All’inizio del cap. 20, il testo giovanneo presenta una dettagliata descrizione della visita compiuta alla tomba di Cristo da parte di due suoi discepoli, Pietro e «il discepolo che Gesù amava» (cfr. Gv 20,3­10). Questo racconto, che può senz’altro essere definito l’ultimo evento storico della vita di Gesù Cristo, riporta alcune informazioni determinanti per la decisione che prenderà il giovane discepolo che accompagna Pietro. Infatti, dopo l’attenta verifica dello stato della tomba in cui era stato sepolto Gesù fatta dai due discepoli, il testo afferma con decisione che «il discepolo che Gesù amava» «vide e credette» (Gv 20,8). Cosa ha visto il discepolo? Non certamente il Risorto. Da questo punto di vista egli sta vivendo la stessa situazione vissuta da ogni credente la cui beatitudine viene proclamata in Gv 20,29, in quanto crede senza vedere il risorto. Ma se il credente in Cristo crede sulla base della testimonianza dei primi discepoli, «il discepolo che Gesù amava» crede alla vista delle tracce rinvenute nella tomba.
La storia qui raccontata è innanzitutto la storia di un uomo, di un cristiano, di un sacerdote e non per ultimo di un Missionario del Preziosissimo Sangue, la famiglia religiosa voluta e fondata da San Gaspare del Bufalo. Don Giovanni Merlini ha testimoniato con la sua vita uno straordinario attaccamento a Cristo e un'immensa passione per la Chiesa e per le anime. È fortissimo il profumo di santità che emana la sua lunga e intensa vita. La bellezza di questo libro sta in una cosa semplice: potrete leggere una storia vera che vi farà venire voglia di tornare a sognare in grande (don Luigi Maria Epicoco).
Il volume raccoglie tutte le conoscenze relative al comprensorio callistiano, dalla riscoperta di Giovanni Battista de Rossi negli anni centrali dell'Ottocento fino ai nostri giorni, ma vuole, specialmente, rendere note le scoperte effettuate in seguito al restauro e allo scavo del cubicolo di Orfeo, nell'Area I del complesso. Lo studio propone anche la collezione del nuovo museo della Torretta, dove sono presentati un centinaio di frammenti marmorei (sarcofagi ed epigrafi) accuratamente restaurati ed utili a costituire un polo museale aggiornato e realizzato secondo i più recenti criteri espositivi, tale da rappresentare il centro ideale del grande "museo diffuso" del comprensorio callistiano.
"C'è luce sufficiente per chi desidera vedere; e oscurità sufficiente per chi non vuole vedere". Questo noto "pensiero" di B. Pascal, filosofo francese del Seicento, esprime il tentativo che vogliamo compiere con questo nostro semplice testo: guardare alla luce, senza restare ingabbiati dall'oscurità; provare, come suggeriva lo stesso Pascal, che a scommettere su Dio ci si guadagna in questa vita senza perdere nulla, e ci si guadagna dopo questa vita una beatitudine infinita.
La preghiera, "gesto d'amore", porta alla luce la radice dell'essere insieme come famiglia, quello "stare insieme grazie a una volontà che ci ha pensati, a un amore che ci ha intrecciati e ci tiene uniti". È perciò importante la preghiera in famiglia, difenderla dalla fretta e dai mille impegni e renderla "una presenza costante", "un filo nel tessuto di quella tela che è la nostra giornata". Quali preghiere fare in famiglia e con i figli? E quando i figli adolescenti non ne vogliono sapere, come si devono comportare i genitori? Come pregare quando si attraversa una difficoltà?
Papa Francesco nel videomessaggio in occasione dell'inaugurazione di Expo Milano 2015 ha ricordato i volti e le storie, la voce e il grido di persone che giungono fino all'evento milanese: sono "i volti di milioni di persone che oggi hanno fame, che oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano" è "la voce di tanti poveri che fanno parte di questo popolo e con dignità cercano di guadagnarsi il pane col sudore della fronte". È guardando a questi volti e ascoltando queste voci, nell'incontro con i migranti nel mondo e in Italia, tra sofferenza e condivisione, sfruttamento e tutela, che è stato costruito il XXIV Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. La riflessione annuale è sintetizzata dal tema "migranti, attori di sviluppo", con il quale si è voluto guardare al migrante quale persona attiva e propositiva in grado di dare e contribuire allo sviluppo del Paese. Questo volume - grazie alla collaborazione di studiosi ed esperti delle tematiche migratorie di diverse discipline e accademie italiane - presenta la situazione della mobilità internazionale e nazionale, per poi soffermarsi, nella specifica sezione dedicata all'Expo Milano 2015, su due argomenti: il cibo come causa delle migrazioni e il cibo come occasione di sviluppo, nella consapevolezza che a volte basta solo cambiare la prospettiva per essere sensibilizzati diversamente alle problematiche sociali. Arricchisce il volume una sezione dedicata all'analisi dei contesti territoriali italiani...
Questo libro, inserito nella collana dei quaderni della Fondazione Migrantes, nasce da un lavoro del Centro Studi e Ricerche per l’Emigrazione CSERPE ­ Basilea.
Lo CSERPE si propone come piattaforma di incontro e di dialogo interdisciplinare e interculturale per esponenti delle istituzioni politiche e sociali, del mondo accademico, dei media, delle più diverse agenzie formative, della società civile, delle comunità religiose e del volontariato.
La ricerca di sinergie tra i molteplici attori impegnati in ambito migratorio favorisce l’individuazione di percorsi politici, culturali, sociali ed economici verso una società capace di dare riconoscimento e cittadinanza a tutte le sue componenti. In questo processo di promozione e di realizzazione di una nuova e creativa convivenza tra persone di diverse etnie, culture e religioni, i migranti e i rifugiati si rivelano protagonisti costruttivi e interlocutori indispensabili.
Fanno parte delle attività dello CSERPE conferenze, corsi di formazione, organizzazione di giornate di studio e convegni, stesura di articoli per giornali e riviste scientifiche, pubblicazioni e ricerche. Lo CSERPE fa parte della Rete dei Centri di Studio Scalabriniani, presenti a New York, Parigi, Roma, San Paolo, Buenos Aires, Manila e Città del Capo. Il suo lavoro di ricerca e di sensibilizzazione si attua in collegamento con questa organizzazione.
La Santa Messa è dono d'amore di Dio all'uomo, perché nel mistero dell'Eucarestia rimanga con lui per sempre. Possiamo dire che nella celebrazione eucaristica il cielo scende sulla terra e la terra viene offerta al cielo per le mani del sacerdote. È una preghiera sublime che se vissuta male, con distrazione, con il peccato nel cuore, certamente non porterà i frutti dovuti. Nella Messa avviene l'alternanza di due voci, quella di Dio e quella dei credenti. Due cuori che si incontrano e si parlano. Si vive così la santa Messa? Per aiutare il fedele spiegheremo le parti principali della Messa, dicendo l'importanza di ogni singolo momento e come viverlo bene.
II primo decennio, del terzo millennio, si è aperto con una crisi economico-finanziaria che non conosce precedenti. I notiziari aprono e chiudono con news legate alla finanza e non di politica economica. E' il mercato finanziario che decide le sorti di un governo che sia di destra o di sinistra, non importa. La finanza giornaliera decide le sorti di uno stato. Tutto è sacrificato sull'altare della borsa finanziaria. Come è possibile che la finanza, che è gestita da pochissime persone, possa manovrare il mondo?
La crisi attuale avrà lunghe ripercussioni, nonostante le manovre di rigore, se non si ritorna a riporre al centro l'economia e la politica che a loro volta rimetteranno al centro l'uomo come immagine di Dio. Ci si deve interrogare sul serio su quale politica e su quale economia scommettere?
Don Paolo Malerba, laureato presso la Facoltà di Teologia dell'Italia settentrionale, Milano, 2000. Dottorato in Pastorale con specializzazione in Dottrina Sociale de[I.a Chiesa presso l'Università "Lateranense", Roma, 2006. È sacerdote nella diocesi di MolfettaRuvo-Giovinazzo-Terlizzi; ha vissuto quattro anni con i padri Comboniani tra formazione e lavoro missionario a Marsabit in Kenya.
Per la Tau Editrice ha pubblicato, nel 2012 il volume "Lavoro, dono o castigo".
"Nel solco di un serio e proficuo confronto sviluppatosi nella stagione odierna della Chiesa il libro del teologo Masciarelli costituisce un valido contributo che incoraggia a guardare la Comunità familiare con l'occhio di un'intelligente benevolenza e a parlarne come risorsa di speranza." (Card. Lorenzo Baldisseri) "Saluto con gioia questo nuovo libro di Mons. Masciarelli, da poco nominato da papa Francesco Consultore della Segreteria Generale del Sinodo. Mi rallegro soprattutto perché egli fa vibrare in queste pagine un forte vento di fiducia trattando la famiglia come una creatura di speranza, con una teologia scritta all'insegna dell'interrogazione e della raffinata forma - spirituale e culturale prima che verbale - del condizionale, con la quale, più che insegnare, egli si sforza di suscitare riflessione e dialogo" (Card. Edoardo Menichelli)