
"Assalto all'Oceano Cosmo" è il titolo del quarto volume di Limes del 2025, in edicola, libreria e online dal 10 maggio. Il numero esplora la sfida tra Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese tra mare e Spazio, teatri sempre più legati sul piano civile e militare. L'America guidata da Donald Trump ha battezzato la Cina suo principale sfidante. Quindi usa i dazi e i suoi colossi tecnologici per danneggiarne l'economia (che dipende ancora fortemente dalle esportazioni) ed escluderla dalle principali filiere produttive. Soprattutto quella dell'intelligenza artificiale, ambito in cui la Repubblica Popolare sta accorciando rapidamente il divario con l'America. Storicamente l'approccio strategico al mare condiziona l'esplorazione dello Spazio. Le rotte marittime rappresentano diramazioni di unico sistema circolatorio dell'Oceano Mondo consentendo il fluire di merci, traffico Internet e risorse energetiche. Le tecnologie spaziali accrescono le capacità di comunicazione, navigazione e osservazione della Terra. Inoltre, rappresentano infrastrutture critiche per la sicurezza e la connettività. Dalla prospettiva delle grandi potenze, presidiare le orbite basse attorno al nostro pianeta è necessario per dominare le onde. Tutto ciò vincola il duello per l'Oceano Mondo a quello per l'Oceano Cosmo. La guerra in Ucraina, il tentativo americano di arginare Russia e Cina nell'Artico e la partita tra Washington e Pechino per Taiwan sono prove concrete di questa dinamica. Il volume si divide in tre parti. La prima (L'America tra Oceano Mondo e Oceano Cosmo) analizza il duello sino-statunitense dalla prospettiva di Washington, con degli approfondimenti specifici sul ruolo delle imprese tecnologiche a stelle e strisce e sul significato dell'esplorazione della Luna e di Marte. La seconda parte (Cina e Russia cercano Spazio) è dedicata ai piani di Pechino e Mosca nel campo spaziale e dell'intelligenza artificiale. Inoltre, analizza le mosse di Giappone e Corea del Sud, pure loro impegnate a integrare l'Ai nelle proprie attività belliche. La terza parte (Italia ed Europa nelle guerre cosmiche) si concentra sulle conseguenze del duello tecnologico tra Usa e Cina per il nostro paese e include alcune proposte su come può ancora affermarsi nel campo spaziale insieme all'Europa.
«La gravidanza, poi il parto, e - soprattutto - il primo periodo della maternità semplicemente non combaciavano con gli insegnamenti ricevuti; non riuscivo a ricollegare la mia esperienza personale alle nozioni che avevo assimilato riguardo a corpo, mente, individuo e io relazionale, e alle nostre strutture di vita collettive. All'inizio credevo di essere impazzita. Cercavo disperatamente di comprendere che cosa mi stesse succedendo. Poi ho cominciato a capire che la mia mente era stata colonizzata da idee inadeguate sull'essere donna, sulla maternità, sul valore e persino sull'amore. Avvertivo un cambiamento inquietante. Sprizzavo di felicità perché ero incinta, e una creatura cresceva dentro di me, ma con il passare delle settimane mi accorgevo di essere più sommessa, più introversa, sempre più confusionaria. Era come se qualcuno si fosse trasferito dentro di me, avesse messo casa nel mio utero e nel mio cervello. Di certo era solo frutto della mia immaginazione, pensavo; credevo che la gravidanza fosse un processo fisico relativamente lineare, con qualche giornata 'ormonale' qua e là. Pensavo che il bambino sarebbe cresciuto dentro di me, come in un vaso di fiori, e io sarei rimasta la stessa di sempre. Ma le cose non stavano così. Scoprire la matrescenza mi ha dato il coraggio di parlare apertamente con altre madri, e ho scoperto che molte erano colte alla sprovvista dall'esperienza quanto me. Molte credevano che le difficoltà fossero colpa loro». Attingendo a vari ambiti di ricerca - neuroscienze e biologia evolutiva, psicoanalisi e terapia esistenziale, sociologia, economia ed ecologia - Lucy Jones racconta in prima persona la sua esperienza di questo periodo di trasformazione, paragonabile quanto a complessità solo all'adolescenza.
Sono numerose e si moltiplicano giorno dopo giorno in un autentico processo di gemmazione. Le comunità della conoscenza stanno cambiando il modo in cui le persone vivono i libri. Cosa sono concretamente? Sono realtà che prendono forma in contesti e luoghi molto diversi: biblioteche 'normali' e di condominio, gruppi di lettura analogici e digitali, librerie tradizionali e associative, silent reading party, ritiri letterari, human libraries. Sfiorano le gerarchie tradizionali della filiera del libro, ma più frequentemente nascono completamente al di fuori di essa, in spazi inusuali che ritrovano nuova vita grazie alla lettura condivisa. Le comunità della conoscenza fanno del libro il loro motore e delle storie il loro carburante. Storie che diventano strumenti di cura e agenti di sviluppo per le comunità. Chiara Faggiolani, attraverso conversazioni con decine e decine di pionieri della lettura nel nostro paese (e oltre), racconta micro-storie che vedono nella lettura l'agente di sviluppo per la comunità, lo strumento di rigenerazione urbana, di innovazione sociale, di contrasto alla solitudine e di promozione della salute. "Libri insieme" si rivolge a chi lavora nel mondo del libro e vuole cogliere nuove opportunità, ai professionisti che vogliono comprendere i cambiamenti culturali in atto. Ma è anche un libro che parla al cuore dei lettori, a chi crede nella forza trasformativa delle storie.
I voti ci accompagnano per tutta la nostra carriera scolastica, che siano espressi in numeri o in giudizi. È convinzione diffusa che essi costituiscano un incentivo all'apprendimento e che studiare per ottenere un 'ottimo' o un '10' consenta di sviluppare in maniera adeguata le conoscenze e le competenze fondamentali per affrontare la vita adulta. D'altra parte, si è sempre fatto così. Ma è una buona ragione per continuare a farlo? Siamo sicuri che un sistema scolastico che mette al centro i voti sia il più efficace? O è invece preferibile valutare diversamente? Scopriremo in questo libro che è possibile usare la valutazione non per erogare classifiche, ma per arricchire la didattica e per favorire un clima più sereno in classe e non solo.
La scuola non stampa moneta, non crea lavoro, non garantisce felicità, ma è il luogo in cui si forma la nostra coscienza linguistica, critica, storica, etica, politica. È alla scuola che spetta l'educazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, che sono la bellezza, l'unità e la speranza del Paese. Smettiamola di credere che il mondo, come scriveva Eliot, sia «proprietà esclusiva dei vivi», senza trapassati, né posteri. Disegniamo, invece, il volto di una scuola inedita che recuperi i perché interrogativi, che insegni a cogliere la profondità e la relazione tra le cose, che consenta di scoprire il valore del passato e della memoria e al contempo di inventare il mai visto e l'inaudito. "Interrogare, intelligere, invenire": queste, dunque, le tre 'i', i fondamenti su cui costruire la formazione. Per teste ben fatte piuttosto che teste ben piene, come auspicava Montaigne, si deve frequentare il pensiero dei classici, fondativo e al tempo stesso antagonista del presente. Si comprende allora il significato della frase di Manara Valgimigli: «La scuola la fanno i maestri, non i ministri». Per tanti ha significato cambiare le sorti della loro vita perché è solo nel rapporto tra maestro e allievi che si sprigiona il campo di energia dell'educazione. Un'utopia? Una necessità vitale. Possiamo bearci dei trionfi della tecnica, ma è necessario che l'interrogazione di Socrate riequilibri lo slancio di Prometeo.
Se - come disse Piero Gobetti il fascismo è stato l'autobiografia della nazione, chi o che cosa ne potrebbero essere il simbolo in questa stagione di mediocrità mannara?
La vita vi ha messo in ginocchio? Datevi l'opportunità di re-agire e di ri-decidere con tutta l'energia e la forza che scaturisce dalla fonte della vostra volontà di riscatto. Il libro descrive come dare un senso alle 'ferite' della propria storia, alle situazioni della vita ingiuste e immeritate e come trionfare su di esse: trasformare una debolezza di partenza in una forza di reazione, mediante la volontà di riscatto. Per gli autori, il libro è un invito a perseverare di fronte alle asperità del cammino della vita (per Aspera) per inseguire la propria mèta, la metaforica Vetta (ad Apex), a lottare e a dare un senso a quella parte di morte ontica del nostro essere, per rialzarci esistenti e vivi. Gli autori raccontano che in qualunque momento della vita può scattare la scintilla della 'non più rassegnazione' di fronte alle ingiustizie subíte.
Come arriva una persona a valutare ciò che è bene e ciò che è male? Cosa la motiva a perseguire ciò che ha riconosciuto come bene anche in assenza di un «controllore» e quando ciò comporta una rinuncia? Nel volume si argomenta come non sia possibile indagare gli aspetti psicologici che intervengono nelle questioni sollevate da questi interrogativi senza tener conto che essi coinvolgono la prospettiva filosofica e antropologica da cui ci si muove nell'abbordarli. Nella visione cristiana, l'uomo è miscuglio di polvere e soffio: incessante spinta al superamento di sé nella ricerca di un approdo per il desiderio di infinito che si scopre dentro e, al contempo, costantemente alle prese con il suo limite e la sua precarietà.
Questo libro nasce da un viaggio e da una scoperta che ho fatto dopo cinquant'anni di ascolti attenti perplessi: l'immagine di Fabrizio (e anche quella del suo Cristo) continuava ad apparire e scomparire come un'Isola Misteriosa e Leggendaria. Non so se sono riuscito a vederla davvero, ma quello che avete fra la mani è il diario di questa lunga avventura. E di un'affascinante, strenua scommessa, fatta per rispondere all'eterna domanda: Voi chi dite che io sia?
La biografia di Giuseppe Restelli rivela come la sua profonda fede abbia ispirato una vita interamente dedicata al servizio del prossimo, culminando nella creazione di una fondazione che continua dopo 70 anni a portare avanti il suo messaggio di carità offrendo la cura a disabili, bambini e donne in difficoltà. Dio, famiglia, lavoro: è la scala di valori sintetica che riassume l'intensa e operosa esistenza di Giuseppe Restelli, di cui nel 2024 abbiamo celebrato i 100 anni dalla nascita. Grande cristiano e servitore di Cristo Re, "uomo mosso dal fuoco della carità", come lo ha definito il cardinale Carlo Maria Martini. Un fuoco rimasto sempre vivo, che gli ha permesso di impegnarsi in diversi settori, dalla politica all'associazionismo cattolico, dal mondo dell'informazione alla tutela degli enti di assistenza, e di avviare decine di iniziative caritative. La creatura che più ne riflette l'impronta è la Fondazione Rhodense, che ora porta il suo nome e che nel 2025 celebra 70 anni di vita. Il volume, nella Nuova Edizione, racconta come l'eredità di Giuseppe Restelli, a partire dalla prima casa di riposo di Rho, sia cresciuta negli anni seguiti alla scomparsa del fondatore, nel 2007. Con i servizi di residenzialità e quelli a domicilio, i mini alloggi protetti e il Poliambulatorio offre oggi una risposta ad anziani e persone fragili con l'obiettivo di supportare la loro salute e la loro autonomia. Grazie alla gestione degli spazi della Cascina Poglianasca è a fianco della comunità nell'offrire la cura necessaria a disabili, bambini e donne in difficoltà.
Sembra impossible eppure accadono. Sono fatti drammatici che lasciano increduli e senza parole perché a firmarli sono giovani che hanno davanti la vita.
Giovani quasi sempre normali, ben voluti, amati anche, ma che improvvisamente diventano capaci di gesti assurdi, violenti verso gli altri o verso sé stessi.
La compassione per loro, per i genitori e per gli amici spinge a trovare soluzioni urgenti con cui capire le cause profonde del bullismo, delle dipendenze, dell'autolesionismo.
tre professionisti intervistati offrono una possibile lettura dell'attuale mondo giovanile e interessanti piste di intervento da parte dei genitori, educatori, medici, professionisti dei servizi sociali.
Questo volume presenta un mosaico di osservazioni e idee riguardanti l'insegnamento della religione nella scuola e il ruolo degli Istituti superiori di scienze religiose. In questo momento storico esso può costituire una mappa per orientarsi nell'intraprendere scelte di ripensamento, di cui si avverte l'urgenza nell'attuale contesto sociale e culturale. Il mondo della scuola e il mondo della formazione superiore universitaria dovrebbero costituire una priorità di cura e progettazione con lo sguardo rivolto alla formazione delle future generazioni. Sono questi i luoghi privilegiati in cui promuovere una tensione condivisa a ricercare la crescita di una convivenza democratica nella solidarietà, il rispetto della libertà di coscienza di credenti e non credenti, l'accoglienza del contributo di sapienza e di umanità delle diverse tradizioni religiose e l'orientamento alla pace. Il volume rappresenta uno strumento utile per intraprendere un dibattito costruttivo al fine di "ripensare" in altro modo l'insegnamento religioso nelle scuole.