
Ciò che colpisce, nella breve ma intensa vicenda umana di Floris Pambianco, è la straordinaria intensità con la quale egli ha vissuto la vita di ogni giorno. La sua biografia non riporta alcun altro eroismo se non quello - assai poco appariscente - della costante fedeltà ai propri ideali e dell'adempimento convinto dei propri doveri; alcun'altra impresa se non quella di aver accolto con serenità e vissuto con gioia la concretezza della propria vita. In ogni ambiente frequentato - famiglia, scuola, parrocchia, paese, lavoro... - Floris ha lasciato un ricordo incancellabile grazie alla qualità della sua presenza e della sua azione: una persona autentica, buona, vicina.
Questo breve profilo biografico racconta la storia di una bambina di undici anni, Teresa Ruocco, che ha affrontato con una fede e una fiducia immensa in Gesù la sua malattia e la sofferenza per il cancro che poi l'ha portata alla morte. Il testo ha una prefazione del suo vescovo, Mons. Angelo Spinillo, e raccoglie anche pagine del suo diario e delle sue lettere.
Ma nella sua gentilezza e nel suo garbo, il poeta afferma anche che ha l'anima armata di rostri e d'artigli. Sì, non a caso il libro si dipana in quattro momenti o movimenti: Tempo, Spazio, Corpo e Anima, una sorta di tetrarchia di elementi, cui si potrebbero attagliare acqua, fuoco, terra e aria. "La mia faccia | troppo giovane per esser vera | troppo tenera per esser dura." L'autoritratto-tipo del poeta. Di oggi? Direi d'ogni tempo. (dalla Postfazione di Anton Carlo Ponti)
Un poeta è un appassionato, oppure non è un vero poeta. In questi termini, possiamo condensare la vita di José de Anchieta: un "poeta appassionato". Nato nelle isole Canarie nel 1534, si trasferisce in giovane età a Coimbra (Portogallo) per intraprendere gli studi. La convivenza con gli studenti della Compagnia di Gesù lo porta a voler diventare gesuita. All'età di 19 anni viene inviato in Brasile, dove vivrà per ben 43 anni fino alla sua morte. Oltre ad essere fondatore di città e un fervoroso missionario fra gli indigeni, è appassionato di cultura, teatro, letteratura e poesia. È conosciuto come uno dei primi evangelizzatori del più grande paese cattolico del mondo. Per questa ragione è stato proclamato "Apostolo del Brasile". Dopo quasi 500 anni dalla sua morte, è stato canonizzato da Papa Francesco il 3 aprile 2014.
L'amore è inseparabile dall'umore. Tante coppie non resistono ai colpi seri della vita perché non sanno concepire la loro vita come un gioco. Chi è invece realista e lucido, sa riconoscere la forza del ludico nella propria vita e in quella della persona amata. Come ogni gioco, l'amore ha le sue regole e i suoi trucchi. Questo libro ne offre dieci coniugando psicologia, umore, spiritualità ed esperienza. Un libro per chi si prepara al matrimonio, per chi si trova impreparato nel matrimonio, per chi deve preparare altri al matrimonio.
Questo lavoro è una piccola antologia dei documenti collettivi, con testi a stampa, che la Conferenza Episcopale Calabra ha prodotto in quest'ultimo secolo (1916-2016) relativamente alla necessità di purificare la pietà popolare e contro il fenomeno mafioso-ndranghetista, che costantemente cerca di infiltrarsi per ottenere consensi e riconoscimenti pubblici; una raccolta per averli a immediata disposizione. I Vescovi infatti, singolarmente, si sono pronunciati in altre occasioni su tali tematiche all'interno del loro lavoro di sollecitudine per i fedeli loro affidati.
Se la Chiesa in uscita missionaria costituisce una delle novità che maggiormente caratterizzano il servizio di Papa Francesco, la formula è il filo conduttore delle meditazioni che l’Autore offre ai presbiteri attraverso le diverse sue sfaccettature, intese tutte all’attuazione di un’autentica conversione pastorale e missionaria al fine di garantire e promuovere uno “stato permanente di missione” (EG 25).
"Magnum opus et arduum", l'avrebbe definita S. Agostino, una specie di Summa ritiana, dove è raccolto pazientemente, ma penso anche faticosamente, tutto quello che è stato detto e scritto sulla storia e sulla santità di Rita da Cascia. [...] Mentre prendevo visione della ricchezza dei temi di questa raccolta, mi sono chiesto anch'io più volte qual è il fondamento di tanta devozione, su quali documenti si può basare, quali ricerche dobbiamo ancora fare. Credo che questa raccolta segni un termine, oltre il quale non sia più possibile andare". (dalla Presentazione di S. Ecc. Mons. Giovanni Scanavino, OSA)
San Francesco di Paola (1416-1507) ha lasciato nel suo tempo un'impronta indelebile il cui riverbero si protrae ai nostri giorni, soprattutto per la carica umana che traspariva nelle sue azioni e nelle sue interazioni con la gente e con il mondo che lo circondava. Eremita per vocazione, affascinato dal Mistero ineffabile di Dio con cui coltivava intima familiarità nella preghiera e nella contemplazione, proprio in forza dlla sua esperienza di ascesi e di solitudine, accanto al dono dei miracoli palesava ai suoi contemporanei una spiccata personalità di uomo integerrimo, irreprensibile, puntiglioso nei principi e nelle virtù e sempre attento ai bisogni del prossimo. In occasione del Sesto Centenario della sua nascita, ci si propone di presentare gli aspetti più rilevanti della sua vita e della sua spiritualità.
L'esistenza umana è come una "navigazione" verso il Golfo eterno. Dio è, a un tempo, colui che ha creato il navigatore (l'uomo), colui che ha riempito il mare per far navigare (il tempo), colui che ha offerto il "legno" su cui solcarlo (la Croce di Cristo), colui che è lo stesso Porto a cui attraccare (il cuore del Padre).