
Che cos’è la felicità e come posso raggiungerla? La felicità è una cosa o è una persona? E se è una persona,che persona è? Queste e altre simili domande popolano la mente e lo spirito di tanti giovani,ai quali questo libro propone 7 percorsi verso la felicità autentica,rappresentata dalla persona di Gesù. Mons.Sigalini prende in considerazione 7 passi evangelici,per ognuno dei quali offre spunti di meditazione e un commento attualizzato.Questi i temi: il buon samaritano;il giovane ricco;“dove è il vostro tesoro,là sarà anche il vostro cuore”; il banchetto del Regno; i discepoli di Emmaus; le nozze di Cana;le beatitudini.Quest’ultimo brano viene posto alla fine come a suggello dell’intero percorso di felicità, di cui costituisce una sorta di summa, un esempio di vita specialmente per i giovani.
Riedizione di un album pubblicato nel 1994. Il testo propone la figura di una santa legata al mondo dei bambini e dei ragazzi.Bernardetta Soubirous aveva solo 14 anni quando la Vergine Maria le è apparsa nella grotta di Massabielle, vicino a Lourdes, l’11 febbraio 1958. Era una ragazza semplice, poco istruita e molto devota,che si occupava di un piccolo gregge di pecore. Dopo successive apparizioni, la Vergine si è presentata con il nome di Immacolata Concezione, ha chiesto di costruire una chiesa che potesse accogliere i fedeli in pellegrinaggio e ha invitato Bernardetta a scavare in un punto particolare all’interno della grotta, da dove ne è scaturita una fonte d’acqua miracolosa. Da allora i malati si recano a Lourdes per pregare,per ricevere conforto e guarigione.Molti sono i miracoli ufficialmente riconosciuti. Il volume risulta anche di stretta attualità perché quest’anno si celebrano i 150 anni dalle apparizioni della Madonna a Bernardetta. “Lourdes è diventata la città dell’Immacolata, la capitale della preghiera”. Ines Belski Lagazzi
La vita di santa Giovanna Antida Thouret è un’avventura, segnata da una passione:il servizio ai poveri,“queste membra sofferenti di Cristo”.E da un avvenimento storico: la Rivoluzione francese. “Maestra spirituale”, donna concreta e fattiva:è fondatrice della Congregazione delle Suore della Carità. Non ha composto trattati di vita spirituale e tutto ciò che ha insegnato alle sue religiose lo ha prima lei stessa vissuto.Attingendo dai suoi scritti,in particolare dal Memoriale di pure verità,e dal Manoscritto di suor Rosalia,sua nipote e segretaria,raccolti in Lettere e Documenti,l’autore propone 15 itinerari di preghiera, di meditazione, quasi a trascorrere 15 “giorni” in compagnia della santa. Sono evidenziati 15 tra i valori fondamentali della sua esperienza di Dio nel cammino di adesione alla sua volontà e come “serva infaticabile della carità”. Il motto che sintetizza tutta la vita e le scelte di Giovanna Antida è:“Dio solo”, a indicare che l’origine di ogni azione e della piena dedizione verso tutti e, particolarmente verso i poveri, sgorga dall’amore incondizionato e dall’adesione al volere di Dio. “Abbiamo sentito la voce del nostro prossimo che si trova in ogni parte della terra,abbiamo sentito la voce dei poveri che sono le membra di Gesù Cristo, che sono nostri fratelli; in qualsiasi paese essi si trovino debbono esserci tutti egualmente cari”.
Il libro riporta la conferenza tenuta dall’autore all’inizio del 2008,in occasione del Convegno vocazionale annuale organizzato dal Centro Nazionale Vocazioni. Viene presentata una analisi psicologica dei giovani del nostro tempo:realtà complessa di un fenomeno che ci riguarda da vicino e che può aiutarci a capire il perché di una risposta povera non solo dal punto di vista della quantità,ma,a volte,anche precaria nella qualità dell’adesione. Questa precarietà si rileva soprattutto quando la vocazione non è sufficientemente animata dalla consapevolezza di sentirsi mandati,inviati per una missione,a servizio degli altri. La pastorale vocazionale deve farsi “più missionaria”, perché Dio chiama sempre inviando agli altri, per condividere la verità, l’amore, la libertà e la gioia di vivere. Missione e vocazione sono strettamente legate, ed è in quest’ottica che vengono tracciate alcune linee di una possibile pedagogia vocazionale «missionaria», articolate attorno a quattro punti: l’atteggiamento di fondo, l’obiettivo che si intende conseguire, lo stile educativo e il percorso pedagogico con le tappe più significative.
Il volume è il secondo del progetto La Bibbia. Un percorso di liberazione. Esso contiene una presentazione sintetica della seconda e della terza parte del Primo Testamento, cioè dei libri sapienziali e profetici. L'opera è stata composta a partire dal presupposto che oggi molta gente, che pure vive una vita di fede, non è più in grado di affrontare il testo completo della Bibbia, con tutte le difficoltà che esso presenta sia in campo letterario sia in quello religioso. Il libro consiste essenzialmente in una selezione dei testi più significativi degli scritti profetici e sapienziali, tradotti in modo tale che, nella fedeltà al testo biblico, risultino facilmente comprensibili a ogni tipo di lettori. Ciascuno di essi è preceduto da una brevissima introduzione ed è seguito da un breve commento, che ne mette in luce l'idea centrale, e da un collegamento con il brano seguente. Ciò permette al lettore di collocare il singolo brano nel contesto di tutto il libro. Ogni libro biblico è preceduto da un'introduzione essenziale ed è seguito da una conclusione e da alcune riflessioni che aiutano ad attualizzare il messaggio di ciascun profeta. Testi biblici e commenti sono accompagnati da una serie di box laterali che forniscono informazioni complementari circa aspetti particolari, letterari e teologici. Le foto, che rispecchiano la vita quotidiana con i suoi problemi e difficoltà, sia nei paesi in via di sviluppo sia nel mondo occidentale ricco e consumista...
Non tutti gli avvenimenti riportati dai testimoni figurano nei Vangeli. Alcuni episodi sono stati romanzati per rendere l'opera più vivace. Tuttavia l'autrice ha tenuto nel dovuto conto la Bibbia e lo studio del contesto ebraico dell'epoca per avvicinarsi il più possibile alla realtà storica e spirituale che costituiva la vita pubblica di Gesù.
L'autrice racconta in questo volume una storia autobiografica: quella che ha portato lei e la sua famiglia ad adottare una bambina vietnamita. "Ho scritto tale libro", spiega, "per poterle spiegare un giorno come mai abbiamo scelto di adottare e come siamo giunti a lei".Il libro si articola in tre parti, tra loro molto differenti. La prima rievoca i passi compiuti per ottenere l'idoneità all'adozione, fino all'abbinamento con la propria bambina e alla partenza per il Vietnam. Spesso viene sottolineata l'ottusità di sistemi e personaggi burocrati, con un po' di ironia e con sguardo disincantato. Nella seconda parte fanno da sfondo e da contorno all'emozionante primo incontro con la bimba le immagini, i colori, i rumori e il paesaggio del Vietnam. Nella terza parte si parla dei primi momenti di vita insieme, unitamente a tutte le avventure che hanno caratterizzato la vita in Vietnam lontano da casa.
"Per come la intendo io, la spiritualità non è uno sforzo in più accanto al mio lavoro, bensì una fonte dalla quale attingere per svolgerlo meglio e più facilmente."
Tenero racconto sui primi concetti di educazione sessuale: il concepimento, la gestazione, la nascita.
Questo saggio sulla situazione ecclesiale italiana dal concilio Vaticano II a oggi, nasce come risposta alla lettera che i vescovi italiani hanno scritto ai fedeli laici nel 2005. Si tratta di una risposta aperta, franca e coraggiosa. Aperta, perché i rilievi critici non sono mai offerti in modo imperativo ma sempre con aperture al dialogo e all'altrui giudizio. Franca, perché ciò che intende comunicare, l'autore lo dice con la libertà dei figli di Dio e non dei "servi". Coraggiosa, perché l'autore non usa mezzi termini per comunicare l'immagine di Chiesa che egli ha e, di conseguenza, l'immagine di laico che egli vagheggia, ma anche perché non teme di trattare temi spinosi (come quello dei preti pedofili, dei Dico e della laicità). Davanti agli scandali che vedono coinvolta la Chiesa, davanti a un corpo sempre meno "Corpo di Cristo" e sempre più "Istituzione", dove si colloca il "servo inutile", il fedele che vive e lavora "in prima linea", l'operatore pastorale che opera silenziosamente nelle diocesi? La Chiesa sa e può rispondere ai desideri del laico, alla sua ricerca, o è necessario un rinnovamento autenticamente evangelico della stessa?