti i compromessi: è la mondana, la donna del mondo per antonomasia."
Dall’introduzione dell’autrice
GLI AUTORI
Rosetta Stella si è dedicata allo studio del pensiero della differenza sessuale incrociato alle forme della spiritualità cristiana. Già collaboratrice del quotidiano "L'Unità" per la pagina delle religioni, collabora attualmente a "Il Manifesto" e a diverse riviste tra cui "Noidonne", "Bailamme", "Liberal", "Religiosi in Italia", "Prospettiva Persona". E' stata dirigente nazionale dell'UDI (Unione Donne Italiane) e docente presso il centro culturale Virginia Woolf di Roma. Ha contribuito alla fondazione della rivista “Via Dogana” della Libreria delle donne di Milano.
Per Marietti ha ideato e curato nel 2000 il volume Sul Magnificat, che raccoglie il commento di autori diversi ad ogni singola riga del Magnificat.
Targum (ovvero “traduzione”) è il termine con il quale si indica la versione in aramaico della Bibbia. In questo volume vengono presentati al pubblico, in una traduzione rivista, il Targum del Cantico dei Cantici e il Tagum del Libro di Rut, ovvero di due dei cosiddetti “rotoli”, i libri della Scrittura che vengono letti durante le feste ebraiche. Queste due opere si caratterizzano per la loro libertà di interpretazione del testo originale. La traduzione a confronto delle due versioni, quella ebraica e quella aramaica, consente di notare le differenze e le interpretazioni originali del testo aramaico.
A cura di Giovanni Lenzi
Traduzione e note di Umberto Neri e Eliseo Poli
L'amore impossibile è l'amore vero, che non si estinguerà mai perchè non si consuma nella quotidianità dell'esistenza. Così, anche fra filosofia e letteratura esiste un rapporto complesso, difficile, a volte uno scambio di ruoli, perchè le più audaci costruzioni filosofiche, che contraddicono la normale percezione delle cose, sono in definitiva delle creazioni, che producono un mondo parallelo in cui sarebbe difficile vivere, mentre il grande romanzo a volte ci colpisce così a fondo, in zone tanto segrete, che vediamo in esso la rivelazione di una verità della nostra stessa vita, che non avevamo saputo riconoscere. E' chiaro che quando Rousseau afferma: "Non c'è niente di bello se non ciò che non esiste", vuol dire anche: "Non c'è niente di vero, non c'è niente di buono, se non ciò che è soltanto ideale". Un poco più tardi, nelle sue confessioni, Goethe ha scritto che si trattava per lui di "produrre nella vita una seconda vita per mezzo della poesia". Ed è là che filosofia e letteratura si ricongiungono: da Goethe a Thomas Mann, da Dilthey a Cassirer lo "spirito" è una sfera onnicomprensiva di possibilità effettive di esperienza, ma, sorgendo da queste, le supera e le approfondisce verso una verità ultima.
Una ricerca di storia della filosofia sui classici greci che diventa immediatamente una riflessione filosofica e politica sulla modernità, soprattutto sul Novecento dei liberalismi e dei totalitarismi: è questa la struttura delle opere di Leo Strauss, in particolare del presente volume dedicato all'analisi del pensiero politico di Aristotele, Platone e Tucidide in cui è celato il cuore della tensione dialettica, irrisolta e irrisolvibile, tra filosofia e politica. Agli occhi di Strauss, infatti, solo il recupero di una prospettiva premoderna rende possibile rispondere a domande fondamentali per l'esistenza umana - quali "che cos'è la legge?" o "che cos'è la giustizia?" - rese incomprensibili dalla deriva relativistica e nichilistica della cultura contemporanea.

