
Un’introduzione completa
alla lettura della Bibbia
La Bibbia è un complesso di libri, una biblioteca che riunisce testi differenti la cui pluralità concerne sia le epoche che le lingue e i generi letterari di composizione. La Bibbia cristiana è un testo dialogico: nasce dal dialogo ininterrotto fra Antico e Nuovo Testamento. Essa, inoltre, è via per l'umanizzazione dell’uomo e testimone di una vita che l’ha prodotta: luogo di incontro tra Dio e uomo, il testo biblico è punto di contatto tra gli uomini di cui narra e il lettore odierno. Come l’uomo biblico, tutti noi siamo chiamati a divenire sempre più umani: è la nostra vocazione, poiché l’umano che è in noi è il luogo della nostra immagine e somiglianza con Dio.
Luciano Manicardi (Campagnola Emilia 1957), monaco di Bose e biblista, collabora alla rivista Parola, Spirito e Vita. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Il corpo, L’umano soffrire e, insieme a Enzo Bianchi, Accanto al malato.
Per una fede credibile:
dire “Io credo”
con fiducia e consapevolezza
Qual è l’essenziale della fede cristiana? Nei primi secoli di vita della chiesa, per cercare di rispondere a questa domanda sono nati i Simboli di fede: affermazioni essenziali del credo cristiano, non sono formule teologiche astratte ma ci rivelano in chi e in che cosa possiamo avere fiducia. In questo libro l’autore si interroga, in costante dialogo con la realtà del mondo di oggi e in continuo riferimento alla tradizione biblica, sulle implicazioni del credere in un Dio completamente degno di fede. Dire “Io credo” apre ciascuno di noi a una più grande realtà in cui possiamo riconoscerci al centro di un eterno e fedele amore, e ci guida a vivere alla luce di questa consapevolezza.
Rowan Williams (Swansea 1950), esperto di patristica e del pensiero russo contemporaneo, attivamente impegnato per la pace nel mondo e la difesa degli ultimi, è stato eletto vescovo di Monmouth nel 1992 e arcivescovo del Galles nel 2000. Dal 2002 è il 104º arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione Anglicana. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Il giudizio di Cristo. Il processo di Gesù e la nostra conversione, e Resurrezione. Interpretare l’evangelo pasquale.
Saper vivere è saper fare delle scelte,
optare per ciò che ti aiuta a vivere
nella pace e nella comunione,
evitando quello che turba
e mette in agitazione il cuore.
Ecco qual è il miglior modo di lottare
contro le potenze di morte.
Bisogna dire un “no” risoluto alla morte
e ripetere costantemente il nostro “sì” alla vita.
È un atto di fede.
La depressione è una sorta di sole nero che proietta tenebra su tutti gli aspetti della vita, e rende bui e senza gusto anche quegli aspetti che apparivano desiderabili, gradevoli, piacevoli: si confessa di non aver più voglia di niente. La penosissima condizione del depresso lo porta a perdere il senso dell’esistenza, a non sapere più perché vive. Si smarrisce così la condizione stessa di ogni ricchezza: il senso della vita. La tradizione spirituale cristiana parla di acedia, un pensiero malvagio che definisce un malessere generalizzato della persona, un disgusto del vivere che rende l’uomo estraneo a se stesso e alla vita. La via di risalita e di uscita dalla depressione richiederà un cammino di umiltà e di povertà. La positiva povertà della realtà (il lavoro, gli altri, le relazioni) diventa la preziosa ricchezza che aiuta a uscire dal male oscuro, da quella povertà lacerante, disperante e angosciosa che è la depressione.
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi, priore di Bose)
Jean Vanier (Ginevra 1928), dopo aver ottenuto un dottorato in filosofia, ha insegnato all’Università di Toronto. Nel 1964 ha dato vita in Francia all’esperienza della comunità dell’Arca che negli anni si è diffusa in molti paesi, accogliendo uomini e donne con handicap mentali e fisici, e aprendo a loro e alle loro famiglie nuove porte di speranza e fiducia.
“Ogni rinnovamento della Chiesa
consiste in una fedeltà più grande
alla sua vocazione.
La chiesa è chiamata
a questa continua riforma”
(Concilio Vaticano II, Unitatis Redintegratio 6).
Nell’intima costituzione della chiesa vi è un’esigenza continua di rinnovamento. La parola di Dio, che ogni giorno la alimenta, la spinge in questa dinamica positiva, vitale, di riforma. Lo stesso movimento, nel corso dei secoli, è però stato necessario anche a causa della presenza nella chiesa di inevitabili aspetti di decadenza che si sono sovrapposti alla freschezza originaria. Presentiamo qui un’antologia di testi, tra i principali appelli alla riforma lanciati ripetutamente nel corso del secondo millennio della storia della chiesa in occidente. Vi figurano sia esponenti cattolici sia alcuni protagonisti delle Riforme evangeliche, fino ad arrivare ai documenti del concilio Vaticano II, in cui si esprime con chiarezza che il processo riformatore potrà avere pieno sviluppo solo in una comune ricerca di fedeltà all’evangelo condivisa tra tutte le chiese.
Saverio Xeres, presbitero della diocesi di Como, insegna storia della chiesa presso lo Studio teologico del seminario diocesano di Como, presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e l’Istituto superiore di scienze religiose di Milano. Ha pubblicato vari contributi di storia della chiesa, sia generale sia locale, tra i quali La chiesa, corpo inquieto (Àncora 2003) e Chiaro di luna (Àncora 2008).
“Insegnare ai figli la virtù
e la conoscenza di Dio
spetta ai padri,
dare ai figli la sapienza
spetta invece al Signore”.
Seconda edizione
interamente rifatta e ampliata.
Lavoro di uno specialista estremamente competente, ma anche opera di un uomo di fede profonda e di assidua preghiera, questo saggio sulla paternità spirituale nel pensiero di Evagrio Pontico ci porta a cogliere il senso autentico di ogni paternità: dare la vita, offrire a un altro lo spazio perché sia se stesso, nella libertà. E senso della vera figliolanza è la libera accoglienza di se stesso come essere-in-relazione. Questo lucido esame delle fonti del monachesimo orientale ci aiuta a scoprire le radici dei nostri attuali malesseri occidentali, ma ci indica anche la direzione per uscirne: non limitarsi al rimpianto o allo studio, ma impegnarsi a vivere con umiltà e serietà.
Gabriel Bunge, eremita di grande discernimento spirituale, profondo conoscitore di Evagrio e dei padri del deserto, ma soprattutto uomo di intensa preghiera, vive in un eremo nel Canton Ticino. Presso le nostre edizioni ha pubblicato anche Akedia, il male oscuro, Vasi di argilla e Vino dei draghi e pane degli angeli.
Un piccolo lessico
nel quale riaffiorano domande importanti
sull’uomo, su Dio, sulla fede, su Gesù.
Parole comuni e vocaboli più rari si incontrano in questo breve lessico a formare una parabola che nasce da esperienze quotidiane e che alle domande sul senso del vivere riconduce il lettore, spingendolo a uno sguardo più attento su fatti e gesti di ogni giorno. Uno sguardo capace di stupore, disposto alla fatica di cercare il significato originario di termini che l’uso comune ha sminuito, impoverito o distorto e che vale la pena riscoprire. Nella rete di rimandi che si formano intorno al lessico, si può così accedere costantemente a una dimensione più spirituale, lasciandosi interpellare in profondità per dare verità e valore alla propria esistenza.
Lucio Coco si è dedicato con particolare attenzione alla spiritualità monastica, curando l’edizione integrale dei Detti dei padri del deserto (Piemme 1997) e la prima edizione del Meterikón. Detti delle madri del deserto (Mondadori 2002). Per le edizioni Qiqajon è autore di un’antologia sul tema della lettura nei Padri della Chiesa (L’atto del leggere, 2004)
Solo chi si esercita nel silenzio
ad accogliere la parola di Dio
e a custodirla
sa anche ascoltare gli altri,
i fratelli e le sorelle
nel grande chiostro del mondo.
Se abbiamo una parola,
questa deve essere solo eco,
voce prestata al Dio che parla.
Il primato della parola di Dio, la sua centralità nella vita della chiesa: come sono vissuti nelle nostre comunità e nella chiesa intera in questo inizio del terzo millennio? Nei due testi che si trovano accostati in questo fascicolo, il priore di Bose analizza il rapporto tra Parola e comunità dei credenti a partire dal rinnovamento voluto dal concilio Vaticano II, mostrando quanto vi è di positivo e individuando i lati ancora carenti, nella certezza che i frutti dello Spirito che si possono discernere nella vita di una comunità cristiana provengono dall’ascolto perseverante della parola di Dio contenuta nelle Scritture.
In questo fascicolo sono pubblicati l’articolo «La parola di Dio oggi», apparso su La Rivista del Clero Italiano 10 (2008), pp. 645-657, e la relazione «La lettura della Bibbia nella Comunità di Bose», tenuta a Roma il 22 novembre 2007 in occasione della LXX Assemblea dell’Unione dei superiori generali.
“Dio non si lascia raggiungere facilmente.
Bisogna avere l’anima del nomade per trovarlo...”
(Théodore Monod).
Cosa avviene nell’uomo quando si lancia nell’avventura del cammino? Perché decide di partire? Da sempre l’uomo, in ogni cultura e spiritualità, si è messo in strada ed è partito, alla ricerca della felicità o attratto da una speranza. Seguendo la strada dei nomadi di Dio che nella Bibbia camminano al passo di una promessa, fino al pellegrino Gesù che nel corso del suo cammino illumina i passi di ogni uomo che incontra, l’autore ci presenta i pellegrinaggi di oggi, verso luoghi in cui uomini e donne cercano giorno dopo giorno uno squarcio di cielo sulle rive della loro terra. Queste pagine possono diventare compagne di viaggio in cui troveremo poesie, meditazioni, racconti, parole di conforto nel nostro metterci in cammino.
Jacques Nieuviarts (1950), religioso assunzionista, unisce le sue competenze di biblista e professore di esegesi a un’autentica passione per il pellegrinaggio e per le sue dimensioni di interiorità, passione che coltiva guidando ogni anno numerosi viaggi in Francia e in Terrasanta. Collaboratore delle Edizioni Bayard, ha curato tra l’altro una nuova traduzione del profeta Isaia.
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La prassi della paternità spirituale è il terreno in cui le Chiese misurano l’unità che già sperimentano nella costante preoccupazione della trasmissione della vita di fede come il bene più prezioso, che ha bisogno di padri e madri spirituali che con fedeltà e intelligenza, con pazienza e misericordia sappiano farsi interpreti della paternità di Dio come Gesù Cristo l’ha narrata nella sua vita tra gli uomini.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XVI Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa, che ha visto cristiani d’oriente e d’occidente considerare l’evoluzione del rapporto di paternità spirituale.
Contributi di: N. Abou Mrad, A. Arjakovsky, E. Bianchi, P. Chondzinskij, G. Chrysostomou, O. Delouis, D. Gavalas, G. Gluchova, S. Joantă, G. D. Martzelos, N. Kauchtschischwili, A. Peckstadt, D. Perović, G. M. Prochorov, N. Ju. Suchova, M. Van Parys, S. Yangazoglou.