l binomio Cristologia e santita`, orienta i futuri preti conoscere il ‘Figlio essenziale’ del Padre e il ‘Fratello necessario’ dell’uomo, senza il quale non si diventa ‘figli di Dio’, insuperabile nome della salvezza. E` Cristo il «Santo di Dio» (Mc 2,17) e il Santificatore (Eb 2,11).
L’educazione è la vera sfida dell’epoca contemporanea, perché nell’educazione si gioca il nostro rapporto con la realtà. Educare significa non per forza cambiare il mondo a mia immagine e somiglianza, ma fare tutto il possibile affinché ogni cosa possa assumere in ciascuno di noi un senso, un significato, uno scopo. Senza questo “orizzonte”, niente vale davvero la pena. E non ci sarebbe nemmeno più né amore, né speranza, né rischio. Questo “osare dell’uomo” non nasce dal caso ma dall’educazione.
Il testo offre un cammino di riflessione e approfondimento sul tema dell'Eucarestia prendendo spunto dai Sacramenti. E' stato pensato, nel contempo, in vista del 25° Congresso Eucaristico Nazionale ad Ancona. E' un libro agile per i Parroci, operatori pastorali, catechisti e coloro che svolgono un servizio educativo in parrocchia, nelle associazioni, gruppi e movimenti. Prende in esame i 7 Sacramenti della fede cristiana partendo da alcune parole e frasi-simbolo del Rito di ogni Sacramento, offrendo una chiave di lettura nell'ottica eucaristica.
A seguire, i cinque ambiti del Convegno Ecclesiale di Verona, che rappresentano la spina dorsale del Congresso Eucaristico: affettività., festa e lavoro, fragilità, tradizione, cittadinanza. Un testo che accompagna il cammino quotidiano delle parrocchie.
L’opera, nata con intenti pastorali, è tesa a conoscere e a far conoscere, attraverso lo scandaglio dell’opera e le notizie biografiche, l’uomo Pirandello per scrutarne l’intimità del suo animo e per misurarne il portato spirituale e religioso. L’obiettivo della ricerca è proprio di «dedurre» dall’opera di Pirandello «il particolare modo» che ha avuto «di considerare il mondo e la vita». Scoprire, soprattutto, le inevitabili implicazioni religiose di questa sua particolare concezione del mondo e della vita alla luce della fede cristiana.
Il libricino presenta molto semplicemente la vita di Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II, ed è illustrato – dallo stesso autore del testo – con i fatti salienti della sua vita. È un opuscolo popolare, adatto alla gente che non ha molto tempo da dedicare alla lettura ma che senz’altro è affascinata dalla vita e dal messaggio di uno dei più grandi uomini della storia recente.
Il 2011 è l’anno in cui si celebra il 150° dell’Unità d’Italia. È un’occasione per richiamare quella storia e per fare il punto sul presente, sull’Italia in cui viviamo. Da più parti viene rievocata la storia dell’unificazione, si mettono in evidenza vantaggi e contraddizioni; con il rischio di passare da una scontata adesione ad un atteggiamento problematico che arriva a mettere in dubbio l’unità stessa del Paese. Cosa hanno a che vedere i cattolici con questa storia? Qual è il contributo che hanno dato alla sua maturazione e soprattutto quale può essere oggi il ruolo che debbono giocare i credenti in una situazione nuova e difficile?
Queste brevi pagine parlano delle “cose ultime” (escatologia) e cercano di dare qualche risposta ai fondamentali interrogativi dell’uomo: “da dove vengo? chi sono? dove vado?”. Sullo sfondo di ogni risposta apparirà sempre la presenza di Dio. A un discepolo che chiese al maestro: “Perché parli sempre di Lui?”, questi rispose: “C’è forse un argomento più importante di questo?”. Nulla è più importante di ciò che è eterno. E Dio lo è. Al contrario, ciò che non è eterno è niente.
Oggi si prega poco. Un tempo le nostre mamme e le nostre nonne avevano in mano il Rosario. Oggi hanno il telecomando. Nessuno dice che la preghiera sia inutile. Nessuno la chiama una droga, qualcosa di inutile o sorpassato. Semplicemente è stata cancellata. La preghiera è un incontro. Non è un dire parole, o leggere libri, ma parlare con Dio, parlare di Dio e lasciare parlare Dio. Ma parlare vuol dire incontrare. E incontrare vuol dire trovare. E trovare vuol dire cercare.
Una presentazione agile della dottrina sulla Chiesa a partire dalla Sacra Scrittura, dalla Tradizione e dai documenti del Concilio Vaticano II. Uno dei registri che i Padri della Chiesa hanno utilizzato è quello della bellezza; d’altronde, già Paolo parlava della Chiesa come «sposa di Cristo, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata». A partire da qui si mostra come questa bellezza della Chiesa è stata compresa, come si manifesta, come la si può riconoscere, cosa bisogna fare perché mantenga la sua bellezza e non venga piuttosto sfigurata dal peccato.
La sfida più urgente della nostra civiltà – ricorda il card. Martini – è imparare a convivere come diversi condividendo lo stesso territorio geografico e sociale; imparare a convivere senza distruggerci, senza ghettizzarci, senza disprezzarci. Non lasciamoci ispirare dalla paura. I migranti non sono un pericolo, ma degli uomini con la nostra stessa dignità. Esigiamo senz’altro il rispetto delle nostre regole di convivenza, ma costruiamo insieme la città dell’uomo.