
"Solo le persone affascinate dal bello presente nelle altre persone si affidano reciprocamente. Non è possibile separare la vita mistica, vale a dire l'unirsi delle persone nell'amore, dall'esperienza della loro bellezza, poiché la vita mistica avviene proprio in questa esperienza. Il bello avviene nella persona in quanto essa è orientata alla realtà che la trascende e che per questo rimane invisibile, poiché è senso della vita dell'uomo e costituisce l'essenza stessa della sua umanità. Il bello si manifesta nelle parole e negli atti dell'uomo. Il bello è Parola la cui presenza nelle parole e negli atti della persona umana li rende parole e atti nel pieno senso del termine." (Dal saggio introduttivo di Stanislaw Grygiel) Con un testo di Benedetto XVI.
"La filosofia moderna, dimenticando di orientare la sua indagine sull'essere, ha concentrato la propria ricerca sulla conoscenza umana. Invece di far leva sulla capacità che l'uomo ha di conoscere la verità, ha preferito sottolineare i limiti e i condizionamenti. Ne sono derivate varie forme di agnosticismo e di relativismo, che hanno portato la ricerca filosofica a smarrirsi nelle sabbie mobili di un generale scetticismo".
Giovanni Paolo II, Fides et ratio, n.5
In alcuni scritti di san Giovanni Paolo II è rintracciabile un filo logico che collega la filosofia moderna, in particolare cartesiana, l'Illuminismo, la Rivoluzione francese e le odierne "ideologie del male".
L'analisi filosofico-storica presente in questo libro approfondisce e conferma ciò che scrive il Papa.
Attorno al 1598 Caravaggio dipinge un quadro che passerà alla storia con il titolo Marta rimprovera Maria Maddalena per la sua vanità: un’opera davvero unica nel suo genere, che segna un momento di svolta nella tradizione iconografica. Ma cosa ha trasformato Marta da sorella di Maria di Betania, come leggiamo nei vangeli, a sorella della Maddalena? E, soprattutto, quali sono stati gli elementi scatenanti di questa e di altre invenzioni iconografiche che la riguardano, come quella che la vede combattere contro un drago?
Prendendo le mosse da un’analisi delle fonti evangeliche e letterarie, il libro tenta di dare una risposta a molti degli interrogativi che ruotano intorno a questa importante figura femminile – l’unica donna a cui nei vangeli viene attribuita una dichiarata professione di fede – e mette in luce un mondo intricato e interessante. Una storia in cui l’arte diviene un riflesso non solo della fede, ma di tutte quelle componenti politiche e culturali che, nel corso del tempo, hanno mutato i caratteri, le simbologie e le attese su Marta, colei che «accolse Gesù nella sua casa».
"Giovanni della Croce si presenta come un teologo atipico, tra quelli che per parlare di Dio preferiscono ricorrere al linguaggio della poesia, piuttosto che a quello della definizione dogmatica, riallacciandosi così a un'antichissima tradizione che vede in Efrem il Siro uno dei migliori esempi, non a caso dichiarato dottore della Chiesa universale poco prima di Giovanni, nel 1920. Due teologi che prediligono l'immagine, il paradosso, la metafora, come peraltro il loro Maestro che, catturato dalle realtà più semplici e quotidiane, ne faceva parabole del Regno. Maria Tondo, nelle appassionate pagine che seguono, entra in dialogo con questo gigante del passato, non per volgersi indietro, ma quasi per invitarlo a dialogare con il nostro mondo, con le sue sfide e le sue opportunità. Intessendo così un dialogo di riconoscenza, in cui l'autrice dice di voler rendere conto di un incontro avvenuto tanti anni or sono, ma ancora vivo e fecondo." (Dalla Prefazione di Sabino Chialà)
This is the third volume of Hagiographica Coreana (HC 3), the first critical edition of the Acts of the Canonization Process of the Korean martyrs 1839-1846, based on manuscripts in French and Latin now preserved at the Archivio Segreto Vaticano and, from this volume on, the original Korean Version newly found and published by the “Suwon Research Institute of Catholic Church History”. Every testimony is a narrative of personal tragedies (arrests, tortures, executions, but also firmness of the judges against warders’ abuses) that opens a window onto social landscapes of the XIX century Corea. In this way the collection of the witnesses’ depositions creates an imposing fresco of the drama of conflicting cultures, religions and growing faith, and offers an intriguing page of history to readers of the twenty first century. The editor Ahn, Jaewon, after Classical Studies at the Göttingen University, is now Research Professor of HK Civilization Research Project at the Institute of Humanities in Seoul National University. He edited Alexandri de figuris sententiarum et verborum (2004) and, in 2006, a Korean translation of the Partitiones Oratoriae of Cicero with critical apparatus and scholarly commentary and Suetonius’ De Grammaticis Romanorum (2013). He has also published many articles, including some comparative studies between East and West cultures (such as «A Comparative Research on Cicero’s orator perfectus and Confucius’ rex perfectus », Papers on Rhetoric 11, Bologna, 2010). He edited Hagiographica Coreana 2 (2012) and wrote Rediscovery of Humanities (2014) in Korea.
Rivista trimestrale di Sacra Doctrina, n. 1/gen-mar 2008. Appunti sulla formazione della prima scuola tomista (sec. XVI).
«Non ho inteso scrivere una vita di San Vincenzo. Ho invece pensato di raccoglierne "i fioretti", attraverso i quali la figura del santo appare in tutta la sua grandezza». È questa la prospettiva dell’Autore che, attraverso gli episodi edificanti, patrimonio della tradizione popolare, riscopre la figura di questo famoso santo domenicano nato nel 1350 in Spagna e morto nel 1419 dopo aver instancabilmente predicato e insegnato nell’intera Europa. Il libro si conclude con la traduzione italiana del Trattato della vita spirituale, scritto da san Vincenzo Ferreri, e una sezione dedicata alle preghiere. Altre opere dell'Autore Ubaldo Tomarelli - Nacque a Gubbio il 14 ottobre 1920 ed ebbe come nome di battesimo quello di Dante. Entrò molto giovane nell’Ordine dei Predicatori nel 1937, assumendo il nome di Ubaldo. Dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1946, conseguì il dottorato in Diritto Canonico. Frate esemplare per virtù e modestia, dall´accoglienza paziente e sorridente, ha dispensato grazia e misericordia a innumerevoli persone, diventando punto di riferimento come maestro di spiritualità, e di consolazione e di misericordia. Accanto al suo tratto dolcissimo e modesto, riusciva ad associare un’instancabile attività: Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale dell’Emilia Romagna per le cause matrimoniali, docente dello Studio Teologico Accademico Bolognese, Assistente Regionale dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti). Appoggiò la Fondazione dell’Opera Santa Maria di Nazareth per ragazze madri e bambini in stato di bisogno e si è inoltre occupato con continuità delle comunità domenicane di monache di clausura e del laicato domenicano. Seguendo la vocazione di san Domenico, fu predicatore itinerante tanto nelle chiese quanto per esercizi spirituali e conferenze. Ha anche scritto opere di spiritualità che trasmettono la sua visione di grande speranza e di attesa dello Spirito Santo. Per molti anni è rimasto assegnato al Convento di Bologna dove ha ricoperto l’ufficio di priore ed è stato anche maestro dei frati Studenti. Colto improvvisamente dalla malattia, all’età di 75 anni e dopo aver festeggiato il 50° di ordinazione sacerdotale, è morto a Bologna il 19 luglio 1996.
Sono trascorsi soltanto sei anni dalla sua scomparsa, eppure Giovanni Paolo II già ci appare come un gigante del XX secolo. Uomo di cultura vastissima e di straordinario carisma, è stato protagonista di una coraggiosa lotta contro il comunismo, che non è forse senza rapporto con l’attentato, dai contorni ancora misteriosi, da cui si è salvato a stento (miracolosamente, secondo la sua ferma convinzione). Ha coltivato una religiosità profonda, incline al misticismo, che traspariva da ogni suo gesto e da ogni sua parola, e da papa ha promosso la proclamazione di un inusuale numero di santi e beati, convinto com’era della loro importanza come intermediari e guide. Si è impegnato in un’instancabile attività pastorale, instaurando un rapporto strettissimo, quasi fisico, con i fedeli di tutto il pianeta («i miei parrocchiani del mondo», amava definirli). La lunga malattia e la dolorosa agonia, offerte a Cristo sull’esempio di tanti santi antichi e moderni, gli hanno procurato un vastissimo seguito fra i credenti (e anche fra molti non credenti), che alla sua morte hanno chiesto la sua immediata canonizzazione al grido di «santo subito».
Il processo di beatificazione, rapidamente avviato dal nuovo pontefice, è sembrato a un certo punto subire un rallentamento. Sono corse voci malevole, che l’autore di questo libro dimostra del tutto infondate, a proposito di sue presunte relazioni con donne, di suoi rapporti ambigui con il regime comunista polacco, di amicizie con dittatori e addirittura di legami poco chiari con ambienti massonici. Ma Benedetto XVI non ha mai perso occasione per elogiare il proprio predecessore, limitandosi a osservare che non c’era in realtà alcun ritardo nel procedimento; semplicemente, la Chiesa ha i suoi tempi, che non corrispondono a quelli del mondo.
Alla fine, tutto è andato per il meglio e la figura di questo papa, a cui sono attribuiti miracoli già in vita, si appresta a entrare nel novero dei beati, diventando un punto di riferimento per i cristiani, in un mondo in crisi di identità dove il cattolicesimo subisce l’attacco del materialismo e dell’edonismo e la concorrenza aggressiva dell’islam.
Nota sull'Autore: Alain Vircondelet è professore incaricato all’Institut Catholique di Parigi. Nato ad Algeri nel 1934, si è laureato in Lettere alla Sorbona. Autore di celebrate biografie di personaggi quali Marguerite Duras, Antoine de Saint-Exupéry e Albert Camus, Vircondelet ha dedicato numerosi libri alla figura di Giovanni Paolo II, libri che sono stati tradotti in tutto il mondo, anche in Italia (Rizzoli, Piemme). Per la sua attività è stato nominato in Francia Cavaliere delle Arti e delle Lettere. Nel 2005 Lindau ha pubblicato Giovanni Paolo II. La biografia del papa che ha cambiato la storia, libro recentemente riproposto in una nuova edizione aggiornata dal titolo Il beato Giovanni Paolo II. La biografia del papa che ha cambiato la storia.
Martino di Tours, Patrizio, Benedetto da Norcia, Brandano, Domenico di Guzmán, Francesco d'Assisi, Antonio da Padova, Tommaso Moro, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Filippo Neri, Carlo Borromeo, Camillo de Lellis, Luigi Gonzaga, Giuseppe da Copertino, Curato d'Ars, Giovanni Bosco, Pio X, Domenico Savio, Giovanni XXIII, Pio da Pietrelcina, Josemaría Escrivá de Balaguer... Uomini eccezionali che hanno segnato la storia dell'umanità lottando contro la barbarie, l'ignoranza, l'ingiustizia, la povertà; trasformando l'ambiente fisico e sociale; creando scuole, confraternite e ordini religiosi vivendo sempre a contatto con l'angelo. Dalla nascita alla morte, la vita è sotto la protezione e l'intercessione degli angeli. Si manifestano in modo eclatante e luminoso svelando la loro superiore natura celestiale oppure si rivelano in modo «nascosto», assumendo le sembianze di un povero, di un pellegrino, di un ospite, di un amico che cerca un colloquio privato e parla a bassa voce per non disturbare. L'attendibilità delle apparizioni angeliche nella vita dei santi è stata a suo tempo indagata dai Bollandisti, un gruppo di storici della agiografia cristiana appartenenti alla Compagnia di Gesù che sotto la guida di padre Bolland (1596-1665) realizzarono una gigantesca raccolta di documenti sulla vita dei santi e dei beati apparsa nel XVII secolo. Oggi don Marcello Stanzione, uno dei massimi angelologi cattolici a livello mondiale, aggiorna tale ricerca includendovi i santi canonizzati dal XVIII al XXI secolo. Il domenicano Antonin Sertillanges (1863-1948) scriveva: «C'è senza dubbio un nesso tra santità ed esistenza angelica, solo che nessuno è mai diventato santo perché ha visto gli angeli, ma ha visto gli angeli perché è diventato santo».
Chi è il santo? E come divenire i nuovi santi del propriotempo? Paolo della Croce trovò la risposta nel grande mistero d'amore rivelatosi nella Passione e, da allora, tutta la sua vita fu un consacrarsi a quella santa conoscenza. Il volume analizza i punti salienti della dottrina mistica di san Paolo e proporre ai lettori del terzo millennio un cammino antico e sempre nuovo per giungere alla santità: aprirsi all'azione dello Spirito Santo, che trasforma la vita, perché il volto di Cristo Crocifisso splenda nella pienezza del suo fulgore.
Nella sua breve vita padre Kolbe ha scritto moltissimo, raccontando in termini spirituali le particolari tappe del suo percorso esistenziale. Da tutti i suoi scritti emerge come le vicende connesse al suo tragico sacrificio - che sono ciò che di lui soprattutto si conosce - non siano in realtà che l'epilogo, la conseguenza necessaria delle sue scelte di vita precedenti. Con l'obiettivo di "raccontare" san Massimiliano Kolbe attraverso le sue stesse parole, in queste pagine l'autrice accompagna il lettore in un percorso cronologico che si snoda dalla gioventù alla terribile fine del "piccolo padre" nei sotterranei del Blocco 11 ad Auschwitz, invitando ad accogliere la mistica spiritualità di uno degli uomini più geniali e creativi del XX secolo.«Non credo che esista sotto il sole un solo uomo che non brami la felicità, la più grande felicità possibile, la felicità senza limiti, cioè... Dio».Massimiliano Kolbe
Non è un compito facile raccontare un pontificato, soprattutto se lungo e intenso come quello di Giovanni Paolo II. Ci vogliono date, temi, istantanee, e testimonianze in prima persona di chi ha preso parte ai moltissimi eventi memorabili di un mandato durato quasi ventisette anni. L'attentato che ha cambiato la percezione del papato, mostrando che anche un vicario di Cristo è vulnerabile. E poi il commovente gesto della mano di Wojtyla sul braccio del suo attentatore, una conferma tangibile alle parole di perdono pronunciate subito dopo il ricovero al Gemelli. L'incontro del 2002 ad Assisi con i leader delle altre confessioni religiose, chiamati a pregare per la pace, allo scopo di scongiurare un conflitto di civiltà. La vicinanza ai giovani: è per loro che Giovanni Paolo II inventa le giornate mondiali, come quella di Czestochowa del 1991, quando per la prima volta anche i ragazzi dell'Est Europa possono incontrare i loro coetanei dell'Ovest. E soprattutto l'Europa non più divisa. Con un papa che prepara la Chiesa alle novità e ai cambiamenti: a Berlino passa sotto la Porta di Brandeburgo da ovest a est, in senso inverso rispetto alle molte fughe verso la libertà dei cittadini dell'ex Repubblica Democratica Tedesca. In questo libro, il giornalista offre il più fedele e intenso racconto in presa diretta del percorso pontificale di Giovanni Paolo II, di cui regala un ritratto inedito e ricco di sfumature.