
La conoscete la storiella dell'ubriaco che cercava le chiavi di casa alla luce di un lampione? Un passante curioso gli chiese come mai le stesse cercando proprio lì, dove evidentemente non erano. La risposta era ovvia: almeno qui c'è luce, spiegò l'ubriaco. Forse anche noi cerchiamo la felicità nei posti sbagliati? Tracciare una mappa che indichi possibili rotte di questa ricerca è l'ambizione di questo manuale. Certo, occorre lasciarsi alle spalle l'ingannevole sicurezza del lampione, ma poi? Negli ultimi anni il disagio e la fatica di vivere non sono più un fenomeno di nicchia, un lusso che riguarda principalmente persone strane e non altrimenti affaccendate, ma coinvolge soggetti a volte insospettabili: potrebbe addirittura riguardare te. L'autore ci propone un percorso per cui l'unica certezza da cui partire è che l'apatia dell'analfabetismo emotivo non è la soluzione. Possiamo anche vagare da soli nel nostro viaggio alla ricerca della felicità che ci compete ma, prima o poi, ci accorgeremo che saper incontrare qualcuno e qualcosa è un sapere necessario. Resta una convinzione che è quasi una certezza: è soltanto imparando ad ascoltare gli altri e a farci ascoltare, senza la presunzione e l'arroganza di chi conosce già la verità, che possiamo crescere, che possiamo cambiare. Il cambiamento è possibile e forse necessario, non esiste una parte di noi e del mondo che sia fissa e permanente, ma a volte una carta geografica e una bussola sono strumenti utili per decidere dove vogliamo andare.
Sulla scia dell'Esortazione apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco, il volume intende offrire un contributo alla riflessione sul significato della sessualità umana e sulla famiglia. Lo fa attraverso un approccio che l'autore definisce interdisciplinare. In altre parole, sulle questioni più dibattute in materia di sessualità, la Chiesa oggi non può non tener conto dell'evoluzione che c'è stata nelle diverse scienze umane; tuttavia non può nemmeno rinunciare ad annunciare quello che Papa Francesco chiama il "vangelo" della famiglia, la bellezza ed esclusività dell'amore tra un uomo e una donna. Alla luce di tutto ciò, il Card. Giuseppe Versaldi non teme di affrontare anche le questioni più spinose, come la possibilità o meno di benedire coppie omoaffettive, di ordinare sacerdoti persone con tendenze omosessuali, amministrare il battesimo a persone transgender... Lo fa secondo il principio di san Paolo della verità nella carità: la Chiesa accoglie tutti, però una verità senza carità può trasformarsi in rigido rigorismo, mentre una carità senza verità può diventare relativismo lassista.
Nella storia dell'umanità non troviamo nessun altro maestro che abbia impiegato il genere della parabola, ereditato dall'Antico Testamento, in modo così vasto e sistematico come Gesù Cristo. Egli ne ha ampliato le possibilità e ne ha raffinato l'arte, giungendo a una perfezione tale che nessuno dei suoi seguaci - né della prima né delle successive generazioni - vi sarebbe mai più ricorso. In questo volume vengono presi in esame quei racconti che rappresentano vere e proprie parabole, con un intreccio, un soggetto e dei personaggi, tralasciando quindi le immagini e le similitudini di cui è ricco il Vangelo. Le parabole vengono affrontate in ordine cronologico - dedotto dai sinottici - e suddivise in tre categorie: quelle relative al periodo della missione di Gesù in Galilea; quelle pronunciate lungo il cammino verso Gerusalemme; quelle che riguardano gli ultimi giorni della sua vita terrena.
Essere competitivi, fare battute cattive, seguire la legge del più forte. Augustin ha imparato bene questa lezione: a casa come a scuola, la vita è uno sport dove solo i più combattivi si affermano. Un giorno nella sua classe arriva Lily, una nuova compagna, che è davvero, davvero, davvero diversa dalle altre: ha il sorriso stampato in faccia ed è gentile. Sempre e con tutti. Qual è il suo segreto? Cosa le permette di resistere in questo mondo ingiusto? Con l'aiuto di suo cugino Milos, Augustin è determinato a svelare il mistero di Lily. Ma per questo dovrà accettarsi così com'è. Età di lettura: da 8 anni.
Dio e/o Galileo? Da questa domanda fondamentale che si protrae da secoli, ponendo scienza e fede in contrapposizione, prende le mosse il presente volume. Non c'è alcun dubbio che i recenti sviluppi tecnologici, soprattutto quelli relativi all'Intelligenza Artificiale, abbiano creato negli esseri umani l'illusione di essere senza limiti, di potersi tranquillamente sostituire a Dio. Ma è davvero così? Il dialogo con la nuova cultura digitale non può esimere la Chiesa dal dovere di esprimere anche una valutazione etica sulle nuove conquiste della scienza e della tecnologia. Ciò che è in gioco non è solo il rapporto teorico tra scienza e fede, ma principalmente la concezione dell'uomo del prossimo futuro, a cui la fede non può rimanere estranea. Una visione certamente miope, per difendere la neutralità della scienza, in passato si è sentita in dovere di opporla alla fede. Per il nostro autore invece, come ben emerge dal libro, Dio e Galileo possono e debbono tranquillamente stare insieme. Scienza e fede non sono nemiche, ma alleate, per offrire all'umanità uno scenario il più completo possibile su cui orientare l'esistenza. La scienza, diceva Max Weber, è come una mappa: non dice dove dobbiamo andare, ma solo come possiamo arrivarci. Scegliere la meta verso cui siamo diretti non è compito della scienza, ma delle decisioni che si devono prendere alla luce del voler donare senso alla vita.
«C'è una porta che fatico ad aprire. È forse quella che va in cantina? [...] È la porta della paura, di ciò che temo, un limite oltre il quale non vado. La zona delle ragnatele, del buio, dell'umido e del freddo. Almeno, così credo». A partire da questa immagine, che fa da fil rouge attraverso tutto il libro, siamo condotti da don Marco D'Agostino a farci partecipi al cammino di un sacerdote di oggi che, per un anno, scrive a un suo vecchio amico e formatore, affrontando con lui e con sé stesso una serie di argomenti che per troppo tempo - egli stesso dice - ha voluto evitare (ha messo in cantina): la comunità, il servizio, il celibato, la carità sono tutti temi che, spesso, si danno per scontati nella vita di un prete, ma che non lo sono per nulla. Ma la cantina, si scopre a mano a mano, è proprio il luogo in cui abita e ci attende Dio, come per un agguato cui non possiamo mai sottrarci. Dio abita in cantina è un libro profondo, sorprendente, originale, a metà tra meditazione spirituale e fiction, che nasce dalla lunga esperienza di conoscenza e accompagnamento dell'autore nei confronti di preti in crisi e non, in una società sempre più complessa e difficile per chi sceglie di dedicarsi completamente al servizio della sua comunità. Un libro pieno di speranza, evocata anche in mezzo al dolore, mai negato, «poiché, dalla cantina al cielo, passando per la terra, è ancora possibile farcela».
Il Cammino per Santiago è sempre una sfida: per alcuni una sfida lanciata a se stessi; per altri una sfida alla forza della natura per come si presenta sulla strada. Per don Paolo Asolan, esso è stato, vent'anni fa, il tentativo di rispondere a ciò che il destino gli aveva strappato, con la morte del padre e nella crisi di un ruolo di sacerdote che egli sentiva di vivere in maniera quasi inerte. Santiago aveva rivelato all'autore, come egli stesso dice, «che l'esistenza non si presenta più come un problema da risolvere con le nostre sole forze ma come una strada da percorrere». C'è sempre un pellegrinaggio da compiere, ci sono esperienze da attraversare, cammini più o meno originali, più o meno dolorosi, gioiosi, gloriosi o luminosi, in tutte le nostre vite. Questo libro non è un semplice racconto di viaggio, ma il diario di un'esperienza interiore. Poiché, se c'è gente che sul Cammino scopre il mondo, la natura, la lentezza, se stesso; gente che rinasce relazionalmente dopo esperienze affettive fallimentari; gente che ritrova l'essenziale della vita, perso in esperienze lavorative matte e disperatissime (tutte cose bellissime e importanti, forse anche necessarie per avere accesso al proprio sé profondo), c'è soprattutto la decisione sempre rinnovata di un bivio da prendere, di una freccia da seguire o da ignorare, dell'interpretazione, infine, del nostro stesso significato e della direzione in cui camminiamo. La domanda sulla fine - con l'ipotesi buona che vi sia davvero Qualcuno alla fine e all'origine delle cose: di me stesso innanzitutto e poi di tutto ciò che amo - è quella da cui ancora dipende tutto il resto, la ferita che mette inquietudine dentro, la domanda che pone in cammino. Ogni giorno. Prefazione di Gianfranco Ravasi. Postfazione di Davide Gandini.
È il 1944, anno di guerra e di Resistenza alla dittatura fascista e all'occupazione nazista. Franco Passarella, diciotto anni appena, matura la scelta coraggiosa di partire per la montagna. Vuole unirsi ai partigiani, ai "ribelli per amore-, andare a combattere per la libertà di tutti. Ma poi, misteriosamente, scompare in Val Camonica e dopo la Liberazione non farà ritorno a casa. Cosa spinge un giovane, poco più che adolescente, a rischiare la vita per i propri ideali? Cosa è realmente accaduto lassù, tra quei monti grigi, in quel tempo lontano così carico di odio e di morte? Il libro è un appassionante viaggio alla ricerca di una verità scomoda, sepolta dal silenzio che riemerge lentamente, prepotentemente, a ottant'anni di distanza.
È il momento di andare incontro alla maternità, alla genitorialità e all'educazione con la competenza di chi conosce come "funziona" la cosiddetta diade (coppia) madre-bambino. Negli anni Sessanta è stata sviluppata la cosiddetta Teoria dell'Attaccamento grazie allo psicologo, medico e psicoanalista John Bowlby che riguarda il funzionamento della relazione madre-bambino nei primi anni di vita. Gli studi di Bowlby sono stati solo l'inizio di un'enorme quantità di scoperte che ancora non si sono diffuse a sufficienza tra le co-protagoniste più importanti di questa relazione: le mamme. Ancora oggi, però, durante i corsi pre-parto si punta soprattutto a dare informazioni sugli aspetti di cura del corpo del bambino, sicuramente molto importanti, ma attualmente non c'è un'informazione adeguata e aggiornata sugli aspetti mentali e psicologici del bambino. La speranza è che non solo i genitori, ma anche l'intero sistema educativo e le politiche per la famiglia possano tenere conto di tutte le scoperte scientifiche che riguardano lo sviluppo dell'essere umano per costruire un'umanità fatta di persone che stanno meglio emotivamente, psicologicamente e anche fisicamente.
Siamo alla fine del XII secolo. Saro ha dieci anni e giunge ad Assisi con il padre, per prendere servizio nella casa di un ricco mercante di stoffe. Si sente solo e più di ogni altra cosa al mondo desidera avere un amico. Quando il figlio maggiore del padrone, Giovanni detto “il Francesco”, lo prende sotto la sua protezione, Saro vede il suo sogno realizzarsi. Francesco dice di voler diventare un cavaliere? Ebbene, lui sarà il suo scudiero e il suo migliore amico, pronto a seguirlo ovunque. Gli anni passano fra incontri e avventure, affrontando insieme la guerra e la prigionia, fino a quando i due partono per la crociata con l’intenzione di coprirsi di gloria. Ma, inaspettatamente, Francesco decide di tornare ad Assisi: non vuole più essere un cavaliere. Che cosa gli è successo? Che cosa desidera veramente Francesco? Saro non lo capisce più. Ma, soprattutto, potranno ancora essere amici? La vita di Francesco d’Assisi vista attraverso gli occhi di un semplice. Il racconto a tratti buffo e a tratti commovente di una vicenda esistenziale unica. Una riflessione sul senso dell’amicizia.