
IL LIBRO
Convertitosi al cattolicesimo nel 1922, Chesterton pubblicò questo «bozzetto» su san Francesco nel 1923, come se dalla conversione del santo di Assisi traesse uno spirituale alimento per la propria. Per Chesterton san Francesco era soprattutto un uomo innamorato di Dio e della Creazione, un poeta che si sentiva piccolo e cantava la gloria delle piccole cose, dei piccoli esseri viventi, della vita ordinaria di coloro che aiutava nella lotta contro la miseria. Dai folli gesti di carità compiuti quando era ancora il figlio di un mercante al rifiuto del mondo e alla creazione di un ordine e di una regola che davvero imitavano la vita di Cristo, alle stigmate ricevute sul monte Alverno, e fino alla morte, ogni passo del suo cammino su questa terra era rivolto al cielo.
Un amore così grande e appassionato, una mistica così semplice e assoluta appaiono «scandalose» alla mentalità moderna. Ma è proprio essa che Chesterton vuole scuotere in queste pagine, cercando di aiutarla, con la consueta ironia, a compiere il movimento di rivoluzione interiore che fece del piccolo Francesco Bernardone il grande san Francesco.
L'AUTORE
GILBERT KEITH CHESTERTON (1874-1936) fu scrittore e pubblicista dalla penna estremamente feconda. Soprannominato «il principe del paradosso», usava una prosa vivace e ironica per esprimere serissimi commenti sul mondo in cui viveva. Scrisse saggi letterari (Dickens, Wilde, Shaw) e polemici (Ortodossia), romanzi «seri» (L’uomo che fu Giovedì, L’osteria volante) e gialli (celebre la serie di avventure di Padre Brown).
RECENSIONI
Roberto Persico, «Il Foglio», 15 marzo 2008
«Chesterton non si può parafrasare, si può solo cercare di seguirlo nei suoi pirotecnici paradossi: par di vederlo, col suo corpaccione enorme poggiato sulle mani a testa in giù, che contempla il mondo capovolto. E da questa prospettiva ci restituisce un Francesco d’Assisi inedito, vivido, pennellato sullo sfondo d’un medioevo rutilante di vita e di figure, giovane ricco innamorato della poesia francese che lascia tutto e tutto ritrova in un possesso più certo, fino a diventare principio di un nuovo mondo.»
Sfogliando le colorate pagine di questo libro, i bambini sapranno stupirsi di fronte alla bellezza delle stelle, del sole e del creato e guardare con occhi limpidi ciò che li circonda, imparando a prendersene cura. Perché siano incoraggiati a dire «grazie» per i doni e le creature della Terra. Età di lettura: da 6 anni.
Nella vasta produzione di testi dell'arcivescovo Montini per informare e formare i suoi fedeli allo straordinario evento del Concilio ecumenico Vaticano II è stata qui scelta quella a carattere diocesano e in stile pastorale, che presenta un rilevante profilo liturgico e un taglio operativo concreto. Sono scritti che appartengono a generi diversi tra loro: messaggi, omelie, una significativa lettera pastorale e le sette Lettere dal Concilio inviate ai fedeli ambrosiani dal loro arcivescovo "in trasferta". Da queste pagine si evince la reazione di Montini al sorprendente annuncio, la sua concezione in primo luogo spirituale del Concilio e le priorità che egli vi assegna; l'idea di "riforma" ecclesiale, i profili fondamentali della trasmissione della fede, della liturgia e dell'ecumenismo e quanto egli ha disposto perché l'avvenimento fosse correttamente inteso dagli ambrosiani e con l'iniziativa delle nuove chiese - ne rimanesse traccia anche sul territorio. Uno strumento rivolto a chi voglia intendere lo sviluppo coerente della dottrina conciliare di Paolo VI, che, da vero "timoniere", condurrà con saggezza e tenacia gli ultimi tre periodi della grande assise, consegnandoci le linee portanti della Chiesa contemporanea.
Autorevoli maestri introducono e commentano il "Credo del popolo di Dio": la più significativa, recente e sintetica presentazione della fede cattolica. Contiene la versione integrale della preghiera proclamata da Paolo VI come atto conclusivo dell'Anno della Fede. Il 30 giugno 1968 - al termine dell'Anno della Fede, indetto per il XIX centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo - Paolo VI proclamò una solenne professione di fede, chiamata sin da allora "Credo del popolo di Dio". In occasione del nuovo Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI per il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, si ripropone questa splendida professione di fede con alcune note di lettura affidate ad autorevoli teologi e interpreti della odierna vita ecclesiale.
Il 30 giugno 1968 – al termine dell’Anno della Fede, indetto per il XIX centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo – Paolo VI proclamò una solenne professione di fede, chiamata sin da allora Credo del popolo di Dio.
Il Successore di Pietro ritenne utile, per confermare la fede dei propri fratelli, ricordare loro la ricchezza e la profondità delle verità rivelate e invitarli ad aderire col pensiero e col cuore a Cristo, Maestro e Salvatore.
In occasione del nuovo Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI per il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, si ripropone questa splendida professione di fede con alcune note di lettura affidate a d autorevoli teologi e interpreti della odierna vita ecclesiale.
Resta infatti attuale la domanda posta da Paolo VI il 30 ottobre 1968: “Che sarà di noi? Saremo tra i fortunati che avranno il dono della fede? Si, rispondiamo; ma è dono che bisogna avere prezioso, bisogna custodirlo, bisogna goderlo, bisogna viverlo”.
Carlo è un ragazzo apparentemente ordinario. Ama il calcio, gli animali e passare il tempo con gli amici, ed è un patito di informatica... Ma non è come tutti gli altri: è affascinato dalle chiese e dalla Vergine Maria, e il suo desiderio più grande è ricevere l'Eucaristia! La sua vera passione è Dio, e mette ogni talento al suo servizio. Crea siti web per le parrocchie, lavora per due anni alla più grande mostra sui miracoli eucaristici mai realizzata, che sarà esposta in più di 10.000 parrocchie, ed è pieno di idee missionarie. A 15 anni viene colpito da una leucemia fulminante. Non si lamenta di nulla. «La felicità è lo sguardo rivolto verso Dio. La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi.» Muore il 12 ottobre 2006. La sua popolarità è immediata, soprattutto tra i giovani. Nel 2018 gli viene attribuito un miracolo e Papa Francesco lo dichiara beato nel 2020. Molti giovani vedono in lui un faro nel mondo di oggi. Età di lettura: da 8 anni.
Esistono due modelli agiografici orientali di santa Marina: quello della monaca travestita da uomo e quello della martire. Spesso le sante omonime sono soggette a sovrapposizioni e variamente localizzate. Il motivo del travestimento della donna in abiti monastici maschili è ricco di valenze antropologiche e religiose con l’unico obiettivo di votarsi unicamente al Signore e far perdere le proprie tracce andando a vivere in un monastero maschile. Dalla protocristiana Tecla, discepola dell’apostolo Paolo, a Marina e fino alla Francia del secolo xv con Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orléans, l’agiografia si è notevolmente arricchita di donne che hanno fatto ricorso all’escamotage del travestimento da uomini per accedere a ciò che, proprio in quanto donne, non avrebbe potuto accoglierle: dalla preghiera allo studio e alla battaglia. In tal modo univano le loro esigenze sacre a quelle profane per avere un minimo di libertà individuale, fedeli al precetto del Vangelo apocrifo di Tommaso che dice: Se una donna vuole servire Cristo e tralasciare il mondo materiale, dovrà smettere di essere donna. Allora sarà considerata come un uomo.
Maria Stelladoro
Maria Stelladoro, specialista in paleografia e codicologia greca, si occupa di agiografia greco-latina, settore in cui ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche su riviste specializzate nel settore.
Per il Dizionario Biografico degli Italiani dell’Enciclopedia Treccani ha curato la voce: Metodio di Siracusa, patriarca di Costantinopoli; per il Dictionnaire d'Histoire et de Géographie Ecclésiastique le voci: Leone Luca di Corleone, monaco basiliano; Lucia, vergine e martire di Siracusa; Metodio di Siracusa, patriarca di Costantinopoli. È autrice di monografie quali Agata. La martire (=Donne d’Oriente e d’Occidente 16), Jaca Book, Milano 2005; Euplo/Euplio martire, San Paolo, Cinisello Balsamo 2006; Lucia. La martire (=Donne d’Oriente e d’Occidente 23), Jaca Book, Milano 2010; Santa Febronia. Vergine e martire sotto Diocleziano, Velar, Gorle 2011; S. Silvestro da Troina e il monachesimo italo-greco in Sicilia e in Italia Meridionale, Città Nuova, Roma 2014.
Queste pagine sono la storia di un uomo, Francesco d'Assisi, che si è ritrovato nella verità, rinascendo dall'Alto e dal basso. Sono la storia della sua vita lineare e fedele fino alla morte, la storia della vita dei suoi frati che faticano a camminare e lo fanno non sulle sue orme ' non lo avrebbe mai permesso ' ma nella sua luce, che indica che si «rinasce» per vivere in pienezza e libertà di movimenti. Una storia appassionata e appassionante che ci indica una strada perché ognuno possa ritrovare se stesso e vivere nella gioia che può sgorgare solo dall'intimo di un cuore puro.
Destinatari
Il volume, destinato a tutti, per la chiarezza e semplicità del linguaggio, ha la capacità di far scoprire tratti e aspetti insospettati della personalità di Francesco.
Autore
OSCAR PELLESI, frate cappuccino, ha conseguito la licenza in teologia dogmatica e spiritualità presso l'Università Gregoriana di Roma. Dopo l'insegnamento, si è dedicato, alla ricerca della persona umana nella sua verità originaria. È autore di alcune biografie di religiosi e servi di Dio, come: Il sentiero della gioia, Suor Maria Rosa Pellesi, 1982; Il sentiero della vita, Frate Raffaele Spallanzani, 1993; Il volto della tenerezza, Suor Piera Corradini, 1995.
La regola di Francesco di Assisi: un testo ancora vivo nel quale risuonano tre grandi tematiche quali l'identità evangelica, la fraternità e la missione. Nel recente clima di attenzione verso la Regola, questo nuovo libro considera la Regola come un testo che esprime l'identità dell'Ordine dei Frati Minori: l'identità del singolo frate (che vive la Regola), della comunità (nella quale la Regola si vive), della missione (che dal vivere la Regola scaturisce). Un testo, ancora, scaturito da un processo relazionale e redazionale allo stesso tempo, frutto di una gestazione lunga e complessa che va dalla Protoregola del 1209 fino alla Regola bollata del 1223, passando per la Regola non bollata del 1221.
I temi trattati nel corso estivo di francescanesimo (2013) promosso dall'Istituto teologico di Assisi. Interessanti prospettive sull'attualità. Il volume è dedicato all'approfondimennto di alcuni temi fondamentali dell'identità francescana, visti nel loro sviluppo dalla Regola alle costituzioni delle tre famiglie minoritiche: la povertà degli edifici ecclesiali, la penitenza come spazio di fraternità, la predicazione quale impegno che implica il bisogno degli studi. I testi qui raccolti aiutano a ricostruire il percorso storicamente compiuto, non sempre facile, ma comunque fecondo. Mantenendo ferme l'analisi esegetica delle fonti e la prospettiva di tipo storico, i saggi aprono interessanti prospettive anche sull'attualità.
L'Autrice ha scavalcato le mura dei conventi e con la sua capacità di ascoltare senza giudicare, ha fatto dire a 12 religiosi di 8 diverse nazioni le cose che nemmeno loro, forse, sapevano di voler raccontare. Un testo sulla vita interna di un Ordine.
La corrispondenza di San Francesco di Sales è la storia più completa della sua vita e quella più fedele. E' soltanto là che si manifestano tutti gli aspetti della sua personalità così ricca di fascino. La tenerezza dell'amicizia, l'ardore patriottico, l'attaccamento alla Chiesa, lo zelo per le anime, l'amore per Dio: tutti i sentimenti più nobili, più puri, più elevati sgorgano dal suo cuore e vengono riversati nelle Lettere. In questo volume (e negli altri che compongono l'opera) l'autore presenta le Lettere facendo emergere i tratti salienti della vita di Francesco il suo cuore di uomo, sacerdote, vescovo, fondatore la sua straordinaria capacità di guida spirituale nei confronti di chi si affidava a lui.