
Il volume si apre col profilo di S. Giovanni Evangelista - il discepolo prediletto che Gesù amò come un figlio - aggiungendo un nuovo punto di vista per comprendere meglio che cosa sia la santità. Non è, infatti, la vita del discepolo che sta in primo piano, ma la persona del Divino Maestro a essere contemplata e raccontata in tutte le possibili sfumature offerte dalla Rivelazione. Anche gli altri nove Ritratti sono orientati a Cristo, ma ripercorrendo la storia della Chiesa degli ultimi cinquecento anni: dalla carmelitana Teresa d'Avila (1515) fino alla carmelitana Lucia di Fatima (2005). Tra questi due estremi, incontriamo altri due "santi" che ci permettono di toccare alcuni snodi nevralgici della storia cristiana come il Beato Marco d'Aviano e padre Michele Agostino Pro. Gli altri Ritratti evocano personalità significative per i drammi ecclesiali dei nostri giorni: per i giovani è la storia sofferta ma generosa di Gabriele dell'Addolorata; per le famiglie è la vicenda dei coniugi Martin (genitori di S. Teresa di Lisieux, canonizzati durante l'ultimo sinodo dei vescovi); per gli operatori di misericordia è la Beata Enrichetta Alfieri.
Due testi inediti di Karol Wojtyla, all'epoca Arcivescovo di Cracovia, che sviluppano un approccio antropologico, teologico e pedagogico all'amore umano, mostrando come la sua educazione sia strettamente collegata a quella del desiderio. Si tratta di coniugare le dimensioni dell'affettività e della riflessione, facendo incontrare l'amore e il bene, per evitare che l'incontro con l'altro sia inquinato dalla logica del consumo e dell'uso reciproco. Anche in questo caso, come in ogni altra espressione della persona, si pone la sfida della maturità, la capacità di esprimere l'amore all'altezza della dignità umana.
Amare la vita e desiderare la felicità: sembra ovvio, e tuttavia è proprio quello che accade alla maggioranza di noi? Finché si è bambini è forse più facile, ma poi le cose si complicano e capita di cadere in situazioni che ci portano a odiare la vita e a una profonda infelicità. Le ragioni di questo sono tante e spesso svolgono un ruolo determinante le circostanze esterne, ma molto dipende da noi e dalle nostre scelte. In realtà ogni uomo è naturalmente orientato alla ricerca della felicità, ma, nell'urgenza di trovarla, finisce per soddisfare bisogni effimeri imposti dall'esterno, come il denaro e il successo, o per seguire insegnamenti e perseguire obiettivi che non sono fatti per lui. Sul filo della Regola di san Benedetto, Dom Guillaume ci guida in un percorso attraverso i meccanismi che giorno dopo giorno ci chiudono in una gabbia sempre più soffocante. Perché oggi l'uomo è tutt'altro che libero. La strada per la vera libertà, e dunque per una felicità piena e feconda, passa per una profonda conoscenza di sé: la consapevolezza dei doni ricevuti, dell'importanza del proprio ruolo nella comunità dei viventi, ma anche di questo desiderio di vita e felicità che ci abita e rappresenta il potente motore che, correttamente indirizzato, ci spinge a crescere e a vivere davvero.
Vita di Antonio di Padova narrata e illustrata per ragazzi. Nel 1195 a Lisbona nasce Fernando, figlio di un cavaliere, destinato a un futuro di onore, ricchezza e gloria. Ma a quindici anni Fernando decide di entrare in convento. Sembrerebbe la fine della storia. Invece da qui ha inizio una vita avventurosa, fatta di viaggi e di incontri, e Fernando cambia nome e diventa Antonio, il Santo. Ricordato per i suoi miracoli, ma soprattutto per il suo impegno nel difendere e aiutare i più deboli e i più poveri.
La demonologia presente negli scritti di suor Faustina Kowalska è intessuta di esperienza e di conoscenza. Il diavolo teme che l'uomo, per amore verso Dio, si ponga in lotta contro il peccato attraverso una vita mistica ricca di amore e di misericordia verso tutti. Comprendere che Satana non si combatte con preghiere sterili e vissuti religiosi formali, ma con l'amore e con il sacrificio della volontà, consente di comprendere e valorizzare il contributo specifico di suor Faustina in questo campo: rendere l'uomo esorcista di se stesso.
San Filippo Neri, informato del sopraggiungere di un vescovo che lo stimava molto, si fece trovare intento ai giochi di altalena. Teresa d'Avila elencava i propri grandi peccati a chi la definiva una mistica. Don Bosco pagò la popolarità tra i suoi giovani con il prezzo altissimo di essere osteggiato da avversari potenti e considerato pazzo dai suoi stessi amici. Lo studente Karol Wojtyla, che trovò incisa sulla propria porta, dai compagni di seminario, la scritta: «Futuro santo», ha dovuto compiere un lungo percorso di umiliazione e di dolore prima di salire agli onori degli altari. Chi sia un santo se lo chiedono in tanti, anche nelle sacre stanze dei palazzi vaticani, dove esiste una Congregazione preposta a valutare i «candidati». Ma come funzionano i processi di beatificazione e di canonizzazione? Il libro si propone di illustrare gli elementi strutturali della santità «dimostrabile», sfatando alcuni falsi miti e facilitando la riflessione su aspetti che impattano sulla vita di ciascuno e possono creativamente interpellarla.
È una delle figure più interessanti del movimento cattolico che, tra Otto e Novecento, a Bergamo come nel resto d'Italia, offre la prima risposta sistematica alle sfide dalla società contemporanea. Il suo profilo biografico si snoda in varie tappe: l'ambiente familiare e parrocchiale, la formazione culturale, l'impegno associativo, la docenza nelle scuole di Bergamo e della provincia, la fondazione e la direzione delle Piccole Apostole della Scuola Cristiana. Abito laicale, apostolato a tempo pieno nella scuola pubblica, vita comune, ritmi di preghiera snelli e vita religiosa dallo stile "secolare" sono i tratti caratteristici del nuovo Istituto, chiamato a operare «come lievito, senza chiasso», per dare anima e «linfa rigeneratrice» alla società. Personalità affascinante, riesce a trasmettere una spiritualità ricca e semplice al tempo stesso. Al centro c'è l'esperienza di Gesù, «l'unico affetto dominante» dal quale si lascia condurre e con il quale desidera «fare casa», a imitazione del "sì" obbediente della Vergine Maria e di Teresa di Lisieux, la sua santa prediletta. La sua vita è intrecciata con quella di laici come Nicolò Rezzara, vescovi come Radini Tedeschi e Bernareggi, sacerdoti come Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII. Intelligente, sensibile, dotata di capacità organizzative e di governo non comuni, Maria Elisabetta Mazza ha molto da dire anche oggi.
Giovedì 9 maggio 1974 Paolo VI inaugura la nuova sede della Conferenza Episcopale Italiana alla Circonvallazione Aurelia in Roma. Con questo dono di Montini alla Chiesa italiana, si dimostrava una volta di più il suo particolare legame con la CEI, quale Vescovo di Roma e Primate d'Italia. La sua ansia era che l'episcopato italiano fosse modello ad altri, e avesse a compiere una preziosa missione nella comunità internazionale. Per questo ha sempre incoraggiato i Pastori a far prendere alla Chiesa italiana coscienza della sua nuova esistenza storica, del suo patrimonio morale e religioso. Sorprendentemente, ricevendo la Conferenza Episcopale italiana nel maggio 2014, Papa Francesco ha voluto consegnare ai Vescovi il discorso - qui riportato - che Papa Montini aveva pronunciato il 14 aprile 1964. Le parole di Paolo VI si intrecciano con quelle di Papa Francesco, che stimola i Vescovi italiani a favorire l'apostolato dei laici, la formazione del clero, la vita pastorale, la scuola, la stampa cattolica, i migranti, i poveri, l'applicazione dell'eredità del Concilio, la famiglia, i disoccupati...
Dopo secoli di abbandono, i luoghi della devozione francescana vennero gradatamente riscoperti agli inizi del '900 da diversi viaggiatori, perlopiù stranieri. Il libro rievoca quei viaggi alla ricerca dei quattordici romitori francescani tuttora esistenti lungo la dorsale appenninica fra Toscana, Umbria e Lazio: dalla Verna alla Porziuncola, alla Valle Santa di Rieti. Nei resoconti di William Blake Richmond, Edith Wharton, Vernon Lee, Dino Campana, Corrado Ricci, Guido Piovene e altri, quello che viene a comporsi è l'invito a riscoprire l'Italia nei suoi itinerari meno conosciuti e spesso di maggior fascino.
È la storia di un uomo, un medico, un santo. Giuseppe Moscati (1880-1927) ha vissuto la sua vita quotidiana in un modo straordinario. Era un medico capace di diagnosi eccellenti e di carità profonda. Era un ricercatore acuto, appassionato di scienza, all'avanguardia negli studi, sempre pronto a soccorrere il prossimo, confidando nel buon Dio che consola sempre chi in Lui spera e arriva là dove la scienza non può più nulla. A Napoli tutti lo conoscevano: ricchi e poveri, mendicanti e baroni. Ripercorriamo la sua esistenza attraverso gli episodi, gli studi e le sue stesse parole, fino a scoprire una vita semplice e luminosa, laica, cioè veramente cristiana.
La nascita della mistica e veggente polacca suor Faustina Kowalska (1905) e la morte di Karol Wojtyla (2005) segnano l'inizio e la fine di una storia che, nell'arco di un secolo, corre parallela e a volte si intreccia, in modo sorprendente e misterioso, conle vicende di persone comuni. Il filo conduttore, che coinvolge anche figure come padre Pio da Pietrelcina, il santo del confessionale, e Massimiliano Kolbe, il martire francescano del campo di concentramento di Auschwitz, è rappresentato dalla Divina misericordia, cuore della devozione di suor Faustina. La ricostruzione di questa insolita vicenda, realizzata attraverso la consultazione di una vasta documentazione, è una pagina importante della spiritualità cristiana del Novecento.
Per esperienza, elaborazione teologica ed espressione letteraria, Giovanni della Croce è considerato al vertice della mistica cristiana e la sua opera risveglia ancora oggi vivo interesse anche nei campi della filosofia, della psicologia e della letteratura.I temi centrali del suo pensiero sono divenuti familiari anche ai lettori di oggi: un Dio intimo e trascendente, la fede e l’amore, la contemplazione e la preghiera semplificata, la notte oscura, il duro cammino della trasformazione.
Le caratteristiche della spiritualità spagnola del XVI secolo offrono un clima favorevole alla sua creazione originale: vita spirituale intensa, importanza dell’orazione mentale,spirito pratico e realista, mistica accompagnata da una profonda preparazione teologica, espressione letteraria di grande valore.
Agli inizi del Seicento gli scritti di Giovanni della Croce vengono letti con interesse negli ambienti degli illuminati e dei quietisti e la sua condizione di mistico di frontiera lo espone al rischio di fraintendimenti e alle denunce dell’Inquisizione. Nel 1926riceve il titolo ufficiale di dottore della Chiesa.

