
Un libro che raccoglie delle catechesi sui misteri del Rosario, utili per la formazione cristiana e la preghiera personale. Il Rosario - affermava Giovanni Paolo II - pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell'intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio. In esso riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per l'opera dell'Incarnazione redentrice iniziata nel suo grembo verginale. Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all'esperienza della profondità del suo amore.
Tutte le cose hanno una storia. Queste sono parole semplici, suggerite dalla vita, dai dettagli delle cose incontrate e lasciate decantare nel cuore. Nascono dal contesto di donne consacrate a Dio nella vita monastica, lungo il sentiero tracciato da Agostino d'Ippona. Non hanno pretese, semplicemente si propongono di soffermare lo sguardo, condividere un pensiero, scavare significati. Nel loro insieme suggeriscono un'ecologia del vivere che cerca di abbracciare tutto: il piccolo e il grande, il cuore e la storia. Il fiore nascosto sotto il fitto degli alberi e l'orizzonte che si apre all'infinito di Dio.
Un'esortazione a non tirarsi indietro nella quotidiana "lotta spirituale". Contro i vizi capitali e contemporanei si può scegliere per il bene con il Vangelo. Ad ogni vizio c'è una soluzione possibile, una alternativa, un'intuizione. Per tenere alta la vita non basta sfrattare vizi, bisogna scegliere di abitare le stagioni della vita e della fede. Un testo che fa scendere in profondità in sé stessi e rilancia sempre più in avanti, sempre più in alto. Perché si possa allargare, giorno dopo giorno, il possibile della vita buona.
Parliamo spesso di Dio ma parliamo poco con Dio. Questo libro è una raccolta di pensieri, preghiere, riflessioni scaturiti dal dialogo orante. Scritti in momenti diversi, sono stati raccolti per temi: incarnazione, passione e morte, risurrezione, fede, speranza, carità, parole e preghiera. Questo scritto vuole essere un dono "leggero" per tutti coloro che lo leggeranno. Per quelli disposti ad aprire loro cuore e a fare spazio a Dio; per quelli che stanno sentendo tutta la fatica di aprirsi; per quelli che ne hanno timore e per quelli che non si sentono pronti.
Questo numero della Rivista raccoglie i contributi delle relazioni del Convegno tenutosi alla Pontificia Università Lateranense il 5 ottobre 2021 sul primo dei tre aspetti sottolineati dal Papa sul carisma missionario che deriva dalla spiritualità del Preziosissimo Sangue: "Il coraggio della verità". Contiene le relazioni filosofiche e teologiche di don Luigi Maria Epicoco e del Prof. Riccardo Ferri. Seguono due relazioni bibliche del Prof. Vincenzo Anselmo e del Prof. Antonio Pitta. Vi è l'analisi dei testi dei padri della chiesa del Prof. Jean Paul Lieggi e l'approfondimento sul carisma missionario del Sangue di Cristo della Prof.ssa Nicla Spezzati. Un contributo di diritto canonico a cura del Prof. Paolo Gherri e una riflessione sul rapporto della Chiesa con il mondo a cura del Dott. Paolo Ruffini.
I processi sociali, culturali, economici e scientifici che agitano il nostro tempo sono sempre processi antropologici che rimandano all'esistenza quotidiana dei miliardi di uomini e donne che, popolando la nostra terra si interrogano, direttamente o meno, sul senso della vita specialmente quando questa viene ferita dalla malattia, fisica, affettiva,mentale, relazionale, ambientale, professionale, giuridica, politica e sociale. La Fondazione Nostra Signora di Guadalupe promuovendo Incontri e Convegni nell'arco di questi ultimi dodici anni ha toccato un po' tutti i temi afferenti il grande campo della Bioetica. Il presente volume può essere così considerato come un'antologia intesa a raccogliere diversi contributi affluiti negli ultimi convegni svolti, per fornire uno spazio capace di accogliere, non solo dibattiti e reazione, ma anche esigenze, sentimenti, vissuti, sensazioni.
Si respira necessità di "vangeli vissuti"; di parole non incartate, ma incarnate. E il volume nasce come risposta a domande di testimonianze tangibili. È stata data voce ad alcune persone che, seguendo vie di normalità, hanno dato colore al minimo richiesto dalla Fede. Sono state rilette figure che hanno portato il Vangelo sulle strade del mondo, dai grattacieli di Hong Kong alle periferie di Nairobi, dalle steppe e dalle sabbie dell'Arabia Saudita alle foreste impenetrabili del Brasile. L'autore non pretende di essere esaustivo. Desidera condividere "frammenti di Luce" che il Vangelo fa fiorire qua e là e che la fragilità umana con le sue frenesie quotidiane non aiuta né a intravedere, né a riconoscere. La galleria aiuti a capire come il Vangelo, se ha un solo linguaggio espressivo - l'Amore - può far risuonare le tante voci di una corale. Unità e molteplicità provenienti dalle mille e più piazze del Pianeta.
"Le avventure di Pinocchio" è al terzo posto nella lettura mondiale dopo la Bibbia e il Corano. Rileggendo queste pagine intramontabili, l'autore commenta i numerosi, e sorprendenti, rimandi al Vangelo e alla vita. Con Geppetto inizia il paradigma della creazione, mentre nella disobbedienza di Pinocchio quella del peccato originale. Il burattino dice bugie, ma è anche buono e generoso. Collodi lo pensa per correre, ma la sua rapidità di spostamento è folle anticipando un aspetto della modernità. "Pinocchio - dice Marco Erba nella prefazione - si dibatte in un mondo cinico e spietato, nel quale scopre l'amore gratuito, sperimentando la dedizione di chi sa voler bene senza chiedere nulla in cambio. Per questo le vicende del burattino ci commuovono sempre un po'. Pinocchio cade e si rialza, e cade e si rialza ancora, e così facendo il suo cammino prosegue e lui cresce. Proprio come accade a noi". Nel Gatto, la Volpe, Lucignolo e l'Omino di burro l'autore vede i falsi maestri, tentatori e consolatori stucchevoli che promettono l'inganno del Paese dei balocchi dove i giovani vengono trasformati in asini. Ma si trovano anche figure positive come il Grillo parlante, Mangiafuoco e la Fata turchina dai mille volti. In una libera riflessione l'autore mette in luce le potenzialità creative dei propri talenti grezzi che posso camminare verso la maturità. Un cammino che arricchisce di senso l'avventura della vita.
Con l'edizione del 2021 la Fondazione Migrantes arriva alla quinta edizione del rapporto dedicato al mondo dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Un lavoro scritto da un'équipe di autrici ed autori che si lasciano "toccare e interrogare" dalle sofferenze e dalle contraddizioni che le persone in fuga nel mondo raccontano o portano scritte nei loro volti e nei loro corpi. Quest'anno più che mai questo sguardo è cruciale per leggere dati, norme, politiche e storie che rappresentano una realtà molto distante dal messaggio di papa Francesco "Verso un noi sempre più grande", che individua nell'abbattimento dei muri e nella capacità di saper costruire ponti uno degli strumenti maggiori per la salvezza umana. Il Diritto d'asilo - Report 2021 ricostruisce il quadro delle guerre e delle altre crisi che portano il numero delle persone in fuga nel mondo al più elevato livello di sempre, benché siano sempre meno i migranti che ottengono protezione in Europa, dove invece ritornano le frontiere interne, con una diffusione impropria dei controlli, e dove la solidarietà sembra declinata solo in chiave difensiva ed escludente, come mostra la più recente proposta di Patto europeo su immigrazione e asilo. La situazione dell'Italia d'altra parte mostra luci ed ombre: se da un lato il sistema di accoglienza è attraversato da fortissime contraddizioni e in particolare nella sua declinazione emancipante, integrata e diffusa non è ancora divenuto il riferimento di una politica nazionale in materia di asilo, dall'altro lato la recente introduzione della protezione speciale lascia intravvedere le potenzialità di una forma di regolarizzazione permanente e il protagonismo dei rifugiati inizia a farsi strada nel dibattito pubblico e scientifico. L'augurio è che questo volume possa anche quest'anno aiutare a costruire un sapere fondato rispetto a chi è in fuga, a chi arriva a chiedere protezione nel nostro continente e nel nostro paese, che ci aiuti a restare o ritornare "umani", capaci di rimuovere - come diciamo nel titolo - gli ostacoli verso un noi sempre più grande.
Vestire è un'arte antica, raffinata e in continuo mutamento, che riflette l'identità dell'individuo. Troppo spesso con il motto «l'abito non fa il monaco» si è tentato di giustificare ogni tipo di abbigliamento senza rispetto né del luogo, né delle persone che si hanno di fronte. Attraverso un leggero viaggio nella storia del costume, gli autori vogliono porre l'accento su quanto, soprattutto negli ultimi anni, ci si sia dimenticati che il primo biglietto da visita, prima ancora del saluto, è la nostra immagine. Spesso non si coglie differenza tra l'andare in spiaggia o ad un colloquio di lavoro, in un luogo di culto o in una sala da ballo. Ma il modo in cui ci poniamo e ci presentiamo parla di noi.