
Sacerdote e missionario della Congregazione dei Sacri Cuori, Damiano De Veuster nel 1873 si offre come volontario per il lebbrosario dell’isola di Molokai – dove il governo confina tutti coloro che hanno contratto la malattia – restandovi per sempre, solo senza altri confratelli.
Prete, medico e padre dei suoi lebbrosi, edifica una chiesa, si occupa degli orfani, riaccende la dignità dei malati spingendoli a lavorare e migliorare le loro condizioni materiali, si fa incessantemente portavoce delle loro necessità al cospetto delle autorità.Trasforma un «cimitero vivente» in una comunità viva. Nel 1885 scopre di essere stato contagiato dalla lebbra e quattro anni dopo muore.
La sua figura colpì l’immaginazione dei suoi contemporanei che lo conobbero attraverso i racconti di viaggiatori, artisti e scrittori, fra gli altri Robert Louis Stevenson che ne difese appassionatamente la memoria.
destinatari
Per chi vuole conoscere o approfondire la figura di padre Damiano.
l’autore Jan de Volder, giornalista, ha pubblicato Il paradosso di Bruxelles. È membro della sezione belga della comunità di S. Egidio.
Contenuto
L’esperienza umana e religiosa di Francesco di Assisi è molto più complessa di quanto sembri, carica com’è di stereotipi ed equivoci accumulatisi nel corso dei secoli. La sua identificazione con i giullari, per esempio, sovente ricondotta alla sua inclinazione per la musica, è invece carica di ben altri significati: diversamente dai trovatori, espressione di una cultura aristocratica, i giullari sono un rifiuto della società medievale. Quello che si è soliti chiamare «Poverello» è in realtà un uomo che sceglie coscientemente di porsi al di fuori degli schemi culturali e istituzionali del suo tempo, dando vita a un modello di aggregazione religiosa assolutamente inedito nel panorama dell’Italia del Duecento. Per i francescani secolari di oggi è essenziale recuperare quell’alterità che rappresenta il carattere dominante e qualificante della primitiva esperienza del frate di Assisi, per offrire alla Chiesa, alla società e al mondo il vero volto di Francesco.
Destinatari
Studiosi e appassionati di francescanesimo; studenti e formatori.
Autore
Pietro Urciuoli è nato ad Avellino nel 1964; componente della locale fraternità dell’Ordine francescano secolare, collabora con periodici di cultura cattolica ed è laureando in filosofia presso l’università degli studi di Salerno. Esercita la professione di ingegnere presso un’amministrazione centrale dello stato.
L'opera disegna i tratti principali dell'ambiente sociale, politico, culturale e religioso in cui è maturato il progetto della principale iniziativa di divulgazione francescana nel corso dell'età contemporanea.
Questo libro è un interessante saggio, unico nel suo genere, che delinea un sentiero mai percorso in precedenza da chi ha voluto studiare san Francesco e il Crocifisso di san Damiano. Un testo che mira a far conoscere più a fondo il santo di Assisi, la figura a cui guardare per comprendere l'essenziale della fede. Lo scritto è frutto non solo dello studio e dell'intuizione dell'autore, ma in modo particolare dell'esperienza di fede che sa legare teologia, arte e letteratura per farle diventare strumento di evangelizzazione attraverso la via della bellezza. Nelle pagine di Valenziano, che evidenziano la poliedrica ricchezza del pensiero cristiano posto dinanzi al mistero della croce, si incontrano diversi autori (da Agostino a Jacopone da Todi, da Efrem il Siro a Bonaventura...), tutti in grado di unirsi verso l'unico obiettivo: il senso dell'amore gratuito, totale e unilaterale rivelato da Dio.
L'Anno Santo, che Papa Francesco ha voluto celebrare sotto il segno della speranza, è un'occasione di riflessione profonda sul rinnovamento spirituale e sulla riconciliazione tra gli uomini e con DiS. E proprio per riflettere sull'importanza del Giubileo, padre Leonardo Sapienza richiama l'esperienza vissuta da Papa Paolo VI nel 1975, quando, nonostante dubbi e difficoltà, decise di mantenere viva la tradizione iniziata nel 1300.
Attraverso un'antologia di discorsi, omelie, lettere e udienze di Papa Montini, padre Sapienza riesce a far riscoprire al lettore significato del Giubileo come evento che, lontano dalle apparenze, è un invito a un profondo rinnovamento interiore.
Con una lettura che spazia dalle esperienze personali di Paolo VI ale riflessioni teologiche e spirituali, il testo aiuta a comprendere la rilevanza continua del Giubileo, esplorandone il suo significato come tempo di grazia nella Chiesa di oggi.
Un libro che invita a riscoprire la bellezza del Giubileo come un periodo di rinnovamento e di gioia profonda, in cui i fedeli sono chiamati a essere testimoni e messaggeri di speranza per il mondo intero, affrontando le nuove sfide con fede e resilienza.
Il volume prende in esame un frammento" della vita francescana - quella di un determinato territorio urbano - per scoprire in che modo aspetti diversi si sono intrecciati e connessi tra loro. "
Francesco di Assisi, pur desiderando una vita ritirata negli eremi, si divise tra preghiera e servizio apostolico. Un'esperienza che condividerà con i primi compagni, ma che a un certo punto coinvolgerà anche altri uomini e donne: nasce così l'Ordine della Penitenza (che maturerà fino a diventare il Terz'Ordine francescano). Molti storici, riferendosi a questo periodo, parlano addirittura di un "Medioevo laicale", animato da coloro che, pur non essendo consacrati in un ordine religioso, vivevano i valori evangelici nelle realtà del mondo. Giovanna Casagrande, tra i massimi esperti di un tema tanto ricco, complesso e affascinante, ci aiuta a leggerlo nelle sue molte sfaccettature. A partire dal Memoriale propositi del 1221 di Onorio III, l'Autrice - che qui riunisce alcuni tra i suoi scritti più importanti sull'argomento - analizza un fenomeno unico nel suo genere e ne traccia lo sviluppo nei secoli successivi.
"Se l'inizio della fede è opera del Signore, sant'Agostino descrive anche come si rimane in questo inizio. Qui le parole chiave sono quelle contenute nel sottotitolo: seguire e rimanere in attesa. E la figura che le rappresenta è Giovanni, il discepolo più amato. Giovanni rappresenta chi attende di essere amato, e rimane per grazia e non per sforzo in questa attesa. In lui appare evidente che "se non si è prima amati (cf. 1 Gv 4, 19) non si può né amare né seguire" (p. 171). In lui si rinnova in ogni istante l'attesa dei gesti del Signore, l'attesa di quei nuovi inizi nei quali la libertà aderisce alla grazia "per il piacere da cui è attratta" (p. 372)".
La Summa Theologiae di Tommaso d'Aquino appartiene a quelle opere che, come i poemi omerici o la Divina Commedia di Dante, non smettono mai di parlare all'uomo, di affascinarlo e di stupirlo. La nuova e interessante prospettiva che l'autore propone in questo lavoro documenta l'inesauribile ricchezza dell'Aquinate. In queste pagine si percorre, attraverso il tema dell'amore e dell'amicizia, un viaggio che dalla sapienza mesopotamica, egizia e indiana, passando attraverso la filosofia greca, approda ai lidi della rivelazione biblica, alla sapienza dei Padri della Chiesa e quindi alla sintesi teologica di Tommaso, al cuore stesso della Summa. La vera conoscenza consiste in ultima analisi proprio nell'amore, che il soggetto e l'oggetto della conoscenza stessa. E l'uomo impara ad amare soprattutto nell'amicizia, nella convivenza amicale con Cristo. Convivenza che percorre, come sue strade privilegiate, la preghiera, l'eucaristia e l'amore fraterno. Soltanto chi ha sperimentato l'amicizia come strada a Dio e alla conoscenza del suo infinito mistero può penetrare profondamente nel pensiero di san Tommaso.
Attraverso le Scritture e i testi di grandi testimoni della Tradizione della Chiesa il significato teologico e mistico dell’abbandono e della morte di Gesù. La nostra epoca è caratterizzata dal “dilagare del nulla”. Il non senso è avvertito come un negativo, un galleggiare sul vuoto. Dove trovare la luce? Partendo da tale invocazione di senso, nella consapevolezza che l’esperienza e la teologia mistica riconoscono nel nulla di Cristo la rivelazione dell’essere di Dio che è Amore, il volume traccia un percorso di riflessione sull’abbandono e la morte di Gesù come via di conoscenza di Dio. I contributi interrogano la Scrittura e la grande Tradizione della Chiesa nei testi di San Paolo, Bonaventura, Giovanni della Croce, Teresa di Lisieux. La questione del nulla viene inoltre affrontata nella sua valenza speculativa entro la vicenda del pensiero occidentale (contributo del filosofo Massimo Donà).
Quest'opera ci offre un viaggio nei secoli, scandito dalla successione dei giorni dell'anno, attraverso la storia di tanti santi, da sempre mediatori fra il cielo dove vivono e la terra dove hanno vissuto. Uomini e donne pieni di virtù, esempi di una risposta totale al richiamo dell'amore fraterno, che ci appaiono come modelli di vita da imitare e potenti intercessori da invocare, ma che soprattutto ci mostrano il vangelo dispiegato nel tempo, spingendoci a voler costruire un mondo sempre più vicino alla volontà di Dio. Il volume comprende i mesi da gennaio ad aprile.