
Una raccolta di meditazioni teologico-spirituali per riscoprire una figura di per sé sfuggente come san Giuseppe, e tuttavia "santo", ossia uomo in cui Dio opera, e di sommo rilievo, specie se si pensa che, dopo Maria, è il santo più importante per la Chiesa. Una varietà di voci attorno alla figura del Patrono della Chiesa universale, tracciando un percorso a tre fuochi: una lettura attenta e appassionata della Lettera apostolica di papa Francesco, Patris corde; una rassegna degli Inni liturgici, che sono come il fiore poetico e musicale della meditazione cristiana sulla figura di Giuseppe; infine, la presentazione del Santuario giuseppino di Milano, ancora in gran parte sconosciuto, con l'illustrazione di tre grandi e pregevolissime tele, veri e propri gioielli d'arte e di cultura cristiana custoditi nel Santuario, raffiguranti alcuni "misteri" della vita di san Giuseppe. Chiude il volume un'Appendice con tre omelie tenute nel Santuario in occasione delle tre liturgie principali dell'anno dove si fa memoria del santo.
Il presente lavoro è una visita discreta, attraverso le Agende, alle giornate dell'arcivescovo Angelo Giuseppe Roncalli, delegato apostolico in Turchia e Grecia e amministratore del Vicariato latino di Istanbul dall'inizio del 1935 al termine del 1944. È come dissetarsi a una fontana dalla quale zampilla la fresca acqua della carità nei gesti della vita quotidiana. Al termine di questo percorso, storico per il periodo temporale interessato, ma sempre attuale per il valore testimoniale del suo contenuto, emerge tutta la ricchezza delle opere di misericordia corporale e spirituale contenuta nei gesti semplici e quotidiani di Angelo Giuseppe Roncalli. Quello che è stato un itinerario spirituale personale è diventato, poi, il sentiero indicato a tutta la Chiesa quando, divenuto Papa Giovanni XXIII, all'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II pronunciò le indimenticabili parole: "Ora la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore...".
La Storia e la Vita non sono due parole. Sono fili che s'intrecciano e a volte s'annodano. Si corre, si corre... verso quale traguardo? Perché affannarsi tanto se tutto finisce? In un attimo si può spegnere la luce e cala il sipario. Qual è il senso di tutto questo? C'è sempre una trama da scoprire, se non siamo distratti ed occupati dalle nostre corse quotidiane. I fili della Storia e della Vita possono diventare uno solo. Fili persi, fili ritrovati. Vita imprevedibile che passa da una Storia sorprendente. In questo caso ha un nome: Adele. Di Adele de Batz de Trenquelléon (1789-1828), fondatrice delle Suore Marianiste, è in corso la causa di beatificazione.
Biografia di San Ludovico Bertran, uno dei piu grandi evangelizzatori delle Americhe, strenuo difensore degli Indios. Ludovico Bertran e stato uno dei protagonisti dell'evangelizzazione delle Americhe. Questo libro presenta la sua attivita di instancabile predicatore della Parola di Dio nei territori allora inesplorati della Colombia e di coraggioso difensore degli indios contro i conquistadores. Ludovico inoltre e stato anche un grande Maestro dei Novizi Domenicani a Valencia. La sua opera ha brillato cosi tanto da essere proclamato Patrono della Colombia e dei Novizi Domenicani". "
Terza edizione. Isabella Flores Oliva, detta Rosa per la bellezza del suo viso, visse in modo appassionato la sua fede e il suo amore per Cristo predicando" nella citta di Lima all'inizio del 1600. "
"Uomo evangelico": chi l'ha conosciuto così chiamava san Domenico. Le prime comunità da lui fondate erano chiamate comunità apostoliche. San Domenico (1173 circa - 1221) fonda la sua spiritualità e il suo agire sulla Parola di Dio. Ha come sorgente Gesù Cristo, come animatore segreto lo Spirito Santo, come modelli gli apostoli dopo l'esperienza della pentecoste, come riferimento storico privilegiato il cenacolo e come esperienza reale e globale la Chiesa apostolica primitiva. Fu trasformato dalla misericordia di Cristo e chiedeva per tutti questa stessa misericordia, di notte intercedendo per la conversione di tutti e di giorno predicando il Vangelo della misericordia. Domenico Abbrescia ha raccolto e commentato le parole che realmente san Domenico ha pronunciato e che ci sono state tramandate da fonti accreditate e autorevoli. In pochissime pagine siamo così introdotti nella conoscenza e nell'ammirazione di san Domenico.
Per l’Anno della fede abbiamo pensato di proporre al lettore italiano un estratto della Somma Teologica. Nella Seconda Parte di questa famosissima opera, Tommaso si interroga sulla natura della fede, sui rapporti tra la fede e l’intelligenza e la volontà umane, sui peccati contrari alla fede e sui doni dello Spirito Santo, dell’intelletto e della scienza che perfezionano la nostra intelligenza.
Credere in Dio è un atto simultaneamente divino e umano. È divino perché deriva dalla virtù della fede teologale, la quale ci è donata solo da Dio, ci fa conoscere ciò che Dio stesso conosce, realizza una certa forma di unione tra noi e Dio, come dice san Paolo: Il Cristo abiti nei vostri cuori per la fede (Ef 3,17), e ci introduce nella vita stessa di Dio, come dice Gesù stesso: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato ha la vita eterna (Gv 5,24). Ma credere in Dio è anche un atto umano quanto al modo del suo esercizio, perché è un atto, non costretto, ma libero e volontario, in quanto credo perché voglio credere. Perciò è un atto meritorio e lodevole. È un atto non cieco e assurdo, ma ragionevole, perché risponde al desiderio dell’intelligenza umana di conoscere il vero.
Le questioni, che qui presentiamo in traduzione italiana, riproducono il trattato sulla fede, contenuto nella Somma Teologica. San Tommaso d’Aquino espone in modo sintetico e organico: la fede in se stessa, le sue cause e i suoi effetti, i doni dello Spirito Santo dell’intelletto e della scienza, i peccati contro la fede che sono l’incredulità, l’eresia, l’apostasia e la bestemmia, e gli effetti di questi peccati che sono la cecità della mente e l’ottusità dei sensi.
Introduzione di Giorgio Maria Carbone O. P.
Traduzione di Tito Sante Centi O.P. e Giorgio Maria Carbone O. P.
L'etica non può risolversi in un complesso di norme o precetti e nemmeno nell'esercizio della loro applicazione. Una simile prospettiva sarebbe una semplice dichiarazione di correttezza procedurale. Ma l'etica sta più dalla parte del contenuto che della forma. Ha un fascino materiale. E proprio perché di fascino si tratta, il suo sguardo è più educativo che normativo e sanzionatorio. Un conto è non agire contro un precetto per il timore della pena, altro è agire secondo il precetto ma per la bellezza di ciò che si fa, anche se il precetto non ci fosse. E la differenza è stabilita dal contenuto. Il trattato di san Tommaso d'Aquino sulla prudenza, offerto in queste pagine, rappresenta il fulcro della moralità e, a veder bene, richiama virtualmente alla dimensione estetica dell'agire morale.
"La sfida di una predica inculturata consiste nel trasmettere la sintesi del messaggio evangelico, non idee o valori slegati. Dove sta la tua sintesi lì sta il tuo cuore" (papa Francesco, Evangelii Gaudium, 143). Non c'è sintesi senza analisi e non c'è analisi senza sintesi, perché la sintesi è il compimento dell'analisi. Un'analisi senza sintesi è distruzione e una sintesi senza analisi è confusione. Alla scuola di Tommaso d'Aquino le due procedure si bilanciano armoniosamente. Ma se a livello dell'analisi il fondamento della speculazione tomista si trova nella dicotomia potenza-atto, a livello di sintesi il fondamento si trova nella idea di ordine. La proposta che qui si presenta è un approfondimento della visione sintetica, individuando nella nozione di causa esemplare, o meglio di exemplar, il fondamento. Con Tommaso e oltre Tommaso questa nozione viene esplorata come struttura originaria del reale.
Questo libro raccoglie gli esercizi spirituali che il cardinal Karol Wojtyla predicò a papa Paolo VI e alla curia romana nel 1975. Un libro che diede a tutti la certezza di aver fatto un "incontro storico" con l'arcivescovo polacco che, a quel tempo, per la maggior parte del mondo cattolico era poco più di uno sconosciuto.
Come scrive il vescovo di Kracow, cardinale Stanislaw Dziwisz, nella presentazione di questo volume si vede subito emergere la personalità profetica e spirituale di un Uomo di Dio: un papa mariano, missionario, poi papa del perdono e della riconciliazione, della famiglia e della vita, del dolore e della sofferenza, della giustizia e della pace. Uomo autentico, aveva capito subito che bisognava abbattere muri storici e costruire ponti di solidarietà tra popoli e nazioni per una nuova umanità.
La vita di Zelia Guérin Martin, la madre di Santa Teresa di Gesù Bambino, sotto alcuni aspetti percorre gli affanni delle donne che oggi lavorano e hanno famiglia: quella tensione continua a cercare di moltiplicare le ore della giornata, che comunque non bastano mai. Ma, quanto a sguardo e speranza, questa donna ha una statura inimmaginabile per la maggior parte di noi, sue sorelle di cento e passa anni dopo. Ha una fede, Zelia, granitica, una certezza possentemente radicata dentro di sé: per lei l'espressione paolina "Cristo è tutto in tutti" è assolutamente concreta, sembra quasi che possa toccarla con le mani.