
<<Non voglio essere ladro>> è una frase che Francesco d'Assisi ripeteva spesso ai suoi frati per esortarli a non commettere il grave peccato di appropriarsi dei beni che appartengono di diritto a Dio e ai suoi poveri. Si tratta di un invito ad apprendere l'arte della restituzione, vero caposaldo della spiritualità francescana, che si declina nelle azioni di rendere grazie, lodare, testimoniare e condividere.
Il primo capitolo del libro analizza il pensiero di Francesco sulla restituzione a partire dai suoi scritti, il secondo completa la riflessione sulla base delle testimonianze riportate dai suoi primi biografi, mentre il terzo approfondisce il tema dal punto di vista teologico, interrogando i vangeli, la tradizione e il magistero della Chiesa. Nel quarto e ultimo capitolo, il pensiero e l'esperienza del santo d'Assisi dialogano infine con la cultura contemporanea per mostrare l'attualità profetica del suo messaggio.
<<Se l'amato è povero, l'amante si studia di farsi povero, se è disprezzato, si studia di farsi disprezzare>>.
Un "maestro nell'arte di pensare, di vivere e di pregare". All'Angelus del 29 aprile 1975 Paolo VI rievocava con commosse parole la figura di Jacques Maritain. La loro amicizia, iniziata nel lontano 1925 e intensificata tra il 1945 e il 1948, quando il filosofo fu nominato Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, era essenzialmente "intellettuale". L'ipotesi storiografica che sta alla base del libro è che il ruolo svolto indirettamente da Maritain e direttamente da Montini nella cultura italiana degli anni centrali del Novecento sia stato lo "sdoganamento" della modernità, con tutte le sue implicazioni, dallo schietto riconoscimento della libertà di coscienza alla fondazione della legittima laicità dello Stato. La "svolta" impressa alla storia della Chiesa dal concilio Vaticano II non sarebbe stata possibile, o si sarebbe diversamente orientata, senza il contributo di pensiero di questi due eminenti intellettuali, che nel confronto ideale sul rapporto tra cristianesimo e civiltà hanno scritto un importante capitolo della storia delle idee del secolo scorso.
Nel racconto della sua vita, sant'Ignazio ignora gli avvenimenti anteriori al 1521, anno della sua conversione. Come in altre grandi autobiografie religiose, ci viene così presentata l'immagine di una esistenza spezzata in un prima e in un dopo incommensurabili e discontinui, e il percorso fra questi due termini si compie attraverso una storia tortuosa e virulenta che ci rivela progressivamente l'eccezionale complessità della figura di sant'Ignazio. In lui sono congiunte in un nodo strettissimo personalità apparentemente incompatibili: il visionario e il tattico, il politico e l'estatico. Egli è il «contemplativo nell'azione» secondo la perfetta definizione del suo compagno Jerónimo Nadal. Ma sant'Ignazio, nella sua autobiografia, sceglierà per sé un altro nome, il Pellegrino: vorrà cioè apparire, innanzitutto, come un essere votato a seguire fino in fondo un percorso già tracciato. Non si fa differenza tra fatti e introspezione: i casi e gli incidenti, le visioni, le grazie e le disgrazie vi assumono l'identica natura di segni coinvolti nello scambio continuo che c'è fra il Pellegrino e Dio: ogni dato è una mossa, in un gioco nell'assoluto fra due parti infinitamente sbilanciate.
I coniugi Luigi Martin e Zelia Guérin, genitori di santa Teresa di Lisieux, sono stati proclamati beati da papa Benedetto XVI il 19 ottobre 2008; il 18 ottobre 2015 papa Francesco li ha canonizzati. Luigi e Zelia sono stati i genitori di una particolarissima e santa famiglia che ha visto tutte e cinque le figlie abbracciare la vita claustrale: quattro presso il Carmelo di Lisieux e una presso il monastero della Visitazione di Caen. Questo libro ti farà entrare nella piccola Chiesa domestica che Luigi e Zelia Martin, abbandonandosi con fiducia alla volontà di Dio, seppero costruire e nella quale crebbero loro figli. Scoprirai così il loro segreto: vissero il loro amore di sposi e la loro quotidianità, fatta di gioie e di dolori, guardando sempre al cielo e offrendo tutto a Gesù. Oggi, in un mondo in cui il valore del matrimonio e della famiglia è minacciato, questi due sposi sono un esempio di come, facendo entrare Gesù nella nostra vita, anche l'ordinario diventa straordinario ed è capace di portare frutti di luce vera che non muoiono. Fai dei coniugi Martin un esempio da seguire nella tua famiglia!
"Santa Faustina Kowalska (1905-1938), l'apostola della Divina Misericordia, appartiene oggi al gruppo dei santi della Chiesa più conosciuti. Attraverso lei il Signore manda al mondo il grande messaggio della misericordia Divina e mostra un esempio di perfezione cristiana basata sulla fiducia in Dio e sull'atteggiamento misericordioso verso il prossimo. Arricchita da numerosi estratti dal suo famoso Diario, questa biografia autorizzata ci permette di conoscere la figura dell'umile suora polacca, ma anche la famiglia e le molte persone che hanno influenzato la sua formazione spirituale. Queste pagine, lette di per sé o per uno studio specifico del diario stesso, rappresentano un'introduzione autorevole a questa importante santa del Ventesimo secolo".
La vita di Giovanna d'Arco non è una leggenda, ma una meravigliosa realtà, anche se molti non hanno mai creduto nella sua missione sovrannaturale per salvare la Francia dall'occupazione inglese. Ci troviamo nel XV secolo, un secolo di lotte civili tra gli stessi francesi.
La storia di Giovanna d'Arco è una storia appassionante nella quale si manifesta in modo chiaro ed evidente il potere di Dio, che sceglie la persona più debole del mondo, una giovinetta che non sapeva né leggere né scrivere e nemmeno montare a cavallo, per dirigere gli eserciti di Francia e conseguire grandi vittorie. Per questo Dio le concesse la compagnia e i consigli permanenti di alcuni santi come san Michele arcangelo, santa Margherita di Antiochia e santa Caterina di Alessandria, che le parlavano e la consigliavano in tutto quello che doveva fare.
Santa Gemma Galgani è una delle sante più straordinarie della storia della Chiesa. Visse sulla propria pelle la Passione di Gesù Cristo, dalle ferite a piedi, mani e costato alla flagellazione, dalla corona di spine al sudore di sangue. Ebbe inoltre una relazione personale molto stretta con Gesù, con la Vergine e con San Gabriele dell'Addolorata, che le apparivano con frequenza. Anche il demonio le appariva frequentemente. Dio lasciava che la tentasse, perché Gemma potesse così ottenere più meriti nel suo cammino verso di lui.
Morì a 25 anni, piena di meriti e santità.
Il tema della misericordia ha caratterizzato il pontificato di papa Francesco sin dagli inizi. Nel suo primo Angelus, egli ricordava che "il volto di Dio è quello di un padre misericordioso, che sempre ha pazienza"; poi ribadiva che Dio "mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono". E molti altri potrebbero essere gli esempi. La decisione di indire un Giubileo straordinario - l'Anno santo della misericordia - appare, dunque, in piena continuità con l'agire di questo papa. L'occasione offre anche lo spunto per un approfondimento: in che modo l'altro Francesco, vale a dire il santo di Assisi, parlava della misericordia? Come l'ha vissuta? A partire dai suoi scritti, scopriamo il fascino di una testimonianza cristiana senza compromessi. Una vita in cui misericordia e verità si incontrano. Un percorso di fede che continua ad interpellare gli uomini del nostro tempo.
Tutto ciò che riguarda Padre Pio è stato sviscerato dai mass media, soprattutto dopo la proclamazione della sua santità. Solo un aspetto della sua vita resta ancora in ombra: la persecuzione cui fu sottoposto da parte della Chiesa. Una persecuzione che rimane un enigma. Iniziata subito dopo la comparsa delle stigmate sul corpo del religioso, è durata, sempre più accanita, per il resto della sua vita e per diversi anni anche dopo la morte. Padre Pio visse in un continuo dissidio. Tremendo. Martirizzante. Furono molte le persone umane fallibili che all'interno della Chiesa cattolica, ebbero il compito di giudicare la sua vita, la sua condotta e i suoi fenomeni mistici, e che si sbagliarono clamorosamente. La cosa grave sta nel fatto che quelle persone erano ai vertici di vari dicasteri vaticani, in particolare il Sant'Uffizio, il supremo tribunale per la difesa della fede. "Dimenticare le sue sofferenze significa tradirlo" mi disse un giorno Fra Modestino, un confratello di Padre Pio, considerato, dopo la morte dello stigmatizzato, il suo erede. Non è possibile pensare Gesù senza croce; non è possibile pensare Padre Pio senza sofferenze. Questo libro intende soffermarsi soprattutto sul racconto di queste sofferenze "morali e spirituali". E sulle persecuzioni che ne furono causa e che il religioso subì per tutta la vita. Il racconto si basa su migliaia di documenti conservati nell'Archivio segreto del Vaticano e in quello del Sant'Uffizio...
La storia dell’arte cristiana è costellata di raffigurazioni di santi, comunemente accompagnati da un complesso di simboli e segni distintivi. Come identificare i santi attraverso i loro simboli tradizionali? E perché un determinato simbolo è associato a uno o più santi? Quale significato si cela dietro ai simboli che caratterizzano l’iconografia dei santi? Il volume, ricco e completo, effettua il «restauro culturale» di un patrimonio prezioso, offrendo un repertorio di facile consultazione e corredato di numerosissime immagini.
Il volume è fonte di informazioni di tipo enciclopedico per gli studiosi nonché miniera quasi inesauribile di notizie e curiosità per tutti gli appassionati.
Sommario
Introduzione. I. Allegorie. II. Eventi storici. III. Eventi miracolosi. IV. Animali. V. Segni peculiari di professioni. VI. Strumenti di martirio. Bibliografia. Indice delle illustrazioni. Indice dei santi. Indice dei simboli.
Note sugli autori
ROCCO PANZARINO, nato a Grumo Appula (BA) nel 1944, ha studiato teologia a Roma nella Congregazione dei Servi della Carità (Guanelliani). Vive a Fasano (BR), dove, per oltre venticinque anni, ha collaborato con l’Editore Schena, con cui ha pubblicato: I Santi del Calendario secondo il Martirologio Romano (22009); Dio, Sezione aurea, Bellezza (2005); Tra le corde dell’anima. Quadri Parole Idee in esposizione (2006).
MARZIA ANGELINI, nata a Mesagne (BR) nel 1975, ha conseguito la laurea in architettura e il dottorato di ricerca in conservazione dei beni architettonici presso l’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. Studiosa di storia dell’architettura e di iconografia, con particolare riguardo al restauro dei monumenti, attualmente è funzionario architetto presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le provincie di Lecce, Brindisi e Taranto.
INSIEME e con Maria De Mola, i due autori hanno pubblicato Guida all’arte sacra nel territorio di Fasano (Faso Editrice, Fasano 2011).
Il testo descrive in modo analitico le malattie di sette santi - l'apostolo Paolo, Francesco d'Assisi, Giovanni di Dio, Alfonso Maria de' Liguori, Camillo de Lellis, Teresa di Lisieux e Giovanni Calabria - e del beato John Henry Newman. In alcuni casi, soprattutto per le figure più recenti, vengono illustrate le diagnosi o le descrizioni della sintomatologia, mentre per le più remote sono presentate, sulla base della documentazione rinvenuta, le più probabili ipotesi diagnostiche. Il tutto senza indulgere in alcun modo al "dolorismo" di certa tradizione agiografica, ma evidenziando come la malattia possa essere stata evento determinante per le scelte esistenziali o compagna della vicenda biografica pur senza interferire nella dimensione della santità. Il volume offre inoltre un breve profilo "patografico" di circa cinquanta tra santi, beati e venerabili per i quali sono documentate una o più patologie significative e un glossario con i nomi delle malattie e dei termini medici utilizzati.