
Berger affronta un'apparente contraddizione: il cristianesimo è una religione della parola. Se si mette a tema il silenzio bisogna essere consapevoli della tensione esistente fra parola e silenzio. Berger raccoglie il guanto della sfida, chiedendosi: Dio parla veramente quando "parla"? Quanto è comprensibile il suo discorso? Egli parla anche nel silenzio, cioè quando tace? Per cercare di rispondere a queste domande, l'esegeta e teologo tedesco sviluppa dapprima una "fenomenologia del silenzio", poi un'indagine ampia ed esauriente sul tacere: dal silenzio dei grandi testimoni biblici, a quello dei cristiani di ogni epoca; dalla quiete silente della creazione, no al silenzio della liturgia (in particolare del Sabato santo); dal silenzio dei mistici a quello ascetico, fatto di riverenza per il Mistero. Da questi passaggi Berger ricava gli elementi di una teologia del silenzio: tacendo Dio si rivela. Dio si rivela quando gli uomini si lasciano raggiungere dal suo silenzio, lo interpretano e lo comprendono, quando nel loro stesso silenzio si fanno simili a Dio, quando si rivolgono a lui senza troppe parole e, così, avvertono la sua volontà.
Strumento di lavoro per la comunicazione di fede, il suo intento non è di sostituirsi ai responsabili delle comunità cristiane, ma di offrire loro un qualificato contributo per animare in modo sempre più adeguato e incisivo le assemblee liturgiche.
Bimestrale per la formazione e l'aggiornamento degli operatori liturgici.
Tutti sanno che è sulla strada di Damasco che Paolo, un protagonista chiave del cristianesimo delle origini, si è imbattuto nel Cristo risorto. Ed è a partire da quel momento che la sua vita è cambiata. Ma Jean-Marie Ploux attira la nostra attenzione su un'altra "conversione", che ha operato un vero e proprio capovolgimento. Avviene dopo il fallimento cocente di Atene (il discorso dell'Areòpago), mentre l'apostolo si trova a Corinto. In quella città Paolo prende coscienza che ha fondamento della vita del discepolo c'è la croce di Cristo. È un autentico scandalo, che innesca la forza sovversiva del vangelo. Parte dal punto più basso, l'umiliazione e la debolezza del Figlio di Dio condannato a morte, ma apre una possibilità inedita alla nostra esistenza, che può assorbire e trasfigurare ogni fragilità, ogni piccolo o grande fallimento. Affiora una logica nuova - quella dell'incarnazione -, che trova nel mistero della Pasqua il suo culmine e il suo riferimento costante. Presentazione inedita di una figura decisiva delle origini cristiane: Paolo e le sue "due" conversioni
Punto di riferimento insostituibile per la teologia cattolica contemporanea, la rivista Concilium delinea la mappa delle domande più pressanti che l'attualità pone alla riflessione teologica. E costringe la fede cristiana non solo a confrontarsi con il discorso pubblico, ma anche a impegnarsi nel dialogo con le prospettive specifiche delle diverse confessioni cristiane. Per la profondità dei contenuti, oltre che per l'ampiezza di respiro e la capacità di penetrazione intellettuale, Concilium riesce così a fornire risposte innovative e di convincente solidità alle questioni più importanti che si pongono alla teologia.
Avvento e Natale, per i cristiani, ridanno slancio e vitalità all'esistenza, nei giorni del solstizio d'inverno. Segnano una conclusione e inaugurano un nuovo inizio. Il più delle volte, però, il senso profondo delle celebrazioni cristiane per la nascita di Cristo pare offuscato, se non smarrito. Ecco allora queste "parole chiave", pensate per recuperare un atteggiamento decisivo per la nostra vita, quello dell'attesa della vigilanza. In un'epoca, poi, in cui violenza e arroganza sembrano crescere, l'unico che ha il potere di contrastarle alla radice è il Principe della pace. La pace che viene da lui è un dono che abita la nostra coscienza e il nostro spirito, sospingendoci verso tempi migliori. Da "attesa" a "desiderio", da "Magi" a "Giovanni Battista", da "Gerusalemme"a "Betlemme", via via fino a " Incarnazione" e "Epifania", Roberto Laurita offre pillole di riflessione chiare, immediate, a cui attingere quotidianamente per entrare nella logica del dono, fra eternità a tempo, che innesca il percorso del nuovo anno. Il quale, questa volta, ha i tratti di un nuovo anno giubilare. Un libretto efficace per alimentare la propria fede in chiave biblica e liturgica.