
Questo libro, che aiuta a vivere il mese di maggio dedicato alla recita del Rosario, vuole essere una preghiera alla Madonna aiutati dalle parole del Beato Paolo VI, tratte dagli annali dei suoi primi anni di pontificato: sarà come risentirne la voce, soprattutto potremo vibrare in sintonia col suo cuore appassionato d'amore per Dio, per Maria "Madre della Chiesa", per la Chiesa, per l'umanità intera... È suddiviso in 31 meditazioni che scandiscono i giorni del mese di maggio attraverso i vari titoli che ci aiutano a rileggere la figura di Maria con gli occhi della fede.
"Non suscita alcuno scandalo l'idea che Gesù possa amare un suo discepolo in termini preferenziali, laddove tale termine non indichi affatto l'esclusività di un determinato discepolo, bensì una sua peculiare singolarità recettiva in ordine all'essere amato, di per sè prerogativa comune ad ogni discepolo. Gesù ama questo discepolo in una maniera singolare, nota anche agli altri discepoli, proprio per il carattere estremamente donale della sua risposta psicologico-affettiva all'acquisizione dell'essere-amato. L'amore diviene in lui uno spirituale movimento che produce nella soggettività del Maestro un costante reinvestimento moroso in quel suo discepolo così prono alla reattività donale rispetto all'amore ricevuto. L'amalgama del simbolismo ermeneutico è incapace di raggiungere la profondità di questa singolarità relazionale, poiché esso ottiene quale frutto della propria indagine unicamente una prospettiva comune a tutti i discepoli che seguono Gesù, compresi coloro che sono succeduti che ancora succedono alla storicità dell'evento della venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, cioè anche noi".
Il Sacro Manto, preghiere, novene, tridui, coroncine e devozioni a san Giuseppe.
Un pratico calendario-agendina tascabile, che esce in occasione del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco. Ogni mese, due pagine. L'agendina è illustrata con fotografie tratte da uno dei luoghi salesiani più significativi: Valdocco. Inoltre, immagini ufficiali della Sindone in occasione dell'ostensione del 2015.
Padre Pio da Pietralcina è uno dei santi più amati dei nostri giorni. A lui, ogni anno, centinaia di migliaia di fedeli si rivolgono per ottenere la sua intercessione per una grazia o semplicemente conforto. Questo volume della serie "Santi e Preghiere" racconta in maniera semplice e avvincente la sua vita e riporta alcune delle sue lettere più suggestive e delle preghiere più belle per invocarlo e meditare insieme a lui.
La storia di santa Rita da Cascia, come tradizionalmente la si conosce, è in gran parte infarcita di leggende, e non potrebbe che essere così, poiché poche sono le note storiche che ci sono giunte dai documenti antichi, preoccupati soprattutto di sottolineare gli elementi agiografici. Da queste poche note, però, negli anni, gli studiosi hanno ricavato una serie di elementi che ci permettono di conoscere più da vicino quel che dovette essere "la vera Rita", e di fare, di conseguenza, una scoperta intensa e ricca di senso anche per le donne e gli uomini di oggi. Sembrerebbe un paradosso, ma per molti aspetti, Rita da Cascia è una santa che appare attualissima, per la sua figura femminile prima, di donna consacrata poi e, infine, di punto di riferimento per la speranza di milioni di persone dopo la sua morte.
"Così è: Filippo Neri" scrisse di propria mano padre Filippo in calce ad una lettera dettata a un segretario. Se si tolgono i "due punti" tra la dichiarazione e la firma, queste parole possono diventare la più sintetica e adeguata presentazione della breve storia di una grande vita che padre Antonio Cistellini ha affidato a poche svelte pagine per tracciare il profilo del Fondatore dell'Oratorio, oggetto di studio, per decenni, e di amorosa ricerca. Così è Filippo Neri, il "profeta della gioia cristiana", l'uomo che per trentasei anni abbracciò come laico la sua consacrazione battesimale e la visse, per i rimanenti quarantaquattro, in un fervido ministero sacerdotale. Con una caratteristica che, al di sopra di ogni altra, accomuna i due periodi: un amore immoderato per Cristo, per dirla con il conterraneo Giovanni Papini.
"Chiudo gli occhi su questa terra dolorosa, drammatica e magnifica, chiamando ancora una volta su di essa la divina Bontà. Ancora benedico tutti. Roma specialmente, Milano e Brescia. Alla Terra santa, la Terra di Gesù, dove fui pellegrino di fede e di pace, uno speciale benedicente saluto. E alla Chiesa, alla dilettissima Chiesa cattolica, all'umanità intera, la mia apostolica benedizione." (dal Testamento di Paolo VI)
La santità per tutti: è il grande progetto che anima la vita e l'opera di Alfonso Maria de Liguori. Per realizzarlo esce dai conventi e dalle chiese, scende nelle strade e avvicina gli uomini, raggiungendoli attraverso la parola, predicata ma soprattutto scritta. Nelle due opere spirituali qui raccolte e adattate in lingua corrente, ritroviamo le caratteristiche peculiari della prosa alfonsiana: semplice, diretta, mai incolore, ma soprattutto calata nella realtà, con al centro il faro luminoso della fede a guidare i passi degli uomini. A distanza di due secoli le sue opere continuano ad essere richieste e meditate, cibo vitale e sostanzioso per la crescita della vita cristiana; e, contemporaneamente, guida nel cammino di perfezione.
Nel suo scritto teologico ed esortativo, pastorale e ascetico, Grignion de Montfort percepisce e contempla il mistero di Cristo e della Chiesa a partire da un unico punto focale: Maria. Il Trattato è suddiviso in tre parti. Nella prima parte espone la sua dottrina mariana incentrata sulla necessità di una devozione a Maria, come il mezzo più sicuro e necessario per consacrarsi a Dio. Nella seconda parte, l'autore spiega che la devozione mariana deve avere Gesù Cristo come fine ultimo; se è fine a sé è una "falsa devozione". Nella terza parte si espongono le pratiche interiori ed esteriori necessarie per potersi "consacrare". Un'intuizione attuale per il nostro tempo, che fa di Grignion de Montfort un maestro per il presente e il futuro della Chiesa.
Il volume, che prende spunto dal Liber ad Milites Templi. De Laude Novae Militiae di San Bernardo di Chiaravalle, deve la sua originalità al fatto che può essere letto come un testo di storia, per la ricostruzione che attinge alle fonti documentarie dell'epoca. Come un testo di spiritualità, per l'esegesi che attinge agli scritti di spiritualità monastica. Come un testo formativo alla Cavalleria, per l'analisi storica della dignità della Cavalleria e l'essenza morale della nobiltà. Ma anche come un testo di psicologia, per l'approfondimento del processo di individuazione della realizzazione della totalità del "Se" come pienezza umana e spirituale. Cambia il contesto ma non cambia l'uomo, che porterà sempre con se quel richiamo verso quell'Assoluto che è principio e fondamento della realtà. Ed è questo che San Bernardo di Chiaravalle con il suo libro consegna come mistico segreto ai Cavalieri del Tempio: la cura per la fragilità che produce una terribile e devastante malattia dell'anima.
Questo libro vuole offrire ai cristiani dei nostri giorni, soprattutto ai più giovani, l'immagine di un loro coetaneo che per farsi santo non ebbe bisogno di rifugiarsi in un deserto né di chiudersi in convento o di condurre una vita ascetica caratterizzata da cilici, discipline e eccezionali digiuni, ma che seppe incarnare nella vita laicale l'allegria, la nobiltà e l'autenticità dell'essere umano, proteso a beneficare i propri simili, e traboccante di gioia e di pace; seppe inoltre offrire al mondo odierno, agli inizi del secolo XXI, l'ideale di un giovane cristiano secolare in sintonia col carisma di Domenico di Guzmán, entusiasta dello spirito di Caterina da Siena e infine infiammato dalla personalità di quell'altro celebre domenicano, definito "profeta apocalittico", che fu Girolamo Savonarola. Il protagonista di questa storia è un simbolo per la gioventù di ogni tempo: studente rimandato in qualche esame, sportivo e alpinista, amante perfino della confusione, dell'allegria e degli scherzi, impegnato nelle lotte politiche, amico e galante con le ragazze della sua stessa età; un uomo, insomma, un "uomo integrale", tutto d'un pezzo ma insieme coerente con la propria fede cristiana che lo portava a fare ogni giorno la Comunione e a prodigarsi nelle opere di carità distribuendo tutto quel di cui poteva disporre e tutto se stesso.